Recensione

Star Ocean: Second Evolution

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a cura di Mauro.Cat

Star Ocean: Second Evolution per PSP è il remake di Star Ocean: the Second Story lanciato nel 1998 su Playstation One. Il titolo, nato originariamente sotto etichetta Enix ed ora pubblicato con marchio Square Enix, è un gioco di ruolo giapponese di stampo classico almeno nell’approccio iniziale. Questa nuova versione vanta una maggiore quantità di dialoghi recitati, ovviamente in inglese, alcuni personaggi extra e l’eliminazione di alcuni bug presenti nell’originale. A queste novità va aggiunta la presenza di un buon numero di scene animate curate dal prestigioso studio Production I.G., noto al grande pubblico per alcune collaborazioni con il mondo dei videogiochi e per anime quali Ghost in the Shell e Patlabor.Star Ocean è una serie molto amata, specialmente in Oriente, ed ha ottenuto discreti risultati di vendita in patria. Per questo motivo Square Enix ha lanciato in Giappone, in omaggio ai molti appassionati, un kit di accessori a tiratura limitata dedicato proprio a questa serie.

La prima impressione è quella che non contaLa storia di Second Evolution comincia due anni dopo la conclusione del capitolo precedente. Il giovane Claude – il nome è come spesso accade modificabile a piacere – sta esplorando con il padre ed alcuni militari il pianeta Milocinia. Una sfortunata circostanza proietta il giovane eroe sullo sperduto pianeta di Expel proprio in tempo per salvare la spaurita Rena dall’attacco di una sorta di gorilla. Da questo momento comincia una lunga avventura ricca di colpi di scena e di nuovi incontri. La storia può essere vissuta anche nei panni della dolce Rena e può quindi cominciare in maniera differente. Nonostante a livello di giocabilità non si possano segnalare importanti variazioni, a livello di trama solo un’avventura completata con entrambi i protagonisti può significare la piena comprensione della storia.Il primo impatto con questo gioco di ruolo non è molto positivo. L’avvio dell’avventura risulta assai lento nel ritmo di gioco e quasi sempre si ha la sensazione che SO si dilunghi in tediosi dialoghi. L’introduzione, davvero curata, del doppiaggio in inglese per le battute più importanti finisce col rivelarsi controproducente a causa dell’enorme lentezza delle numerose fasi dialogate. L’impatto con i primi villaggi, dove è possibile acquisire le necessarie informazioni sull’ambientazione, potrebbe veramente scoraggiare anche chi è abituato a titoli del genere. Per fortuna, per chi preferisce un ritmo più sostenuto, dalla schermata delle opzioni è possibile impostare un comando che rende più rapide le varie conversazioni.

Un turno d’azioneUn aspetto importante di Star Ocean è legato all’interessante sistema di combattimento. Il gioco è costruito su incontri casuali. Questi sono molto frequenti rispetto alla media del genere e per questo potrebbero risultare poco graditi ai meno esperti. A parziale compensazione Enix ha concepito un sistema di combattimento assai originale. L’inventario dei personaggi non si discosta da quello dei classici GDR con le solite magie, gli oggetti e gli equipaggiamenti. Anche a livello di personalità i nostri alleati presentano caratteristiche decisamente classiche. Gli scontri sono però gestiti in tempo praticamente reale. Il giocatore controlla un personaggio a scelta, che può comunque cambiare a piacimento nel corso di un combattimento, mentre gli altri sono gestiti in automatico in maniera piuttosto credibile. Vista la velocità dell’azione è sempre meglio insistere su un solo personaggio e lasciare maggiore autonomia agli altri. Il giocatore aggressivo potrà puntare sull’azione, quello riflessivo su chi possiede le magie di cura, quello più pigro sul classico mago e così via. La gestione automatica è davvero ben realizzata ed una serie di interessanti opzioni, per esempio il poter limitare alcuni incantesimi ai maghi dalla schermata delle opzioni, creano quel giusto mix tra azione e strategia. In generale questa modalità di combattimenti funziona alla perfezione nel caso di scontri semplici. Contro i nemici più insidiosi, anche a causa della rapidità dell’azione, si rischia di perdere per un attimo il controllo della situazione e di andare incontro ad una morte certa. In definitiva Star Ocean negli scontri si differenzia molto dai classici e più riflessivi GDR cercando una sorta di compromesso con i giochi di ruolo più incentrati sull’azione.

Di villaggio in villaggioLo sviluppo di Second Evolution è per il resto poco innovativo. Il gioco è costruito sulla solita alternanza tra un villaggio e un dungeon di vario genere. Una nota negativa è senza dubbio la mappa che, unita ad una generale incertezza nell’indicazione della missione da svolgere, a volte causa momenti di smarrimento nel giocatore.Graficamente il lavoro svolto da Square Enix è caratterizzato da alti e bassi. Alcune ambientazioni, specialmente gli interni, risultano davvero splendide, mentre altre soffrono una certa mancanza di personalità. Spesso nei dungeon si rischia di non notare alcuni dettagli importanti come un passaggio tra una stanza ed un’altra, rimanendo così bloccati e incorrendo nei soliti incontri casuali. I filmati di intermezzo sono ottimi, e non poteva essere diversamente considerando chi li ha curati, ed anche le animazioni dei personaggi gradevoli. Si osserva purtroppo una certa discrepanza tra i personaggi rappresentati durante il gioco e quelli, in stile manga, mostrati tramite le finestre di dialogo.Il sonoro ha nell’ottimo parlato il punto di forza. Questa scelta rallenta, come dicevamo poco sopra, il ritmo di gioco, ma chi possiede una buona padronanza dell’inglese non può che ritenersi soddisfatto per il lavoro svolto dai doppiatori. Coinvolgenti, anche se un po’ ripetitive, sono anche le frasi pronunciate dai nostri eroi ad inizio combattimento. Le musiche non offrono molto di nuovo rispetto ai canoni della serie con melodie epiche alternate ad altre più tranquille che si ascoltano nei vari villaggi. Alcuni dungeon sono invece caratterizzati da un accompagnamento sonoro davvero fastidioso a causa di una certa ripetitività di fondo. La longevità è come sempre molto alta e soprattutto è arricchita dalla presenza dei due personaggi giocabili. La giocabilità è, invece, buona ed in questo caso fa veramente la differenza il sistema di combattimento che potrebbe non convincere i puristi del genere, ma che verrà apprezzato da chi predilige l’azione ragionata. La risposta dei comandi è ottima, anche se i duelli, a causa delle molte azioni eseguibili con l’ausilio dei tasti dorsali, richiedono una discreta fase di apprendimento.

– Due personaggi giocabili

– Sistema di combattimento originale

– Buon doppiaggio in inglese

– Molti scontri casuali

– Talvolta confusionario

– Ritmo assai lento

7.8

Star Ocean: Second Evolution è un discreto remake. Questo RPG targato Square Enix alterna alcune idee originali, un buon sistema di combattimenti e due differenti protagonisti, a incertezze che minano in parte la giocabilità. I difetti sono legati prevalentemente a un ritmo di gioco assai lento, un livello di difficoltà che richiede molta pratica e una esagerata quantità di scontri casuali. La presenza della sola lingua inglese potrebbe rappresentare un ulteriore limite. Se amate i giochi di ruolo e cercate qualche novità nel sistema di combattimento potreste trovare in Second Evolution un’avventura duratura, gratificante e anche rigiocabile. Un GDR che sicuramente non è adatto a tutti, ma che è costruito con la passione e la competenza tipiche di Enix.

Voto Recensione di Star Ocean: Second Evolution - Recensione


7.8

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