Recensione

Star Wars: Bounty Hunter

Avatar

a cura di Bishop

La saga di guerre stellari ha prestato il suo nome a tantissimi videogiochi che hanno permesso all’immaginario collettivo di calarsi nei panni dei carismatici personaggi che caratterizzano la serie Lucas Arts. L’ultimo episodio videoludico è Star Wars: Bounty Hunter (SWBH) e ci cala nella parte di Jango Fett, uno dei più temibili cacciatori di tagli dell’intera galassia. Il nostro compito sarà quello di catturare vivo o morto il leader di una setta malvagia e pericolosa chiamata BANDO GORA. Il nostro destino? Catturare o morire.

La caccia inizia… …dopo l’introduzione in perfetto stile cinematografico classico di Lucas Arts. La prima impressione è proprio quella di essere calati in un film interattivo tra musiche maestose ed effetti speciali. Il tutto è ancora più realistico grazie al parlato in italiano.Una volta preso il controllo di Jango verremo guidati in modo interattivo ai controlli di gioco, alle armi e ai power-ups che contraddistinguono questo titolo.La struttura di gioco è tipica di molti altri videogiochi d’azione in terza persona: ricevere istruzioni sulle missioni da compiere, avanzare con circospezione, combattere i nemici con tutte le armi a disposizione, risolvere piccoli enigmi, raccogliere power-ups e quant’altro. Ovviamente a rendere un titolo di questo genere un capolavoro è come questa struttura di gioco standard viene implementata dando il giusto peso alla componente esplorativa, alla difficoltà degli enigmi, al modo di combattere e così via (insomma Metal Gear lo conoscete tutti!!!).Una volta spogliato SWBH da tutti gli effetti speciali e le musiche ci si accorge che la struttura di gioco è estremamente lineare al punto da risultare troppo semplice. Scordatevi i mille approcci possibili in Metal Gear Solid 2 che lasciano il giocatore libero di interpretare il personaggio secondo le proprie caratteristiche. In questo titolo quello che dovrete fare sarà seguire la struttura lineare passo per passo per cogliere tutti gli obiettivi di una missione. Ovviamente struttura lineare non vuol dire necessariamente gioco facile perché verrete coinvolti in combattimenti e ricerche piuttosto impegnative. L’unico limite di una struttura troppo lineare è quella di lasciare poco spazio alla fantasia e viste le grandi potenzialità espresse dai videogiochi di ultima generazione è un vero peccato procedere imbrigliati per schemi fissi.

Lo stile cinematografico La veste grafica di SWBH è, come ho già detto, tipicamente cinematografica, ma l’effetto risultante non è privo di imperfezioni. Il livello di dettaglio non è grandioso e compaiono numerose imperfezioni evidenziate maggiormente da un sistema di telecamere piuttosto incerto. Sicuramente la presentazione e le scene di intermezzo sono di buona fattura e mostrano la grande esperienza di Lucas Arts nell’ambito cinematografico.

Colonna sonora Dal punto di vista audio SWBH non ha nulla da invidiare a nessuno. La presenza dell’opzione dolby surround rende gli effetti e le musiche piene di corpo e contribuisce a rendere l’esperienza videoludica più avvolgente grazie anche ai dialoghi e al parlato in italiano.

Controllare Jango… … risulta piuttosto semplice e immediato grazie ad una dettagliata sessione di apprendimento interattivo che permette di padroneggiare un sistema di controllo completo e vario. Le armi disponibili sono numerose e possono soddisfare anche i giocatori più guerrafondai. I limiti riscontrati nella giocabilità di questo titolo sono da imputare alla gestione dei combattimenti che risulta un po’ caotica. Il sistema di puntamento, invece, è talmente immediato da risultare troppo esemplificativo: basta tenere premuto R1 per vedere il proprio nemico agganciato e sempre a portata di fuoco. I giocatori più smaliziati possono stare tranquilli e usare il sistema di puntamento manuale che, però, è ben più complesso a causa del sistema di telecamere piuttosto incerto.

Quanto dura la caccia? Sei capitoli strutturati in missioni, e ciascuna missione divisa in obiettivi primari e facoltativi garantiscono una discreta durata di gioco. Tuttavia la struttura poco variegata e la ripetibilità dei combattimenti limitano un po’ la longevità di questo titolo. In pochi sentiranno la necessità di rigiocarlo una volta finito.

Dolby surround per effetti sonori e musiche avvolgenti.

Tante imperfezioni grafiche. Un po’ ripetitivo.

7.3

La caccia finisce

E’ il momento di tirare le somme per questo ennesimo titolo della serie Star Wars. Sicuramente SWBH è un buon gioco d’azione con delle buone idee e alcuni difetti realizzativi e va ad arricchire l’offerta videoludica natalizia. Certamente gli amanti della serie troveranno un bel regalo da farsi e comunque tutti trascorreranno qualche piacevole ora di gioco con gli amici e i parenti durante le feste.

Voto Recensione di Star Wars: Bounty Hunter - Recensione


7.3

Leggi altri articoli