Recensione

Sing Party

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a cura di Pregianza

Il Verdetto di SpazioGames

6

La presentazione di Sing Party all’E3, inizialmente chiamato SiNG, è stata uno dei momenti più spenti della fiera losangelina. Stiamo pur sempre parlando di uno show al quale presenziano principalmente videogiocatori, e non sorprende più di tanto che un titolo dedicato al… karaoke non abbia raccolto una vagonata di applausi e grida estatiche. Tuttavia tra chi ha seguito la diretta da casa non saranno mancati gli amanti del canto, e in mezzo a costoro più di una persona si dev’essere lisciata il mento pensando alla possibile apparizione di un gioco capace di dar sfogo alle sue corde vocali.  
Noi di cantanti mancati in redazione non ne abbiamo (o almeno credo nd Pregianza), ma è nostro dovere scaldare l’ugola e scoprire se Sing Party è effettivamente un lavoro degno di presenziare a una festa tra amici con il gorgheggio facile. 
Chiamala, ti prego, che almeno smette di cantare
L’opera dei Freestyle Games ha una struttura quanto mai classica per un titolo di questo tipo. Giocare da soli è quasi inutile, ci si limita a scegliere una tra una cinquantina di canzoni e ad accumulare punti cercando di seguire la giusta tonalità. La fiera dell’ovvietà, peccato che manchi la chance di affrontare sfide capaci di aumentare minimamente la difficoltà. Mantenere il giusto tono seguendo le parole a schermo è fin troppo semplice anche se si ha la voce di una scimmia urlatrice, ed è alquanto strambo riuscire a fare punteggi elevatissimi anche cantando pezzi di mostri sacri come Freddie Mercury. 
Altra mossa piuttosto insensata è l’impossibilità di disattivare la voce originale dai pezzi selezionati, trasformando il gioco in un karaoke puro. Modificare la track list per supportare l’opzione avrebbe permesso di aumentare il livello di sfida in un colpo solo, e offerto un’opzione sostitutiva estremamente apprezzabile sia in singolo che in gruppo. 
Parlando di gruppo, è proprio nel gioco di squadra che Sing Party inizia a mostrare le sue qualità. Le modalità multigiocatore affrontabili sono tre: Party Mode, Sing Mode e Team Mode. Il Party Mode è una delle più curiose, oltre ad essere una delle più imbarazzanti, e permette al giocatore di leggere le parole della canzone direttamente sul gamepad, rivolto verso un gruppo di amici che ricopre il ruolo del pubblico mentre questi cantano a tempo o eseguono azioni contestuali dettate dallo schermo della tv. La modalità non ha punteggio ed è pensata per una serata caciarona in compagnia, non per uno scontro tra titani della voce. 
Più simile a quanto si vede di solito nei rhytm game è la modalità Sing, dove il punteggio c’è, e al pubblico è concesso di modificare la performance tramite Gamepad e Wiimote. Gli interventi esterni sono limitati, ma permettono di infastidire il cantante cambiando improvvisamente la canzone selezionata, modificando i volumi o producendo suoni strumentali (che, in ogni compagnia festosa che si rispetti, saranno sempre volutamente fuori tempo).
Si chiude con il Team Mode, un’interessante lotta tra squadre, che costringe i cantanti ad affrontare minigiochi di vario tipo per ottenere il punteggio migliore, e permette ai più timidi di fare da giudice a fine competizione.  
Dove sono i Tool? Chi è sto Bieber?
Le scelte non sono male, ma vengono parzialmente sminuite dalla track list del gioco, che risulta composta da parecchie canzoni esageratamente diversificate: si va da Call Me Maybe e Bieber a James Brown, con capatine qua e là di gente come David Guetta e i Pet Shop Boys. Le scelte spaziano per tanti di quei generi che è praticamente impossibile non trovare almeno un pezzo di proprio gusto nell’insieme, ma va detto che le canzoni davvero indimenticabili sono pochine, e che gli amanti di un particolare genere rimarranno delusi dai pezzi disponibili. 
Il fatto che ogni canzone sia selezionabile da subito, e che manchi qualunque tipo di avanzamento o ricompensa decente a parte lo sblocco di qualche achievement, rende il titolo davvero apprezzabile solo come “aggregatore sociale” durante i party.
Nulla da eccepire invece sulla presentazione del gioco, colorata, ordinata e ben fatta.

– Presentazione molto colorata e ordinata

– Presenta modalità di gruppo piuttosto divertenti e interessanti

– L’eccessiva diversificazione della tracklist potrebbe scontentare molti

– Mancanza totale di difficoltà e di ricompense che spingano a giocare in singolo

6.0

Se volete cantare a squarciagola davanti a un gruppo di amici esultanti, o volete allenare i vostri riflessi schivando le bottiglie che questi vi tireranno dopo l’esibizione, Sing Party è il titolo giusto per voi. I Freestyle Games hanno chiaramente sfornato un prodotto pensato come attività di gruppo, e strutturato per ravvivare le feste. Come Karaoke vero e proprio però il loro lavoro lascia parecchio a desiderare, a causa di una track list eccessivamente diversificata, dell’impossibilità di disattivare le voci dei pezzi, e dello scarsissimo livello di sfida in singolo. Fateci un pensierino solo se fate parte di una compagnia piena di aspiranti usignoli.

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