Star Wars - Bounty Hunter
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a cura di Fabfab
Quella di Star Wars è in assoluto una delle saghe più note e più sfruttate nel mondo videoludico, un trend cominciato ai tempi della prima trilogia di Lucas e che ha riacquistato nuovo vigore con la recente uscita di Episodio I ed Episodio II; inevitabilmente, però, il gran numero di giochi usciti recentemente ha fatto si che la qualità globale degli stessi sia diminuita e se, una volta, il logo della Lucas Arts era quasi sempre sinonimo di qualità, ora è spesso vero il contrario! E’ con una certa apprensione, dunque, che mi accingo a provare quest’ultimo parto della ormai sterminata famiglia di giochi dedicato a Star Wars, un action/sparatutto in terza persona che risponde al nome di “Star Wars: Bounty Hunter”.
Nel mondo di Star WarsProtagonista del gioco è, inaspettatamente, uno dei cattivi della saga, tal Jango Fett, villain di Episodio II e padre del celeberrimo Boba: la storia alla base del prodotto è temporalmente ambientata prima del film e vede Jango impegnato nelle classiche vesti di cacciatore di taglie.Agli ordini del Conte Dooku (altro protagonista di Episodio II, dove era interpretato dal mitico Christopher Lee), Jango deve affrontare 18 vasti livelli in cui cercare e debellare i seguaci di un fantomatico culto, noto con il nome di Bando Gora, capeggiato da una Jedi rinnegata e che tanto danno sta arrecando agli interessi del suo datore di lavoro.I livelli sono tutti collegati con una trama coinvolgente e ben strutturata, sorretta da diversi filmati di intermezzo realizzati in computer grafica (opera della celeberrima Industrial Light & Magic) che hanno il pregio di tenere il giocatore incollato allo schermo fino alla fine.L’ambientazione tipica dell’universo (è proprio il caso di dirlo) di Star Wars è stata ricreata molto efficacemente, con i vari livelli del gioco ambientati in pianeti dal nome assai familiare per chi abbia avuto occasione di visionare le pellicole: vi troverete a visitare Coruscant, capitale della Vecchia Repubblica, oppure Tatooine, il pianeta desertico dove ha la residenza il viscido Jabba the Hutt!
Manca solo il coltellino svizzero…Una delle caratteristiche tipiche del Jango Fett cinematografico (ereditata anche dal figlio Boba) è lo “zainetto-jetpack”, con cui il nostro cacciatore di taglie preferito è in grado di svolazzare di qua e di là: ebbene, non solo questo gingillo è stato fedelmente riproposto nella sua controparte videoludica, ma il suo utilizzo viene costantemente incentivato dall’architettura stessa dei livelli che ci troveremo ad affrontare, essendo gli stessi sviluppati per direttrici sia orizzontali che verticali. Molto spesso le capacità di volo del nostro Jango saranno essenziali per poter raggiungere appigli o piattaforme pericolosamente sospese nel vuoto.Altro marchingegno indispensabile nella professione del nostro Jango è lo Scanner ID che ci permette di individuare, nel corso della missione, i soggetti su cui pende una (più o meno cospicua) taglia. Potremo, a questo punto, decidere se acciuffarli vivi (stendendoli ed immobilizzandoli con l’apposito laccio) oppure morti (in tal caso si corrono meno rischi, ma la ricompensa è più bassa); la ricerca e cattura dei ricercati si presentano come vere e proprie sotto-missioni che spesso hanno poco a che fare con la trama principale, cosicché si ha l’impressione che siano state inserite unicamente in funzione della “professione” del nostro eroe e che, per tali ragioni, finiscano col risultare del tutto fuori luogo. Per individuare un ricercato, infatti, è necessario utilizzare lo Scanner ID con una visuale in prima persona che ci rende totalmente indifesi per tutto il tempo dell’analisi: una situazione che spesso risulta fatale! Inoltre se consideriamo che i soldi accumulati con le taglie servono solo per sbloccare alcuni extra non essenziali al completamento del gioco, è facile intuire come spesso il gioco non valga la candela.Completano l’equipaggiamento di Jango un paio di pistole laser ed altre simpatiche amenità quali fruste, lance termiche, lanciagranate, missili teleguidati, lanciafiamme e così via.
Esplora e combatti!Compito del giocatore nel corso dell’avventura sarà, sostanzialmente, quello di percorrere i livelli in tutta la loro lunghezza, sopravvivendo alle numerose insidie e agli avversari, il tutto arricchito da minime possibilità di interazione con l’ambiente.Le varie missioni, tutte ambientate in scenari quanto mai vasti anche se spesso fin troppo confusionari, sono caratterizzate da una progressione lineare che non permette di uscire di molto dal percorso tracciato per esplorare liberamente l’ambiente di gioco.Talvolta, per procedere, è necessario risolvere alcuni semplici rompicapi, implementati nel tentativo di aggiungere un minimo di spessore ad un gioco in cui le missioni risulteranno ben presto troppo uguali le une alle altre.Non è possibile salvare durante i lunghi livelli di gioco, ma solo alla fine degli stessi; per non rendere l’esperienza di gioco troppo frustrante, i programmatori hanno comunque inserito diversi checkpoint da cui ripartire in caso di morte prematura.L’elevato numero di avversari che ci si trova a fronteggiare spesso rende gli scontri un poco confusionari, sensazione aumentata da una regia virtuale non del tutto soddisfacente che tende ad utilizzare inquadrature penalizzanti, specie quando ci si trova ad agire in spazi angusti o ad affrontare più avversari contemporaneamente (da segnalare, comunque, che tramite lo stick analogico destro, il C, possiamo liberamente ruotare la telecamera, ovviando in parte al problema).L’efficace implementazione di un lock-on automatico consente di centrare la visuale sull’obiettivo prescelto e di spostarsi comodamente attorno allo stesso, evitandone i colpi senza perderlo di vista; il nostro Jango potrà addirittura, nel caso si trovi ad impugnare due armi, tenere sotto tiro due nemici contemporaneamente! L’efficacia dei colpi viene garantita dall’infallibile “mira automatica” che permette al giocatore di colpire sempre i bersagli lockati.
Extra cinematograficiCome già nel gioco de “Le Due Torri” della EA, anche in questo “Star Wars – Bounty Hunter” sono presenti diversi extra estranei al gioco in sé, che si sbloccano procedendo nei livelli del gioco oppure trovando alcuni oggetti segreti; questi divertenti bonus spaziano dalla proposizione di un vero e proprio fumetto dedicato al protagonista ad una serie di “errori di scena” in cui alcuni “attori virtuali” del gioco cadono, si fanno scherzi o sbagliano le battute, cose che ricordano molto le finte “scene tagliate” presenti nella sigla di coda dei film della Pixar (“Toy Story”, “Monster Inc.”).
L’aspetto grafico e sonoroLa realizzazione tecnica di “Star Wars: Bounty Hunter” si attesta su standard soddisfacenti: in generale la grafica risulta discretamente definita e piacevole a vedersi, mentre gli ambienti appaiono frequentemente troppo spogli e poveri di dettagli.La situazione migliora se si prendono in considerazione i personaggi del gioco, alcuni dei quali godono di un’ottima modellazione poligonale, (Jango è reso alla perfezione, sia esteticamente che a livello di movimenti).Poca cura è stata riposta anche nella realizzazione di un’adeguata AI per gli avversari, i quali tendono ad immolarsi con dissennati attacchi frontali che li rendono facile preda delle nostre letali armi.Ottima invece la scelta della colonna sonora, con musiche che cambiano a seconda di quello che sta succedendo sullo schermo, e che rispecchiano fedelmente le sonorità tipiche della saga cinematografica di George Lucas; purtroppo eguale cura non è stata dedicata al doppiaggio nostrano, decisamente scadente sia nella scelta delle voci che nella stessa “interpretazione” dei personaggi.
– Buona ricostruzione dell’atmosfera di Star Wars
– 18 vasti livelli di gioco
– Alla lunga ripetitivo
– Grafica migliorabile
7
Questa ennesima trasposizione ludica di un episodio della saga di Star Wars si concreta in un gioco tutto sommato divertente, sorretto da una bella storia “a tema” che spingerà il giocatore a desiderare di scoprire come finisce.
L’atmosfera e gli ambienti tipici della saga sono stati fedelmente ricreati in modo da immergere il giocatore in quello che potrebbe davvero apparire come un episodio di Guerre Stellari: gli scenari, le varie razze aliene, persino la colonna sonora richiamano alla mente il fantastico universo creato da George Lucas.
Purtroppo una realizzazione tecnica non proprio all’altezza, la relativa facilità del gioco (soprattutto nella prima parte), favorita dalla “deficienza artificiale” degli avversari minano irrimediabilmente quanto di buono ho elencato in precedenza.
Il titolo non è brutto, intendiamoci, ma sicuramente poteva e doveva essere curato meglio: gli appassionati della saga ricaveranno comunque dal prodotto un’esperienza di gioco tutto sommato piacevole, gli altri troveranno un titolo discreto e, al momento, senza rivali diretti, su GCN.
Si ringrazia per il materiale: Goemon Videogames, via Ferro 1R, Sestri Ponente, Genova. Tel. 010-6514335
Voto Recensione di Star Wars - Bounty Hunter - Recensione
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