Recensione

Spider-Man 3

Avatar

a cura di Songoku

Con qualche giorno di ritardo, Spider-Man 3 ha fatto la sua comparsa anche sulla console si mamma Sony. Ultimo approdo di un titolo che ha davvero spaziato su ogni piattaforma, con differenze di approccio anche notevoli. Vediamo nel dettaglio.

Tie-InCome sappiamo il gioco deriva dal film di Sam Raimi, terzo capitolo della saga dedicata all’Arrampica-muri. Come già in passato, però, la trama del film è solo parte della storia che affrontiamo, vista la presenza di altre missioni complementari e soprattutto di diversi personaggi appartenenti al mondo Marvel ma non presenti nella pellicola. Una strategia utilizzata anche sulle altre console, ma con scelte diverse. Riferendomi in particolare alla versione per Wii, che ho avuto modo di provare a lungo, ci sono differenze sia nella scelta dei nemici sia nel modo di affrontarli: un esempio di quest’ultimo caso è Lizard, presente nelle varie versioni del gioco ma gestito in maniera sempre diversa, quindi con strategie differenti per arrivare alla sua sconfitta. L’uso di trame alternative, affiancate a quella principale, è un’idea già sfruttata nei capitoli precedenti con intelligenza, e in questo terzo episodio è utilizzata con buona inventiva, per dare maggiore respiro a un gioco che altrimenti avrebbe rischiato l’eccessiva linearità.

GameplayIn queste settimane si è detto molto (spesso male) della giocabilità del titolo, nelle sue varie incarnazioni. In particolare si è sottolineata una marcata ripetitività, tale per cui si farebbero sempre le stesse cose, con pochissime variazioni.Sarà la mia passione per il personaggio, ma vorrei dissociarmi almeno parzialmente da questo giudizio. Le azioni di base che Spider-Man deve compiere sono l’oscillazione tra gli edifici per raggiungere i suoi obiettivi e il combattimento contro i nemici. La prima operazione è gestita grosso modo come nell’episodio precedente: la pressione di R2 permette il lancio della ragnatela, L2 (premuto nel momento opportuno) dà una spinta ulteriore per raggiungere maggiore velocità. Il sistema è piuttosto semplice, e in poco tempo permette di padroneggiare le evoluzioni dell’eroe che potrà sfrecciare con agilità tra i palazzi. Come già qualche anno fa, l’oscillazione è resa con cura, e unita alle belle animazioni del personaggio rende davvero bene i classici movimenti dell’Uomo Ragno.Il combattimento è meno riuscito, vista (qui sì) una certa ripetitività dell’azione e i cronici difetti nel posizionamento della telecamera. Tuttavia dobbiamo tenere presente che l’eroe possiede sin da subito la capacità di effetturare un alto numero di mosse diverse, con animazioni varie e un uso creativo della ragnatela. Molte altre tecniche si aggiungono nel corso del gioco, secondo un sistema di potenziamenti successivi che nella vesione ps3 non è gestito dal giocatore, bensì dal gioco, che man mano che si superano le missioni aggiunge automaticamente nuove tecniche al nostro inventario. Alcune sono davvero interessanti, specie quelle che permettono di usare la ragnatela per prendere i nostri nemici e sbatacchiarli nei modi più svariati.In ogni caso, se il gameplay si limitasse a questo, sarei d’accordo nel sottolineare una certa ripetitività (anche sei si tratta pur sempre di un action, genere che di solito non brilla per varietà di “cose da fare”). Ma il fatto è che c’è dell’altro. In primo luogo le sequenze cinematics: molto spesso ci verrà richiesto di premere una certa sequenza di tasti (secondo il suggerimento sullo schermo) per dar vita ad azioni spettacolari e viste attraverso prospettive particolarmente “cinematografiche”. Tali sequenze sono frequenti e ben distribuite, e sono quasi sempre molto piacevoli da osservare.C’è poi la questione “bombe”. Capiterà spesso nel gioco di dover disinnescare degli ordigni esplosivi: questa operazione viene svolta attraverso piccoli minigiochi: dovremo roteare la levetta analogica per togliere le viti, premere i giusti tasti in sequenza per aprire i pannelli, modificare il percorso dei flussi di energia per consentire lo spegnimento dei detonatori ecc.Inoltre, come in parte accennato, bisogna considerare che ogni boss andrà sconfitto in maniera particolare, spesso risolvendo piccoli enigmi e usando le sequenze cinematics.E non dimentichiamo il costume nero, che aggiunge varie mosse, potenzia le nostre forze, modifica le animazioni del personaggio (che volteggerà per i grattacieli in modo diverso), e introduce la modalità “furia”: man mano che si combatte viene caricato uno speciale indicatore che una volta riempito può potenziare ulteriormente Spider-Man, che viene circondato da un alone rosso e può dar vita a colpi ancora più devastanti e spettacolari. Si noti a margine la differenza con la versione Wii, che gioca molto sulla necessità di togliersi periodicamente di dosso il costume nero (pena la sconfitta) mentre su ps3 questo aspetto svanisce, con maggiore aderenza rispetto alla trama del film (decidete voi se è un bene o un male).Manca ancora un elemento: il senso di ragno. L’eroe può usarlo in due modi diversi: premendo la levetta analogica destra si attiva una modalità visiva che rende più grigio e silenzioso l’ambiente circostante, consentendoci di visualizzare subito i nemici (colorati di rosso), gli obiettivi (in giallo) e persino le tracce lasciate dai cattivi (come ad esempio le orme degli uomini lucertola). L’altra modalità è invece inerente ai combattimenti: sulla testa dei nostri avversari potremo vedere comparire un simbolo che ci avverte di un colpo imminente. Premendo L1 si attiva il senso di ragno che rallenta il mondo circostante dando la possibilità al protagonista (in modo automatico) si schivare il colpo. Ovviamente il senso di ragno non è infinito e va ricaricato, per cui non potremo tenere premuto L1 troppo a lungo, altrimenti l’effetto svanisce.

Fatto questo breve elenco delle varie possibilità offerte dal gioco, mi pare francamente ingeneroso accusarlo di ripetitività. Vero che le soluzioni adottate non sono mai del tutto originali (perché viste in altri giochi), e possiamo certamente opinare sulla bontà di alcune di esse. Ma sarebbe a mio giudizio pesantemente errato dire che in Spider-Man 3 “si fanno sempre le stesse cose”. Siamo nella media dei normali action, con anche diverse novità rispetto al capitolo precedente.

Comparto tecnicoDal punto di vista audiovisivo siamo su livelli complessivamente discreti, con una qualità però troppo altalenante. Le fasi meglio riuscite sono quelle di oscillazione: la città è vasta e ben differenziata nelle sue varie zone, e specie durante il giorno offre buoni effetti di luce che rendono molto piacevole scorrazzare per i palazzi. Si noti anche un numero elevato di vetture sulle strade e pedoni sui marciapiedi. Tuttavia, giocando in HDMI su un televisore in alta definizione, si notano molti bordi frastagliati, seghettati, che francamente speravo di non trovare. Altro problema è un frame rate discontinuo, che non ha effetti gravi sulla giocabilità ma che si nota parecchio. L’hardware della ps3 poteva certamente fare di meglio anche se, lo ripeto, la fase di oscillazione rimane comunque abbastanza appagante.Molto meno riuscite (anzi proprio scadenti) le sequenze di intermezzo, dove le animazioni del personaggi e il loro livello di dettaglio sono risibili, da vecchia generazione di console. La location che a mio giudizio fa gridare allo scandalo è l’interno del Daily Bugle, davvero spoglio e poco curato. In generale, a livello di qualità dell’immagine, si avverte molto questa netta differenza tra esterno (nel complesso accettabile) e interno (di solito mediocre).Consueti problemi nella gestione della visuale: troppo spesso la telecamera di muove secondo traiettorie svantaggiose, rendendo più macchinose le nostre azioni. Un problema comune alle varie piattaforme, e che purtroppo era già ben noto negli episodi precedenti.Il sonoro è anch’esso discreto, con buone musiche ed effetti sonori, e un doppiaggio che poteva certamente essere migliore ma che comunque non è mai scandaloso.

Collector’s EditionSu Ps3 è possibile acquistare il gioco nella versione “Collector’s Edition”, che aggiunge vari contenuti speciali. Buona parte di essi sono interviste ad alcuni membri della troupe del film (tra cui il protagonista Tobey Maguire), che spiegano diversi aspetti della pellicola e anche del gioco. In realtà comunque non c’è quasi niente di realmente succoso, e se fossimo qui a parlare dei contenuti speciali di un film su blu-ray il giudizio sarebbe piuttosto negativo.La vera attrattiva (sulla carta) di questa versione del gioco è la possibilità di usare New Goblin. Una volta sconfitto il personaggio nei panni di Spider-Man, potremmo in ogni momento mettere in pausa per scegliere di cavalcare l’aliante e volare per la città. Se l’idea di base era molto accattivante, un po’ meno lo è la realizzazione finale. Il Goblin può volare a bassa velocità quanto vuole, e per un breve periodo di tempo può accelerare, fiondandosi tra i palazzi e facendo il pelo ai tetti delle macchine. L’utilizzo del SIXAXIS è abbastanza riuscito: comandare l’aliante non è immediatamente semplice, ma si prende rapidamente la mano, riuscendo poi a sfrecciare con sicurezza tra gli edifici. Quello che lascia un po’ l’amaro in bocca solo le possibilità di azione, pressoché nulle. Sono disponibili varie sfide a tempo, per cui l’uso del Goblin diventa una sorta di mini-gioco di guida, ma niente di più. Non si può compiere alcuna missione né combattere con nessuno. Il che è un peccato, perché si possono perfino lanciare le famose zucche esplosive, ma non c’è nessuno a cui tirarle!Si poteva magari pensare a delle classifiche in rete dei tempi migliori sui vari percorsi, almeno si sarebbe alzato il livello di sfida. Così com’è strutturato, l’inserimento del personaggio rimane occasione per dire “che bello, sto usando il Goblin”, per poi dimenticarsene.

LongevitàAltra nota positiva del gioco è la sua longevità. Sempre tenendo conto che stiamo parlando di un action, per di più tratto da un film, non ci si può davvero lamentare: volendo avvicinarci al completamento totale del gioco si arriva tranquillamente alle 15 ore, un risultato di tutto rispetto.

– L’uomo Ragno è l’Uomo Ragno!

– Trama ben gestita

– Più vario del predecessore

– Niente di davvero innovativo

– Tecnicamente si poteva fare di più

6.8

Come conclusione dell’analisi possiamo dire che Spider-Man 3 è un titolo discreto, non certo un capolavoro ma nemmeno un totale buco nell’acqua. Un comparto tecnico non perfetto ma comunque sufficiente si accompagna a un gameplay che eredita molto dal precedente capitolo, pur riuscendo ad introdurre qualche buona novità, risultando così abbastanza vario.

Certo, se non vi è piaciuto l’episodio precedente forse non vi piacerà nemmeno questo, e il titolo rimane consigliato più che altro per i fan dell’Uomo Ragno, che potranno trovare soddisfazione anche solo nell’oscillazione tra i palazzi.

Per chi invece non ha particolare interesse a vestire i panni dell’eroe Marvel il gioco finisce col rimanere in una via di mezzo, senza infamia e senza lode.

Voto Recensione di Spider-Man 3 - Recensione


6.8

Leggi altri articoli