Recensione

Sphinx e la Mummia pasticciona

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a cura di Upe

Informazioni sul prodotto

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Sphinx e la Mummia pasticciona
  • Sviluppatore: Eurocom
  • Produttore: THQ
  • Distributore: Halifax
  • Piattaforme: SWITCH , PS2 , CUBE , XBOX
  • Generi: Azione , Avventura
  • Data di uscita: 29 gennaio 2019 Switch

Non credo, in verità, che ci fosse bisogno di un altro gioco d’azione con contaminazioni platform. Non credo neanche, considerati gli antagonisti già in campo (Jak II e Ratchet & Clank), che Sphinx possa sostenere un confronto alla pari. Questo è quello che penso al primo impatto, ma potrei anche sbagliarmi…

Dead man walkingL’antico Egitto, terra dai mille misteri e dalle molte divinità pagane, popolo di cultura superiore, almeno per l’epoca. Il nostro eroe, Sphinx appunto, può essere considerato alla stregua di un semidio, metà uomo e metà leone, una figura quasi mitologica. Purtroppo, per noi, non è dotato di poteri o facoltà divinatorie. Comincia la sua missione nei pressi del palazzo di Uruk, senza nemmeno una piccola arma con cui difendersi: di necessità virtù, come dice un proverbio, e allora via ad una rapida esplorazione dell’ambiente circostante alla ricerca di un oggetto che possa aiutarci nelle battute iniziali: si affrontano le prime difficoltà, alcuni semplici enigmi e qualche incontro poco amichevole. Finalmente, recuperata un’arma, cominciano le danze e via mazzate a profusione: niente di nuovo, neanche sotto il caldo sole africano. Tutto sa di già visto e tutto sembra una perfetta copia di quanto altri titoli, molto prima, hanno già proposto; si è perciò tentati di lasciare, quasi imprecando per aver speso soldi e tempo nell’ennesimo clone senza anima propria, ma ecco, all’improvviso, qualcosa sconvolge l’ordine delle cose: nel tentativo di azionare una sorta di teletrasporto ci si trova, improvvisamente, nelle vesti sdrucite di un buffo personaggio, una mummia! Porca miseria, siamo stati trasformati in uno zombie incartocciato! Niente di tutto questo, non è avvenuta nessuna trasformazione, si tratta di un secondo personaggio controllabile, niente di meno che il principe Tutankhamon ormai ridotto all’osso (letteralmente). La sorpresa maggiore, al comando di questo simpatico amico, consiste nella decisa virata della struttura di gioco, che muta radicalmente verso qualcosa di molto diverso. Se da una parte la fisicità di Sphinx gli permette di esplorare liberamente gli ambienti, potendo contare su abilità “normali”, quali corsa, salto e doppio salto, o di poter brandire armi, dall’altra la pochezza muscolare dell’esile mummia non consente niente di tutto ciò: ecco, quindi, che lo scorrere degli eventi assume le fattezze lineari di un platform molto ben congeniato. Si dovranno sfruttare tutte le possibilità offerte dallo status di non morto, tenendo a mente che (in tali condizioni) le trappole non rappresentano certo un problema. Anzi, diventano strumento indispensabile per risolvere rebus o passaggi particolari. L’avreste mai detto? Finalmente in un gioco non ci si deve preoccupare della triste sorte che ci può toccare se, malgrado la nostra abilità, si dovesse finire in qualche “feroce” trabocchetto. A conferma dell’affermazione poc’anzi citata, vi posso esplicare due semplici esempi:Primo: il cammino viene precluso da un cancello a sbarre? Nessun timore, nessuna leva o chiave da trovare. Poco distante notate un marchingegno che funge da schiacciasassi… ed ecco la brillante intuizione, farsi “pistare” come l’uva nel catino: diventare bidimensionali, in un ambiente che di dimensioni ne conta tre, ha sicuramente dei vantaggi. In questa forma sottile (alla stessa stregua di ciò che accade in molti cartoon) si potrà passare tra le strette fessure.Secondo: ora l’ostacolo è rappresentato da una porta di legno, stavolta senza spiragli utili. La solita occhiata in giro e… una fiamma brilla nel buio. Chiamiamo i pompieri? Macchè, ci infiliamo dritti nel fuoco ed imitiamo uno dei fantastici quattro. Ora, trasformati in torcia ambulante, ci accostiamo al suddetto cancello e lo inceneriamo. Semplice e masochisticamente divertente.

Peccato… però!Abbiamo appena visto come, cambiando personaggio, le possibilità offerte dal titolo THQ diventino assolutamente bivalenti. Si apre dinanzi ai nostri occhi una spiccata varietà di situazioni, classiche per quel che concerne il controllo di Sphinx, più intriganti e umoristiche quelle al comando della Mummia. E allora dov’è il “peccato” richiamato dal titolo di questo paragrafo? E’ presto detto: purtroppo l’indubbia ricchezza del gameplay non trova il giusto riscontro nella qualità tecnica della realizzazione. Non che il gioco sia fatto male, questo no, però ci sono alcuni difetti che non gli permettono di eccellere. La grafica è pulita e gli ambienti sono ben realizzati, ma rimangono comunque eccessivamente semplici e scarsamente “popolati”. Continui caricamenti, molto frequenti in occasione di passaggi da stanza a stanza, spezzano spesso il ritmo e infstidiscono non poco. E poi, vogliamo parlare dell’assenza dei dialoghi recitati, per i quali si assiste ad un desolante silenzio sottotitolato. Un vero peccato… appunto!Fortunatamente i controlli (e la risposta ai comandi) non tradiscono, facilitando molto le azioni e la gestione del personaggio su schermo.

-Controlli immediati

-Praticamente due avventure in una

-Mancanza dei dialoghi parlati

-Tecnicamente non al massimo

7.5

Sphinx e la mummia pasticciona, in definitiva, ha dimostrato di avere doti di tutto rispetto. Le carenze, dal punto di vista tecnico/artistico, vengono compensate da una struttura di gioco certamente interessante e varia. Certo, nello stesso settore ci sono ben altri titoli nettamente superiori… però, vi assicuro, provatelo e non ve ne pentirete. Parola di Upe ;-)

Voto Recensione di Sphinx e la Mummia pasticciona - Recensione


7.5

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