Recensione

Star Wars: Republic Commando

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a cura di Alex64

Chi l’ha detto che salvare la galassia sia un compito esclusivo dei cavalieri Jedi? Strano ma vero, contrariamente a quanto avviene nella maggior parte di titoli editi da “Lucas Arts”, in “StarWars: Republic Commando” non impugnerete mai una LightSaber; niente vie della Forza da percorrere quindi, solo l’addestramento ricevuto fin da piccoli, sperando che in battaglia sia più efficace di quelle “pazze religioni” d’altri tempi. Negli eventi che seguiranno il secondo episodio della saga, lasso temporale in cui il gioco ha inizio, impersonerete un clone dell’esercito della Repubblica e vi sarà assegnato il comando della Squadra Delta, una sorta di elite che si ritroverà spesso immischiata in situazioni apparentemente più grandi di lei. I soldati ai vostri ordini saranno in tutto tre elementi, e si differenzieranno l’uno dall’altro per abilità e ruoli, impararli a gestire al meglio sarà la chiave del successo, cosa che mi porta direttamente al secondo punto della mia recensione.

L’importanza del gioco di squadra…Vi dico subito che non ci troviamo dinanzi al solito sparatutto vecchia scuola, attaccando i nemici con assalti frontali in solitaria non andremo oltre i primi livelli. Difatti, Republic Commando, associa alla meccanica di gioco tipicamente FPS una buona dose di tatticismo e strategia, elementi che si rivelano gioco forza la colonna portante del titolo. Se è vero che talvolta incomincerete la missione separati dal resto del team, va puntualizzato che si tratta comunque di rare eccezioni ad un gameplay saldamente incentrato sulla cooperazione. Quello che tiene banco infatti è proprio il gioco di squadra: imparare ad avanzare uno alla volta, coordinandosi negli spostamenti e sfondando progressivamente le linee nemiche, è vitale, come vitale sarà l’aiuto dei vostri compagni nel caso in cui veniste colpiti pesantemente da mano nemica. Infatti, nel gioco non si muore finché ogni singolo membro della truppa non viene “inabilitato” a combattere, altrimenti, ci sarà sempre qualcuno in grado di rianimarvi col dispensatore di “bacta” portatile. L’azione congiunta non sarà quasi mai facoltativa, la possibilità di ingaggiare un bersaglio, ordinando quindi ai compagni di concentrare il fuoco su di esso, si rivelerà più che mai necessaria in caso di nemici giganti, come ad esempio i temibili SpiderDroids. Oltre a ciò, potrete incaricare un clone di distruggere un obiettivo in particolare, piazzare cariche e/o trappole esplosive laddove serve, infiltrare apparecchiature elettroniche, guadagnare postazioni nemiche o, più semplicemente, rimanere in formazione. Tutto ciò, potreste anche scegliere di farlo voi in prima persona, ma vi consiglio, il più delle volte almeno, di fornire fuoco di copertura e lasciar fare agli altri. Vi ricordo che il visore tattico, oltre a darvi la possibilità di vedere al buio (non manca mai), vi permetterà in qualsiasi momento, tramite comode icone a schermo, di controllare spostamenti e azioni di ogni singolo clone. In ultimo, mi sembra giusto avvisare che se da un lato comandare una squadra possa risultare appagante, soprattutto nelle prime ore di gioco, è anche vero che a lungo andare, grazie anche alla ripetitività di certi meccanismi, si rimpiange il vecchio stile alla Doom3: “fraggare” tutti in barba alle manovre tattiche.

Le armi e i nemici… La “vostra” spada laser sarà senza dubbio il fido blaster DC-17m, un’arma speciale che con appositi moduli aggiuntivi si può convertire in anticarro o fucile da cecchino; oltre a quest’arma multi funzione, peraltro in dotazione assieme alla pistola, potremo avvalerci anche delle armi alleate, come il lancia missili “Wookiee”, o di quelle nemiche, come il mitragliatore ACP dei pirati spaziali. In sostanza, abbiamo a disposizione un arsenale che, oltre ad essere già abbastanza valido di suo, si arricchirà di nuovi dispositivi a seconda dei luoghi che visiteremo. Come seconda arma ci ritroviamo il solito – e mai troppo sottovalutato – pugnale retrattile, che comunque si rivelerà stavolta più che mai utile, e nei combattimenti corpo a corpo spesso sarà in grado di salvarci la vita. Immancabili ovviamente le granate, da quella sonica a quella termica passando per quella ad impulsi, tutte quante utili solo in parte, come al solito devastanti ma imprecise. Munizioni e quant’altro si troveranno sparse un pò dovunque e in grandi quantità – come anche le stazioni di “bacta” per ricaricare gli scudi – da questo punto di vista il gioco aiuta parecchio, non vi troverete quasi mai a dover fare economia di colpi, anche se un uso intelligente delle armi “di livello” è sempre consigliabile. Nel complesso comunque, non esiste la “frustrazione” da mancanza di munizioni puntualmente presente in altri FPS, e se per certi versi è una cosa tutto sommato positiva, gli amanti delle sfide potrebbero storcere il naso. Per quanto riguarda i nemici, questi non sfoggiano una AI molto marcata, in ogni caso, per ognuno occorrerà attuare un diverso approccio al combattimento: i droidi, ad esempio, sono goffi e decisamente lenti, ma attaccano in massa e non di rado vi soverchieranno in numero; gli insetti volanti, invece, attaccano singolarmente, ma sono dannatamente veloci e, quel che è peggio, irritanti; i pirati spaziali prediligono il combattimento all’arma bianca, vi si lanceranno contro brandendo sciabole… ecco l’utilità del pugnale retrattile di cui sopra. Concludendo, dal punto di vista dei combattimenti, decisamente non vi annoierete, sia armi che nemici non mancano, del resto, è e resta uno sparatutto, mi sembra il minimo. Da sottolineare che alcune volte ho trovato addirittura irresistibile sparare da lontano e col fucile di precisione ai SuperDroids, smontandoli letteralmente pezzo a pezzo.

Anche l’occhio vuole la sua parte… Dal punto di vista grafico ci troviamo tra le mani un titolo che non sfigura neanche se confrontato con altri giganti che popolano la Console verde crociata di casa Microsoft, come Doom3 o lo stesso Halo 2: decisamente buoni i modelli poligonali, sia dei personaggi che degli elementi-scenario, alcuni dei quali fanno anche sfoggio di un discreto bump mapping; ottime e ben filtrate le textures, molte le definirei perfino artistiche, anche se non tutte sono in hires, ad alcune basta avvicinarsi a meno di 200 pixel per avere un antiestetico spixellamento, su questo Halo 2 ha di che insegnare. Nonostante l’ampiezza degli scenari, alcuni veramente profondi, e l’antialiasing implementato, non vedrete eccessivo jaggies in game, il frame rate si dimostra stabile a 60fps senza cali o quasi, di incertezze in tal senso ne ho avvertite raramente. Da sottolineare tutti gli effetti visivi di contorno, come il fumo volumetrico o l’effetto bloom, sovente di pregevole fattura e ben inseriti nel contesto grafico generale. Detto questo, occorre fermarci un secondo, anche se finora ho tessuto le lodi dell’engine usato da Lucas Arts, ciò non vuol dire che questo sia esente da difetti o limiti più o meno visibili. Sebbene shadow map, light map e rifrazioni precalcolate (solo precalcolate) siano sempre efficaci – bellissima la foresta di “Kashyyk” e l’interno dello StarDestroyer – è triste vedere che ombre dinamiche in tempo reale le abbiamo solo sui membri della squadra, mentre latitano inesorabilmente sui nemici. In alcune aree poi, avvertiremo una strana “moria” di poligoni, nulla di grave comunque, e anche se a ciò si aggiunge una fisica degli oggetti decisamente limitata, quanto detto non influirà più di tanto sulla resa finale del comparto tecnico, che rimane di alto livello. Soprattutto in termini di realizzazione degli scenari – la cui conformazione dovrete presto imparare a sfruttare in chiave strategica – e di caratterizzazione di personaggi e nemici – mai noiosi e mai ripetitivi – il gioco darà il meglio di sé. Un accenno va sicuramente fatto in merito al visore tattico, il quale, come succedeva per la bella Samus Aran (MetroidPrime/NGC), sembra risentire degli agenti esterni: vapore, calore, interferenze elettromagnetiche e quant’altro. Inoltre, soprattutto nei combattimenti ravvicinati, la visiera tenderà a sporcarsi col sangue dei nemici (o con l’olio, parlando di droidi), il che, per qualche secondo, ridurrà sensibilmente la visibilità, ma è una cosa che si sopporta volentieri, in quanto è a dir poco appagante vedere la bile di un insetto appena ammazzato schizzare dappertutto. In ultimo, caricamenti e relativi tempi non avranno mai l’ardire di spezzettare troppo l’azione.

Una colonna sonora stellare… Il comparto audio è forse il pezzo forte del gioco: esplosioni, deflagrazioni e, in generale, tutti gli effetti sonori, sono resi a dovere e regalano un senso di immedesimazione veramente notevole, considerando soprattutto che il gioco supporta il DDS 5.1 a cui la X ci ha già da tempo abituati. Anche i colpi d’arma, raffiche laser in primis, nell’insieme soddisfano, magari avrei preferito un impatto più “arrogante” da parte di alcune di esse ma nel complesso non ci si può certo lamentare. Per quanto riguarda la colonna sonora, è ovviamente presente la licenza ufficiale, e trattandosi di un titolo “Lucas” non c’era bisogno neanche di dirlo. Sono continui i rimandi agli episodi storici della trilogia, e agli esperti della saga farà sicuramente piacere ascoltare brani tratti da cult movie come “A New Hope” e “The Empire Strikes Back”. Veramente ottimo il doppiaggio in inglese. Per quanto riguarda la localizzazione in italiano, chi non ha un’eccessiva familiarità con la lingua anglosassone verrà coadiuvato da sottotitoli a schermo, cosicché potrà seguire i dialoghi a tratti esilaranti – le battute di spirito tra i membri della squadra non mancheranno di certo – e pieni di storiche citazioni.

Live enabled…Su un titolo del genere non poteva mancare il supporto Live fornito da Microsoft, che tuttavia si dimostra ben meno eccitante della campagna in singolo. Potrete scegliere tra 4 diverse modalità di gioco OnLine fino a 16 players, nel dettaglio: “Deathmatch”, “Team Deathmatch”, “Capture the Flag”, e “Assault”. Per chi di voi fosse sprovvisto dell’abbonamento, Star Wars: Republic Commando offre anche sessioni di gioco multi OffLine fino a 4 giocatori, sempre con le modalità anzidette.

– Ottimo il comparto tecnico

– Colonna sonora ispirata

– Componente strategica

– Campagna in singolo breve

– Ripetitività di alcuni meccanismi

– Multiplayer non eccitante

8.2

Un gioco che mi sento di consigliare sia ai fan della serie che agli utenti più smaliziati. Grazie ad un profilo tecnico esente da difetti rilevanti ed un gameplay nell’insieme ben calibrato, StarWars: Republic Commando si dimostra un titolo in grado di appassionare chiunque. Se non fosse per la ripetitività di certi meccanismi e per la campagna in singolo oggettivamente non molto lunga, potrebbe benissimo aspirare all’olimpo dei games. Anche così comunque, rimane un prodotto valido, e spero che anche voi sarete d’accordo con me nel caso in cui decideste di farlo vostro.

Voto Recensione di Star Wars: Republic Commando - Recensione


8.2

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