Recensione

State of Emergency

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a cura di Ryuken

Il destino dei picchiaduro a scorrimento è da tempo poco roseo, ma qualcosa sembra muoversi grazie ad un paio di titoli, uno di questi è State of Emergency.In passato le scusanti del non sviluppo di titoli di questo genere erano le scarse potenzialità hardware delle console a 32, le quali non erano in grado di ricreare grosse ambientazioni affollate, adatte ad un picchiaduro a scorrimento; ora le scusanti sono esaurite, le console a 128 bit hanno tutto e di più ed il filone dei picchia picchia a scorrimento, acclamato da milioni di fan, deve tornare in voga.Certo, i fasti di Final Fight e Street of Rage sono lontani ma, abbiate fede, non rimarranno solo ricordi (o almeno spero).Bene, il titolo in oggetto vi vedrà nel bel mezzo di una rivoluzione popolare, nel caos più assoluto, impegnati nel tentativo di affondare la tirannia governativa che prende il nome di American Trade Organization (ATO).Vi ritroverete a vagare e a menare le mani in un’America surreale, nella quale la suddetta organizzazione al potere vuole far rispettare le sue leggi a discapito dei diritti umani.Stufi di tutto ciò un manipolo di uomini provenienti dai più disparati ceti sociali tenta, con veri e propri atti terroristici (si potrà scrivere in questo periodo o sarò censurato?) di far terminare il tutto.Fortunatamente la trama non è la solita di tutti i beat’em up: nessuna ragazza da salvare quindi, e già qui trovo un punto a favore della produzione Take 2 Interactive che cerca di portare una ventata di aria nuova partendo dalle fondamenta.

Picchia, picchia e ancora picchiaEbbene sì, l’imperativo di SoE è solo questo. Inizialmente potrete selezionare uno dei cinque personaggi disponibili (due fin da subito gli altri li dovrete sbloccare) e dovrete decidere se lanciarvi nella modalità principale “RIVOLUZIONE” oppure nella secondaria “CAOS”.Andiamo però con ordine: ancora prima della selezione delle modalità di gioco ci saranno da settare dei parametri molto importanti, come la frequenza video (50 o 60Hz) e il livello di violenza. Quest’ultimo vi da due possibilità: una più censurata che limiterà il sangue sparso in giro ed un’altra da macellaio, con la quale non solo vedrete il sangue scorrere a fiumi ma anche staccarsi teste, braccia e gambe in mezzo ad un fiume di zampilli di sangue!Tornando di nuovo alle opzioni di gioco, vi dico che la modalità “CAOS” è un po’ fine a se stessa, ovvero, lo scopo di questa è quello di realizzare il maggior punteggio possibile attraverso la devastazione degli ambienti in cui vi trovate e delle persone che passano, sfortunatamente di lì.In tal caso vi saranno elargite con grandissima bontà armamenti di ogni genere, oltre a calci e pugni troverete per strada: manganelli, sgabelli, porta ombrelli, bombe molotov, spade, coltelli, pistole, mitragliatori, lanciafiamme, bazooka, lanciamissili, fucili a pallettoni e…..boh sono troppi per essere ricordati.Attraverso indicazioni ben precise sarete consigliati su quali obiettivi distruggere per ottenere più punti (di solito poliziotti, membri delle gang, vetrine, macchine).Una volta scaduto il tempo a vostra disposizione, da 5 a 3 minuti a seconda della vostra scelta, potrete decidere se ripetere il livello appena concluso o cimentarvi nel livello successivo dove la violenza e la difficoltà aumenteranno, e così via per le successive prove.La modalità di gioco principale è la “RIVOLUZIONE”, in altre parole lo story mode nel quale dovrete portare a termine dei compiti ben specifici (in tutto 170 missioni circa) che richiedono una sana dose di violenza gratuita, in quattro zone diverse di Capital City partendo dal centro commerciale, passando per Chinatown e East Side, finendo con il quartier generale ATO; le armi non saranno così numerose come nella “CAOS” per cui vi dovrete, spesso e volentieri, arrangiare con le vostre mani. Le prime missioni saranno, come vuole la prassi, di rodaggio mentre le successive si faranno sempre più impegnative anche se alla lunga ripetitive.Ad esempio, vi capiterà di dover rubare un determinato oggetto o dei documenti, di ammazzare qualche personaggio importante, di doverne scortare altri perché non siano uccisi, di far saltare qualche palazzo, ecc..Il nostro personaggio avrà a disposizione una buona dose di mosse ripartite fra calci e pugni ed una mossa segreta da utilizzarsi quando si è accerchiati da parecchi nemici.Il da farsi ci sarà comunicato da un oscuro personaggio. Durante le missioni dovrete prestare attenzione ad una freccia che c’indicherà in ogni momento la direzione esatta da seguire, se non vi dovesse bastare c’è poi una mappa dettagliata del livello.

Un degno parente di GTA3?Diciamo di no, anche se il produttore è lo stesso ed il concetto di free game è il medesimo, ma applicato ad un picchiaduro un poco atipico, SoE risulta più limitato di GTA3, la vastità degli ambienti non è la stessa e le missioni sono molto meno ragionate e, come detto, alla lunga ripetitive.Ad ogni modo, il tentativo di riportare in auge il filone mazzuolatorio a scorrimento arricchendolo di alcuni elementi interessanti è lodevole e anche se non raggiunge vette di onnipotenza, SoE risulta un prodotto assai appetibile; in fondo i beat’em up a scorrimento sono sempre stati ripetitivi ma per coloro che non ne erano degli estimatori.Dal punto di vista grafico quello che stupisce è la grandissima quantità di personaggi presenti contemporaneamente su schermo (fino a 200) che corrono a destra e a sinistra e rispondono, a secondo del ruolo (poliziotto, passante, teppista, ecc) realisticamente agli eventi.I colori sono vivi, accesi ed il livello di dettaglio generale è buono anche se sarebbe potuto essere superiore, diciamo forse che la maggior parte di poligoni è stata utilizzata per la realizzazione dei personaggi ben caratterizzati ed è venuta quindi un po’ meno negli ambienti.L’effetto splatter è decisamente galvanizzante e spinge a riempire di botte qualsiasi persona vi passi a fianco.Il sonoro è di buon livello e abbina bei sottofondi musicali a realistici effetti sonori di urla, esplosioni, insulti e grugniti di rabbia.Il coinvolgimento è assoluto, almeno fino a che non finirete il gioco, ma ahimè una volta fatto ciò c’è poco che vi possa spingere a rigiocare SoE se non la modalità “CAOS”; manca stranamente un’opzione per due giocatori che avrebbe di certo esaltato non poco, peccato.

Botte da orbi!

Sangue a volontà!

Tantissimi personaggi su schermo.

Immediatezza da Coin-op.

Bellissimi colori.

Non c’è una modalità a due.

Alla lunga ripetitivo.

Il dettaglio generale poteva essere maggiore.

7

Un buon titolo minato solamente ripetitività di alcune situazioni, ma soprattutto per la mancanza dell’opzione multiplayer che avrebbe contribuito tantissimo ad allungare la “vita” del titolo.

Se vi piace la sana violenza videoludica e volete scaricare i nervi in allegria e, soprattutto, vi intrippano i beat’em up a scorrimento 3D, fatevi avanti non rimarrete delusi.

Voto Recensione di State of Emergency - Recensione


7

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