Colosso con i piedi di argilla, ma pur sempre uno dei brand più riconoscibili del mondo dei videogiochi, Sega, dopo anni di navigazione a vista, sembra aver nuovamente imboccato la strada maestra, con la recente acquisizione di un marchio amatissimo dai fan come Atlus e una serie di progetti in cantiere decisamente interessanti.Sonic Lost World è uno di questi, forse il più promettente in assoluto, e dopo mesi di attesa, eccoci qui a raccontarvi le nostre ore passate con cuffie alle orecchie, 3DS in mano e il porcospino blu sullo schermo.Saremo tornati ai fasti di un tempo o è più fumo che arrosto?
Eggman ha rotto le uovaCome Bowser e Donkey Kong prima di lui, anche lo scienziato Eggman, storica nemesi di Sonic, non si è mai trovato un hobby che lo tenesse impegnato nelle noiose domeniche d’inverno, e così, tanto per cambiare, si è dato ancora una volta al rapimento (stavolta di indifesi animaletti) per spezzare la monotonia delle sue giornate.Come da tradizione per il genere di appartenenza, quindi, il plot narrativo è sottile come carta velina, e le sequenze di intermezzo, realizzate con una versione scalata del motore usato per la versione Wii U, strappano qualche sorriso per la loro dabbenaggine e le battute infantili: rispetto al passato, l’impressione generale è che Sega abbia abbassato il target di riferimento, mirando decisamente a ragazzini e giovani adolescenti, e questo, oltre che dal tono scanzonato, sembra confermato anche dal livello di difficoltà generale, mediamente tarato verso il basso.La compressione dei filmati è eccessiva, ma di questo non possiamo fare una colpa a Sega, perché le capacità della console ospite sono quelle che sono: la presentazione, in linea di massima, è più che buona, con menu semplici e un accurato tutorial per gli utenti a digiuno di platform.Oltre alla modalità di gioco principale, va segnalata una modalità multigiocatore sia in locale (con il mai troppo lodato download play per quanti dei nostri amici non posseggano una copia del gioco) sia online, che, per ovvi motivi, non siamo riusciti a testare nei giorni antecedenti all’uscita del titolo.Ci siamo invece consumati i polpastrelli con la modalità Time Attack, perché, a differenza della campagna, qui alcuni dei tempi da battere sono davvero proibitivi: consigliata a coloro i quali si considerano maghi dei giochi del porcospino blu.
VarietàPer non sbagliare, Sega si è affidata ancora una volta ai ragazzi di Dimps, già autori di molte delle incursioni portatili della loro mascotte negli ultimi due lustri: possiamo anticiparvi che il risultato finale è ottimo.Il design dei livelli è vario e mai banale, e prende le mosse, neanche troppo velatamente, da quel capolavoro che si chiama Super Mario Galaxy: la tridimensionalità dei livelli non è forzata (e infatti non tutti i livelli propongono la visuale alle spalle del protagonista), ma piuttosto figlia di esigenze reali di gioco, come la possibilità di balzare da una parete all’altra in un tunnel zeppo di nemici, che sarebbe impossibile da realizzare altrimenti.Le varie aree richiamano le vecchie avventure di Sonic (a partire dalla prima, che farà scendere una lacrimuccia nostalgica sulle gote dei meno giovani), puntano ancora sulla velocità, marchio distintivo della serie, ma con un occhio all’esplorazione e alla libertà di movimento lasciata all’utente.Il cronometro è infatti molto meno stringente di quanto non si fosse visto nei Sonic precedenti o anche nelle avventure di Mario, e consente (in alcuni livelli) di fermarsi a bighellonare tra le pieghe del level design, alla ricerca di easter egg, salti improbabili e bonus di varia natura: nulla vieta di giocare anche questi livelli con l’indice destro premuto sul dorsale (che attiva la corsa), ma crediamo che questa sia una piccola svolta per la serie e non possiamo che apprezzarla.I controlli fanno della semplicità il loro punto di forza, con un tasto per saltare (anzi due, B e A), uno per appallottolarsi e prendere velocità (Y) e, come detto, la corsa affidata al dorsale destro di 3DS: il tentativo di copiare la semplicità degli schemi marieschi è ben riuscito, e, proprio come l’osannato platform Nintendo, Sonic Lost World riesce ad accontentare sia i più giovani, protetti da un sistema di checkpoint generoso e da una difficoltà media non irresistibile, sia i veterani, che apprezzeranno la bontà e la varietà del level design e la sfida proposta dai fantasmi da battere nella modalità di attacco al tempo.A voler trovare un pelo nell’uovo, potremmo dire che la quantità di livelli (una trentina) non è biblica, ma una particolare struttura di gioco richiederà di rivisitare quelli già giocati precedentemente per poter accedere a nuove aree e nuovi bonus, garantendo così un replay value più che soddisfacente.Inoltre, al termine di ogni stage, il giocatore sarà valutato in base a criteri come il tempo rimasto, il numero di anelli raccolti e i colpi subiti, e dobbiamo confessare di esserci accaniti su un singolo livello anche per una quarantina di minuti pur di ottenere una valutazione migliore della “B” inizialmente conseguita.In ultimo, l’estensione dei livelli è stata diligentemente tarata per una fruizione portatile, e il tempo necessario per il loro completamento si sposa perfettamente con un tragitto in metropolitana piuttosto che con una partita veloce prima di dormire.
Blu, verde e rossoDopo lo shock causato da un filmato iniziale a livelli di compressione pazzeschi (e con una definizione conseguentemente non eccelsa, per usare un eufemismo), Sonic Lost World mostra invece gli artigli, proponendo un motore grafico assai solido anche nelle situazioni di massima velocità, e con delle texture che si difendono egregiamente anche in assenza dell’alta definizione presente sul fratellone Wii U.A detta degli sviluppatori, le texture usate sono le stesse, e, pur non potendo mettere su un confronto poligono per poligono, l’effetto finale è più che soddisfacente, e tanto basta.La tridimensionalità della console Nintendo, che aveva giocato un ruolo tanto fondamentale in Super Mario 3D Land, qui riveste un ruolo decisamente più accessorio, sebbene permetta di godere appieno di particolari unici soprattutto nella seconda metà dell’avventura, con alcuni salti che potrebbero dare le vertigini ai meno avvezzi.Non ci è piaciuta, invece, la colonna sonora, che riflette in maniera troppo pedissequa la natura spensierata e colorata della produzione, senza mai proporre qualcosa di diverso dal solito, snervante motivetto di sottofondo: in questo campo siamo ancora lontani dall’eccellenza firmata Nintendo, ma, considerando da dove si era partiti, il giudizio complessivo sull’ultimo lavoro di Sega non può che essere molto buono.
– Controlli semplici uguale giocabilità
– Estrema varietà nel level design
– Ha rubato un po’ di cose a Mario
– Perfettamente portatile
– Sonoro a tratti irritante
– Mediamente abbastanza facile
A memoria, l’ultima incursione portatile di Sonic che ci aveva entusiasmato, senza nulla togliere a Sonic Generations, risaliva addirittura all’epoca dello sfortunato Neo Geo Pocket: questo la dice lunga sull’attesa dei fan e sulla responsabilità che gravava sulle spalle di Sega.
Fortunatamente il compito è stato ben eseguito, dando vita ad un titolo divertente e facile da giocare (anche troppo), con un level design e un’attenzione per i dettagli finalmente di ottimo livello.
E noi, da buoni “professori”, non possiamo che premiare chi ha ben fatto i compiti a casa. Consigliato senza troppe riserve, a meno che non odiate i platform o Sonic. Se odiate Tails non vale, quello lo odiano (quasi) tutti.