Recensione

Sid Meier's Civilization IV

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a cura di Rasta

Prima di continuare a leggereCivilization IV è certamente uno dei titoli più attesi di questa stagione, uno di quei giochi che non hanno certo bisogno di presentazioni. Per questo motivo, se siete appassionati di giochi strategico-gestionali o già estimatori della grande saga di Civilization potete anche terminare qui la lettura di questa recensione e recarvi (di corsa) al più vicino game-store e accaparrarvi una copia di questo capolavoro. Per i curiosi e i dubbiosi, continuate pure e lasciatevi condurre per mano nell’analisi di quello che si preannuncia come un grande classico.

Sid MeierTra gli addetti ai lavori è ormai noto come “padre del Computer Gaming”. Premi e riconoscimenti lo hanno suggellato come uno dei più grandi talenti del campo videoludico. Sid Meier è un personaggio “storico”, chiave nell’evoluzione dei videogiochi su computer, ed il suo nome è da sempre legato a titoli di successo, col tempo diventati veri e propri cult. Innanzitutto la saga che più lo ha reso celebre, quella di Civilization, ma anche numerosi giochi che hanno lasciato un segno e costituiscono pietre miliari, come “Railroad Tycoon”, “Colonization”, “Gettysburg”, “Alpha Centaury” (indimenticabile e visionario spin-off di Civilization) ed infine il recente “Pirates!”, che è in realtà il remake di un piccolo classico del Commodore 64. Le produzioni di Sid Meier hanno sempre avuto una marcia in più, uno spessore maggiore rispetto a titoli analoghi e sovente quel tocco di autoironia che non guasta mai. Ed eccoci giunti al quarto capitolo della celeberrima saga di Civilization, presentato per l’occasione dal buon vecchio Sid in persona, o meglio, dal suo alter ego in digitale (con tanto di polo col marchio “Firaxis”, la sua casa di produzione) che ci guiderà nel completo, esaustivo e dettagliato tutorial del gioco. E permettetemi una piccola osservazione: considero sempre il tutorial una parte importante di un gioco, un biglietto da visita dei programmatori, oltre che un elemento fondamentale, specie per produzioni complesse e non immediate. Con il tutorial di Civilization IV è garantita a chiunque la possibilità di giocare e apprezzare pienamente il titolo, e non solo ai più esperti. Completamente in italiano (tranne il parlato di Sid, non doppiato – ma sottotitolato – per regalare anche a noi la voce originale del creatore del gioco), esauriente, divertente, lungo ma non prolisso, consiglio vivamente a tutti, in particolare ai meno esperti, almeno una rapida occhiata, per comprendere i punti chiave del ricchissimo gameplay.

TecnicaL’aspetto che più stupisce di tutta questa release è senza dubbio la qualità grafica senza precedenti per questo tipo di giochi. Infatti Civilization IV è un titolo a metà strada fra uno strategico e un gestionale, e questo genere di giochi non ha mai beneficiato di realizzazioni grafiche superlative. E questa caratteristica, da un lato ha generato in una parte dell’utenza un senso di casta, di elite videoludica che punta allo spessore e non la qualità esteriore, in contrapposizione a numerosi titoli odierni che tendono a sfruttare il massimo per quello che riguarda le potenzialità tecniche, lasciando però molto spesso l’amaro in bocca per quanto riguarda il contenuto, e rimanendo in definitiva belle scatole vuote. E’ anche vero, però, che molte software house ci hanno marciato, producendo discreti gestionali accompagnati da una tecnica indecente, confidando nel fatto che il pubblico ammiratore di questo tipo di prodotti non si sofferma sulla qualità tecnica. In questo contesto si inserisce Sid Meier, che stupisce ancora una volta (come se ce ne fosse bisogno), proponendo una qualità grafica senza precedenti (per giochi di questo tipo), che ben sfrutta le potenzialità tecniche odierne, seppur non ai limiti estremi (altrimenti le richieste minime hardware sarebbero state troppo esose, lasciando fuori una buona fetta del bacino d’utenza). La svolta principale è sicuramente il passaggio al 3d effettivo. Il motore grafico è preso in prestito da Pirates, in parte modificato ed adattato per Civilization IV, ed il risultato è davvero splendido, con tutti i pregi già riscontrati in Pirates. Fulgidi colori, tinte pastello, tratto morbido, uso sapiente degli effetti grafici, sembra di essere davanti ad un acquerello artistico d’autore. Grazie alla tridimensionalità, potremo ora zoomare e gestire come più ci aggrada la visuale, anche ammirare l’intero pianeta a tutto schermo. Suggestiva la sequenza introduttiva, da sola capace di stuzzicare la voglia di giocare, grazie ad una regia furba e dinamica e alla voglia di stupire ed affascinare. Anche per quanto riguarda il comparto audio il lavoro è curatissimo, sia per gli effetti sonori che per gli accompagnamenti musicali (bellissima la canzone introduttiva, che vi entrerà inevitabilmente in testa). In particolare, ho apprezzato la scelta di personalizzare ogni civiltà del gioco con musiche e lingue tipiche del relativo paese: ad esempio scegliendo la civiltà giapponese avremo un accompagnamento con le tipiche musiche orientali e le nostre unità risponderanno ai nostri comandi in giapponese. Questa caratteristica rappresenta un fattore di prestigio che dona anche una valenza culturale al prodotto finale.

GameplayPer chi conosce e ama la saga di Civilization (che fate ancora lì? Dovreste essere al più vicino negozio!), diciamo subito che Sid Meier non ha apportato sostanziali modifiche o rivoluzioni alla meccanica di gioco. E non poteva essere diversamente, visto che il gameplay è stato collaudato e rodato per ben tre capitoli, raggiungendo un perfetto meccanismo dall’incantevole movimento, dal coinvolgimento appassionante, dallo spessore notevole e dalla longevità spinta a limiti estremi. Piuttosto il lavoro di Meier è stato puntato al cesellamento, alla rifinitura, e a qualche espediente per rendere il titolo fruibile anche a giocatori che non amano addentrarsi nella complessità gestionale di titoli di questo tipo. Ma procediamo con ordine. Il concept di base, in sostanza, ci vedrà gestire una civiltà partendo dai suoi albori, attraverso il corso della storia, fino al futuro prossimo, affrontando le insidie dei tempi e competendo con le altre civiltà per l’espansione sul territorio e la scoperta di nuovi segreti tecnologici. Per chi non ha familiarità con Civilization, vi basti sapere che ha un’impostazione simile a quella di un gioco da tavolo (turn-based) e ogni giocatore nel proprio turno potrà compiere le sue scelte e le sue mosse, muovendo le proprie pedine sulla mappa. Anche le unità hanno caratteristiche simili a quelle dei giochi da tavolo: ognuna sarà caratterizzata da un numero di spostamenti per turno, spostamenti che avverranno per caselle adiacenti (l’intera mappa è virtualmente divisa in caselle, ognuna caratterizzata da un proprio tipo di terreno, che avrà ripercussioni sugli spostamenti, le battaglie e l’edificazione degli edifici).

Scelte strategicheI parametri strategici del gioco si evidenziano fin dalle scelte iniziali. La civiltà che sceglieremo avrà caratteristiche proprie, diverse dall’una all’altra. Il leader che sceglieremo di impersonare, influenzerà attitudini e inclinazioni del nostro popolo. Il tipo di pianeta su cui sceglieremo di ambientare la nostra partita caratterizzerà fortemente il tipo di gioco (ad esempio la morfologia tipo arcipelago comporterà la necessità impellente di sviluppare forze marittime per poter incrementare lo sviluppo e la dominazione dei mari, mentre una morfologia desertica comporterà la scarsità di risorse e dunque maggior oculatezza e caccia alle poche fonti disponibili…). All’inizio di ogni partita avremo a disposizione l’ormai nota unità colono, che ha il solo compito di fondare città. E anche qui, la scelta della location dove gettare le fondamenta del nostro primo agglomerato urbano è un importante passo strategico, che potrebbe influenzare in modo determinante l’andamento del gioco. Dovremo scegliere un sito possibilmente in grado di garantire abbondanza per le tre risorse principali (cibo, produzione ed oro) e una scelta oculata potrebbe costituire l’ago della bilancia nello scontro con altre civiltà. Fondata la città, potremo iniziare a produrre unità, non trascurando gli importanti scout, che hanno il compito di esplorare il territorio circostante, la posizione dei nemici e degli utilissimi villaggi tribali (che forniscono risorse e bonus al primo che li esplora), e i lavoratori, essenziali per costruire gli edifici, che andranno costruiti nelle opportune posizioni (ad esempio le fattorie vanno edificate in pianura e vicino ad un corso d’acqua, mentre le miniere vanno posizionate su colline rocciose). Interessante notare che anche le unità militari, che guadagno esperienza in presenza di particolari edifici e/o sconfiggendo i nemici in battaglia, possono ottenere, oltre ai potenziamenti e alle promozioni (che regalano abilità speciali), anche bonus dipendenti dal tipo di terreno su cui avviene la lotta (ad esempio ci sono bonus che aggiungono punti attacco se lo scontro col nemico avviene in una foresta). Parallelamente al potenziamento civile e militare, non dovremo trascurare la cultura, misura dell’influenza della nostra città e dell’estensione dei nostri confini, incrementandola con la costruzione di edifici dedicati e investendo parte della tesoreria nella ricerca (mi raccomando, non fate come la Moratti che taglia i fondi alla ricerca universitaria, minando seriamente il futuro del nostro paese). La ricerca permetterà l’evoluzione delle varie tecnologie e darà la possibilità di produrre unità ed edifici sempre più potenti col passare dei secoli. Ovviamente sono confermate le diverse tipologie di unità dei precedenti capitoli (gli specialisti, i grandi personaggi della storia e via dicendo), con l’aggiunta di un nuovo importante elemento (che porta con sé nuovi edifici ed unità): la religione. L’unica vera novità di questo quarto capitolo, e ingiustamente trascurata nei precedenti episodi, la religione, nel bene o nel male, ha sempre rappresentato un pilastro dell’umanità ed è un elemento fondamentale nelle relazioni tra diverse civiltà. In Civilization IV, la religione influenza l’impero in diversi modi, ma l’effetto principale è sicuramente quello di garantire la felicità della popolazione, e poiché cittadini più felici significa cittadini più produttivi, è chiaro perché occorre prestarvi attenzione. Una volta nata, la religione avrà numerosi effetti benefici e si estenderà anche alle civiltà confinanti, grazie ai missionari che diffonderanno le sacre scritture. Posto d’onore sempre riservato alla diplomazia, aspetto fondamentale in questo tipo di giochi e chiave per la vittoria finale, qui reso ancora più importante e sensibile alle nostre scelte, che dovremo effettuare con molto cervello, tenendo conto di volta in volta le varie alleanze che si formeranno tra le civiltà in gioco. Per vincere e conquistare un posto nella Hall Of Fame, avremo a disposizione ben sei tipi distinti di obiettivi: • Vittoria diplomatica: metodo pacifico che consiste nello stringere potenti alleanze, fino a formare le Nazioni Unite e ad essere eletto come leader mondiale• Vittoria per dominazione: basata sull’espansione, arride a chi riesce a coprire il 70% del territorio e il 25% della popolazione globale del pianeta• Vittoria culturale: l’obiettivo in questo caso è raggiungere i 50.000 punti culturali• Corsa Spaziale: chi riesce per primo a ricercare e costruire una nave spaziale per raggiungere Alfa Centauri (e qui un sobbalzo al cuore…) avrà la vittoria in pugno • Vittoria per conquista: la parola d’ordine è viuleeenza!!! L’eliminazione di ogni altra civiltà sul pianeta è un’altra opportunità per vincere• Vittoria a punti: se non viene raggiunto nessuno dei precedenti obiettivi, il giocatore che avrà il punteggio massimo nell’anno 2050 conquisterà l’alloro.

Non mi dilungherò oltre nell’esplorazione del gameplay, sia perché occorrerebbero molti altri Kb di testo, sia perché voglio lasciare a tutti voi l’opportunità di addentrarvi da soli nei meandri di questa stupenda creazione, di rimanere a bocca aperta di fronte alla cura maniacale dei singoli dettagli e all’armoniosa complessità di questo stupendo titolo.

4 è più grande di 3, di 2 e di 1E’ francamente inutile addentrarsi nella comparazione tra i differenti capitoli di questa grande saga, visto che il nuovo arrivato surclassa in ogni aspetto i suoi predecessori. Tralasciando l’ovvia superiorità tecnica, notevoli aggiunte sono state fatte in ogni elemento del gioco, come mostra questa tabella di confronto diretto:• Edifici = Civ3: 29 Civ4: 100 • Civiltà = Civ3: 16 Civ4: 18 • Grandi Uomini = Civ3: 1 Civ4: 5 • Miglioramenti = Civ3: 3 Civ4: 20 • Leader = Civ3: 16 Civ4: 26 • Risorse = Civ3: 22 Civ4: 35 • Specialisti = Civ3: 3 Civ4: 6 • Tecnologie = Civ3: 81 Civ4: 86 • Unità = Civ3: 46 Civ4: 89 • Meraviglie = Civ3: 24 Civ4: 25 • Piccole meraviglie = Civ3: 10 Civ4: 11 • Filmati meraviglie = Civ3: 0 Civ4: 32 • Altri filmati = Civ3: 2 Civ4: 37 • Brani musicali = Civ3: 195 Civ4: 308

A tutto ciò aggiungete l’ormai mitica ed immancabile Civilopedia, interessante anche dal punto di vista culturale, e il versatile Editor di mappe, che consentirà di realizzare e giocare con scenari personalizzati, oltre ai numerosi scenari storici già presenti nel gioco.

Per concludere…Per quello che riguarda la giocabilità del titolo, la complessità degli strategici gestionali è il discrimine di Civilization IV. Coloro che amano il genere, troveranno pane per i loro denti, con un capolavoro che conferma le potenzialità dei precedenti episodi, sublimandole con un’intelligenza artificiale molto più equilibrata e attenta, gradi di difficoltà realmente differenziati e sfida garantita ad ogni livello. Per tutti quelli che sono alle prime armi con questo tipo di strategici, il buon vecchio Sid ha pensato anche voi, semplificando alcune interfacce e automatizzando alcune funzioni (basta aprire l’interfaccia città per automatizzare alcune routines di gioco e snellire un po’ il carico di cose da tenere sott’occhio). Resta, purtroppo, la complessità intrinseca di ogni strategico-gestionale, che rende il titolo non fruibile a tutti (certamente non ai più piccoli). La longevità, invece, è sempre stata uno dei pregi delle creazioni software di Sid Meier: chiunque rimanga affascinato dalle sue opere videoludiche non può rinunciare a rigiocare più e più volte i suoi titoli, che danno forte dipendenza grazie a caratteristiche qualitative superiori e al coinvolgimento carismatico propri di ogni prodotto targato Firaxis. Ed è proprio il carisma il fattore chiave e probabilmente il segreto del loro successo. La caratterizzazione dei leader ne è un esempio lampante: il grande ventaglio di possibili scelte consente una personalizzazione del proprio stile (e quindi un coinvolgimento maggiore) e la stessa rappresentazione grafica dei personaggi storici ha un tocco di autoironia che li rende ancor più personalizzanti. Ad esempio, l’austero Napoleone nella sua classica posa rivolge lo sguardo al giocatore, abbozzando un sorriso, quasi come a ricordare che questa splendida esperienza in fondo è solo un gioco…

HARDWARE

Requisiti di sistema minimi:Windows 2000/XP 1.2 GHz Intel Pentium 4 o AMD Athlon o equivalente 256 MB RAM (Windows 2000) / 512 MB RAM (Windows XP) 1.7 GB di spazio libero su hard diskCD-ROM 4X Scheda video 64 MB con supporto T&L (GeForce 2/Radeon 7500 o superiore)Scheda audio compatibile con DirectX 9.0cDirectX® 9.0c

Requisiti di sistema raccomandati:Windows 2000/XP 1.8 GHz Intel Pentium 4 o AMD Athlon o equivalente 512 MB RAM1.7 GB di spazio libero su hard diskCD-ROM 4XScheda video 128 MB con supporto DirectX 8 (pixel e vertex shader)Scheda audio compatibile con DirectX 9.0cDirectX® 9.0c o superiore

Sistemi operativi supportati:Windows 2000 Service Pack 1 o superiore con Internet Explorer 6.0 o superioreWindows XP Home o Professional con Service Pack 1 o superiore

MULTIPLAYER

Non poteva certo mancare la modalità multiplayer per un capolavoro come questo, e sfruttando la natura di gioco a turni, i ragazzi della Firaxis si sono veramente sbizzarriti, offrendo numerose opportunità di multigioco. Infatti, oltre alle classiche possibilità offerte dalle reti Internet e LAN, è possibile giocare anche in connessione diretta IP, tramite e-mail e sullo stesso computer, in ogni caso fino a ben 8 giocatori. Insomma, per la serie “Come decuplicare la longevità di un capolavoro”, abbiamo un nuovo parametro…

– Civilization!! Sid Meier!!

– Tecnica al top nel suo genere

– Longevità virtualmente infinita

– Complessità non alla portata di tutti

– Le vere novità non sono molte

9.2

Bentornato Sid! Anche questa volta il titolo di “Padre del Computer Gaming” ti calza a pennello. Mi piacerebbe capire qual’è il tuo segreto, come riesci ogni volta a sfornare veri e propri gioielli informatici, capolavori di spessore, complessità, ingegno, divertimento, perfezione, cura… Nell’attesa, mi tuffo nello splendore di questa tua nuova creazione, che consiglio a tutti gli amanti delle cose perfette. Unica riserva, per coloro che non amano il genere o i giochi complessi e profondi… Per molti, ma non per tutti

Voto Recensione di Sid Meier's Civilization IV - Recensione


9.2

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