Recensione

Silence

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Informazioni sul prodotto

Immagine di Silence
Silence
  • Sviluppatore: Daedalic Entertainment
  • Produttore: Daedalic Entertainment
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
  • Generi: Avventura grafica
  • Data di uscita: 15 novembre 2016 - 3 aprile 2019 (Switch)

Era il 2009 quando i ragazzi tedeschi di Daedalic diedero vita a The Whispered World, avventura grafica che puntava su classiche meccaniche punta e clicca, raccontandoci le vicende del clown infelice Sadwick e del suo inseparabile bruco Spot. A raccoglierne l’eredità è Silence, dapprima annunciato come The Whispered World 2 e poi ridotto semplicemente al titolo attuale, in un tentativo di Daedalic di incoraggiare a lanciarsi nell’avventura anche chi non ha mai potuto portare a casa il primo capitolo. Se, infatti, The Whispered World è rimasto confinato nel mondo dei giocatori su computer, Silence ha puntato da subito un pubblico più ampio, e non solo per il suo arrivare anche su console, ma anche per l’approccio ludico e la direzione artistica che ne fanno un film d’animazione interattivo da cui è difficile staccare gli occhi.
Tra avventura grafica e favola moderna
Come accennavamo, Silence attinge a piene mani dal suo predecessore e, piuttosto che come un sequel, si pone come una sorta di “what if”, dando una nuova interpretazione e nuove sfumature ad alcuni personaggi e tematiche che l’autore Marco Hullen aveva accennato già in The Whispered World. Se, insomma, avete completato il gioco originale, coglierete citazioni e anche alcuni elementi narrativi presi di peso e proposti sotto un’altra luce; di contro, se Silence è il vostro primo approccio al mondo di Sadwick, sappiate che non è in alcun modo necessario aver giocato il precursore per potersi godere appieno l’esperienza.
Fatta questa dovuta precisazione, il gioco eredita le atmosfere e la poetica di The Whispered World fin dal principio, con la colonna sonora fiabesca ma dai tratti malinconici che ci accompagna dal prologo all’epilogo. Cambia, però, la direzione artistica, che se puntava fortemente sullo stile cartoon 2D nel primo caso, si tramuta in un piacere per gli occhi più vicino ai film d’animazione nel secondo. Silence è un vero capolavoro per quanto riguarda la direzione artistica, con modelli dei personaggi riusciti e ben animati, fondali straordinari e scenari che, semplicemente, vi costringeranno a rimanere a fissarli ammirati per diversi minuti. Ad accompagnare il lavoro svolto dal team degli artisti c’è anche un uso sapiente della regia, che a sua volta spinge nella direzione dei recenti successi del cinema d’animazione. Il cambiamento rispetto al primo episodio, insomma, è subito palese e merita tutte le lodi del caso.
Proiettati all’interno del mondo di gioco, ci troveremo di fronte ai due fratelli orfani, Noah e la piccola Renie, nascosti nel loro rifugio mentre sulla città in cui vivono imperversa un bombardamento. La crudezza della guerra è alleggerita dallo spirito dei due protagonisti, dalle personalità cristalline di cui sono stati dotati, che porteranno con sé anche nel mondo di Silence, dove trascorreremo la stragrande maggioranza dell’avventura. Se, all’interno del rifugio, i tuoni dei bombardamenti non lasciano spazio che all’immaginazione, nel mondo di Silence c’è spazio per scenari straordinari, per l’adorabile bruco Spot e, ancora una volta, per l’avventuroso quanto infelice Sadwick.
Non vogliamo anticiparvi ulteriori dettagli sulla trama, che è decisamente ben narrata, anche se pecca nella caratterizzazione dei personaggi secondari (praticamente dimenticati dopo poche sequenze e beh, inutili). Di contro, i tre protagonisti – Noah, Renie e perfino il piccolo Spot – vi entreranno nel cuore e incarnano alla perfezione lo spirito da favola moderna (dai temi impegnati, ma pur sempre una favola) che Daedalic vuole raccontare.
Puntami e cliccami
Controller alla mano, vi ritroverete a muovervi per gli scenari di gioco con lo stick sinistro adibito al controllo del personaggio e quello destro all’interazione con gli oggetti presenti. Come spesso accade con i punta e clicca, DualShock 4 non è riuscito minimamente a pareggiare il senso di precisione ed immediatezza fornito da un mouse, ma il gioco è risultato comunque godibile. Peccato solo per uno stick destro che non sempre riesce a bene interpretare le intenzioni dell’utente, finendo così con il farvi selezionare, di tanto in tanto, l’oggetto sbagliato.
Imparato ad interagire con lo scenario, procederete completando via via puzzle ambientali che sono risultati decisamente semplici. A riprova del fatto che il gioco strizza l’occhio anche ad un pubblico di giovanissimi, sono addirittura presenti degli aiuti, che consentono di evidenziare gli elementi interattivi nello scenario (in stile Telltale, per capirci) e di ottenere degli indizi su come proseguire. I giocatori più esperti potranno comunque scegliere di disattivarli e confrontarsi in autonomia con le sfide orchestrate da Daedalic. Sfide che, come dicevamo, sono spesso abbastanza intuitive, anche a fronte dell’assenza di un inventario e del fatto che qualsiasi oggetto raccogliate sarà utilizzato da solo una volta fatto click sull’elemento opportuno. Silence, insomma, non vi farà mai incappare in un enigma così indecifrabile da frustrarvi, ma all’altro lato della medaglia è anche vero che il livello di sfida è praticamente inesistente. Il gioco è comunque godibile, complice anche l’alternarsi tra i tre personaggi giocabili: oltre a quelli di Noah e Renie, infatti, potrete vestire anche i panni del bruco Spot premendo il tasto preposto, consci che proprio il suo intervento potrebbe risolvere la situazione. Spot, ad esempio, può gonfiarsi come una palla per galleggiare sull’acqua, è immune al fuoco e può anche appiattarsi per diventare un ponte o superare sbarre. Va da sé che, con un compagno del genere, sarà difficile trovare dei veri ostacoli nel corso del vostro viaggio! Segnaliamo anche che in diversi momenti dell’avventura tutti e tre i personaggi saranno impegnati in attività diverse (solitamente, Spot sarà associato a Noah o Renie, quindi non avrà uno scenario a sé stante): sarà quindi possibile passare a piacimento dall’uno all’altro, magari per risolvere un enigma sfruttando gli elementi di entrambi gli scenari, anziché di uno solo.
Gli sviluppatori hanno accompagnato le meccaniche dei puzzle ad alcune opzioni di dialogo che, in larghissima parte, sono più dedicate alla vostra interpretazione del personaggio che ad altro. La storia, infatti, ad eccezione dei finali multipli affidati ad una decisione a ridosso dell’epilogo, non si modificherà in base alle risposte che offrirete nei dialoghi. Completano il quadro dei piccoli QTE, a cui gli sviluppatori si sono affidati per far compiere ai personaggi degli sforzi fisici o per fargli afferrare degli oggetti.
Le meccaniche del punta e clicca classico ci sono tutte, ma la sfida risulta decisamente semplificata e molto più scorrevole, ancora una volta in nome di un’esperienza che vuole essere più che altro essere un pretesto per raccontare una storia interattiva e vivere qualche ora in scenari meravigliosi.
Tutto bello, finché dura
Se, dal punto di vista narrativo, Silence saprà colpire qualsiasi giocatore capace di tornare bambino e dal punto di vista ludico l’esperienza è divertente ma poco competitiva, il vero punto debole della produzione risiede nella sua longevità. A fronte dei 29,99€ richiesti per portare a casa il gioco, infatti, Silence ha una durata che oscilla tra le 5 e le 7 ore, in base alla vostra curiosità nell’esplorare gli scenari fin nei minimi dettagli. Per ovviare alla brevità della narrativa gli sviluppatori hanno deciso di abbondare con i Trofei, inserendone una ciquantina e facendo così la gioia dei completisti. Considerando che diversi richiedono una seconda run si può rosicchiare qualche ulteriore ora di gioco. Per quanto riguarda i finali mutipli a cui facevamo cenno, invece, potete decidere voi se ricominciare una seconda run per prendere una decisione differente o semplicemente caricare il salvataggio prima del finale, facendola breve.
Considerando il prezzo del prodotto, pensiamo che anche solo due ore di gioco in più sarebbero state sicuramente gradite, visto che i puzzle proposti sono sempre molto gradevoli e le interazioni tra i protagonisti, con il loro piglio autironico e fiabesco, sono straordinariamente capaci di farvi sorridere davanti allo schermo.

– Direzione artistica straordinaria e spaccamascella

– Protagonisti con caratteristiche diverse

– Testi in italiano

– Una bella favola moderna che fa riflettere…

– Non è mai frustrante…

– Dura poco

– Il controller non fa lo stesso lavoro di un mouse

– … anche se attinge a piene mani dal predecessore

– … ma è troppo facile

7.5

Silence è una favola toccante, onirica e ben scritta, con elementi ridondanti per chi ha giocato The Whispered World, ma comunque riuscita. Le meccaniche da punta e clicca risultano semplificate e il gioco scorre via in poche ore, regalandovi un’esperienza gradevole ma fin troppo breve. Nel complesso, Daedalic è riuscita ad offrire ai suoi fan un nuovo viaggio in un mondo meravigliosamente disegnato, dal quale potremo trarre qualche insegnamento, dei sorrisi e un po’ di immancabili emozioni – anche se non certo una sfida capace di dare del filo da torcere all’ingegno del giocatore.

Voto Recensione di Silence - Recensione


7.5

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