Splinter Cell Double Agent
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a cura di -SolidSnake-
Più di quattro anni sono trascorsi dall’uscita di Tom Clancy’s Splinter Cell su Xbox, poi convertito per le altre home console a 128 bit, portatili e PC, un titolo che in poco tempo ha guadagnato la fama di miglior stealth game grazie ad un gameplay molto diverso da quello visto in Metal Gear Solid, una meccanica di gioco molto più realistica in cui è sempre importante rimanere mimetizzati e non far rumore per poter proseguire nell’avventura.Siamo ormai giunti al 4° capitolo della serie intitolato Tom Clancy’s Splinter Cell Double Agent, originalmente apparso su Xbox 360 e da poco su PC, Xbox, PS2, Sam Fisher si prepara quindi a sbarcare sull’innovativa console Nintendo Wii.
Il Doppiogiochista Nella nuova missione Fisher dovrà infiltrarsi in un’organizzazione terroristica chiamata John Brown’s Army (d’ora in poi JBA), molto interessante è la situazione che si creerà: Il protagonista dovrà mantenere una sorta di equilibrio di fiducia, facilmente visualizzabile tramite un apposita barra intuitiva, tra l’NSA (i “buoni”) e i JBA completando incarichi da parte di entrambi, a seconda delle scelte che farà l’agente sotto copertura vi saranno interessanti risvolti sulla trama e sui vari finali, proprio questa componente regala un buon grado di rigiocabilità al titolo in questione che ricordiamo è molto simile a quello per PS2 il quale si differenzia dalla versione per Xbox 360 e PC per alcune missioni e obiettivi.Il gameplay rimane per il resto molto simile a quello dei precedenti capitoli, bisognerà sempre stare molto attenti a non farsi individuare dai nemici e tenere sempre sott’occhio gli indicatori di mimetizzazione e di rumore, dato che farsi scoprire dalle guardie significa in molti casi venire uccisi, considerando che bastano pochissimi proiettili per uccidervi e che non avrete modo di guarire magicamente come in altri titoli. Peccato che l’I.A. degli avversari non sia migliorata molto rispetto i vecchi capitoli, anche in questo quarto episodio si possono verificare situazioni analoghe ai precedenti prodotti della serie Splinter Cell, poniamo il caso in cui un avversario vi passi vicino mentre il vostro indicatore segnala il massimo grado di mimetizzazione, beh la guardia non riuscirà ad individuarvi ma stranamente sarà sufficiente passare in una zona illuminata per essere in più di un caso individuato anche da guardie girate di spalle! Non si parla ovviamente di un forte sesto senso da parte degli ostili bensì di un’I.A. da raffinare.
Un controllo “forzato”Nintendo, con la sua nuova console, punta molto sull’innovazione portata dal suo controller dotato di giroscopi, purtroppo però non sempre ciò che è diverso equivale a qualcosa di buono. La versione per Wii di Double Agent possiede un controllo particolare come era lecito aspettarsi, sfortunatamente adattare un gioco, nato su una console next generation, ma con un approccio molto classico per quanto riguarda l’input, su una macchina dal concept particolare come quella della grande “N” non è facile, i risultati non sono stati molto positivi, anzi ci si trova di fronte a varie “forzature”, per saltare per esempio bisogna agitare il nunchuk su e giù, invece ruotandolo di 90° ci si può appiattire ad un muro, certo sono modi diversi per compiere le stesse azioni che sono realizzabili sulle altre piattaforme premendo semplicemente il pulsante adatto, ma sicuramente non sono un incentivo per rendere il gioco più appetibile, tutt’altro! Sebbene siano abbastanza comodi i comandi realizzabili con i tasti del Wii non si può dire lo stesso di quelli sfruttabili tramite vari movimenti del Wiimote, saltare per esempio non è molto pratico (come si poteva immaginare) ne tantomeno intuitivo e si nota che l’azione è stata forzatamente adattata per cercare di rendere la giocabilità particolare con un risultato non molto soddisfacente. Ciò che invece è decisamente frustrante è il sistema di puntamento gestito sempre dal movimento del “telecomando”, bisogna avere una mano molto, molto ferma per poter mirare precisamente e chi ha giocato un qualsiasi capitolo della saga di Splinter Cell sa quanto sia importante non mancare il bersaglio, puntare in modo accurato, che è già complesso in situazioni relativamente “calme”, può risultare in caso di allerta da parte dei nemici o comunque in occasioni in cui bisogna agire rapidamente, un’impresa ardua generando nel giocatore un grande senso di frustrazione.
Modalità cooperativa e multiplayerPiacevole è invece la modalità cooperativa che è stata aggiunta sia su PS2 che su Wii, consiste nel compiere varie missioni insieme ad un amico tramite uno split screen verticale, il primo livello consiste in una sorta di tutorial per imparare le basi, proseguendo i livelli diventano sempre più complessi ed appassionanti, peccato solo che sulla console targata Nintendo si possa giocare solo con lo schermo condiviso e non online, inoltre è stata tolta la modalità multiplayer che, pur non essendo importante come quella in single player è un espediente per aumentare ulteriormente la longevità del titolo che comunque tra le varie scelte effettuabili nel gioco e i filmati alternativi è comunque buona.
Comparto audiovisivo Incredibile vedere come sia stato notevolmente “alleggerito” Double Agent, che il Wii sia una console meno potente rispetto l’Xbox 360 è risaputo, ma veder girare una conversione con tagli grafici così consistenti è davvero raccapricciante!Negli ultimi anni l’uso di bump/normal/parallax mapping è incrementato notevolmente, purtroppo in vari casi si è anche abusato di queste tecniche atte all’emulazione dei poligoni per dare un impatto visivo molto elevato ma che purtroppo ad un occhio attento lasciano intravedere una geometria abbastanza semplice, beh immaginate di giocare a Splinter Cell Double Agent senza pixel shading, e le tecniche sopra citate e avrete a grandi linee l’idea di come sia graficamente su Wii, inutile dire che il risultato sia un impatto visivo davvero sottotono, si nota subito la quantità limitata di poligoni che compongono l’intera scena tridimensionale, sono stati sostituiti effetti complessi con alcuni più semplici come i riflessi che sarebbero stati accettabili agli inizi della passata generazione, oltre agli effetti grafici semplificati le textures sono state ridimensionate dando più di una volta un effetto “slavato” che non giova affatto. Purtroppo si possono notare anche dei difetti grafici davvero grossolani, più di una volta capiterà di vedere i “bordi” tra un poligono ed un altro, un difetto che poteva essere giustificato anni fa ma che ormai è da considerarsi come incompetenza da parte dei programmatori, c’è da dire che stranamente sono scomparse le animazioni facciali in alcuni dialoghi e sembrerà quindi che stiate parlando con un fantoccio, cosa davvero inspiegabile, non si parla di limite tecnico, forse di un bug? In ogni caso ennesimo episodio di mancata cura nella conversione.Fortunatamente le animazioni rimangono buone e i caricamenti risultano molto più rapidi rispetto la versione per Xbox 360.Per quanto riguarda il sonoro per fortuna la situazione migliora notevolmente, effetti sonori curati, musiche molto adatte alle situazioni di gioco e un doppiaggio discreto, sfortunatamente Sam Fisher non è più doppiato dall’abilissimo Luca Ward il quale donava al personaggio un gran carisma.
– Possibilità di effettuare scelte e modificare lo svolgimento della vicenda
– Buona rigiocabilità
– Modalità cooperativa pregevole
– Graficamente mediocre
– I.A. migliorabile
– Luca Ward non doppia più Sam Fisher
– Assenza del supporto online
– Controlli frustranti
6.3
La versione di Splinter Cell Double Agent per Nintendo Wii è risultata poco più che sufficiente, il dettaglio grafico degno di una PS2, unito ad un controllo semplicemente inadatto e macchinoso, all’assenza delle modalità online, mi porta a consigliare il titolo solo ai fan accaniti della serie che non possiedono una Xbox 360 o un PC performante, tutti coloro che hanno già avuto modo di provare il gioco in queste due versioni non sentiranno certamente il bisogno di acquistare la versione per Nintendo Wii.
Voto Recensione di Splinter Cell Double Agent - Recensione
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