StarFront: Collision
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Saremo sinceri: quando ci siamo prefissi di recensire l’ultima fatica Gameloft, questo StarFront: Collision del quale avevamo visionato un paio di filmati solo poche settimane fa, eravamo scettici. Come per i tre quarti delle produzione della casa transalpina per il mercato mobile, eravamo convinti di trovarci dinanzi all’ennesimo clone privo di personalità, stavolta evidentemente ispirato alla saga di Starcraft, di cui la ludoteca delle piattaforme iOS è colma. E…non ci sbagliavamo. Quantomeno riguardo al discorso dell’originalità dei contenuti. Ma, ancora una volta, non possiamo esimerci dal fare un plauso al più attivo produttore degli ultimi anni in ambito portatile.
Per un pugno di XenodiumStavolta il genere di appartenenza è quello degli strategici in tempo reale, come i più smaliziati tra voi avranno evinto dal paragone con il famosissimo titolo Blizzard: la scelta appare azzeccata, perché, con quale meritevole eccezione, questo tipo di giochi non è degnamente rappresentato nella sempre più vasta ludoteca che le piattaforme Apple possono vantare. L’esile trama ruota attorno allo Xenodium, materia prima di grande utilità energetica, base per qualsiasi tipo di produzione su un pianeta anni luce distante dal nostro, con le risorse naturali visibilmente esaurite e delle condizioni ambientali e climatiche molto difficili. L’ambientazione è la stessa di altre centinaia di produzioni simili, e lo sono anche le tre diverse fazioni che si contendono le residue risorse di Xenodium: i Myriad, schifosissimi insetti alieni che si presentano come una via di mezzo tra le comparse di Starship Troopers e i ben più noti Zerg del già citato titolo Blizzard, il Consorzio, che rappresenta gli umani rimasti in vita, sicuramente più gradevoli alla vista ma non meno spregevoli nei comportamenti, e i Guardiani, droidi tecnologicamente avanzati che, sulla carta, dovrebbero avere vita facile contro le prime due, fatte di carne ed ossa.Non esattamente quello che definiremmo un cast di primo piano, insomma, ma nonostante tutto sappia di già visto, le note positive non mancano.
Più siamo, meglio èIl sistema di gioco è classico, ma efficace: raccogliendo Xenodium a sufficienza, (e, a dispetto delle premesse del filmato in CG, ce n’è in grande quantità sul pianeta che fa da teatro alle vicende di gioco) si potranno costruire edifici militari, strutture di raccolta e campi base, dai quali, disponendo delle risorse adeguate, potranno uscire una buona varietà di truppe, dai carri armati corazzati alla semplice fanteria, passando per i velivoli, strategicamente fondamentali quando il campo di battaglia si fa sovraffollato. Bilanciare a dovere le fasi di “farming” e quelle di guerra, che restano comunque il fulcro centrale del gioco, non è affare complicato, soprattutto perché gli sviluppatori hanno optato per un sistema che concede poco al micro managing, facendo spesso passare la vittoria su una data mappa per un utilizzo della forza bruta: soverchiare gli avversari numericamente ci ha spesso portati alla vittoria, favorendo, a lungo andare, un approccio meno attento ai dettagli e invece maggiormente concentrato sulla spasmodica ricerca di nuovi filoni di materie prime per rinsaldare le fila del nostro esercito virtuale. Eppure il ritmo di gioco ragionato e la buona quantità di statistiche avrebbero permesso una maggiore personalizzazione del proprio esercito e un affinamento delle tattiche di battaglia, che, a giochi fatti, risultano invece abbastanza ripetitive. Cionondimeno, StarFront: Collision si lascia giocare, e intrattiene piacevolmente tanto i veterani del genere, che vi troveranno un piacevole diversivo ai soliti sparatutto, quanto i neofiti, che, avvantaggiati proprio dalle dinamiche sopra citate non si perderanno in un dedalo di menu e parametri. Per facilitare la giocabilità, viste anche le ridotte dimensioni dello schermo tattile degli smartphone della mela morsicata, l’incidenza dei menu a schermo è davvero ridotta all’osso, e gestita da blocchi a scomparsa che, nei momenti più concitati, lasceranno spazio all’azione senza risultare ingombranti. I controlli touch, pur soffrendo in questi frangenti, assicurano un’esperienza di gioco comoda ed intuitiva, che costringerà a impartire due volte lo stesso comando in una sopportabile quantità di circostanze: appare evidente come, strutturalmente, un gioco di questo genere debba scendere a compromessi quando viene declinato su un sistema che, senza pennini né mouse, conta su uno schermo tattile da pigiare con le dita, che, complici dimensioni molto variegate tra l’utenza, non assicureranno mai una precisione al 100%. Le piccole magagne del sistema di controllo si assottigliano ulteriormente alla prova su iPad, con la possibilità di zoomare a togliere le castagne dal fuoco a Gameloft.
Copia e incollaLa natura derivativa emerge anche nel comparto tecnico: dopo l’ottimo impatto iniziale, figlio di una introduzione spettacolare e ben doppiata, il titolo si attesta su un livello certamente soddisfacente, per nitidezza dei contorni e solidità delle costruzioni poligonali, ma mai davvero eccelso, accontentandosi di offrire una buona visuale del campo di battaglia e senza preoccuparsi del fatto che, nei momenti in cui il gioco si fa duro, con un nugolo di combattenti a darsele di santa ragione, la visione d’insieme risulti confusa, e perda di dettaglio in modo significativo. Il character design in sé sarebbe anche molto buono, soprattutto per gli insettiformi Myriad, ma si farebbe un gran torto alla saga di Starcraft a far finta di non aver già visto le ambientazioni e l’armamentario a la Warhammer 40.000.Ottimamente implementato, invece, il gioco online: la possibilità di sfidarsi su una delle sette mappe disponibili in modalità 1 vs 1, 2 vs 2 o anche tutti contro tutti, la quasi assenza di lag nei match giocati in rete, le classifiche di punteggio condivise ne fanno un prodotto altamente consigliato a quanti concepiscono il medium videoludico soprattutto in funzione sociale.
– Buona longevità
– Solido e adatto a più palati
– Eccellente comparto multiplayer, sia locale sia online
– Sistema di controllo buono ma perfettibile
– Nessuna traccia di originalità
7.8
Eccoci qui a ripetere la medesima filastrocca, come da quasi due anni a questa parte: manca di personalità, copincollato ai limiti del plagio, design e meccaniche prese di peso da titoli di grande successo della recente storia videoludica. Una summa di molti dei prodotti Gameloft per i dispositivi iOS. Eppure anche StarFront: Collision, come i due N.O.V.A., i due Real Racing, il recentissimo Sacred Odyssey e decine e di altri titoli, risulta un prodotto ben confezionato, con una longevità buona (circa 6 ore per completare la Campagna) e una giocabilità intuitiva e solida, contornata da una realizzazione tecnica senza infamia e con qualche lode, a formare un pacchetto che difficilmente ci sentiamo di sconsigliare agli amanti degli RTS in possesso di un dispositivo Apple. Tutti gli altri, invece, possono tranquillamente investire in altro modo i 5,49 € necessari al download dell’applicazione.
Voto Recensione di StarFront: Collision - Recensione
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