Recensione

Star Wars the Old Republic

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a cura di samarcanda

Dopo una settimana di pre-lancio destinata a coloro che hanno ordinato il gioco mesi addietro, domani tutti potranno muovere i primi passi nella Vecchia Repubblica, localizzata circa 3500 anni prima dell’ascesa di Darth Vader e del mondo di Star Wars che tutti conosciamo. Molto si è parlato del titolo su cui la triade EA, Bioware e Lucas punta per conquistare l’universo dei MMORPG post-World of Warcraft. In attesa di potervi proporre una recensione completa, la quale richiederà una lavorazione piuttosto lunga, ecco una prima fase introduttiva legata alla nostra esperienza con i primi giorni di Star Wars: The Old Republic.

 
Una galassia di scelte! 
Il sistema di caratterizzazione dell’alter ego è molto profondo e ben strutturato, con migliaia di combinazioni che interessano razze e feature peculiari di ognuna; il vasto e variopinto universo di Star Wars è facilmente ritrovabile sin dopo la schermata di login
Impero e Repubblica possiedono razze e classi tipiche ed è molto difficile trovare personaggi identici al 100% una volta entrati nel mondo di gioco. Diverse strutture fisiche, fisionomie, cicatrici, capelli, trucchi, colorazioni, strumentii tecnologici lasciano ampio spazio ai nostri desideri. Agli umani si affiancano Cyborg, Sith, Miraluka, Twi’lek, Zebrak, solo per citare alcune delle razze giocabili.
Dopo la personalizzazione “estetica” del character, al livello 10 sarete chiamati a specializzarvi nei due rami che offerti da ogni classe; il Bounty Hunter, ad esempio, potrà scegliere se diventare un mercenario dotato di doppio fulminatore, oppure un Powertech con lanciafiamme.
Sceltro il macro-ramo, troverete tre ulteriori specializzazioni: rimanendo nel caso del nostro cacciatore di taglie, potrete decidere se concentrarvi sul DPS, sul tanking oppure sulle cure. Il consiglio, in questo caso, è di avere le idee ben chiare sin dall’inizio, perché una volta specializzati al livello 10 non si potrà più tornare indietro. Una scelta drastica ma intelligente, che eviterà sgradevoli fenomeni di “cloning” ogni volta che una patch enfatizzerà maggiormente una classe piuttosto che l’altra. 
Entrando più nel dettaglio dei rami di specializzazione, le differenti classi sono equilibrate e tutte divertenti da giocare, offrendo ciascuna le proprie peculiarità e richiedendo a loro volta un diverso approccio al gameplay, con il risultato che il dubbio su quale classe scegliere è più alto in Star Wars the Old Republic che in molti altri MMORPG. 
MMORPG o RPG ?
La trama è senza dubbio il cavallo di battaglia di Bioware, poiché nessun MMORPG è mai riuscito a creare una narrazione così profonda e coinvolgente; a tratti sembra di trovarsi di fronte alla trasposizione online massiva di titoli quali Elder Scrolls o Mass Effect. Le quest sono connesse perfettamente da un filo logico e narrativo equilibrato, e passare da un NPC all’altro per salire di livello non è mai stato così piacevole.
Anche quando dovrete uccidere 10 mob o salvare il caio di turno, vi troverete a farlo volentieri, poichè saprete che questo vi porterà a un nuovo risvolto della storia; inoltre, la libertà delle risposte, la possibilità di acquisire punti Dark o Light in base ad esse e vedere ripercuotersi queste scelte sul proprio personaggio (ebbene sì, il lato oscuro vi causerà occhi rossi e un aspetto sempre più corrotto man mano che avanzerete sul percorso privo di luce) contribuirà ad un’immedesimazione di ottimo livello. 
Inoltre, quando consegnerete quest di gruppo, tutti i membri del party saranno chiamati a lanciare un dado con la propria risposta alla domanda posta dall’NPC; il vincitore guiderà la conversazione anche per gli altri membri, dando una sensazione di collaborazione e interazione fuori dal comune. 
Non siamo soli nell’universo… 
L’ambiente di gioco è molto vasto e può contare su 17 pianeti divisi fra Repubblicani, Indipendenti e Sith; durante l’avventura sarete guidati dalla trama a visitarli, esperienza che si rivelerà molto interessante. In perfetto stile Star Wars, ognuno possiede diverse peculiarità che lo rendono unico nel suo genere. 
Dai deserti di Tatooine potrete passare alle gelide piane di Hoth, transitando per i verdi prati di Corellia; l’immensità dell’universo immaginato da Lucas è ben restituita, anche se ci troviamo migliaia di anni prima dell’ascesa di Darth Vader, non faticherete a immergervi completamente nell’ambiente di gioco. 
L’unica pecca, troppo comune nei MMORPG degli ultimi anni, è la divisione di pianeti in fasce di livello. Certo, nessuno ci vieta al 50 di farci una bella passeggiata a Dromund Kass, tuttavia si tratterà più di uno sfizio che di effettiva utilità. 
Nell’ormai defunto Star Wars Galaxies i pianeti non erano soggetti a questa netta divisione, quindi ognuno di essi era equamente vivibile per tutta la durata dell’avventura e la scelta non era dettata dal livello del character, ma dagli obiettivi che si volevano perseguire. 
Tralasciato questo aspetto, la struttura generale ottiene comunque un voto positivo. Sarà interessante vedere se in futuro verranno aggiunti pianti o “spot area” specifici per la costruzione di case e città da parte dei player, anche se voci di corridoio parlano più di astronavi di gilda. 
E l’amico è, la cosa che più ce n’e’ meglio è! 
Benchè il punto forte di ogni MMORPG sia il gioco di gruppo, spesso e volentieri ci si trova a compiere missioni o lunghe sessioni di farming in compagnia dei soli mob. Questa spiacevole circostanza verrà meno in Star Wars the Old Republic, poiché procedendo nell’avventura verso il livello 50 sarete in grado di creare una vera e propria banda di 6 NPC (richiamabili uno per volta), che diverranno tutt’uno con il vostro personaggio, aiutandovi nel combattimento e nel crafting
Ciascuno di questi compagni possiede delle peculiarità e può essere richiamato o messo da parte in qualsiasi momento; inoltre, quando vi unirete a eventi di gruppo come istanze, party o PVP, spariranno autonomamente per lasciare il posto agli altri giocatori. 
Ogni classe viaggia in coppia con un NPC che completa le proprie mancanze, così il Jedi melee potrà contare su un compagno healer, mentre un ranged, delicato nel corpo a corpo,  avrà a disposizione un compagno artificiale in grado di prendere colpi al posto suo. 
I compagni di crew sono inoltre indispensabili quando si parla di crafting: saranno infatti loro a produrre gli oggetti per vostro conto, seguendo le indicazioni impartite e portandole a termine mentre vi trovate AFK, guardate un film o semplicemente parliamo con i nostri gildani. 
Laser e forza per tutti i gusti 
I combattimenti risultano molto frenetici e ben strutturati, con un’ampia varietà di attacchi e skill tipici di ciascuna classe; le animazioni risultano piacevoli alla vista e l’assenza di un auto-attack porta a dover scegliere sempre quale azione far compiere al nostro personaggio (se non si assegna nessun attacco, il PG rimane in difesa). 
Particolarmente appagante è utilizzare la Forza per scagliare fulmini o lanciare contro l’avversario rocce e detriti.L’intelligenza artificiale è buona e i nemici offrono sempre una discreta sfida, soprattutto quando parliamo di elite e named; scordiamoci di affrontare in solitaria a pari livello un content progettato per 2 o più giocatori, poichè significherebbe morte certa. 
Alcuni boss provati si sono rivelati piuttosto divertenti: contro questi mob speciali il combattimento risulta più lungo del normale e richiede una buona gestione della propria rotazione di skill e del lavoro di squadra.L’ottima diversificazione delle classi e degli ruoli fa sì che ciascuno possa adempiere al meglio il proprio compito, utilizzando comandi di attacco, cura e tanking di grande impatto visivo. 
Salti, fulmini, spade laser rotanti, cannoni e pistole laser creano un senso di frenesia e immedesimazione molto alta soprattutto per i fan della saga di Lucas.Infine, essere affiancati durante le fasi di exp solitaria dal compagno della nostra crew facilita notevolmente le cose, rendendo l’esperienza meno frustrante e più tattica, poiché se da un lato il compagno ci aiuta molto, dall’altro risulta molto importante imparare a gestirne le abilità e soprattutto equipaggiarlo con criterio al fine di poter affrontare nemici più impegnativi. 
Care vecchie istanze 
Il PVE si divide principalmente in Quest, Flashpoint e Operation. Per le prime non c’e’ necessità di spiegazione, in quanto ricalcano fedelmente il classico meccanismo presente in qualsiasi MMORPG per expare i nostri personaggi fra un pianeta e l’altro. 
In questo caso l’ottima trama rende il procedimento molto meno noioso e ripetitivo che in passato; inoltre è da sottolineare l’ottimo meccanismo che in molte quest, oltre al classico pezzo di armatura o armor, offre come reward alternativa delle commendation ( particolare moneta di scambio di ogni pianeta) che possono essere scambiate da vendor specifici con pezzi di qualità superiore. 
Se già disponiamo di un fucile molto buono, invece di prenderne uno più scadente dalla quest di turno, risulta più remunerativo scegliere la commendation per comprare eventualmente in futuro un pezzo dell’armatura in cui siamo realmente carenti. 
I Flashpoint, al contrario delle quest, sono istanze affrontabili in 4 giocatori, in modalità normale o eroica; le Operations, infine, sono il corrispettivo dei classici raid end-game, dove gruppi di 8 e 16 giocatori si trovano faccia a faccia con i cattivoni di turno. 
Da quanto visto sino questo momento, i contenuti sono molto equilibrati e divertenti e non c’e’ il rischio di affrontare boss eccessivamente troppo facili o, per contro, impossibili da fronteggiare; gli ambienti sono ben disegnati e particolari e rispecchiano in ogni dettaglio il mondo di Guerre Stellari; i boss sono caratteristici e differenziati per skin, evitando il fastidioso fenomeno di riciclaggio che fin troppo spesso troviamo in titoli anche altisonanti. 
Al momento attuale, il PVE è tuttavia l’aspetto meno innovativo del titolo, in quanto  non fa altro che riproporre in ambito Guerre Stellari un classico sistema di quest e istanze trito e ritrito; certamente l’affiancamento di una storia così profonda al questing rende il tutto più accattivante, purtroppo in un gioco le cui meccaniche prevedono la crescita di un personaggio da livello 1 sino al cap non ci si può astenere da questo sistema così collaudato quanto obbligatorio. 
Battleground per pochi, un pianeta per tutti 
Attualmente il PVP si divide fra tre classiche warzone (Alderaan, Voidstar e Hutball) e un pianeta di open-PVP, Ilum. Mentre le prime sono il corrispettivo dei classici battleground che possiamo trovare in tutti gli MMORPG degli ultimi anni, dove gruppi di 8 giocatori si affrontano per portare a termine un obiettivo specifico, nel caso di Ilum ci troviamo di fronte ad un intero pianeta, dove gli scontri sono guidati dalla conquista di 5 punti strategici e dalla raccolta delle risorse per le professioni di craft, rintracciabili solo in questo ambiente. Sia le warzone sia l’open-PVP danno come ricompensa commendation per l’acquisto di equipaggiamenti specifici per classe. L’idea di introdurre la necessità del PVP anche per gilde e i giocatori orientati al PVE, pena la mancanza delle risorse base per i craft più avanzati, rappresenta una buona scelta, poichè aumenta il coinvolgimento dell’intera community e, di conseguenza, anche la grandezza degli scontri. 
Ultimo interessante dettaglio riguardo al PVP è l’esperienza restituita: volendo, potrete expare il nostro personaggio dal livello 10 al 50 esclusivamente facendo battleground, un dettaglio molto interessanti per tutti i giocatori più competitivi.
 
It’s a TRAP! 
Quante volte avete associato questa famosa frase dell’ammiraglio Ackbar al momento della maestosa battaglia spaziale fra Impero e Repubblica ne il Ritorno dello Jedi? Potevano quindi mancare gli scontri spaziali in questo titolo? Assolutamente no. 
Una volta ottenuta la vostra navicella intorno al livello 17, potrete partecipare a battaglie spaziali di differente tipologia e livello (repubblicane, imperiali e del cartello), per alternare l’esperienza del PVP e del PVE classico; progredendo avrete la possibilità di potenziare la vostra astronave per accedere a contenuti più complessi e remunerativi. 
Ogni classe possiede una navicella specifica, con relativi potenziamenti acquisibili attraverso le missioni e le professioni di crafting, nonché eventuali drop.Attualmente il sistema di battaglie spaziali è ancora un po’ troppo semplicistico e poco articolato, tuttavia lascia ben sperare verso un’evoluzione futura abbastanza profonda per fornire un vero e proprio “gioco dentro al gioco”. 
La mente e il braccio 
Il sistema di crafting si è rivelato piuttosto interessante e ben strutturato; se da un lato vi sono molti elementi comuni ai più classici MMORPG (World of Warcraft docet) con professioni di raccolta e altre di costruzione, dall’altro l’introduzione delle missioni specifiche per la ricerca di materiali rari è sicuramente innovativa. 
Inoltre, come già accennato, saranno gli NPC del vostro personaggio ad occuparsi delle attività pratica, lasciandovi totale libertà.
Da questo punto di vista, ogni compagno della nostra banda possiede delle abilità specifiche che lo rendono più consono a una professione in particolare. Inoltre, è importantissimo tenere alta l’affinità che corre fra noi e i nostri compagni, perché questo significa un minor tempo di esecuzione delle missioni di craft, che a livelli alti possono richiedere anche 12 ore. L’aspetto peculiare di questo sistema è la possibilità di creare una coda di missioni quando stiamo sloggando e lasciar lavorare in remoto il nostro compagno, al fine di trovare nell’inventario i materiali richiesti dopo una nottata di sonno o un week end al mare.
Come è facile capire, diventare Master Crafter richiede molto tempo e dedizione, nonché un pizzico di fortuna, poiché le recipe degli oggetti più rari sono in numero limitato per server, al fine di incrementare il valore dell’oggetto e dello stesso crafter, che potrà così differenziarsi dalla massa. 
Scordatevi quindi di essere totalmente autosufficienti; anche nel crafting il lavoro di gruppo e la struttura di una buona gilda sono fondamentali.
Ministro Passera, prenda esempio! 
Addio snervanti camminate da una parte all’altra della mappa di gioco: il team di sviluppo vi viene incontro con differenti soluzioni per facilitare gli spostamenti e ridurre al minimo la frustrazione di questo aspetto. 
A partire dal livello 14 otterrete una skill di corsa attivabile ogni volta che non siete in combat, a cui, dal livello 25 in poi, andrà ad affiancarsi il vostro mezzo privato.Anche in questo caso, come in altri titoli, avrete mezzi di locomozione normali ed epici, i quali aumenteranno la velocità di spostamento in base alle caratteristiche e al livello. 
Qualora voleste utilizzare i mezzi pubblici per ridurre al minimo l’inquinamento atmosferico, ogni area si rivelerà ben servita da una rete di trasporto capillare ed efficiente. Infine, elemento molto interessante, è la scomparsa del bind point unico a cui ci hanno abituato in passato giochi come World of Warcraft: una volta sbloccati determinati terminali, solitamente localizzati nelle cantine o in posizioni strategiche dello scenario, potrete decidere di teletrasportarvi ogni 30 minuti in ciascuno di essi a seconda di dove vi porteranno le differenti missioni. 
Tutto fila liscio
Le risorse necessarie a far girare SWOTOR in modo fluido e con dettagli medio-alti non sono eccessive. Durante le nostre prove non abbiamo riscontrato particolari fenomeni di lag, anche se il giudizio finale in merito potrà essere fornito solamente qualche giorno dopo la release, quando non solo i fortunati con pre-order, ma tutti coloro che hanno acquistato una copia del titolo, entreranno in massa sui server. 
Il numero definitivo dei server, divisi in europei e americani, non è ancora ben definito, in quanto ogni giorno ne vengono aggiunti di nuovi; al momento si assiste a fenomeni di high e full population su molti di essi, ma sui forum ufficiali si parla più di una mossa strategica per una distribuzione controllata delle differenti community, piuttosto che per le reali capacità dei server stessi, che in occasione del lancio possono essere ampiamente allargate. 
La stabilità del gioco è buona, la presenza di diversi bug è nella norma per un titolo di così grande spessore, tuttavia nessuno mina la giocabilità generale. La grafica non fa gridare al miracolo come in certi titoli di ultima generazione, ma certamente adempie appieno al suo compito, con textures definite e dettagli alti soprattutto per quanto riguarda i personaggi. 

HARDWARE

Requisiti di sistemaOS Windows XP, Vista/7CPU AMD Athlon 64 X2 Dual-Core 4000+ or better · Intel Core 2 Duo Processor 2.0GHz o superioreRAM Windows XP: 1.5GB · Windows Vista and Windows 7: 2GB. 2GB RAM raccomandati.Video ATI X1800 or better* · nVidia 7800 o superiore. Intel 4100 Integrated Graphics o superiore.DVD-ROM 8x, 256MB on-board RAM e suppporto Shader 3.0. or better support.

– Trama profonda

– Classi ben strutturate

– Ottima varietà degli ambienti

– In molti aspetti simile a World of Warcraft

– Esplorazione limitata dal sistema a livelli

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A conti fatti, Star Wars the Old Republic è a tutti gli effetti pronto al lancio ufficiale.

L’obiettivo di trasportare nell’universo di Lucas gli elementi più classici a cui ci hanno abituato i MMORPG degli ultimi anni, World of Warcraft in primis, è riuscito perfettamente.

Concetti come quest, battleground, instance e crafting non sono di certo nuovi, anzi, per molti sono fin troppo identici a quanto già visto in un passato non troppo lontano, tuttavia gli sforzi dei ragazzi di Bioware si sono concentrati sul renderli più profondi e particolari grazie a una trama che non ha concorrenti sul mercato online.

Per un giudizio finale dobbiamo attendere qualche mese per testare a fondo l’evoluzione del PVP e PVE end game.

Per ora ci troviamo dinanzi un universo letteralmente da scoprire, e, se siete appassionati di Star Wars, i motivi per farlo non vi mancheranno di certo.

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