Soul Calibur IV
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a cura di Star Platinum
Soul Calibur, per diverse ragioni, rappresenta una delle saghe picchiaduro più seguite e discusse degli ultimi anni. Indubbiamente tutto ciò è legato in gran parte all’affascinante possibilità di potersi confrontare all’interno di ambientazioni in 3D usufruendo di letali armi bianche per combattere, cosa che da sempre ha reso questo titolo incredibilmente coinvolgente e dotato di un tasso tecnico ben superiore alla media delle produzioni dello stesso genere. Con gli anni inoltre ogni episodio è sempre riuscito a migliorarsi dal precedente apportando piccole ma importanti variazioni al gameplay ed affidandosi ad una struttura narrativa incredibilmente attraente e in grado di caratterizzare al meglio i numerosi combattenti presenti. Adesso che il quarto capitolo è finalmente disponibile per XBox 360 (e PS3), siete pronti per scegliere nuovamente il vostro destino e lanciarvi nell’ennesima battaglia alla ricerca della vittoria suprema?
Un potere di luci e ombreL’attuale momento del mercato videoludico vede due colossi come XBox 360 e PS3 sstanzialmente alla pari a livello tecnico, per qualità di titoli proposti. Tutto ciò ha permesso la realizzazione di numerosi titoli multipiattaforma dotati di contenuti praticamente identici e lo stesso Soul Calibur IV che vi presentiamo in questa sede è un perfetto esempio di come questo curioso binomio funzioni in modo pregevole, proponendo settimana dopo settimana, prodotti estremamente validi e curati. All’interno di questo contesto si colloca questo quarto episodio della fortunata saga picchiaduro introdotta da Namco (oggi divenuta Namco Bandai) circa un decennio fa, che nonostante il trascorrere del tempo ha sempre saputo rinnovarsi proponendo nuovi stimoli all’interno di una meccanica interessante e per certi versi mai raggiunta da alcun concorrente. Anche in questo caso il gioco parte subito molto bene, attraverso un impatto visivo maestoso e mostrando un potenziale davvero eccellente, seppur non sfruttandolo al 100%, come avremo modo di approfondire nelle righe che seguiranno. Come in ogni SC che si rispetti, anche in questa edizione la cornice attorno a cui si sviluppa la struttura narrativa può essere idealmente collocata all’interno di un contesto fantasy in cui ogni combattente proviene da una diversa nazione d’origine e vede costantemente al centro dell’attenzione l’eterno duello tra il bene e il male, la ricerca della pace e il desiderio di conquista. Insomma, per riassumere il tutto, l’eterna lotta tra la Soul Calibur e la Soul Edge. Non ci addentreremo molto nella trama per non svelare alcuna sorpresa, ma vi basti sapere che gli sviluppatori hanno cercato di far luce su più di un retroscena portando avanti la vicenda da dove si era interrotta in passato e proponendo un quadro cronologico molto dettagliato, in cui ogni combattente avrà più di un motivo per compiere la propria missione e non mancheranno certo i colpi di scena, rappresentati in modo splendido all’interno di sequenze cinematiche di alta qualità che ben riescono a fare da collante tra un combattimento e l’altro mostrando una qualità tecnica decisamente sopra la media.
Un nuovo inizioSoul Calibur ha sempre offerto una meccanica molto dinamica, basata su combattimenti estremamente coreografici e in grado di esaltare i differenti stili di lotta adottati dai combattenti presenti. Grazie ad un approccio estremamente tecnico, che per funzionare alla perfezione necessitava di una curva d’apprendimento non certo breve, si potevano però raggiungere risultati a dir poco esaltanti, producendo sequenze distruttive ricche di combo e attacchi spettacolari, attingendo al ricco campionario di mosse a disposizione del giocatore. Fatta questa premessa, è importante sottolineare come anche questa volta la stuttura sia rimasta sostanzialmente identica, mentre il gameplay pare aver subito un lieve calo dal punto di vista del livello di difficoltà, che rispetto ai precedenti episodi concede ora qualche attimo di respiro in più nel corso degli scontri, consentendo anche ai giocatori meno esperti di poter pianificare con relativa calma la migliore strategia da attuare senza il rischio di essere puniti al minimo errore da una lunga e devastante sequenza di colpi. Se tutto ciò si rivela senza ombra di dubbio una scelta apprezzabile e interessante, il rovescio della medaglia è rappresentato da un leggero calo del bilanciamento tecnico tra i vari personaggi, che consente ad esempio di eseguire mosse in grado di causare ingenti danni con relativa semplicità a discapito di altre, simili dal punto di vista del potenziale di danni inflitti, più complesse da portare a segno a livello di esecuzione.In aggiunta alla modalità classiche, già presenti e ormai ben note a tutti gli appassionati, viene data al giocatore la possibilità di addentrarsi nella cosiddetta Soulles Tower Mode, in cui è possibile utilizzare più di un personaggio (comprese le vostre creazioni) per portare a compimento l’avventura ottenendo diversi tipi di bonus sparsi all’interno della varie ambientazioni. Come nel precedente episodio, gli sviluppatori hanno riproposto il buon editor già ammirato in passato. E’ infatti possibile, partendo da un modello standard di lottatore, modificare ben venti parti del corpo per rendere il vostro alter ego virtuale vicino alle vostre preferenze, senza dimenticare la possibilità di cambiarne anche la voce, la struttura muscolare e l’abbigliamento che lo caratterizzerà, non soltanto da un puro punto di vista estetico ma per quanto riguarda le caratteristiche peculiari di cui esso andrà a disporre. Interessante è anche l’introduzione del gioco online attraverso il supporto Live, che malgrado sia stato sviluppato in modo molto superficiale permette di utilizzare in modalità VS e con alcuni settagi sia i personaggi originali che quelli generati con gli strumenti messi a disposizione del gioco. Al momento le partite con giocatori non europei si rivelano non sempre impeccabili in termini di fluidità, ma il problema dovrebbe venire presto risolto assicurando un servizio affidabile come al solito.
La miglior difesa è l’attaccoDal punto di vista della meccanica pura, in aggiunta alla barra dell’energia ne esiste una chiamata Soul Gauge. Tale indicatore si riempirà o calerà in virtù dei danni inferti o subiti (rimenendo in posizione di parata) e una volta giunto a zero determinerà la rottura di uno dei tre blocchi che contraddistinguono altrettante zone vitali dell’armatura di cui dispone il proprio combattente, in relazione ovviamente al tipo di vestiario utilizzato. Quando si verifica uno di questi momenti è imprtante prestare la massima attenzione in quanto, attraverso la pressione di alcuni pulsanti del joypad è possibile mandare a segno una sorta di colpo finale detto Critical finish move, in grado di porre immediatamente fine all’incontro grazie ad un unico attacco dagli effetti decisamente letali. Questa introduzione porta inevitabilmente all’attuazione di strategie difensive ragionate e non indefinite, che altrimenti esporrebbero il vostro combattente a pericoli ben maggiori.Per quanto riguarda i personaggi presenti, il loro numero si aggira attorno alla trentina e oltre a volti noti quali Astaroth, Cervantes, Ivy, Mitsurughi, Nightmare, Siegfried e Voldo, vi è da segnalare l’ormai immancabile new entry proveniente direttamente da una delle più famose saghe cinematografiche (e videoludiche) esistenti: il maestro Yoda di Star Wars (sostituito da Darth Vader in versione PS3). Personalmente riteniamo tale scelta dei programmatori una notevole forzatura (anche a livello razionale, se pensate a come possa una spada laser non tagliare al minimo contatto delle armi tutto sommato convenzionali) a livello di struttura e stilistico, considerandola più come una mossa commerciale che per reali esigenze di qualche tipo. Premesso questo è da segnalare che l’anziano maestro Jedi risulta essere uno dei personaggi più equilibrati e validi di tutto il gioco, grazie anche ai poteri aggiuntivi cui può attingere entro certi limiti, pur risultando inferiore dal punto di vista del carisma puro al “lato oscuro della forza”, presente sulla console Sony.
Ad un passo dal sognoSoul Calibur IV racchiude in sè tutta l’energia e la spettacolarità della serie, cercando di ampliare almeno da un punto di vista tecnico l’esperienza di gioco e introducendo alcune interessanti novità che avrebbero però meritato una dinamica a livello di struttura ancora più estesa e con maggiore sostanza, mentre invece si avverte in alcuni frangenti una certa mancanza di idee dovuta probabilmente al fatto che questa saga sta iniziando ad avere bisogno di qualche sostanziale rinnovamento, alla luce dei quattro episodi pubblicati. Il gioco in singolo si affida ad una trama non approfondita come ci si aspetterebbe che corrisponde ad una longevità sostanzialmente limitata, nonostante l’introduzione del gioco online, basata quasi essenzialmente sul fattore rigiocabilità, come ogni picchiaduro che si rispetti.Rispetto al precedente capitolo è stato leggermente ritoccato il livello di difficoltà in favore di un sistema di controllo che permette l’esecuzione di mosse complesse con minor sacrificio e senza una ricerca esasperata della combinazione corretta di movimenti e tasti da premere rispettando intervalli di tempo immediati. Da tutto ciò ne deriva un’esperienza di gioco godibile anche per i meno esperti, ma potrebbe risultare leggermente meno tecnica per i puristi della serie, abituati ad un livello di sfida a tratti molto impegnativo.Dal punto di vista della realizzazione tecnica il lavoro svolto è davvero ottimo e quasi esente da difetti, ad eccezione di un bug grafico che riteniamo corretto segnalare. Le ambientazioni che faranno da sede per i vostri combattimenti sono infatti state realizzate con estrema cura di particolari, dotate di una palette di colori inviadiabile, con ottime textures e di generose dimensioni, tuttavia ci hanno lasciati perplessi i problemi legati ad alcune compenetrazioni poligonali e angoli di visuale non perfettamente chiara, difficili da giustificare se considerati su un hardware di tale potenza. A parte questo difetto non da poco, i personaggi sono una vera e propria gioia per gli occhi, realizzati con animazioni impeccabili, modelli poligonali convincenti e dotati di un character design affascinante e in grado di esprimere un elevato poenziale durante le sequenze più spettacolari, in cui lo schermo si riempie letteralmente di effetti di rifrazione della luce di vario tipo, mostrando superfici ben curate e mosse traboccanti di potenza.Molto buono il comparto sonoro, con brani di spessore ed effetti sonori sopra la media, quali ad esempio il rumore delle armi che si scontrano. La giocabilità si attesta su ottimi livelli e i motivi per restare coinvolti da questo prodotto sono molteplici, specialmente se siete appassionati della serie e disponete di qualche amico. In definitiva non si tratta di quella rivoluzione che tutti attendevano, ma nel complesso l’esordio su XBox 360 può considerarsi ottimo e convincente sotto tutti i punti di vista.
– Tecnicamente splendido
– Gameplay immediato
– Personaggi molto carismatici
– Telecamera virtuale non perfetta
– Bilanciamento tecnico dei personaggi migliorabile
– Longevità limitata nonostante l’online
8.5
Soul Calibur IV sfiora l’eccellenza assoluta, senza arrivarci solo a causa di alcune piccole mancanze che non permettono a questo episodio di migliorare oltre l’aspetto tecnico fine a se stesso. Una meccanica ormai collaudata e convincente viene supportata da una realizzazione tecnica incredibile, quasi ai massimi livelli se considerata nell’ottica di questa serie. Le piccole novità introdotte nella struttura non appaiono però sufficienti a decretare il successo a pieni voti. Sia ben chiaro, il titolo Namco Bandai non mostra alcun difetto penalizzante nel complesso, e l’esperienza di gioco si rivela immersiva e coinvolgente come non mai, tuttavia manca quella scintilla che potrebbe farne un capolavoro. Consigliamo questo prodotto a tutti i possessori di XBox 360 senza alcuna riserva, soprattutto se appassionati di picchiaduro, che in esso troveranno un gioco qualitativamente superiore alla media e in grado di regalare numerose ore di puro divertimento.
Voto Recensione di Soul Calibur IV - Recensione
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