Recensione

Speed Kings

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a cura di OldBoy

Un tempo c’era Road Rush, nota serie “by Electronic Arts” che spopolò negli anni novanta su quasi tutte le piattaforme esistenti. Poi con l’avvento delle console di nuova generazione i ragazzi della Criterion hanno dato alla luce Burnout e il suo spettacolare sequel. Ora la domanda nasce spontanea..: cosa si ottiene mescolando le scorrettezze di Road Rash e la velocità estrema di Burnout? Una miscela esplosiva carica d’adrenalina di nome Speed Kings!

Mamma mamma! Guarda come impenno…Ma se di Burnout è da poco uscito il secondo capitolo, prima su PS2 e poi su GC e XBox, non si può dire lo stesso di Road Rash, di cui si sono perse definitivamente le tracce. Trovo sbagliato che alla EA non sfruttino più un brand così glorioso, ricordo che a suo tempo il suo successo fu sancito grazie ad una meccanica di gioco (all’epoca) originale e divertente allo stesso tempo… ebbene dovevamo attendere tutti questi anni per vedere qualcosa che ci riportasse in dietro negli anni, per rivivere emozioni simili? Alla Climax qualcuno deve avere un cuore d’oro e così dopo avere ripreso lo stesso concept, l’hanno stravolto lanciando un manipolo di centauri su tracciati che proprio nel bellissimo Burnout 2 non sfigurerebbero di certo. Il risultato è qualcosa che va oltre le nostre aspettative. Si sa benissimo che quando si vedono le prime immagini di un gioco in fase di sviluppo, mille pensieri cominciano a balenarci per la testa, a me capita sempre e così mi domando… “Mah! Le foto son carine ma come si muove il tutto? Come risponderanno i comandi? Il gioco sarà divertente?” Le risposte sono rispettivamente “Con una velocità da infarto. Bene. Molto.Evitando tanti giri di parole, Speed Kings comprende un buon numero di modalità di gioco, ma il fulcro del gioco è incentrato nei raduni in giro per il globo. Mettiamo in chiaro una cosa: probabilmente alla Climax non hanno ben presente il significato del termine “raduno”. Ammetto di non essere un grosso esperto, ma da quel po’ che so i raduni di motociclisti sono sempre organizzati in grossi centri urbani: l’occasione è quella di mostrare ad amici, parenti e semplici visitatori il proprio bolide, magari truccato fino all’inverosimile pronto a sfilare attraverso poderosi cortei. Se poi qualcuno ci aggiunge un sottofondo musicale a base di Motorhead unito a chili di salcicce e litri e litri di birra, allora si raggiunge lo status symbol [peccato solo che qua in Speed Kings non vi sia traccia né di salcicce e né di birra – ndOldBoy]. Invece delle tanto simpatiche sfilate in SK, il raduno si materializza sotto un altro punto di vista. Qua per raduno si intende un mini-campionato di tre gare con tanto di punti assegnati alla fine di ogni gara. Vinto un raduno, si potrà accedere a quello successivo (in un’altra località) a patto che si sia raggiunta una somma di almeno ventiquattro punti. Sebbene la trovata non sia propriamente originale, alla fine il tutto regge bene eliminando l’angosciante prospettiva di un lungo campionato e spinge il giocatore a procedere con interesse. Grazie ai vostri successi ottenuti nei raduni e nei time trial, come da copione, sbloccherete nuovi circuiti, nuove moto, nuove mute, ecc. Dispiace solo che alla Climax non siano riusciti ad ottenere le licenze necessarie per sfruttare i nomi di tutte le moto, per fortuna la loro fisionomia ricorda tantissimo le loro controparti reali. Ma come per anni ISS PRO ci ha insegnato, le licenze sono accessorie se il tasso di divertimento è elevato come in SK. Mi sembra di essere stato chiaro, il gioco è divertente, ma c’è anche l’altro lato della medaglia, quel classico compromesso che potrebbe dar fastidio ad alcuni giocatori. Se vi accontentate di completare tutti i raduni nel minor tempo possibile, non avrete grosse difficoltà. Se invece volete dimostrare la vostra bravura, non potrete esimervi dal compiere alcune delle acrobazie richieste durante la corsa. La nota dolente risiede qua… come in BurnOut il traffico cittadino è a dir poco mostruoso con una miriade di veicoli pronti a sbucare da qualsiasi punto. Che dire poi delle appariscenti acrobazie? Per essere eseguite al meglio, la maggior parte di esse richiedono molta concentrazione e nel peggiore dei casi anche notevoli perdite di tempo, le quali potrebbero danneggiare la vostra posizione di gara. Un qualcosa del genere si era visto nel datato Demolition Racer, solo che lì non contava necessariamente chi tagliava per primo il traguardo giacché i vari punti sommati potevano stravolgere per l’appunto la classifica d’arrivo, ricordate?

…craaaash!Come ve ne ho già accennato in precedenza, il gioco è velocissimo: non solo lo scrolling è incollato alle sessanta foto al secondo, ma anche il senso della velocità è elevato e tutto si muove con rari e sottolineo “rari” rallentamenti, visibili solo quando aumenta la densità territoriale di centauri in pista. Per il resto, i modelli sono perfetti e forse solo le sagome dei piloti non sono proporzionalmente perfette, ma come nel caso delle licenze, è un problema che per quanto evidente, non ha causato in me grossi shock. Eppure c’è qualcosa che non va in SK, mmm… le textures, alcune di esse veramente povere di carattere e poco filtrate. Visibilmente povere di triangoli le strutture ambientali che fanno da contorno a tutti i circuiti cittadini e non.Niente d’eccezionale sul fronte audio, anzi… bisogna ammettere che gli effetti sonori campionati per le varie moto sono tutti simili fra loro (o quasi), fortunatamente la colonna sonora è decisamente azzeccata per un gioco che fa della sua giocabilità e della sua velocità, le proprie armi migliori.

Consigli per gli acquistiNon siate dubbiosi, se stavate cercando una buona simulazione di motociclismo su PS2 vi consiglio di rivolgervi altrove, magari a MotoGP 3 o Riding Spirits, su XBox c’è MotoGP della THQ a dominare la scena. Se invece volete un gioco votato alla guida arcade, avete appena trovato un gioco che potrebbe andare in contro alle vostre esigenze.

– Velocissimo e divertente

– Non moltissime corse

– Nessuna moto su licenza

6.5

Alla fine della fiera, Speed Kings è un gioco interessante che sarebbe potuto diventare un titolo di maggior spessore se solo il grado di difficoltà fosse stato un po’ più elevato… in ogni modo le basi per un ottimo seguito ci sono tutte, basta solo sperare in un futuro e migliore sequel.

Voto Recensione di Speed Kings - Recensione


6.5

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