Recensione

Star Wars Jedi Knight 2: Jedi Outcast

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a cura di Yoshi

Nell’universo sterminato dei giochi tratti dalla saga di Star Wars, la serie Dark Forces rappresenta il filone dei First Person Shooter, inaugurato dall’originale per personal computer e proseguito con il seguito Jedi Knight, anch’esso su piattaforma Pc. Se il primo episodio della serie aveva goduto di una conversione, peraltro non pienamente soddisfacente, su Playstation, Jedi Knight non ha mai visto la luce su console. All’inizio del 2002 LucasArts ha presentato il secondo capitolo di Jedi Knight (che poi sarebbe il terzo di Dark Forces, giusto?), intitolato appunto Jedi Knight II: Jedi Outcast, ora disponibile anche per Nintendo Gamecube. Che sia l’occasione di arricchire la lineup del cubo in termini di Fps con un titolo di qualità? Scopriamolo assieme.

Una Lightsaber per tuttiNei panni dello Jedi mercenario Kyle Katarn, riceviamo una chiamata di soccorso da parte dell’organizzazione ribelle che richiede di investigare circa le attività svolte da un gruppo imperiale su di un pianeta creduto disabitato. A bordo della nostra nave, e insieme alla co-pilota, Jan Ors, ci rechiamo dunque sulla superficie del corpo astrale e subito ci imbattiamo in una base segreta dell’Impero. Da qui ha inizio l’avventura narrata in Jedi Outcast che si dipana, nella modalità a singolo giocatore, lungo 25 livelli di notevoli dimensioni ambientati in 8 diversi mondi. Come in tutti i giochi tratti da Star Wars, particolare cura è stata posta nella fedeltà, visiva, sonora e narrativa, all’universo creato da Gorge Lucas: ogni ambiente già presentato nei film della saga è quindi riprodotto in Jedi Outcast con dovizia di particolari e coerenza encomiabile agli avvenimenti a cui abbiamo assistito nelle sale cinematografiche. Anche la colonna sonora si avvale di temi ben noti, a partire dall’immancabile sigla iniziale con titoli gialli a scorrere su sfondo stellato.Va subito detto che, almeno in single-player, Jedi Outcast si presenta indubbiamente come un Fps atipico, in gran parte a causa della natura di cavaliere Jedi del protagonista. Se all’inizio del gioco infatti le azioni effettuabili da Kyle possono sembrare analoghe a quelle di uno sparatutto in prima persona tradizionale (uccidi, raccogli nuove armi, pensa, premi l’interruttore giusto, uccidi), con il passare dei livelli l’accresciuta Forza che si svilupperà nel protagonista aprirà la strada a nuovi poteri e, soprattutto, all’uso di una personale, fiammante spada laser. È inoltre disponibile la possibilità di mutare la visuale da soggettiva a in terza persona, utile quest’ultima ad affrontare al meglio i combattimenti corpo a corpo e le sezioni platform.I poteri della Forza, secondo una meccanica da gioco di ruolo, crescono di livello con il passare delle sotto-missioni e rendono il personaggio di Kyle sempre più forte. Gran parte del fascino di questo titolo risiede proprio nel constatare i progressi del proprio alter-ego e la sua capacità di affrontare truppe imperiali sempre più numerose armato solo della sua Lightsaber e dei poteri Jedi. Sono disponibili 8 differenti poteri Jedi, che spaziano dal controllo mentale all’effetto slow motion che consente di muoversi a velocità superiore a quella di ciò che ci circonda.

Usa lo sforzo!Un passaggio da sempre delicato nella conversione di un Fps da personal computer a console è indubbiamente quello della transazione dei controlli Pc (tipicamente tastiera e mouse) su joypad. Nel caso di Jedi Outcast per Gamecube il lavoro svolto dagli sviluppatori Vicarious Visions è sicuramente encomiabile, seppur con qualche riserva. La combinazione delle due leve analogiche corrisponde, come nella maggior parte dei titoli di questo genere, al movimento del personaggio e alla rotazione della visuale secondo i due assi orizzontale e verticale. Tramite la croce direzionale è possibile selezionare armi e poteri Jedi. Questi ultimi sono attivati dalla pressione del pulsante L, mentre i due grilletti di destra sono impiegati per le armi. Il gruppo di quattro tasti frontali è utilizzato per saltare, abbassarsi, azionare oggetti e aprire porte. Nel complesso lo schema di controllo funziona egregiamente, sebbene la sensibilità dei controlli analogici non è delle meglio calibrate: fortunatamente è disponibile un sistema di personalizzazione avanzato che consente di modificare nei particolari tempi di risposta e layout dei controlli.

Forza doppiaSebbene per quanto riguardi il gioco in singolo bisogna sottolineare come i 25 livelli implementati e la discreta difficoltà del titolo rendono l’esperienza di Jedi Outcast una tra le più longeve disponibili su Gamecube, per chi non si accontentasse di questo, sono comunque disponibili 7 modalità di gioco multiplayer e 15 mappe appositamente pensate per gli scontri multigiocatore. Anche in questi casi i poteri Jedi ricoprono un ruolo fondamentale e costituiscono la principale variante rispetto ad altri titoli del genere. In primo luogo le modalità multiplayer prevedono ben 15 poteri della Forza, contro i soli 8 dell’avventura in singolo. I poteri aggiunti sono esplicitamente pensati per gli scontri a schermo diviso e garantiscono varietà alle sfide. Ciò che rende particolarmente interessante l’utilizzo delle abilità è il fatto che all’inizio di ogni sfida a ogni giocatore sarà assegnato un numero di punti prestabilito, da dividere a piacere tra i vari poteri disponibili. In questo modo ogni partecipante allo scontro potrà scegliere su quali abilità concentrare le proprie risorse, adattando di conseguenza lo stile di gioco. Peccato che il multiplayer sia limitato a due giocatori.

Grafica e sonoroSebbene la già citata fedeltà alle ambientazioni cinematografiche sia stata rispettata (ma trattandosi di una conversione tutto il materiale del caso era già disponibile dal precedente progetto Pc) la grafica di Jedi Outcast non fa certo gridare al miracolo, soprattutto se paragonata ai paradigmi del genere su Gamecube, come Metroid Prime o anche lo stesso Time Splitters 2.Il difetto principale del comparto risiede nel frame-rate incostante che mortifica l’esperienza di gioco, pur non influendo in maniera determinante sulla giocabilità. Anche i modelli poligonali non sono tra i più complessi mai visti, mentre le texture si attestano sempre su buoni livelli. Gli effetti speciali, infine, sono nella norma con una menzione particolare per la spada laser, sempre spettacolare.Per quanto concerne il reparto audio, siamo sui standard (alti) delle produzioni LucasArts: la colonna sonora la fa da padrone immergendo il giocatore nell’universo di Star Wars in pochi secondi. Il commento musicale è sempre appropriato alle situazioni in cui ci si viene a trovare ed è ben coadiuvato dagli effetti che includono spari, colpi di Lightsaber e emanazioni della Forza. Un ottimo lavoro, ma ce lo si poteva aspettare.

L’universo Star Wars

Ottima implementazione dei poteri della Forza

Sonoro eccellente

Grafica sottotono

Controlli da ricalibrare

7.3

Jedi Oucast rappresenta un Fps sufficientemente originale e valido da essere considerato un acquisto consigliabile a tutti gli utenti Gamecube. La fortissima caratterizzazione dell’universo Star Wars, sebbene non sempre supportata in modo adeguato dalla grafica, costituisce già di per sé un valido motivo per prendere in considerazione il gioco LucasArts, soprattutto da parte dei fan più incalliti della serie creata da George Lucas. Gli altri punti di Forza del titolo risiedono nella longevità, rimarcata dalla modalità multigiocatore, e dall’intelligente implementazione del sistema di poteri Jedi/Lightsaber, che rende l’avventura originale quanto basta. Nel complesso un buon titolo, utile anche per alleviare l’attesa di Metroid Prime Pal.

Voto Recensione di Star Wars Jedi Knight 2: Jedi Outcast - Recensione


7.3

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