Recensione

Shoot Many Robots

Avatar

a cura di Slice

  • Pro
  • Contro

Il Verdetto di SpazioGames

7

La piattaforma del digital delivery  tante volte oltre a offrire ottimi prodotti che superano in qualità i più blasonati giochi retail, può diventare un utile strumento per lanciare il primo titolo di una software house giovane, evitandole così un’esposizione eccessiva che in caso di flop potrebbe tagliarle il fiato sin dalla nascita. Questo discorso ha sicuramente coinvolto i ragazzi americani di Demiurge Studio che dopo diverse collaborazioni esterne atte a sviluppare mappe per giochi online, e un porting pc della blasonata saga di Mass Effect, grazie a Ubisoft hanno avuto modo di sviluppare e proporre il loro primo progetto originale.

Spara, spara e spara!!Shoot Many Robots, questo il nome del progetto, ci vede vestire i panni di P.Walter Tugnut un uomo armato fino ai denti costretto a sopravvivere a un invasione senza fine di robot assassini, inspiegabilmente prodotti da un’azienda ipertecnologica nelle vicinanze di casa sua. Persi tutti i suoi possedimenti, l’unica proprietà che gli rimane è il camper che, privato delle sue normali funzioni, diventerà una sorta di base operativa. Walter inizierà così un difficile viaggio per cercare di debellare definitivamente questa minaccia.Quanto vi abbiamo appena descritto non è sicuramente un plot che brilla per acume o originalità, ma vi possiamo assicurare che la trama di questo gioco è tutto tranne che fondamentale. Ci troviamo difronte ad un classico sparatutto a scorrimento orizzontale, che sulla falsa riga di titoli come Contra o Metal Slug, ci chiede di andare da un punto A ad un punto B cercando solamente di sopravvivere e distruggere tutto quello che ci capita davanti. Come da tradizione del genere, il percorso non sarà proprio agile e dovremo farci strada tra una vera e propria miriade di robot molto diversi tra loro sia in termini di modalità di attacco che di dimensioni. Fortunatamente il nostro improvvisato eroe avrà a disposizione due tipi diversi di armi: una primaria con munizioni infinite, e una secondaria con una potenza di fuoco maggiore ma con un quantitativo limitato di munizioni. Fino a questo punto il titolo offre una giocabilità abbastanza classica, ma il progetto dei ragazzi di Cambridge  contiene due elementi che tentano di distinguerlo dalla massa. Il primo riguarda sicuramente la possibilità di personalizzare il nostro protagonista scegliendo il tipo di armi e l’abbigliamento da fargli indossare, l’altro, ancora più importante, è una forte componente multigiocatore collaborativa. La personalizzazione non è puramente estetica ma, proprio come nei migliori titoli ruolistici, risulta fondamentale per aggiungere dei punti percentuali ad alcuni parametri come attacco, rateo di fuoco, numero di munizioni e rigenerazione della salute. Alcuni oggetti sbloccano addirittura nuove abilità. La quantità di scelte è davvero molto elevata e comprende anche elementi assolutamente fuori di testa che riusciranno a strapparvi più di una risata, e che vi faranno percepire ancor maggiormente lo stile estremamente scanzonato e un po “tamarro” della produzione. I vari oggetti non saranno però disponibili tutti sin da subito ma dovremo sbloccarli all’interno dei vari livelli trovando e spaccando delle casse particolari sparse qua e là. Una volta scoperti, bisognerà avere un determinato livello di esperienza per poterli usare ma sopratutto bisognerà avere abbastanza dadi per poterseli permettere. I dadi sono una sorta di valuta interna del gioco, che acquisiremo eliminando più robot possibili o concatenando una serie di uccisioni senza essere feriti. La quantità di dadi acquisiti insieme ad altri parametri servirà anche per decretare o meno il successo del livello, che sarà quantificato tramite una serie di stelline – da un minimo di una a un massimo di 5 – che serviranno anche per sbloccare i livelli successivi, per un totale di 14 capitoli di gioco.Se ad ogni modo siete giocatori impazienti, e non volete aspettare di avere ricavato abbastanza dadi per potervi comprare la super arma o l’accessorio perfetto, il titolo offre un sistema di micro transazioni che, proprio come avviene su smartphone e tablet, vi dà la possibilità di acquistare un certo quantitativo di dadi spendendo soldi reali. Per quanto comoda come scelta, vista la necessità di un certo grado di esperienza prima di poter utilizzare le armi, non va ad inficiare sull’equilibrio di gioco, e soprattutto non penalizza chi magari deciderà di evitare spese aggiuntive.

Si gioca meglio in compagniaL’altro fattore determinante all’interno dell’offerta ludica proposta, è sicuramente la possibilità di cooperare con altri tre amici online o offline. Questa caratteristica più che un valore aggiunto, si è dimostrata l’opzione migliore per intraprendere l’esperienza. I livelli stessi, infatti, spingono a un’azione collaborativa, non tanto per azioni contestuali da effettuare in coppia, ma piuttosto per una quantità di nemici altissima, che affrontati in solitaria in più di un punto (sopratutto nei capitoli più in là nella storia) rendono l’azione di gioco saltuariamente frustrante, e fanno capire ancor di più quanto gli stessi sviluppatori abbiano voluto puntare sulla collaborazione come asso nella manica. C’è però un problema, e non tanto superfluo. Se le partite offline godono di una fluidità ottima, online abbiamo avuto diversi problemi di connessione che hanno in parte inficiato l’esperienza di gioco, andando in parte a mutilare quella che è la caratteristica principale del prodotto. Proprio l’aspetto tecnico è forse quello più debole di tutto il gioco. Ci troviamo di fronte ad un grafica in cel shading che offre un misto di scenari in 2D e 3D  e personaggi realizzati ovviamente in tre dimensioni. Se nel complesso il colpo d’occhio sicuramente funziona, andando a guardare il tutto più nel dettaglio si scoprono parecchie imperfezioni, con un level design a tratti un po troppo semplicistico, un aliasing che è fin troppo percepibile e una intelligenza artificiale dei nemici che punta più sulla quantità che sull’effettiva intelligenza di manovra. Niente da segnalare sotto l’aspetto audio con motivi musicali abbastanza anonimi e ripetitivi ma che ben si sposano con l’ambientazione del gioco. Per i meno anglofoni il titolo è totalmente sottolineato in lingua italiana. In definitiva, Shoot Many Robots, è un titolo discreto e divertente da giocare, che punta molto sull’azione cooperativa tra più giocatori, offerta all’interno di un universo di gioco assolutamente scanzonato che riesce a strappare più di una risata. La presenza di contenuti aggiuntivi e la possibilità di personalizzare il personaggio, inoltre, rendono l’esperienza di gioco sicuramente più personale dando la possibilità ad ogni giocatore di creare il suo alter ego nel modo che più preferisce. Tutto questo però solo se si dispone di amici da invitare in partita, perché in singolo l’esperienza rischia di annoiare abbastanza velocemente, vuoi per una mancanza di stimoli – vedi trama – vuoi anche per un livello di difficoltà che proseguendo negli stage, risulta abbastanza problematico se non si dispone di un team. Un titolo onesto quindi, che gli amanti del genere e delle giocate in compagnia non devono farsi scappare.

– Gli elementi di personalizzazione sono ottimi

– Azione di gioco divertente

– Giocato in quattro ha il suo perché…

– …che in parte perde affrontando l’avventura da soli

– Qualche imperfezione tecnica

– Un po’ di lag nelle partite online

7.0

Shoot Many Robots è il classico titolo che rientra nella media dei prodotti offerti in digital delivery. Se siete alla ricerca di un gioco in grado di offrire una componente collaborativa fino a quattro giocatori condita con elementi ruolistici legati alla personalizzazione dei personaggi, allora questo sparatutto fa al caso vostro. Se invece siete dei giocatori solitari, vi consigliamo una prova preventiva.

Leggi altri articoli