Recensione

Sonic Adventure

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a cura di Dr. Frank N Furter

Correva l’anno 1999, correva anche il nuovo capitolo 3D del famoso riccio blu di SEGA, correva per inaugurare la nuova avventura in ambito home console della ex hardware house nipponica nella speranza di dimenticare la brutta sconfitta del Saturn. Sonic Adventure è stato il titolo di punta al lancio del neonato Dreamcast. Ai tempi la grafica e la velocità stratosferica di Sonic fecero gioire milioni di fan, nascondendo la maggior parte dei difetti strutturali già presenti allora. Oggi, dopo undici anni dal suo primo rilascio, ci si accorge delle magagne tecniche che affliggevano e affliggono tuttora il titolo del team Sonic: telecamera ballerina, gameplay riuscito solo a metà e un senso di smarrimento costante.

Sei eroi per salvare il mondoUna delle novità introdotte in questo capitolo fu la possibilità di giocare non solo con Sonic, ma anche utilizzando altri cinque personaggi con diversi obiettivi e gameplay. Ad esempio con Big The Cat si doveva pescare la sua amica rana, mentre Amy cercava di salvare un uccellino e Knuckles era impegnato a cercare i frammenti del Master Emerald. Non poteva mancare il compagno di una vita, Tails, e un simpatico robot chiamato E-102 Gamma. I sei protagonisti vivono storie parallele che andranno a intrecciarsi nel finale segreto disponibile solo se si completano tutte le singole avventure. E qui vengono i nodi al pettine. Inventarsi un gameplay originale e divertente per sei diverse figure avendo come base la stessa struttura di gioco non è un’impresa semplice, il rischio di cadere nelle similitudini o in formule noiose è molto alto. Purtroppo è quello che è successo ai ragazzi del Sonic Team; se da una parte abbiamo l’avventura principale di Sonic ben supportata, dall’altra saremo costretti a giocare frustranti sessioni di pesca con Big The Cat, noiose ricerche di frammenti del grande smeraldo con Knuckles e sessioni anonime con E-102 Gamma ed Amy. I livelli dedicati a Tails si alternano a stage divertenti con altri meno riusciti, in sostanza gran parte della longevità sui cui punta il titolo è minata da soluzioni di gameplay quanto mai distanti dallo spirito originale della stessa, inoltre sono realizzate grossolanamente nella maggior parte dei casi.

InvecchiamentoE’ un processo inesorabile, nella storia videoludica sono pochi i titoli che nonostante il passare degli anni riescono a risultare sempre freschi e attuali. Sonic Adventure è invecchiato nel peggior modo possibile mettendo a nudo i difetti strutturali che al tempo potevano essere perdonati, ma che oggi non sono più tollerabili. Forse era la grafica fluida e colorata, oppure la straordinaria velocità raggiungibile dal riccio blu, sta di fatto che molti di noi hanno chiuso gli occhi di fronte alla disgraziata telecamera che nella metà delle situazioni si poneva in maniera opposta alla visuale del giocatore costringendolo a mille peripezie per aggiustarla. Non solo, il level design era costruito principalmente su Sonic creando non pochi problemi di giocabilità quando si utilizzavano i restanti protagonisti. Senza parlare della città in cui vive il protagonista, un posto dove non è possibile avere una mappa ma solo una frase come indizio, costringendo il giocatore a girovagare ore e ore senza capire cosa fare e dove andare. Ovviamente il comparto tecnico è quello maggiormente messo alla prova dal tempo: il titolo è figlio della prima generazione di giochi Dreamcast e il suo porting non ha ricevuto nessun miglioramento grafico, purtroppo non è stato nemmeno implementato il supporto ai 16:9, l’unica novità introdotta è rappresentata dagli obiettivi. La colonna sonora ripresenta il tipico rock adolescenziale anni 80 di bassa qualità accompagnato da un orribile doppiaggio. In ultimo potrete allevare il vostro Chao (un piccolo alieno muta forme) e farlo gareggiare contro i suoi simili ma ovviamente non potrete scaricarlo su nessun dispositivo portatile come accadeva in passato con la VMU.

– Le fasi in velocità con Sonic sono ancora godibili

– Comparto tecnico rimasto inalterato

– Sonoro da dimenticare

– Telecamera da incubo

– Avventure dei personaggi secondarie noiose e frustranti

– Spesa aggiuntiva per scaricare la versione Sonic Adventure DX

5.0

Sonic Adventure doveva rimanere un bel ricordo legato ai gloriosi anni del Dreamcast. Averlo portato ai giorni nostri senza il benché minimo miglioramento è stata una mossa decisamente poco saggia; il titolo ha ben undici lunghi anni sulle spalle e, purtroppo, li mostra tutti. Il prezzo proposto di 800 Microsoft Points (9,99€ su PSN) ci sembra eccessivo per un gioco che non aggiunge nulla al prodotto originale senza contare la discutibile operazione commerciale che per ulteriori 400 Microsoft Points (4,99€) vi permetterà di scaricare come DLC la versione DX, uscita su Nintendo GameCube nel 2003 per un costo totale di 1200 punti, decisamente troppi. Dopo questa traumatica esperienza speriamo che in futuro SEGA non si limiti a dei porting mirati solo a colpire i giocatori sul fianco debole della nostalgia, ma che si impegni veramente per ridare luce ai tanti titoli usciti sulla sua ultima gloriosa console casalinga.

Voto Recensione di Sonic Adventure - Recensione


5

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