Star Wars: Starfighter
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a cura di Ryuken
Fin dai tempi del Nes, LucasArts si è distinta per la buona fattura dei titoli dedicati alla saga di guerre stellari, l’apice della qualità di questi prodotti si è toccato, a parer mio, sulle console a 16 bit ed in particolare su Super Famicom anche se c’è da notare che gli episodi sedicibittiani differiscono notevolmente, in quanto a concept tecnico-grafico, da questo nuovo episodio Ps2.Star Wars: Starfighter (SW: S) è molto simile ai classici sparatutto per PC come, per esempio, X-Wing, non peraltro il progetto SW: S era partito due anni orsono ed aveva come destinatari i PC e non le console a 128 bit; evidentemente con il passare del tempo e con l’uscita di una console, dalle potenzialità paragonabili a quelle dei PC maggiormente performanti, come la Ps2, LucasArts ha deciso di dirottare il progetto verso nuovi lidi. A dirla tutta anche la gloriosa PSone ci ha mostrato dei giochi dedicati a Star Wars tra i quali il migliore è risultato, il mediocre, Jedi Power Battle e quindi vi lascio immaginare la fattura e la qualità degli altri…la colpa maggiore per i risultati poco esaltanti ottenuti sulla piccola di casa Sony sono da imputare al fatto di aver voluto programmare prodotti pensati per un sistema con capacità superiori, capacità che, evidentemente, Psx non poteva offrire; ma ora veniamo al gioco in questione.Le vicende hanno inizio sul pianeta Naboo dove sarete chiamati a sostenere una missione d’allenamento, all’interno di un canyon e nella fattispecie guiderete Rhys ed il suo caccia numero uno aiutati da Escara Till, insegnante di Rhys.Durante questa sorta di addestramento potrete cominciare a prendere confidenza con il sistema di controllo che si è dimostrato decisamente funzionale: lo stick di sinistra muove l’astronave, mentre quello di destra serve ad eseguire acrobazie come avvitamenti, picchiate e planate; il tasto X è utilizzato per attivare il laser che è l’arma d’attacco principale a vostra disposizione, il cerchio attiva, invece, le armi secondarie come bombe e missili, i tasti triangolo e quadrato selezionano il bersaglio da distruggere ed i tasti dorsali L2 e R2 servono per accelerare e frenare; c’è poi una novità per questo tipo di prodotti: lo zoom. Una volta selezionato il bersaglio potrete, se questo è molto lontano, effettuare un ingrandimento dello stesso tramite la pressione di R1. La visuale implementata è quella in prima persona, essa risulta molto buona ma, sinceramente, avrei gradito la possibilità di scegliere anche quella in terza che, secondo me, è molto più coinvolgente ma, lo ammetto, anche meno adatta al genere in esame.Gli atri personaggi che accompagneranno il già citato Rhys sono Vana Sage e Nym. Vana Sage è una spia mercenaria proveniente dal pianeta Alderaan, essa è stata assoldata dalla federazione commerciale con lo scopo di catturare Nym; si sente però a disagio e capisce che c’è qualcosa che non va nei piani della federazione. Il suo mezzo da combattimento è il Guardian Mantis, un caccia tri-ala caratterizzato da una buona manovrabilità.Rhys Dallows è una matricola, da sempre, desiderosa di entrare a far parte della squadriglia Bravo, il suo caccia è l’N-1 Starfighter, il quale si distingue positivamente per velocità e precisione di guida e negativamente per il limitato numero di munizione secondarie.Ultimo, in ordine puramente casuale, della banda è Nym un alieno proveniente da Feeorin che fin da piccolo è stato allevato dai criminali del pianeta Lok e ha dimostrato fin da subito di sapersela cavare piuttosto bene nel pianificare strategie di battaglia che si sono poi dimostrate vincenti; dopo essere stato liberato dalla prigione federale è più che mai deciso a vendicarsi. Il suo caccia Havoc è quello, dei tre, con maggior potenza di fuoco. SW:S si snoda in quattordici missioni nelle quali dovrete portare a compimento diversi obbiettivi, impersonando uno dei tre piloti appena citati, potrete trovarvi nei panni di Rhys impegnato nello scortare e proteggere, dai mercenari, la nave della regina Amidala oppure nei panni di Nym impegnato, sul suo pianeta adottivo Lok, a proteggere il suo caccia dall’attacco delle navicelle della federazione e ancora nei panni di Vana che avendo scoperto alcune fabbriche di droidi su Eos deve distruggere tutti i generatori di scudi e le unità della federazione commerciale; non mancheranno nemmeno le missioni nelle quali i tre si ritroveranno a collaborare per uno scopo comune e così via…. per tutte le quattordici locazioni. Come avrete già intuito dalle mie parole i combattimenti si svolgeranno sia nello spazio aperto sia sui pianeti, purtroppo se nei primi la fluidità di azione la fa da padrone (che bella rima, eh?) non si può dire altrettanto per i secondi che sono caratterizzati da rallentamenti paurosi e fastidiosi. Tralasciando questo piccolo (grande) difetto, devo dire che la grafica è di grande impatto: i modelli poligonali dei caccia, protagonisti, e di quelli dei nemici sono eccezionali sfoggiando delle texture pressochè perfette che non scadono mai di livello e che, soprattutto, rimangono sempre dove sono; un grosso plauso va agli effetti luce i quali, in questo nuovo episodio ludico, sono fantastici e realizzati con enorme maestria, guardatevi le esplosioni e gli effetti dei laser e poi sappiatemi dire. Fatti i, doverosi, complimenti ad un reparto grafico eccellente voglio dire anche la mia (come ogni recensore che si rispetti oltre ad un commento il più possibile oggettivo che esula dai miei reali gusti videoludici, aggiungo un piccolo commento soggettivo; non me ne vogliate): lo stile di disegno utilizzato non mi ha particolarmente convinto, in più nei combattimenti sui pianeti, a volte, la desolazione regna sovrana in attesa di qualche poveretto al quale sparare, con questo voglio dire che ci sono un po’ troppi tempi morti, per non parlare poi dei caricamenti lunghi e snervanti che mi ricordano quelli del mio vecchio e fido Neo Geo CD; c’è, inoltre da aggiungere che, forse, in quanto a carisma SW: S non annoverando tra le sue fila i personaggi più famosi della trilogia lascia l’amaro in bocca (dove sono Luke Skywalker e Obi-Wan?), ricordo in ogni caso che quanto esposto nelle ultime righe è un parere personale e poichè tale opinabile.Completando missione dopo missione, sarà possibile sbloccare nuove navi da combattimento e una serie di sottogiochi tra fra i quali un paio faranno uso dello splitscreen offrendovi sfide in multilayers.L’aspetto del gioco su cui non ho proprio nulla da ridire è il sonoro che presenta degli effetti (esplosioni, rombi dei motori, collisioni tra navette e voci) semplicemente eccellenti, per non parlare poi delle colonne sonore curate direttamente da John Williams che sono le migliori mai ascoltate su di una console; di cose da fare ce ne sono parecchie e variano in ognuna delle quattordici missioni, pilotare, al meglio, i tre caccia non sarà tanto facile soprattutto per il fatto che ogni mezzo possiede delle caratteristiche proprie che richiedono una certa dose di esperienza per essere sfruttate al meglio, comunquesia, le operazioni di base, comuni a tutti i velivoli, s’imparano immediatamente rendendo meno frustrante l’adattamento al gioco e permettendo all’utente di divertirsi sin dall’inizio.Sul fronte longevità non siamo messi bene, o almeno, non come gli altri parametri di valutazione, le missioni non sono poi tantissime, in più i caricamenti di intermezzo sono di una lentezza sbalorditiva ed i caccia alla fin fine sono solo tre, non c’è dubbio che per un appassionato, quanto detto sarebbe sufficiente per giocare e rigiocare SW: S, virtualmente, all’infinito, ma per il giocatore medio le cose non funzionano proprio alla stesso modo.
7.5
L’aspetto tecnico è ok sul fronte giocabilità ci siamo ma la longevità…….maditate, gente, meditate e non fatevi ingannare dalle strombazzature pubblicitarie.
Voto Recensione di Star Wars: Starfighter - Recensione
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