Speed Challenge
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a cura di Yoshi
Al di là del predominio Ferrari che ha caratterizzato gli ultimi campionati, non si può certo dire che la formula uno abbia riservato agli appassionati della velocità delle gare emozionanti nelle competizioni recenti. Lo spettacolo offerto dai GP degli anni 80 è un ricordo ormai lontano e i sorpassi in pista si possono contare sulle dita di una mano.C’è chi accusa di questo la scarsa libertà lasciata ai progettisti, la superiorità di poche vetture e il peso sempre minore che i piloti hanno nelle prestazioni di una squadra.Tra le voci di dissenso verso la formula uno di oggi, una di quelle di maggior prestigio è quella dell’ex iridato Jacques Villeneuve, un pilota con pochi peli sulla lingua che ha, tra le altre cose, il pallino dei videogiochi. In questo senso è esemplare una dichiarazione dello stesso Villeneuve, risalente al 1996 dopo che Jacques aveva ottenuto la pole position al suo esordio in formula uno. Ebbene, alle ricorrenti domande dei giornalisti circa la sua rapidità di apprendimento del nuovo circuito, il pilota canadese rispose di aver imparato la confermazione del tracciato giocando sul proprio computer a una simulazione della gara (ai tempi imperversava GP II).Proprio la passione per i videogames di un campione come Villeneuve è all’origine di questo titolo targato Ubisoft e che si pone l’ambizioso obbiettivo di simulare quella che potrebbe essere, secondo la “visione” dello stesso Villeneuve, la formula 1 25 anni da ora nel futuro. Il gioco è stato sviluppato seguendo le indicazioni del campione canadese e il risultato finale è sicuramente un titolo più che buono e che, al di là dei pregi e dei difetti specifici, si pone a sorpresa tra i racing game più interessanti per Gamecube.
Formula 2027L’ambientazione futuristica di Speed Challenge e alcune trovate che oggi appaiono fantascientifiche non debbono trarre in inganno circa la natura del gioco Ubisoft: siamo di fronte a un titolo la cui meccanica è inequivocabilmente quella della simulazione e non delle gare Arcade. Per intenderci, la curva di apprendimento del modello di guida e l’influenza dei parametri progettuali delle vetture si avvicinano a quelle di titoli di formula 1 classici prodotti per console e sono di gran lunga più impegnative di quel che si trova in giochi all’apparenza più realistici. Ogni riferimento alla serie Gran Turismo (capolavori, sia chiaro, ma anche i più grandi equivoci mai esistiti sul termine real driving simulation) è puramente casuale.L’introduzione filmata al gioco ci informa che siamo nell’anno 2027 e la formula uno è, per certi aspetti, cambiata radicalmente da quella di 25 anni addietro: in primo luogo i piloti non gareggiano più fisicamente a bordo delle macchine, ma le controllano all’interno di cabinati virtuali in grado di trasmettere tutte le sensazioni di guida a distanza. Le vetture stesse non hanno visto l’incremento di prestazioni che ci si potrebbe attendere: le velocità di punta oscillano infatti tra i 300 e i 350 Km orari, sul livello del 2002 quindi. La tecnologia ha invece permesso di implementare un sistema di autoriparazione delle macchine: in caso di incidente infatti, le formula uno subiscono danni effettivi in grado di limitarne le performance, ma essi vengono riparati in corsa nel giro di qualche secondo (in base alla gravità dei danni). L’espediente si rivela tutto sommato azzeccato, poiché la guida pulita viene comunque premiata senza costringere però al ritiro i protagonisti degli incidenti più gravi.All’insegna della tecnologia del 2027 anche il pilota automatico che permette di affidare la guida della vettura a un computer (che comunque limita a velocità massima a 100 Km/h) per il tempo necessario a effettuare eventuali modifiche di assetto o cambio gomme. Si tratta essenzialmente dell’equivalente futuristico dei box e anche questa idea ci è parsa ben realizzata.Le vetture presenti sono una decina e, sebbene con aspetto diverso l’una dall’altra, hanno prestazioni del tutto equiparabili. Anche questa è una scelta di Villeneuve che ha sempre sostenuto l’importanza di limitare il peso del fattore macchina nelle gare.Per quanto riguarda invece i tracciati, essi sono ambientati non i circuiti dedicati ma tra le vie delle principali città del mondo (alla guisa di quanto accade oggi per il gran premio di Monaco a Montecarlo). Speed Challenge include 11 piste disseminate tra Parigi, Rio, Roma, l’India, Australia, l’Egitto, Londra, Montreal, Mosca, New York e Osaka.La natura cittadina dei circuiti non è comunque sinonimo di tracciati troppo angusti e pieni di pieghe a corto raggio. Al contrario, gli sviluppatori hanno contemplato piste ultra-veloci, percorsi misti e altri effettivamente tortuosi. Il modello di guida è, come accennato, realmente simulativo: acceleratore e freno (che nella configurazione di default corrispondono alle leve analogiche R e L) vanno dosati con perizia per evitare fenomeni di sovra e sottosterzo e sbandate in uscita di curva. Le pieghe dei circuiti vanno poi affrontate con cautela: non ci si può dimenticare dell’esistenza del freno (come avviene in fin troppi titoli). Le staccate, al contrario, sono tra i fattori fondamentali per ottenere tempi decenti.I sorpassi più efficaci possono essere eseguiti sfruttando l’effetto scia che nel titolo Ubisoft è contemplato in uno dei modi più semplici e funzionali che ci sia capitato di vedere: quando si procede alle spalle di uno o più concorrenti, viene visualizzata una barra che rappresenta l’influenza dell’effetto scia sulla velocità del proprio mezzo. Spesso è proprio grazie a questo spunto addizionale che si riesce a sopravanzare l’avversario. Logicamente lo stesso discorso vale anche nei vostri confronti, quindi aspettatevi una dura lotta con gli altri piloti. L’intelligenza di questi ultimi e buona, e varia sensibilmente in base a con quale dei tre livelli di difficoltà si sceglie di gareggiare. Nel complesso avrete comunque da sudare prima di ottenere buoni risultati ai livelli elevati.Prima di ogni sessione di gara è possibile settare i principali parametri della vettura a partire dall’inclinazione degli alettoni, al quantitativo di benzina nel serbatoio (attenzione, non sono previsti rifornimenti, ma solo l’utilizzo di un poco performante motore elettrico in caso di out of gas), bilanciamento dei freni, i rapporti fra le marce, l’angolo di sterzata e l’efficacia percentuale dei sistemi Abs e controllo di trazione.
Modalità di giocoSpeed Challenge offre una moltitudine di opzioni di gioco: per il giocatore singolo sono disponibili la gara veloce, il gran premio, il campionato e la stagione, oltre agli eventi speciali e al time attack. Per quanto riguarda il multiplayer, è possibile sfidare un amico in modalità split-screen.La gara veloce è il sistema più rapido per scendere in pista dopo aver sceltoevent tracciato, numero di giri, condizioni metereologiche (è anche possibile gareggiare di notte), abilità e numero dei concorrenti, implementazione dei danni e delle collisioni fra macchine e tipo di cambio tra manuale e automatico.Un Gran Premio offre le medesime opzioni ma comprende, prima della gara, le sessioni di prova e di qualificazione. Queste ultime consistono in un unico giro utile in cui non è possibile compiere errori, pena il declassamento sulla griglia di partenza.Impegnandosi in un campionato si affrontano tutte le gare in calendario con l’obbiettivo di giungere al termine della stagione come primi classificati.Più originale la modalità stagione che prende in prestito il meccanismo usato dal circuito ATP di tennis, nel quale ogni partecipante ha la facoltà di selezionare gli eventi a cui partecipare. La posizione nella classifica è continuamente aggiornata in base ai risultati più recenti ottenuti, scartando mano a mano quelli più lontani nel tempo.Se il time attack si presenta in modo tradizionale, con la possibilità di sfidare una vettura fantasma salvata su memory card nel tentativo di migliorare i propri tempi, la modalità eventi speciali è composta da una serie di sfide specifiche (sbloccabili con il progredire del gioco).La moltitudine di modalità di gioco, la possibilità di salvare vetture fantasma o forse la sezione stagione portano ad accennare uno dei difetti del titolo: la scarsa ottimizzazione dei salvataggi. Benché i parametri salvati siano numerosi, stentiamo infatti a credere che opportune tecniche di compressione non avrebbero potuto evitare l’utilizzo di ben 52 (!) blocchi di memoria. Essenzialmente un’intera scheda standard da 59 blocchi deve essere dedicata quasi esclusivamente al titolo Ubisoft.
Grafica e SonoroIl pregio principale di Speed Challenge dal punto di vista tecnico è la fluidità e la sensazione di velocità che il motore grafico riesce a fornire. Detto questo, i modelli delle vetture sono estremamente grezzi, con un numero di poligoni ridotto e texture dozzinali, degne di un Nintendo 64. Meglio va con i tracciati, ben caratterizzati e immediatamente riconoscibili, anche se pure in essi il numero di poligoni non è dei più elevati.Nulla di particolare anche dal punto di vista del sonoro, con i soliti effetti di motore e di cambio e frenate a fare compagnia a musiche sufficienti ma non certo significative. Vista l’importanza del framerate in questo genere di giochi, il titolo raggiunge comunque l’ampia sufficienza anche in questo reparto.
Meccanica di guida appagante
Tante modalità di gioco
Sempre fluido e veloce
Tecnicamente non eccelso
Difficile da padroneggiare
52 blocchi su memory card!
6.8
Un buon racing game con una elevata componente simulativa (non tragga in inganno, a tal proposito, l’ambientazione futuristica del titolo). La grafica non certo sensazionale e la difficoltà superiore alla media potrebbero dare un’impressione iniziale non troppo positiva, ma perseverando nel gioco ci si renderà conto che il modello di guida è uno dei più appaganti a disposizione su Gamecube e la varietà di competizione disponibili fornirà ore di divertimento agli appassionati del genere. Ottime alcune trovate come le autoriparazioni, il cambio di settagli in corsa e l’implementazione dell’effetto scia. Un titolo con poco fumo ma tanto arrosto.
Voto Recensione di Speed Challenge - Recensione
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