Silent Hill 3
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a cura di akira fudo
Ci sono storie difficili da dimenticare…Storie che parlano di un amore maledetto, come quello fra James e Mary, ed altre che parlano della ricerca disperata che fa un padre (Harry) della propria figlia (Charil).Storie che apparentemente non hanno nulla in comune, ma che in realtà condividono molto, ovvero il fatto di svolgersi nella stessa locazione, Silent Hill.Infatti “La Collina Silenziosa” negli ultimi anni è diventata teatro di racconti che non hanno nulla in comune fra di loro, ma che al tempo stesso condividono la stessa fuga dalla realtà e la stessa pazzia di un mondo irreale, ma anche cosciente delle disgrazie di coloro che vi appartengono; insomma è davvero difficile dare una definizione di cosa sia in realtà Silent Hill, forse ognuno di noi ha dato un proprio significato a ciò, ma almeno una cosa sicuramente la pensiamo tutti: se mai dovesse esistere l’inferno…..sicuramente non sarebbe tanto differente da quella cittadina!Quindi non sarebbe fuori luogo descrivere questo gioco come una “passeggiata” in quello che potrebbe essere definito inferno, ed ancora una volta Konami ci da una propria interpretazione di esso pubblicando un nuovo episodio della serie Silent Hill e dando una visione ancora più oscura e tetra di cosa sia realmente questa cittadina (per fortuna inventata).
Un posto dove nulla è quello che sembraSicuramente S.H.3 pone più enfasi, rispetto agli episodi precedenti, sulla narrazione e sui retroscena di ogni personaggio (lasciando meno dubbi rispetto a S.H.2), ma comunque sia il tutto avviene sempre in un modo molto personale e volutamente confusionario rendendo la trama spesso molto ingarbugliata ed anche incoerente con ciò che sembra, ma ricordate che per dare un senso alle cose spesso bisogna arrivare alla fine della storia, e questo gioco non è che l’ennesima riconferma di ciò.Seguire le vicende della bella Heather all’inizio sarà molto difficile poiché difficilmente riuscirete ad essere coinvolti dall’incubo che di colpo investe la povera ragazza, ma andando avanti nel gioco e scavando nei meandri di S.H. vedrete pian piano comporsi una trama decisamente ben caratterizzata, che lascerà di stucco molti di voi e che rappresenta anche un gradito ritorno per molti estimatori della serie.Spiegare o annunciare la storia di S.H.3 sarebbe sbagliato ed ingiusto poiché questo titolo va giocato completamente allo scuro di ogni anticipazione, visto che la trama a metà gioco diventa molto avvincente e saprà darvi le risposte a tutte le spiegazioni che cercherete, diramando lentamente i fatti e calandovi sempre di più nella tetra atmosfera, che in questo caso risulta ancora più accentuata rispetto ai prequel.Per rendervi un’idea di cosa sia giocare a S.H.3 immaginate di vedere uno di quei film dell’orrore degli anni 80, film in cui non si capiva nulla e si provava sempre un senso di disagio nel vedere lo svolgersi dei fatti.Anche in S.H.3 vivrete le stesse sensazioni, non capendo all’inizio il senso di ciò che accade, e proverete anche un po’ di “sofferenza” (se mi passate il termine) nel volere continuare ad andare avanti, ma vi assicuro che una volta entrati nel vivo della storia il senso di smarrimento che provavate all’inizio verrà sostituito dalla voglia di andare a fondo e di vedere la conclusione di questo incubo, scoprendo tutti i suoi retroscena.La trama in S.H.3 ha una valenza molto superiore rispetto ad altri giochi dello stesso genere perché spesso verrete spaventati più dalla storia in se che dai fatti e ciò rappresenta sicuramente uno dei punti di forza della serie visto che il grado di coinvolgimento si fa a tratti talmente elevato da riuscire persino a farvi spaventare come se al posto di Heather ci foste voi; un esempio chiarirà meglio quello che dico.Immaginate di aprire una porta e di trovare di colpo tutta la realtà intorno a voi cambiata, di non riuscire a capire il senso di ciò, così presi dal fastidio provate ad aprire una delle porte che avete di fronte e vi trovate dentro un uomo appeso a testa in giù, totalmente massacrato, che ha riempito un secchio con il suo sangue che sgocciola.Bene, questi eventi saranno presenti in continuazione e come detto più volte troverete tutte le risposte a ciò che vedrete, ma sappiate che la maggior enfasi la impiegherete nel volere vedere la fine della protagonista e così conoscere cosa le riserva il suo “triste” futuro.Poi di tanto in tanto troverete piccole divagazioni che vi faranno anche fare due risate, come nell’occasione in cui Heather trovando un bagno farà finta di mettere la mano nel water.Proprio nel mentre la tirerà indietro ed uscirà con l’esclamazione “chi potrebbe fare una cosa così schifosa?”. La risposta la sappiamo tutti……quel tipo ha il nome di James Sanderland e coloro che hanno giocato a S.H.2 non potranno resistere dal farsi due risate.Ormai avrete capito che a grandi linee questo ennesimo capitolo di S.H. mantiene un’impostazione, nella narrazione della storia, simile ai precedenti titoli e quindi coloro che hanno amato il senso di smarrimento e disagio sicuramente ritroveranno ciò che cercano, mentre coloro che in passato hanno trovato poco consoni questi aspetti forse in S.H.3 riusciranno ad avere un approccio più facile visto che a metà gioco la faccenda si farà già molto chiara (ed anche appassionante), ma non è detto che alla fine apprezzeranno il tutto.
Immagini e …….. rumori!Un’altra caratteristica cha ha sempre distinto questa serie dalle altre è lo stile grafico con cui i programmatori hanno sempre realizzato ogni ambientazione.Infatti in S.H.3 potete tranquillamente scordarvi ville ben arredate o palazzi ottocenteschi, qui vedrete solo edifici e strade decisamente mal messe, oserei dire “squallide” ; ogni ambientazione risulta irreale ed a ciò contribuisce il fatto che anche in questo episodio sarà presente il tanto criticato effetto “sgranatura” dell’immagine, che contribuirà a rendere tutto ciò che vedrete sporco e confuso.Io personalmente apprezzo molto questa scelta stilistica poiché dona più personalità alla serie e si sposa benissimo con il contesto generale del gioco, comunque posso capire che molti la pensino diversamente preferendo una grafica sempre pulita, ma in S.H.3 verranno appagati entrambi i gusti visto che troverete locazioni senza effetto “sgranatura” e poi di colpo vi ritroverete (entrando in una stanza) in un posto totalmente irreale ed ovviamente “sporco” ( sotto il profilo grafico).Adoperare questa soluzione rende meglio l’idea del mondo irreale in cui si trovi Heather ed infatti saranno i vostri occhi a notare subito il passaggio fra la realtà ed il delirio di ciò che non è reale.Vedere un’ospedale abbandonato tutto sporco e sudicio e poi vedere lo stesso ospedale di colpo diventare arrugginito, pieno di grate e popolato da uomini scuoiati sicuramente viene reso al meglio grazie all’effetto “sgranatura”.Questa volta dovrete sopportare molto di meno la presenza della folta nebbia (altra caratteristica della serie) e la maggior parte del tempo la passerete dentro edifici e costruzioni al chiuso, quindi la possibilità di girare per le strade si S.H. sarà ridotta di molto rispetto al passato e non dovrete compiere lunghi viaggi da una parte all’altra della cittadina; comunque nei momenti in cui potrete girovagare nelle strade sarete ancora immersi dalla nebbia, che in quest’occasione risulta più folta che mai.Già il capitolo precedente poteva vantare una realizzazione dei personaggi e dei vari mostri molto curata e dettagliata, ma adesso la softco sembra avere spremuto ancora di più i chip grafici della PS2 e quindi troverete personaggi realizzati DIVINAMENTE, e nei vari filmati (tutti realizzati con il motore grafico del gioco) potrete ammirare la loro indiscussa qualità e faticherete non poco a credere che quella sia la grafica del gioco e non uno dei tanti filmati in computer grafica.Anche le animazioni (non eccelse nei prequel) sono state migliorate e mi sento di criticare (leggermente) solo quelle che riguardano la corsa di Heater (un po’ troppo sciancata, ma decisamente passabile) e l’andatura mentre si salgono le scale, che da l’impressione che la protagonista stia andando di fretta quando in realtà cammina piano.Difetto del capitolo precedente era lo scarso numero di nemici, difetto che alla Konami hanno deciso di eliminare ed adesso dovrete vedervela con un gran numero di “esseri infernali” che mostrano anche un design ed un’ispirazione molto buona; vedrete uomini scuoiati strisciare, strane creature che sembrano un incrocio fra una persona ed un rettile (con tanto di pelle rosa piena di vene), infermiere più pericolose che in passato, strani insetti volanti che emettono anche un fastidiosissimo rumore metallico ecc……Poi menzione in particolare meritano alcuni boss realizzati benissimo e che non sfigurano neanche a paragone con quelli di R.E.Rebirth, e che al livello di difficoltà elevato richiederanno molta pianificazione negli attacchi.Le ambientazioni come accennato prima risultano sempre molto curate, soprattutto varie, e mostrano anche delle eccellenti textures che riescono a rendere benissimo l’idea di ogni tipo di locazione.Il frame rate vanta un aggiornamento leggermente superiore a S.H.2, ma non raggiunge i 60 frames, comunque la totale mancanza di rallentamenti e l’indiscussa qualità di tutto ciò che vedrete rende piena giustizia anche a questo aspetto tecnico.Poi ritroverete anche il medesimo sistema di illuminazione di S.H.2, che benché sia rimasto invariato, riesce sempre benissimo a gestire tutto al meglio.Il comparto audio risulta anch’esso di ottima fattura e non a caso è lo stesso Akira Yamaoka (compositore delle musiche del secondo episodio) ad avere curato il tutto, realizzando effetti sonori e musiche che caratterizzano benissimo ogni momento del gioco.Personalmente ho trovato più ispirate le musiche di S.H.2, ma anche queste “funzionano” benissimo, poi ritroverete molti effetti sonori del prequel che sono stati ripresi (forse) per accentuare il senso di continuità con il passato e così caratterizzare ancora più fortemente le ambientazioni di S.H. (nel senso che, in quel posto qualunque persona ci vada, troverà sempre alcuni determinati aspetti).In conclusione il comparto tecnico risulta curato benissimo e non si sarebbe potuto pretendere di più, questo episodio sicuramente farà contenti i gusti di tutti ed alcuni aspetti, come la realizzazione dei personaggi principali, mostrano una cura che mai si era vista prima.
L’innovazione?Ho voluto citare determinati aspetti del gioco proprio in questo paragrafo visto che sia il gameplay che la struttura di gioco non mostrano nessun cambiamento rispetto al passato e quindi ripropongono inalterate le stesse soluzioni, ma analizziamo nel dettaglio il tutto.I comandi sono rimasti invariati e non troverete nulla di cambiato a parte la possibilità di potersi parare dagli attacchi nemici (di fatto poco utile ed anche irreale visto che difficilmente ci si potrebbe parare con un coltello da un mostro alto 3 volte noi), mentre leggermente migliorata è la risposta dei controlli e la gestione delle armi.Infatti adesso i controlli sono più reattivi e ciò lo potrete constatare soprattutto nei combattimenti, notando il personaggio principale che reagisce meglio ad ogni vostra sollecitazione.Da segnalare l’inclusione di diverse nuove armi che in alcuni casi riescono a donare anche un senso di pazzia e voglia di andare a massacrare tutti i nemici, i quali non si rigenereranno e resteranno stecchiti nel posto in cui vengono freddati; immaginate di camminare con un uzi bello carico alla ricerca di mostri abominevoli….vedrete che avrete una voglia pazza di riempirli di piombo per il solo gusto di ucciderli.Quindi a parte l’inclusione di un armamentario bello vasto, non troverete altre aggiunte degne di rilievo sia nel gameplay che nella struttura di gioco (che rimane sempre vincolata nel proseguire alla ricerca di soluzioni di enigmi, sempre simili) e ciò personalmente non lo trovo un difetto poiché un gioco della serie S.H difficilmente potrebbe non prescindere da questi aspetti; comunque è anche vero che si sarebbe potuto rinnovare il tutto, ma alla Konami hanno deciso di sviluppare un titolo che ponesse la sua enfasi nel migliorare tutto ciò che fosse migliorabile e nel mantenere inalterate le caratteristiche vincenti del passato. Se osservato sotto questo aspetto sicuramente non vi lamenterete della meccanica di gioco ed anzi ritroverete tutto ciò che avete apprezzato di S.H.2, con i dovuti miglioramenti dove ciò era possibile, senza snaturare il concept originale del gioco.
LongevitàPurtroppo la durata dell’avventura non sarà molto elevata, inferiore a S.H.2, ma la sua impostazione un po’ più arcade, la presenza di diversi extra (come le munizioni infinite per l’ uzi) e di finali alternativi, vi farà tornare più volte sulle strade di questa “simpatica” cittadina.Come nel passato ad inizio avventura potrete settare il livello di difficoltà sia per gli enigmi che per i combattimenti e se al livello normal gli enigmi sono molto semplici, al livello hard faticherete moltissimo per trovare determinate soluzioni.Poi se siete amanti della serie sicuramente avrete voglia di rigustare il tutto il più volte, visto che sono presenti così tanti particolari che avrete voglia di osservare il tutto meglio, e soprattutto con la dovuta calma.
Delucidazioni sulla valutazione finaleDopo avere scritto una recensione piena di giudizi positivi, potreste trovare incoerente la mia valutazione finale, quindi ho deciso di fare un chiarimento in merito.S.H.3 come avrete capito è sicuramente un ottimo survival horror(secondo me uno dei pochi giochi realmente horror), ma di fatto rimane troppo relegato ai canoni della serie.Come detto prima, questo fattore rappresenta un aspetto positivo per coloro che hanno amato i capitoli precedenti (che sono invitati ad alzare di 0,5 la valutazione finale), mentre per chi cercava un’impostazione differente o molto migliorata (il che costituisce anche un aspetto puramente soggettivo) non ci sarà molto da vedere dato che “nulla” di sostanziale è cambiato.Alla luce dei fatti occorre tenere presente entrambi i punti di vista e quindi considerare il gioco per quello che obiettivamente è: un ottimo survival horror, ma non una rivoluzione rispetto al passato.Quindi l’8,5 (che è un ottimo voto) serve appunto a precisare che il gioco in questione non ha i caratteri innovativi che si potrebbe aspettare da un sequel, e quindi ripropone nel migliore dei modi una meccanica vincente per coloro che l’hanno apprezzata in passato, oppure poco migliorata per coloro che volevano un cambiamento drastico; de gustibus…
– Ottima realizzazione tecnica
– Belle musiche ed effetti sonori
– Giocabilità migliorata
– Bella trama
– Per molti rappresenterà un gradito ritorno
– A tratti vi sono scene molto violente(soprattutto nel finale) che potrebbero dare eccessivo fastidio
– Meccanica di gioco invariata
– Qualche animazione migliorabile
– Poteva essere più longevo
8.5
La Konami ancora una volta ci regala un gioco curato sotto tutti gli aspetti e che regalerà molte ore di divertimento agli amanti del genere.
Secondo il mio personale punto di vista S.H.2 resta una spanna sopra, ma ciò non significa che S.H.3 non meriti di essere giocato ed apprezzato appieno.
Se cercate un gioco che sia realmente horror allora avete trovato pane per i vostri denti, se invece sopportavate poco i capitoli precedenti allora è meglio che gli diate un’occhiata prima fare l’acquisto.
In ultimo, coloro che hanno amato serie televisive come quella di Twin Peacks, riproveranno le stesse sensazioni giocando S.H.3, e con questa ultima affermazione penso di avere reso bene l’idea di cosa rappresenti giocare questo titolo… una bella passeggiata nell’ “inferno”.
Voto Recensione di Silent Hill 3 - Recensione
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