Recensione

Spectral vs Generation

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a cura di rspecial1

Dopo aver assistito all’arrivo di numerosi conversioni collection e remake di vecchie glorie finalmente dopo il deludente Guilty Gear X Slash, arriva su Playstation 2 per gli amanti dei picchiaduro un nuovo prodotto di Idea Factory, per la precisione un cross-over. Se vi state domandando quali saghe siano state incrociate per dar vita a Spectral vs Generation non preoccupatevi, non vi siete persi nessun picchia picchia poiché i titoli da cui i programmatori hanno preso spunto sono due giochi di ruolo visti sulla console Sony, Spectral Force e Generation of Chaos. Una boccata di aria fresca nel mercato del genere o un tentativo miseramente fallito di accaparrarsi gli apprezzamenti dei fan sempre più a secco di novità? Andiamo a scoprirlo.

Nel Neverland per sopravvivere!Dopo aver assistito alla presentazione molto scialba ma con una canzone orecchiabile, ci troveremo di fronte al consueto menù principale, per accorgerci, nostro malgrado, della sua totale povertà e mancanza di opzioni oltre all’arcade il survivor ed il classico allenamento e VS. Altra grande delusione arriverà non appena deciderete di intraprendere la modalità principale, visto che avrete a vostra disposizione solo 10 personaggi, numero che non andava bene nel 1994 figuratevi oggi. Insomma è molto poco quello che ci mette a disposizione Idea Factory, ma noi ci facciamo coraggio ed andiamo a vedere la polpa del titolo buttandoci nell’arena e cominciando la lotta. Principalmente questo Spectral vs Generation è un picchiaduro all’arma bianca tipico di Samurai Spirits o Last Blade: avremo infatti a disposizione solo quattro tasti con i quali effettuare tutte le tecniche a disposizione del guerriero scelto e non solo. Di base avrete tre pulsanti per lo slash con l’arma, che cambia a seconda della potenza, ed il calcio (che premuto insieme allo slash debole dà vita alle prese). Come da tradizione avrete a disposizione una barra per le super in fondo allo schermo divisa in tre sezioni. Inutile dire che quando avrete questa al massimo potrete effettuare la mossa più devastante a vostra disposizione. Il titolo però non si basa sul canonico scambio di fendenti fino alla fine del round, ma presenta diverse possibilità per difendersi o ridurre a pezzi il nemico con svariate combo. Una delle tecniche inserite dai programmatori è la Time Freeze, ovvero la possibilità di attaccare in serie l’avversario che invece sarà rallentato nei movimenti; purtroppo occorrerà utilizzare una porzione della barra energetica e sinceramente non ne vale la pena. Altra mossa che userete spesso per evadere gli attacchi è la Chaos Breaking, che potrà consistere in una semplice schivata o in una perry in puro stile Street Fighter 3. Il resto è un insieme di cose già viste mille volte, come le contro-prese, le counter oppure le chain combo con le quali concatenare una serie di colpi che infliggeranno sempre più danni all’altro lottatore; purtroppo per noi, il titolo risulta comunque molto semplice e poco tecnico, con un gameplay che non sfigura oggi perché siamo su una Playstation 2 ed abbiamo il meglio per il genere, ma sfigurerebbe anche se fosse uscito in contemporanea con i vecchi titoli della SNK all’arma bianca. Inutile poi puntare sulla longevità, i personaggi segreti sono soltanto due, mentre gli altri non solo sono dieci ma anche privi di carisma e personalità, con mosse e super mosse che sembrano prese di peso da altri giochi; consideriamo anche la totale mancanza dell’online e che anche in due vi stancherete presto. Possiamo concludere che, in caso di acquisto, vi durerà un paio di ore, sempre che siate in compagnia di qualche disperato amico.

Poly Game MasterOggi siamo abituati a vedere picchiaduro in alta risoluzione, con fondali poligonali ed addirittura multi-livello, cosa pensereste quindi se vi dicessi che Idea Factory, per il suo nuovo gioco, non ha usato neanche l’hardware del Neo Geo o di una CPS2 ma una semplice PGM? Credo che molti di voi abbiano già capito solo dal nome della scheda utilizzata la qualità generale della grafica, per gli altri invece facciamo un piccolo riassuntino. Gli sprites sono piccoli, presentano poche animazioni e spesso alcune movenze fanno intendere che manchi qualche frames di troppo, e non sono neppure sempre ben distinti dallo sfondo, risultando troppo delineati nei contorni. Anche le mosse speciali ed i vari effetti grafici usati non sono di ottima qualità, riuscendo a salvarsi solo per l’effetto generato dalle super di terzo livello nelle quali apparirà a tutto schermo il faccione del lottatore. Gli stages sono molto pochi, piatti sia per le animazioni che per le ambientazioni scelte, sempre spogli e privi di un qualunque elemento di contorno. Ci troviamo, quindi, di fronte ad un gioco che graficamente sfigura se accostato a Capolavori degli anni 90, pensate se paragonato a quelli di oggi. Le musiche sono poche ed altalenanti, si va da alcuni motivetti molto belli ed orecchiabili ad altri da dimenticare proprio. La sigla cantata nell’intro è una delle poche cose che si salva per la realizzazione di questo gioco.

– Musica di Apertura

– Tutto il Resto

4.0

L’arrivo sul mercato di un nuovo prodotto ha destato l’interesse di tutta la comunità di picchiatori incalliti che popolano il panorama videoludico, le attese quindi erano tante come le speranze di assaporare una boccata di aria fresca dopo i numerosi giochi già visti nel passato. Purtroppo per noi, Idea factory ha mancato proprio il bersaglio, se mai lo avesse puntato, realizzando un titolo dall’impostazione troppo vecchia sia per il gameplay che per la realizzazione tecnica. Se amate il genere dei picchiaduro in 2d non c’è bisogno di aggiungere altro, non comprate il titolo e non avvicinatevi neppure per evitare delusioni; ancora una volta non ci resta che rivolgerci ai soliti noti per picchiarci come si deve.

Voto Recensione di Spectral vs Generation - Recensione


4

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