Sebbene i tempi d’oro del porcospino blu (come di Sega, ahinoi) siano lontani, troppo spesso prodotti recenti associati alla mascotte della casa di Tokyo sono stati clamorosamente sottovalutati tanto dalla critica specializzata quanto dal pubblico, troppo legato a stilemi storici e poco propenso ad accettare lo sperimentalismo che ha contraddistinto l’operato di Sega negli anni.
Sonic All Stars Racing e Sonic Lost World sono solamente due dei titoli che ci vengono in mente, anche se, ad onor del vero, le cadute di stile non sono mancate (a partire dal primo Sonic Boom): in questo spettro così ampio, che va da titoli terribili a prodotti che meritavano maggior considerazione, come si pone il nuovo Sonic Boom Fuoco e Ghiaccio?
Non vi resta che continuare a leggere per saperlo.
Robot indisciplinati e vecchie conoscenze
Il Dr. Eggman è la nemesi di Sonic per eccellenza, sin dagli esordi, e rappresenta la versione tecnologica di quello che Bowser rappresenta per Mario: lì ci sono le scaglie, qui i baffoni, lì la mania di rapire principesse, qui quella di vendicarsi, ma l’infinito confronto tra i due ha sempre rappresentato (e sempre rappresenterà, crediamo) il carburante di tutte le avventure del porcospino blu.
Stavolta, il malefico scienziato sembra avere un asso nella manica: la Magnite, misterioso minerale capace di sprigionare grande potenza e di permettergli la costruzione di una linea di robot capaci di surclassare la velocità di Sonic.
Uno di questi, D-fecto, viene inviato per estrarre questo minerale, capace di attirarlo a sé tramite il potere del magnetismo: ciò che però Eggman non ha considerato è che la tecnologia sa essere tanto utile quanto fallace, delle volte, e un malfunzionamento del suo robot estrattore ne inverte le capacità.
Ne viene fuori un mezzo disastro ambientale, perché D-fecto finisce con l’attirare a sé praticamente tutte le materie prime disponibili tranne quella per cui era stato originariamente programmato, potenziandosi in modi non previsti dal suo creatore: la minaccia, quindi, è duplice, e spetterà a Sonic e alla sua squadra rimettere a posto le cose.
A proposito di squadra, questa comprende molti dei volti noti che i fan della serie hanno imparato ad apprezzare (o ad odiare…ehm…Tails): ci sono Amy e il suo possente martello in stile Thor, Knuckles, i cui muscoli torneranno molto utili in vari frangenti, Sticks, munito di un comodissimo boomerang e il suddetto Tails, la cui utilità, ancora una volta, risulta alquanto dubbia.
Se il plot e i personaggi vi sembrano infantili e un po’ ritriti, probabilmente non avete tutti i torti, ma bisogna tenere presente che questo titolo è il terzo spin off tratto dalla serie animata Sonic Boom, e che quindi temi trattati, dialoghi e intreccio devono adeguarsi al target della produzione, che è composto perlopiù da bambini in età per la scuola elementare.
Esplorare con un occhio al cronometro
3DS alla mano, Sonic Boom Fuoco e Ghiaccio tenta un ritorno alle radici, per quanto possibile, proponendo un gameplay perlopiù bidimensionale (seppure sorretto da un motore in treddì) e aumentando la velocità di gioco rispetto ai due titoli della serie Boom che lo hanno preceduto: il tentativo si può dire parzialmente riuscito, ma non mancano scelte di game design cervellotiche e problemi nel gameplay.
La possibilità di passare in tempo reale dall’uno all’altro personaggio semplicemente utilizzando il touch screen, sulle prime, giova al ritmo di gioco, consentendo di sfruttare le abilità peculiari di ognuno per risolvere semplici puzzle ambientali o avere vita più facile con determinate tipologie di nemici.
Già dopo una manciata di stage, però, quando si scende a patti con l’estrema ripetitività degli enigmi e con un level design altalenante, che alterna buone prove a livelli abbastanza anonimi, ci si rende conto che spesso il cambiamento tra i membri del Sonic team è più estetico che altro, e che tale possibilità, senza un’adeguata varietà tra gli stage, rimane più che altro un’occasione sprecata.
Il level design, poi, vive di un’altra dicotomia di base: sebbene il cronometro a schermo premi i giocatori più rapidi, nel pieno spirito di tutti i brand che hanno avuto Sonic come protagonista, la presenza di bonus sbloccabili e stanze-sfida sparsi per i livelli, generalmente negli anfratti più reconditi, costringe a giocare ogni livello almeno due volte, quantomeno per tutti quelli che vorranno cimentarsi in una run “a la Sonic”.
Ottenere l’oro in ogni livello e, nello stesso tempo, rinvenire i bonus, le stanze segrete e i collezionabili è semplicemente impossibile: una scelta un po’ furba per aumentare la durata complessiva del titolo?
Anche l’altra peculiarità del prodotto, ovvero la possibilità di attivare, alla semplice pressione dei due tasti dorsali della console ospite, il potere del ghiaccio o quello del fuoco, viene sfruttata in maniera pedestre, senza mai un’invenzione che causi stupore ed apprezzamento nel giocatore: si tratta, perlopiù, di premere meccanicamente un tasto quando su schermo troviamo blocchi dell’uno o dell’altra tipologia, ampiamente segnalati dall’icona corrispondente e sempre posti in maniera da essere visibili e prevedibili.
Se, da un lato, abbiamo già richiamato l’attenzione sull’utenza cui il titolo si rivolge, riteniamo che Sonic Boom Fuoco e Ghiaccio riponga troppo poca fiducia nelle capacità dei videogiocatori più giovani, oggi molto più smaliziati di quanto non fossero venticinque anni fa: questo discorso vale anche per il bassissimo livello medio di difficoltà, evidente sin dai primi stage e costante nella sua insufficienza fino ai titoli di coda.
Il rammarico nasce anche dal fatto che, quando il level design lo sorregge (e quando si impersona Sonic, la cui velocità giova ai ritmi di gioco), il prodotto del lavoro dei Sanzaru Games riesca a regalare stralci di divertimento, citando titoli che sono rimasti nella storia del medium videoludico.
Tanti colori, pochi dettagli
Il versante tecnico della produzione rispecchia gli alti e bassi del comparto ludico, alternando buone cose ad altre che ci hanno soddisfatto decisamente meno.
Tra le prime, si possono sicuramente annoverare una tavolozza di colori ricca e brillante, qualche effetto a schermo di rilievo (ci è piaciuto quello del ghiaccio che si scioglie al passaggio del personaggio in uso) e un framerate sempre stabile, che valorizza le sezioni dei livelli che riprendono le meccaniche dei primi Sonic, in cui la velocità generale è decisamente sopra la media dei platform visti durante il ciclo vitale di Nintendo 3DS.
Sull’altro piatto della bilancia, però, troviamo un motore grafico che sacrifica un po’ troppo dettaglio per mantenere sempre una velocità di crociera notevole, e quindi texture in bassa risoluzione, dimensioni dei modelli ridotte, telecamera eccessivamente distante, che in alcuni frangenti non aiuta la leggibilità dell’azione a schermo.
Il bestiario nemico, poi, lamenta non solo una scarsa varietà ma anche un design generale piuttosto piatto ed anonimo, che si limita a gettare contro il giocatore creazioni robotiche molto simili tra loro, che restituiscono l’impressione di confrontarsi con un esercito di cloni di colori differenti.
Come anticipato nel paragrafo precedente, nulla da dire sulla durata complessiva dell’avventura, quantificabile in circa otto ore, anche se avremmo gradito che a sostenere tale monte ore fosse stata una quantità maggiore di contenuti invece che la ripetizione ossessiva di stage già completati, alla ricerca, semplicemente, del miglior tempo possibile.
Questione di gusti, comunque, perché i fan più entusiasti potrebbero anche apprezzare questo tipo di impostazione.
– Richiama echi di un passato glorioso
– Riesce anche a divertire…
– Level design schizofrenico
– …ma solo a sprazzi
– Eccessivamente facile
– Diverse buone idee sprecate
Nonostante rappresenti una colossale occasione sprecata e riesca a divertire solamente in certi frangenti, Sonic Boom Fuoco e Ghiaccio è di gran lunga il miglior titolo dedicato alla serie animata mai partorito, e questo la dice lunga sul livello qualitativo dei due predecessori.
Se volete iniziare al porcospino blu vostro figlio, un nipote o un fratellino minore, il prodotto Sanzaru Games potrebbe fare al caso vostro, complici l’estrema linearità dell’esperienza di gioco e il basso livello di difficoltà, ma se cercate un titolo che possa dare lustro al nome della mascotte Sega per eccellenza, fareste meglio a dirigervi altrove.
In ogni caso, l’ampia libreria della famiglia di console 3DS ospita giochi a piattaforme decisamente meglio realizzati, peraltro reperibili con esborsi minimi: a buon intenditor…