Recensione

Soul Sacrifice

Avatar

a cura di FireZdragon

Il Verdetto di SpazioGames

8.5

Con l’annuncio dell’esclusività per le console Nintendo sia per quanto riguarda Monster Hunter 3 Ultimate sia per il prossimo capitolo della serie, annunciato attualmente solo su Nintendo 3DS si sentiva davvero la carenza di un titolo del genere sulla nostra adorata Playstation Vita. Come ben sappiamo la serie Capcom è in grado di catalizzare su di sé tutte le attenzioni dei giapponesi e di influenzare in maniera stra positiva le vendite di una console. A Sony è venuto quindi a mancare un asso nella manica importante, uno di quei prodotti che avevano trainato PSP al successo. Nel tentativo di porre rimedio al problema e dare vita ad un nuovo brand di spicco la casa di Kaz Hirai ha dunque ben pensato di mettersi in casa Keiji Inafune con il suo più recente progetto, quel Soul Sacrifice tanto discusso e che già in molti hanno avuto occasione di provare attraverso la demo resasi disponibile qualche settimana fa su Playstation Network. Siamo quindi riusciti a mettere le mani su una versione completa del titolo ed eccovi oggi le nostre considerazioni finali.
Libram e Magus, l’originalità dei nomi non è proprio al top
La nostra storia avrà inizio in una prigione d’osso, con il sacrificio estremo di un secondo prigioniero ad aprire le danze: un corpo in più nella già infinita pila di cadaveri che ci fa da giaciglio. A compiere il macabro rituale di esecuzione è nientemeno che Magus, stregone dalle terrificanti capacità deciso ad incrementare il suo potere fino all’apice attraverso continui sacrifici umani. Attorno a noi dopo le urla strazianti del nostro compagno il silenzio più assoluto, interrotto dalla flebile voce di Libram, un libro in pelle umana dall’aspetto fin troppo similare al mitico Necronomicon Ex Mortis, artefatto demoniaco della trilogia di Evil Dead. Al suo interno si trova custodita l’intera storia dello stregone, dall’alba dei suoi poteri fino ad oggi e la nostra unica speranza di salvezza sarà quella di leggere ogni singola pagina rivivendo la sua vita e tentando di scovare il sistema per sconfiggerlo prima di divenire la nuova vittima sacrificale.
Prima di poter arrivare allo scontro finale, tuttavia, al giocatore serviranno circa venti ore abbondanti di gioco, suddivise tra missioni principali e un gran quantitativo di quest secondarie.
La narrazione a questo punto prenderà il sopravvento e sin dalla fase iniziale le cose si complicheranno a dismisura. I primi racconti fungeranno da semplice tutorial, con l’introduzione delle meccaniche basilari per il combattimento, e serviranno grossomodo a delineare il modus operandi della campagna. Tutto quello che ci sarà richiesto fare sarà di scegliere una tra le pagine disponibili e rivivere l’avventura trascritta combattendo talvolta un demone, o risparmiando la vita di qualche stregone sconosciuto. E’ proprio qui che faremo la conoscenza di Sortiara giovane e bellissima maga che segnerà per sempre la nostra vita dando un senso specifico a tutte le nostre azioni future.
Al giocatore è infatti lasciata la possibilità ad ogni vittoria su un nemico di sacrificare quest’ultimo o di salvargli la vita, scelta che influirà in maniera attiva non solo sulla storia ma anche sul gameplay.
Essere o non essere
Si potrebbe a questo punto incappare nell’errore di credere che il sacrificio rappresenti la punizione e la redenzione una sorta di salvezza, ma Soul Sacrifice ci ha dato più volte modo di comprendere che le cose non sempre vanno come previsto e la profondità della trama regalerà più di un plot twist interessante, a volte basato proprio sulle nostre scelte, in grado di sorprendere, stupire e lasciare a bocca aperta il giocatore. 
Parlavamo di influenza sul gameplay e infatti l’azione non sarà fine a sé stessa ma potenzierà anche una delle due caratteristiche del nostro alter ego: con il sacrificio otterremo un potenziamento alle magie e all’attacco mentre con il perdono incrementeremo le statistiche difensive.
Salvando inoltre gli Arcimmondi dalla loro fine sarà possibile rinforzare le proprie fila ed utilizzarli come alleati nelle missioni secondarie che lo permetteranno. 
Per avere la meglio su demoni e nemici Soul Sacrifice mette in campo un sistema di combattimento radicato e originale, molto veloce e che necessita di una buona strategia per essere apprezzato a dovere.
Prima di ogni missione potremo così selezionare sei differenti abilità, tra una selezione di centinaia di magie, divise in attacchi ad area, sulla distanza, evocazioni, cure ed ovviamente in semplici attacchi fisici. Una delle particolarità di questo sistema è il numero contato di utilizzi di ogni magia per scontro, il che vi costringerà a ponderare con dovuta cautela quali incantesimi utilizzare, evitando al contempo di spammare cure o quant’altro. Ovviamente gli attacchi più potenti avranno meno cariche mentre quelli leggeri saranno eseguibili per periodi molto più prolungati. Sparsi per il campo di battaglia potrete comunque trovare alcuni bonus per ricaricare le vostre scorte, così come guadagnerete nuovi lanci con il sacrificio dei nemici più deboli.
Una volta sconfitti, boss e demoni minori, vi potranno donare delle ulteriori abilità da fondere con quelle in vostro possesso per crearne di nuove e più potenti, dando vita così ad un vero e proprio sistema di crafting. Al contrario del sopracitato Monster Hunter, infatti, la personalizzazione estetica del personaggio si limiterà solo a una serie di vestiti sbloccabili, mentre il grosso della gestione si attuerà esclusivamente sulle abilità attive.
Il menu di creazione è chiaro e immediato e le ricette di facile lettura, per ottenerle però sarà richiesta una buona quantità di farming e non sempre potreste ricevere l’oggetto desiderato. Nel caso entraste in possesso della stessa magia più volte questa potrà essere potenziata sacrificandone una delle due, così da garantire alla rimanente un maggior numero di attivazioni. Alcuni degli incantesimi più potenti permetteranno di evocare creature elementali o addirittura di trasformarvi in un gigantesco golem.
Tutto ciò è solo la punta dell’iceberg dato che nuove abilità potranno essere poi sbloccate sotto forma di rituali oscuri, incantesimi dal potere devastante che necessiteranno però di un sacrificio da parte vostra. Ad esempio per evocare un signore delle fiamme dovrete sopportare per il resto della battaglia ustioni su tutto il corpo che si traducono in una riduzione della difesa permanente.
Solo a fine scontro, utilizzando alcune lacrime raccolte da Librom si potrà risanare il patto e ritornare alle statistiche di base, meccanica da utilizzare anche nel caso in cui esauriste del tutto i lanci di una magia sul campo di battaglia.
Un braccio dai mille significati
Gli stregoni più potenti sono segnati per sempre dalla deformazione del loro braccio destro. Arto predisposto al lancio delle principali magie e all’assorbimento di tutte le anime che sacrificherete. Un’interessante lettura della trama viene quindi regalata al giocatore, dato che insieme alle anime tutti i ricordi delle vittime diverranno vostri, a volte influenzando le azioni e confondendo la mente del protagonista. I ricordi sono tutto quello che ci rappresenta, noi siamo quello che ricordiamo, e quando centinaia di pensieri inizieranno a mischiarsi tra loro il nostro vero essere rischierà di venire a meno trasformandoci in un semplice contenitore vuoto. Il braccio inoltre cambierà attributi secondo le nostre decisioni sul campo di battaglia, permettendoci di applicare tutta una serie di sigilli dedicati al nostro allineamento per potenziare in maniera passiva gli attacchi o le difese.
Dato che recuperare power up per i livelli si rivela fondamentale, gli sviluppatori hanno pensato bene di dotare il nostro stregone di una vista particolare attivabile a piacimento che metterà in risalto le anime perdute, così come la salute de nemici più imponenti ed i loro punti deboli che, se distrutti, garantiranno ricompense extra.
Correre per arrivare al termine del gioco vi condurrà a punti di stallo ed è quindi consigliabile seguire la trama principale, facendo però al contempo tutte le quest secondarie e le missioni assegnatevi dagli stregoni salvati. Questo in primis per avvicinarvi al cap, fissato a livello 100 e bilanciabile tra difesa e attacco a vostro piacimento, e in secondo luogo per poter apprezzare a fondo alcune storie secondarie assolutamente imperdibili.
Purtroppo, e parliamo di uno dei difetti più grossi di Soul Sacrifice, la quantità di modelli dei nemici è piuttosto risicata, con semplici modifiche alla colorazione delle skill per rappresentare poteri diversi. Anche il design non ci ha colpito particolarmente ma, quantomeno in questo caso, è più un fattore di gusto personale che non inficia il giudizio finale del prodotto.
Quello che invece incide in maniera significativa è una certa ripetitività di fondo, dato che tutte le missioni, dalla prima all’ultima, vi chiederanno semplicemente di entrare in una sorta di arena istanziata e sconfiggere tutti gli avversari, raccogliere le ricompense e ricominciare da capo: una maggior varietà di cose da fare non avrebbe certamente guastato.
Fortunatamente in multiplayer, sia online che ad hoc, il pericolo noia viene a meno e nuove feature vengono inserite nel gameplay. Oltre a poter combinare gli incantesimi con i vostri compagni, alla loro morte potrete decidere di salvarli, sacrificando parte della vostra energia, o lasciarli morire scatenando così sul campo di battaglia una stregoneria potentissima. 
Anche se morirete ad ogni modo la vostra partita non sarà completamente finita e potrete girare per il livello colpendo i nemici dal piano immortale, riducendone difese e vulnerabilità agli incantesimi.
Cacofonia melodica
Soul Sacrifice, in inglese ma sottotitolato completamente in italiano, rivela un comparto audio soddisfacente, con un doppiaggio gradevole anche se forse eccessivamente modificato con filtri di varia natura, ed effetti sonori di buona fattura. Colpiscono le aree di gioco, anche se forse un po’ troppo spoglie di elementi interattivi, e le animazioni dei personaggi, davvero fluide.
Buoni anche gli effetti delle magie e i modelli poligonali di alcuni Arcimmondi mentre per il design, come già detto precedentemente non ci sentiamo di promuovere il lavoro appieno.
Da segnalare infine un framerate sempre stabile, anche online, affiancato da ombre semplici ma in grado di svolgere il loro lavoro egregiamente e un aliasing non particolarmente marcato.

– Centinaia di incantesimi

– Ottima personalizzazione

– Trama Dark con continui colpi di scena

– Una certa linearità nelle missioni

– Poca varietà nei nemici

8.5

Soul Sacrifice è riuscito nell’arduo compito di riempire quella nicchia lasciata vuota da Monster Hunter. Sebbene i due titoli abbiano veramente poco in comune, il concept di base è molto simile e le buone vendite fatte registrare in Giappone dal titolo assicurano per la portatile Sony un roseo futuro, tanto che è già in discussione un seguito.

Punti forte della produzione sono sicuramente la grandissima personalizzazione delle abilità da portare in battaglia e l’approccio strategico alle stesse, particolarmente innovativo per un titolo del genere.

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.