Starfox 64: Lylat Wars
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a cura di Ryoku
Era l’ormai lontano 1997 l’anno in cui Starfox Lylat Wars approdò sullo storico Nintendo 64, uno Shoot’em Up vecchio stile che si ritrovò essere il sequel di un titolo che vide la luce sul Super Famicom, ovvero, una delle opere di maggior spessore firmato dal papà di Mario, Shigeru Miyamoto. Ci ritroviamo di fronte un classico sparatutto, il cui obiettivo richiederà la distruzione di qualunque forma animata al fine di trucidare nemici di ogni specie.
La storia della volpe spazialeCorneria, un pianeta del sistema Lylat e patria del protagonista Fox McCloud, dopo un periodo millenario di pace si ritrovò nel bel mezzo di una oscura minaccia, rappresentata da un malvagio ricercatore denominato Andross.Quest’ultimo, mandato in esilio sul pianeta deserto Venom dove sopravviveva mediante le sembianze di uno spirito, vedeva come scopo principale quello di concquistare il pacifico pianeta e mettere le mani sulla galassia circostante. Il padre di Fox, James McCloud, tentò a suo tempo di fermare gli scopi malintenzionati del cattivo in questione, accompagnato dal fedele Peppy Hare e dal doppiogiochista Pigma Dengar. Proprio quest’ultimo tenderà una trappola ai compagni, presso la quale renderà vittima il povero James, ma che fortunatamente non negherà la fuga a Peppy.5 anni dopo, Andross riuscirà ad assumere il controllo di gran parte dei pianeti di Lylat, avvicinandosi sempre più a Corneria. Le redini di James verranno ben presto intraprese dal figlio Fox mc cloud, che con il suo “Starfox team”, formato dallo stesso Pappy, Falco Lombardi e Slippy Toad, vedrà di portare a termine la missione nella quale il padre aveva purtroppo fallito.
GameplayPartiamo col parlare della croce e delizia di questo titolo, la giocabilità. In single player, basterà iniziare e concludere la prima missione (proprio su Corneria) per prendere totale confidenza con i controlli, ove il control stick sarà in grado di accompagnare con perfezione ogni vostro voluto spostamento dell’Arwing (la navicella spaziale di Fox). Sparare missili e laser richiederà la sola pressione dei tasti Z, A e B, mentre con L ed R potrete inclinare il mezzo col fine di scansare determinati ostacoli (come i missili dei nemici,i meteoriti e quant’altro). I controlli saranno praticamente gli stessi quando metterete mano su ulteriori macchine, quali: un carroarmato, che andrete a manovrare nel momento in cui vi ritroverete a perlustrare il deserto di Titania, ed un sottomarino nel pianeta Aquas, terra completamente sommersa dalle acque. Ottimo gameplay quindi, laddove deciderete di trascorrere l’avventura proposta dalla storymode, mentre nel multiplayer, il tutto sembrerà andare per il verso sbagliato. Nella modalità multigiocatore infatti, vi ritroverete nel caos più totale dove tutto vedrete purchè il nemico che dovete abbattere. Il numero massimo di sfidanti sarà pari a quattro.
Sonoro “spaziale”!Tanto di cappello alle colonne sonore, azzeccatissime in funzione di ogni location e che personalmente mi hanno saputo gasare tra una esplosione e l’altra. Ottimo soprattutto il tema dei titoli di coda a dir poco epico, e il sonoro relativo al movimento delle astronavi ed all’uso delle potenti armi. Anche il doppiaggio fa il suo bell’effetto, visto che le voci dei vari personaggi sembrano ben associate al carattere di ognuno di loro, da notare ad esempio, il tono vocale freddo e cupo dell’introverso Falco, braccio destro e fido amico della volpe.
LongevitàLa mancata possibilità di effettuare il salvataggio dei progressi durante il gioco, è dovuta alla durata della singola partita, che per essere portata a termine non richiederà oltre l’oretta e mezza, mentre automaticamente verranno salvati i vostri punteggi ottenuti subito dopo aver sconfitto Andross o dopo un ” Game Over “. Mettendo da parte il fattore rigiocabilità, sicuramente posta ad altissimi livelli, avrete modo di scegliere il percorso da compiere, raggiungendo pianeti che magari nella partita precendente non avevate visto, affrontando nuovi nemici, ostacoli e soprattutto boss di fine livello, riportando dei cambiamenti nella storia (infatti avrete modo di affrontare il traditore Pigma, in diverse e più missioni, in ognuna delle quali può aumentare anche il livello di difficoltà). Per farvi un esempio, se dopo Corneria si sceglie di andare verso il Settore Y, potrete raggiunge Aquas e non il pianeta Fortuna. Complessivamente la durata del gioco è quindi di tutto rispetto, siccome più volte vorrete rigiocare il tutto e sia perchè viene richiesto del tempo per scoprire l’intero sistema Lylat. La longevità verrà ulteriormente incrementata se sarete intenzionati a guadagnare delle medaglie, che potrete acquisire uccidendo più di 150 nemici su un pianeta.
Comparto grafico-tecnicoTecnicamente il titolo riesce a sfruttare a pieno le potenzialità della console, offrendo una grafica ottimale che ha saputo sbalordire grazie ai suoi effetti di luce ed alla fisica della materia circostante. Partendo da Corneria ad esempio, formerete sotto di voi una scia d’acqua, una volta che il vostro Arwing andrà a slittare sulla superficie marina locale. Soprattutto gli effetti delle esplosioni e delle armi sapranno trascinarvi in prima persona nella guerra futuristica (magari con tanto di rumble pak collegato al game-pad, ovvero un dispositivo che permette la vibrazione del controller a secondo delle situazioni). A livello di frame-rate saranno veramente rari i momenti in cui riscontrerete dei rallentamenti, visto che per tutta la durata della partita vedrete filare l’azione con una certa fluidità nonostante la moltitudine di nemici ed oggetti svolazzanti sullo schermo.
– Ottima giocabilità, precisa ed immediata
– Colonna sonora a livello cinematografico
– Tecnicamente egregio
– Molto rigiocabile
– Il Rumble pak
– Forse poteva essere un po più longevo
– Multiplayer non all’altezza
8.8
In conclusione, come accennato all’inizio dell’articolo, abbiamo di fronte sicuramente uno dei tanti must-have che il nintendone ci ha messo davanti nel corso dei suoi anni e che sicuramente non potevamo che apprezzare, soprattutto se dietro a tutto si cela l’immagine del grande Miyamoto. Tra un gameplay ed un sonoro eccezionali sarà sempre e comunque un piacere riprenderlo e goderselo fino all’ultimo proiettile. Seppur si tratti di retrogame non è mai troppo tardi per accaparrarsi un titolo simile ed ampliare la propria collezione, soprattutto se quest’ultimo vi offre una custodia cartonata in formato gigante e il Rumblepak in dotazione, per l’appunto il dispositivo di cui vi ho parlato tra parentesi.
Voto Recensione di Starfox 64: Lylat Wars - Recensione
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