Recensione

Star Wars: Lethal Alliance

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a cura di SAH

Tra i tanti insuccessi che il binomio cinema e videogiochi hanno sempre prodotto, il marchio Star Wars è sempre riuscito a rimanere una spanna sopra gli altri con titoli splendidi che hanno scritto pagine importanti della storia videoludica come i due “Knights of The Old Republic” e la serie “X-Wing” ed altri meno riusciti come “Rebellion” e “Battle for Naboo”. Lethal Alliance sarà l’episodio che concluderà il 2006 della serie creata da George Lucas e si tratta di un’esclusiva per le console portatili Sony e Nintendo. Un titolo originale dunque che pertanto non dovrebbe soffrire dei numerosi problemi legati allo sviluppo multipiattaforma ma ne siamo proprio sicuri?

C’era una volta, una galassia molto molto lontana…Lethal Alliance a differenza della stragrande maggioranza dei titoli Star Wars non è stato sviluppato dalla celebre casa di produzione LucasArts, fondata dal creatore George Lucas, bensì da Ubisoft e più precisamente dallo stesso team di sviluppo di Prince of Persia. Il sospetto sorge spontaneamente dopo pochi minuti di gioco, non appena vedrete la protagonista Twi’Lek Rianna Saren, una mercenaria non Jedi, compiere delle straordinarie evoluzioni con una agilità degna del miglior Principe di Persia. Il combattimento corpo a corpo rimane la parte meglio riuscita del titolo grazie ad un’ottima gestione dei movimenti di Rianna e ad un’intelligenza artificiale piuttosto convincente. I soldati dell’ Impero infatti non cercheranno sempre uno scontro frontale ma quando si troveranno in inferiorità numerica tenteranno la fuga e chiameranno rinforzi. Purtroppo però questi piccoli ma decisamente interessanti dettagli possono essere colti solo nella prima metà del gioco quando gli avversari sono più deboli e meno numerosi. Il livello generale di difficoltà si attesta su valori medio-bassi anche se è bene distinguere i combattimenti con i nemici “normali” dai boss che si dimostrano assai più coriacei e resistenti. Per aggiungere maggiore varietà al titolo sono state introdotte anche delle sezioni platform sempre sullo stile di PoP. La scelta purtroppo non si rivela molto azzeccata per due motivi: la terribile gestione della telecamera che tende a muoversi troppo liberamente, spingendo il giocatore nel baratro del game over e una notevole imprecisione dei controlli soprattutto negli spazi stretti o che richiedono una certa attenzione. In alcune missioni Rianna sarà affiancata da un personaggio non giocante, il piccolo Zeeo, che si rivelerà particolarmente utile nell’esecuzione di alcune combo devastanti e per sbloccare porte o raggiungere pulsanti posti a distanze troppo elevate

Usa la forza Rianna!Come detto ad inizio recensione, il giocatore si troverà a vestire i panni di una mercenaria non Jedi. Questo semplice dettaglio è fondamentale per giustificare l’assenza di spade laser e combattimenti corpo a corpo all’ultimo sangue. Scelta che comunque ci lascia alquanto perplessi per la qualità espressa nel combattimento che non preveda l’uso di pistole e fucili. Proprio le sessioni con protagoniste le armi a lunga gittata sono le peggiori dell’intero gioco, il problema di fondo è il mirino automatico che non permette al giocatore di scegliere liberamente il bersaglio da colpire. Nella maggior parte dei casi verranno scelti prima i bersagli più lontani dall’azione, e quindi meno pericolosi, mentre quelli più vicini saranno lasciati liberi di colpire indisturbati.Graficamente il titolo dimostra una qualità abbondantemente sopra la sufficienza soprattutto per quanto concerne la realizzazione dei personaggi, ricchi di dettagli, e gli ambienti esterni. Le uniche note negative provengono dagli spazi interni, nelle astronavi , ad esempio che appaiono troppo simili tra di loro e ai modelli dei soldati imperiali anch’essi realizzati come fac-simili. Il comparto audio non introduce nuove musiche ma si limita a reinserire le celebri melodie che hanno fatto la storia della serie targata George Lucas. Un ultima nota per quanto riguarda il multiplayer limitato solo a due giocatori nella modalità ad hoc: in pratica i due giocatori si troveranno a correre per i livelli con l’obbiettivo di eliminare più nemici raccogliendo crediti per migliorare le proprie abilità e il proprio arsenale con armi nuove e decisamente più potenti. Oltre a rilevare un calo di frame-rate rimangono i già noti problemi di mira.

– combattimento corpo a corpo riuscito

– graficamente piacevole

– piuttosto longevo

– multiplayer inesistente

– problemi con la telecamera

– alla lunga ripetitivo

6.7

Star Wars Lethal Alliance non è un acquisto indispensabile nè per i cultori della serie targata George Lucas nè per gli amanti degli action game. Si tratta di un titolo onesto realizzato con cura e una certa attenzione per i dettagli ma che senza una licenza carismatica sarebbe passato inosservato e rivenduto nel giro di poche settimane a metà prezzo. Il nostro consiglio e di provarlo prima di un eventuale acquisto.

Voto Recensione di Star Wars: Lethal Alliance - Recensione


6.7

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