Recensione

Skullgirls

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a cura di rspecial1

Il Verdetto di SpazioGames

8

Il panorama dei picchiaduro di oggi è pieno zeppo di titoli importanti e blasonati, oltre ad essere appannaggio esclusivo di una manciata di software house storiche. Difficile dunque veder nascere un brand inedito in grado di coinvolgere la comunità, e ancor più improbabile se si tratta di un gioco digital delivery. Per fortuna però esiste ancora qualche programmatore che sviluppa titoli con passione e coscienza di ciò che produce, pensando innanzitutto ai giocatori prima che al proprio tornaconto. Questo è il caso dei ragazzi di Reverge Labs, forse meno famosi di altri colleghi illustri ma dotati di grande conoscenza del genere e dei gusti della community, che dopo anni di duro lavoro sono riusciti a realizzare una piccola perla di nome Skullgirls. Possiamo già dirvi ora che la loro opera è di ottima qualità, e potrebbe facilmente dare vita a una nuova serie. Vediamo cosa ci hanno regalato questi talentuosi sviluppatori americani.

Non serve essere esperti di arti marziali per vincerePer gli esperti del settore non sarà difficile identificare Mike Zaimont, noto campione americano di picchiaduro molto famoso nella scena competitiva, nonché project lead del titolo. Avere tra le loro fila un esperto del settore capace di indicare i desideri dei giocatori è stato senza dubbio un vantaggio per i programmatori, che hanno messo in pratica tutte le conoscenze di Mike Z nel creare il gameplay di Skullgirls: il sistema di combattimento del gioco richiama le meccaniche tipiche dei titoli della serie Versus, prodotti molto amati nel territorio statunitense, aggiungendovi però una maggiore profondità. Il titolo utilizza il canonico layout a sei tasti, con attacchi leggeri, medi e potenti da concatenare per eseguire varie combinazioni. Eseguire le combo migliori sarà decisamente semplice una volta comprese le meccaniche e le mosse del personaggio, e un buon giocatore non dovrebbe faticare ad eseguire serie di colpi da sessanta o più attacchi dopo poche sessioni di allenamento. Per fortuna il bilanciamento introduce un sistema di damage scaling che non permette di fare danni eccessivi con combinazioni complesse o troppo lunghe, e rende serie di questo tipo finezze per coloro che vogliono soddisfare il proprio ego combattendo con stile.Il tutorial del titolo è molto esplicativo, e svela al giocatore non solo le meccaniche ma anche le tempistiche degli attacchi, che presentano spesso finestre temporali per gli input piuttosto strette. Skullgirls è infatti un picchiaduro tecnicamente arduo da padroneggiare, a cui i neofiti del genere non avranno accesso tanto facilmente. Va tuttavia detto che l’intenzione di Reverge Labs era creare un gioco per gli esperti, e che la struttura del gioco è basata sui desideri dei veterani della fighting game community.Il sistema presenta anche l’opzione tag, che permette di creare squadre di due o tre componenti, la cui potenza e resistenza saranno inversamente proporzionali al numero di combattenti scelti. Il sistema non è una modalità di gioco a parte o facoltativa, ma è presente nella scelta del personaggio di base. Anche questa meccanica richiama i vari Marvel vs Capcom, e mantiene la possibilità di selezionare l’assist che i nostri membri useranno durante il combattimento. L’uso furbo dei tag e degli aiuti permette di concatenare combo più lunghe coreografiche, specialmente se userete le super delle lottatrici in serie. Non manca nemmeno l’outtake che ci darà l’occasione di buttare fuori dalla partita, momentaneamente, il personaggio del nostro avversario, cosi da darci respiro e permetterci di cambiare combattente in caso di difficoltà. I programmatori hanno realizzato un sistema di combattimento davvero ricco che incorpora le migliori scelte viste nei picchiaduro di Capcom e Arc System, in grado di offrire una serie infinita di combinazioni tutte da scoprire, che lascia già intravedere un tecnicismo ben superiore al solito button mashing e che, seppur inizialmente accessibile a chi “mastica” picchiaduro, necessita di un attento studio per raggiungere risultati soddisfacenti.

La sostanza e il contorno. Scelta difficile? Non sempre.E’ difficile non notare giocando a Skullgirls come tutta l’attenzione e concentrazione del team di sviluppo si sia focalizzata sul sistema di gioco e la caratterizzazione delle otto lottatrici a disposizione, lasciando ben poco spazio al resto. Il numero delle combattenti è davvero irrisorio rispetto allo standard, ma senza dubbio possiamo dire che almeno nel bilanciamento e nella personalizzazione le belle e strane ragazze ideate dai designer della software house non hanno nulla da invidiare a nessuno. La modalità Storia ci consentirà di scoprire i retroscena e le motivazioni che hanno portato a combattere ogni donzella, fino allo scontro finale contro il temibile boss Bloody Marie (non selezionabile purtroppo). Strana la scelta di imporre in questa modalità Valentine e Double come personaggi da sbloccare, che poco aggiunge al prodotto, a parte un misero aumento della longevità.Il fatto che siano state già confermate due nuove entrate tramite DLC a pagamento, fa intuire come sia stato il tempo di consegna del titolo il vero nemico dei Reverge Labs. Oltre la storia infatti avremo solo una modalità arcade, e perfino il tutorial è realizzato molto superficialmente, poichè privo delle immancabili trial che ormai sono diventate la prassi del genere per insegnare almeno le combo base ai giocatori. Da questo punto di vista Skullgirls impone a chi si avvicina un approfondimento del sistema di gioco totalmente da autodidatta, al punto da non contenere nemmeno la lista delle mosse in game (è fortunatamente scaricabile sul sito ufficiale, ma si tratta comunque di una mancanza abbastanza sorprendente).La modalità online non è certo da meno purtroppo. Anch’essa si presenta priva di tutto, buttandoci in combattimenti classificati senza darci modo di verificare la connessione del nostro avversario, assolutamente necessaria a constatare come si comporterà il sistema GGPO usato e il lag che ne potrebbe conseguire (il ping si vede, ma spesso non è affidabile, e in certi casi sparisce proprio). La situazione migliora se creiamo delle stanze per partite amichevoli, ma se paragoniamo il titolo a prodotti simili usciti in digital delivery le mancanze si notano, eccome. Il netcode sembra rispondere adeguatamente bene, almeno ai livelli di altri titoli che supportano il GGPO come ad esempio Street Fighter 3rd Strike. Ci sono notevoli sbalzi di qualità delle partite a seconda della nazionalità del nostro avversario, ma per fortuna tra europei la maggior parte degli scontri sono più che accettabili e presentano la possibilità di settare il ritardo dalle opzioni per migliorare la propria connessione se necessario.

La vera alta definizione è qui!!Sebbene Skullgirls si presenti con una povertà di contenuti notevole e soltanto otto lottatrici selezionabili, non bisogna pensare subito al peggio. Come accennato prima, il gameplay è solido e ben studiato, e le lottatrici ben congegnate e uniche, ma è la realizzazione tecnica davvero superba del titolo a lasciare a bocca aperta. Assistere a un combattimento è uno spettacolo: le procaci ragazze del roster sono realizzate in uno stile cartoonesco che richiama molto Darkstalkers e dotate di animazioni fluidissime. Il gioco inoltre fonde in modo brillante grafica 2D e disegni a mano, caratteristica che gli permette di mettere in campo sprites dettagliati come non mai, e fondali curati in modo maniacale. La grafica supera in certi frangenti prodotti del calibro di BlazBlue e annichilisce avversari ben più costosi come il remake di Super Street Fighter 2 X di Capcom. A un comparto grafico di altissimo livello si accompagnano una colonna sonora jazzata splendida, ed effetti sonori di ottima fattura. La passione che emana il gioco è notevole, si nota il coinvolgimento nel progetto di persone della comunità competitiva americana, non solo per le influenze a livello di gameplay ma anche per piccoli tocchi di classe: come il pulsante start che non attiva il menù di pausa immediatamente ma va premuto per qualche istante, dettaglio che a chi partecipa a tornei offline per il genere non passerà inosservato.L’unico difetto è uno strano bug riscontrabile durante il cambio di personaggio durante le partite tag, che a volte provoca la sparizione della lottatrice e la magica comparsa del suo hitbox, fastidioso alla lunga visto che effettueremo lo scambio più volte durante i match. Si spera in una futura patch correttiva.

– Sistema di combattimento notevole

– Molto impegnativo

– Grafica e sonoro di alta qualità

– Zero contenuti per single player

– Solo otto lottatrici selezionabili

8.0

Spesso ci si chiede se nel mondo dei videogiochi esistano ancora persone che fanno questo lavoro per passione. Ormai troppo di frequente si vedono titoli prodotti solo per sfruttare nomi e franchise di richiamo, senza badare alla qualità. E’ quindi con una certa ammirazione che vogliamo premiare il lavoro dei ragazzi di Reverge Labs, capaci di creare una nuova saga dalla grande personalità e dotata di un brillante sistema di combattimento. La mancanza di contenuti e il numero limitato di personaggi sono un grande handicap per Skullgirls, ma passano in secondo piano se si pensa che il titolo è nato per gli esperti del genere e non per la massa, che si lanceranno subito sulle sfide online e offline. Questo è un acquisto a basso costo che ci sentiamo di consigliare a tutti i giocatori che amano il genere, e che desiderano confrontarsi con un roster limitato ma ben bilanciato.

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