Recensione

Solstice Chronicles: MIA

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Dopo essere stato supportato grazie ad una campagna di raccolta fondi avviata su Fig, Solstice Chronicles: MIA, un twin-stick shooter e spin-off di un altro titolo rilasciato dagli stessi sviluppatori, ovvero The Red Solstice, è stato ufficialmente rilasciato sul mercato PC. Già qualche mese fa avevamo potuto provarlo in anteprima e darvi le nostre prime impressioni: ma ora vediamo insieme come è andato avanti lo sviluppo per capire la qualità finale raggiunta dalla build definitiva.
Benvenuti su Marte
In seguito ad un virus che ha infettato la popolazione della Terra, l’uomo ha deciso di colonizzare Marte; tuttavia il virus è riuscito ad arrivare perfino in una delle colonie e diverse fazioni lottano fra di loro per la ricerca di una cura. Noi interpreteremo l’unica recluta sopravvissuta all’epidemia, e dovremo riuscire a scappare e trovare un modo per mettere fine a tutto questo. Nella nostra lotta saremo accompagnati dal drone Saffron, che si rivelerà ben presto fondamentale per la nostra sopravvivenza. Partiamo dal presupposto che la trama fatica a farsi prendere sul serio, risultando in più di un’occasione abbastanza banale e le conversazioni, seppur divertenti, tra il nostro personaggio ed il proprio drone non bastano per convincerci della bontà della narrativa. Vi sono due modalità di gioco principali: Story e Survival, e la prima sarà indispensabile non solo per poter comprendere pienamente tutte le meccaniche che il titolo ha da offrire, ma anche per poter sbloccare una delle 4 classi presenti nel gioco, ottenibile solo dopo aver completato il titolo a difficoltà normale (Soldier).
Pronti e carichi
Ognuna delle classi disponibili possiede un proprio set di skill e potenziamenti: Assault è la classe più bilanciata delle 4, specializzata nella gestione delle munizioni e attacchi in mischia; Demolition fornirà maggiore personalizzazione per gli slot abilità ed una migliore gestione nella costruzione degli oggetti da parte del nostro drone (come torrette e barricate, che potremo raccogliere e posizionare dove vorremo); Hellraiser è un tank che può sostenere parecchi danni, ma a differenza delle altre classi non potrà cambiare l’arma secondaria, che sarà sempre il lanciafiamme; infine, il Terminator (da sbloccare) è specializzato nel cosiddetto “crowd control”, grazie ad un utilizzo sempre maggiore delle abilità pur sacrificando la propria suit integrity, risultando la classe più difficile da padroneggiare. In questo titolo bisognerà prestare particolare attenzione al livello di minaccia: indica infatti la pericolosità dei nemici che incontreremo sul nostro cammino e potrà essere aumentata o diminuita a seconda delle nostre azioni. Ad influire su questa speciale barra entrerà in gioco il drone, grazie a delle abilità anch’esse potenziabili: Scout servirà per farci avere un maggior numero di munizioni, potenziamenti e armi devastanti, mentre Bomb scatenerà un’esplosione devastante lungo tutto l’area a nostra scelta, salvo una safe zone su cui dovremo posizionarci, ma entrambe queste abilità aumentano il livello di minaccia; per poterlo diminuire dovremo utilizzare le abilità Block, per rallentare e bloccare letteralmente orde di nemici, e Taunt, per attirarli invece verso di noi, ma al costo di veder spawnare allo stesso tempo altri nemici, inclusi mini-boss. Il corretto utilizzo di queste abilità è la chiave per la sopravvivenza su Marte, dovendo capire quando possiamo permetterci determinati rischi e sopratutto dove. Nella beta che avevamo provato, avevamo parlato di come le munizioni non utilizzate prima di una ricarica venissero sprecate: abbiamo notato che questa feature è stata rimossa, rendendo il gioco molto più simile ai normali sparatutto odierni, ma con munizioni di riserva sempre condivise tra le due armi. La scelta è stata dovuta probabilmente alla volontà di non rendere eccessivamente difficile il titolo e non alienare anche la player base meno avvezza a questi titoli, anche se apprezzavamo di più l’originalità del precedente sistema.
Sento odor di infetti
La meccanica della minaccia serve a fornire personalità a questo titolo con le altre che sono anch’esse ben studiate e divertenti da usare: cosa che si nota maggiormente nella modalità survival, dove dovremo sopravvivere a orde di nemici e potremo scegliere noi quando fermarci per prendere le ricompense o se andare avanti con maggiori munizioni ma al rischio di morire. Purtroppo, il gioco è anche pieno di una serie numerosa di bug che hanno rovinato la nostra esperienza in più di un’occasione: più che combattere gli infetti ci siamo ritrovati a sfidare i continui bug che li affliggevano, tra graffi che arrivavano attraverso le pareti, mini-boss che continuavano ad attaccare anche se morti e nemici che invece di spawnare da sottoterra ci attaccavano rendendo impossibili i contrattacchi. Infine abbiamo perso il conto di tutte le problematiche incontrate. Non aiuta il fatto che nell’ultima metà della storia la strategia migliore sia stata semplicemente quella di fuggire per arrivare il prima possibile al checkpoint, rendendo inutili, salvo un paio d’occasioni, tutta l’esperienza maturata prima. Riteniamo comunque che il titolo abbia un’ottimo potenziale e che comunque risulti divertente per gli appassionati e non, ma se gli sviluppatori di Ironward si fossero presi un po’ più di tempo per sistemare determinati problemi, probabilmente sarebbe uscito un prodotto anche migliore. Possiamo, comunque, sempre sperare in aggiornamenti futuri che sistemino tutti i problemi incontrati.
MINIMI:
Sistema operativo: Win 7, Win 8.1, Windows 10
Processore: Intel® Core™ i5
Memoria: 4000 MB di RAM
Scheda video: GeForce GTX 750 Ti
Memoria: 15 GB di spazio disponibile
Scheda audio: Any
CONSIGLIATI:
Sistema operativo: Windows 10
Processore: Intel® Core™ i5
Memoria: 4000 MB di RAM
Scheda video: GeForce GTX 960
Memoria: 15 GB di spazio disponibile
Scheda audio: Any

Buono il sistema del livello di minaccia

Abilità bilanciate e divertenti da usare

Sparare è sempre soddisfacente

Troppi bug

Storia banale e poco interessante

Boss battles noiose e deludenti

6.5

Solstice Chronicles: MIA è un titolo con buone potenzialità, ma purtroppo è anche afflitto da diversi problemi che hanno minato la nostra esperienza di gioco. Se gli sviluppatori decideranno di continuare a supportarlo a dovere, tenendolo aggiornato e sistemare gli errori, sicuramente diventerà un titolo da tenere d’occhio. Per lo stato in cui è attualmente, possiamo solo consigliarlo agli appassionati disposti a chiudere un’occhio o due per un twin-stick shooter diverso.

Voto Recensione di Solstice Chronicles: MIA - Recensione


6.5

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