Recensione

Star Wars: Il potere della forza

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a cura di Krauron

La forza della ForzaIn una galassia lontana, il buon (si fa per dire) Darth Vader in una delle sue scampagnate omicide, trova un bambino nel quale avverte una immensa potenza. Accogliendolo tra le sue grinfie, l’ex paladino della pace lo cresce a pane e malvagità, insegnandogli i poteri derivanti dal Lato Oscuro ed affidandogli, di volta in volta, mansioni sempre più ostiche.La sceneggiatura, storicamente collocata tra il terzo e quarto episodio, si sviluppa in maniera abbastanza prevedibile, con un copione che avrebbe riscosso successo una ventina di anni fa ma che, oggi come oggi, appare del tutto scontato soprattutto nei (sporadici) colpi di scena.Nemmeno viene approfondita la lotta interiore del protagonista, turbato dallo scontro tra il senso di gratitudine nei confronti del suo maestro e una giusta condotta “morale” che invece lo conduce verso altri atteggiamenti. Sta di fatto che, come ha detto qualcuno “buoni o cattivi non è la fine”, anzi in questo caso è l’inizio dell’espressione dei vostri poteri. Una manifestazione che si traduce in un festival della carneficina, con il solo scopo di andare dal punto A al punto B, uccidendo chiunque vi si porrà innanzi. Nient’altro che questo. Meno male che il “come”farlo è ben più vario del “cosa” fare. E il “come” è anche estremamente divertente. Il nostro eroe infatti si destreggerà nell’uso di molteplici poteri della Forza, ognuno con le sue caratteristiche e relativi pulsanti da premere. Di base, c’è la tecnica della telecinesi che è un po’ il fulcro di queste abilità e permette non solo di manovrare nell’aria gli avversari di turno, magari lanciandoli letteralmente lontano, ma in special modo di utilizzare elementi dello scenario come fossero dei proiettili. Oppure scatenatevi con sfere di energia, campi di forza e molto altro ancora. Tutto questo è praticamente fondamentale per affrontare nemici pericolosi quantitativamente ma non qualitativamente, spesso realizzati in maniera abbastanza paradossale. Quasi come il gioco volesse obbligarvi ad usare i poteri, infatti, parecchi di loro sembrano fin troppo potenti nel corpo a corpo, mantenendo con eccessiva frequenza ed abilità la parata e contrattaccando ancor meglio. Lo scontro fisico è anche sconsigliabile per via di una regia nevrotica, con telecamere imprecise anche nelle situazioni meno concitate.Per non parlare dei boss, numerosissimi ed abbastanza preparati ad ogni vostra azione non concernente l’uso della Forza.Soprattutto affrontando quelli più impegnativi è quasi obbligatorio gettargli addosso ogni cosa che vi capiti a tiro ed insieme premere il tasto Cerchio per fulminarli a dovere. Ridotta la vita al punto giusto, ecco che viene attivato un tipico Quick Time Event, sulla falsariga di quanto già osservato in God of War, così come l’assorbimento dai defunti di particolari sfere, utili per potenziare le molteplici (e ne sono davvero tante) combo.Per di più, alla fine di ogni livello, potrete decidere quale costume indossare tra quelli sbloccati, oppure il colore, l’elsa della lightsaber ed ancora molto altro.Insomma tutto davvero troppo standard, privo di una benché minima innovazione non solo nel gameplay ma anche nella struttura che gli fa da contorno.

La Forza è nulla senza il controlloGraficamente il lavoro svolto è più che sufficiente, con modelli poligonali nella media ed una fisica degli elementi che svolge il suo compito. Purtroppo, sono presenti diversi bugs, come alcuni casi di “passeggiate sul nulla” oppure di avversari che restano in aria dopo aver usato su di loro la Forza.Decisamente meglio il comparto sonoro, con i classici brani che oramai tutti conoscono a memoria, insieme a effetti sonori notevoli ad accompagnare la nostra assuefante deflagrazione.Un discorso a parte merita il sistema di controllo. Nonostante sia abbastanza intuitivo anche nelle combo più complesse, non riusciamo ancora a spiegarci la scelta di paralizzare sul posto l’Apprendista mentre si usano i poteri, considerando che in un gioco così frenetico il movimento è fondamentale. In fondo ci è riuscito egregiamente Psi-Ops anni addietro: non vediamo perché non si sia preso come esempio.Questa mancata scelta ci predestina a numerosi decessi, considerato l’elevato numero di combattenti che solo insieme compensano una I.A parecchio in ombra.I checkpoint sono frequentissimi, in maniera da evitare il rischio frustrazione, ma attenzione al rovescio della medaglia, rappresentato da una longevità non molto elevata, che potrebbe portare i più esperti a terminare il gioco in circa otto ore.

– Star Wars ha fascino e diverte

– I poteri della Forza esaltano

– Musiche d’atmosfera

– Sceneggiatura troppo retorica e gameplay ripetitivo

– Telecamera virtuale non perfetta

– Bugs grafici evidenti

7.0

Il Potere della Forza è il sottotitolo più adatto a rappresentare la quintessenza di questo Star Wars. Non quindi in primo piano le vicende tormentate di un ragazzo alle prese con l’ambiguo significato di male e bene, bensì una continua rappresentazione presuntuosa e narcisistica delle potenzialità pragmatiche della Forza, proposte in ogni salsa possibile.

Tralasciando che tutto questo, in fondo, diverte e non poco, la vera marcia in più è data dal fascino di questa saga. E questo di certo non è proprio un merito degli sviluppatori.

Obbligatorio per tutti i fan, consigliato ai restanti che vogliono passare (poche) ore di spensieratezza nelle Guerre Stellari.

Voto Recensione di Star Wars: Il potere della forza - Recensione


7

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