Shogun 2: Total War
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a cura di Pregianza
11 lunghi anni sono passati dall’uscita del primo Total War, un titolo che ha cambiato completamente il genere degli strategici. Ora finalmente, dopo aver rivisitato tutti i periodi più guerreschi della storia europea, i ragazzi di The Creative Assembly hanno deciso di tornare all’epoca da cui tutto è iniziato con Shogun 2: Total War. La posta in gioco era alta, ma possiamo dirvi da subito che il lavoro fatto dalla software house è a dir poco sopraffino. Siete pronti ad impersonare nuovamente un Daimyo?
Cinque samurai, per difendere la terra, dalle insidie di una guerra, questi siamo noiIn Shogun 2: Total War vestirete i panni un signore della guerra durante il feudalesimo giapponese del sedicesimo secolo. A seguito di un sanguinoso conflitto civile durato più di 10 anni, la nazione in quel periodo era dominata da numerosi clan rivali, desiderosi di unificare il paese sotto l’unica bandiera di un nuovo ed incontrastato Shogun. Ovviamente solo uno di questi clan è uscito vincitore dal conflitto, ma questo è un videogame, non una lezione virtuale di storia del Giappone, quindi vi verrà data la possibilità di prendere il controllo di uno tra 9 diversi contendenti (10 se avete la limited edition e di conseguenza anche gli Hattori) e di partire alla conquista del potere assoluto. I programmatori si sono tuttavia impegnati a ricreare situazioni di partenza specifiche per i vari clan che rispecchiassero lo stato degli affari di quell’era: I Chosokabe si sposteranno senza troppi problemi dalla loro zona iniziale, i Date dovranno affrontare una ribellione in casa e il clan Oda sarà circondato da vicini tutt’altro che pacifici. Sono aggiunte superflue, ma lasciano intravedere da subito l’enorme cura per il dettaglio profusa in tutto il gioco.
A scuola di Daimyo insegnano a spaccare, ma anche a costruireIl gameplay di Shogun 2 non è cambiato moltissimo rispetto ai suoi predecessori. Si tratta sempre di uno strategico diviso in due fasi, una gestionale a turni e una di battaglia in tempo reale. Inizierete al comando di una singola provincia, e ben presto dovrete espandere il vostro territorio per poter in futuro controllare la sconfinata landa del Sol Levante. Tra i modi per allargare la vostra influenza il più diretto e veloce sarà indubbiamente la conquista militare ma, se desidererete governare da vero statista, anche la diplomazia risulterà un’ottima arma per raggiungere lo scopo finale. Ricordate però che, nonostante mantenere relazioni pacifiche con alcuni clan sia utile, sarà sempre e comunque con la forza che dovrete divenire Shogun, e non potrete trascurare la vostra crescita militare per troppo tempo. La profondità tipica della serie è stata portata all’estremo in Shogun 2. Le opzioni a vostra disposizione durante la gestione dei territori non sono molteplici, sono sconfinate. Le province saranno le vostre basi operative primarie: in esse produrrete le unità dell’esercito, e costruirete strutture indispensabili per l’economia e la crescita del vostro dominio. La scelta delle costruzioni non andrà inoltre sottovalutata, visto che esagerare con i campi d’addestramento senza accompagnarvi un adeguato numero di fattorie ben sviluppate e di mercati, vi porterà ad una lenta ma inesorabile disfatta (i sudditi sono una risorsa importante quanto il denaro nei Total War, e mantenere alta la loro felicità e le scorte di cibo vi garantirà di evitare problemi).Come potrete immaginare gli edifici non saranno la vostra unica preoccupazione. Provviste, denaro e soddisfazione sono le tre principali risorse del gioco e i loro valori verranno modificati anche da altri fattori oltre alle infrastrutture. La grandezza del vostro esercito è uno di questi, e più la vostra armata diverrà temibile e numerosa, maggiori saranno i costi per mantenerla. La conquista di nuove regioni vi permetterà di ottenere nuovi guadagni e spesso costruzioni o truppe speciali inizialmente non utilizzabili, ma non sempre basterà a garantire un quantitativo di introiti sufficiente se produrrete troppi soldati. Anche per questo motivo, una volta superate le difese nemiche, avrete la possibilità di saccheggiare una città o occuparla pacificamente. Occuparla vi permetterà da subito di assumerne il comando mantenendo gli abitanti relativamente calmi, saccheggiarla invece vi consentirà di accumulare un gruzzolo di tutto rispetto, ma provocherà un forte malcontento tra i locali che potrebbe portare a rivolte, senza contare il brusco calo dell’onore del vostro Daimyo. Se non l’aveste intuito, anche l’onore è una caratteristica da tenere d’occhio nel gioco. Un signore della guerra valoroso, che regna in modo intelligente sui propri territori e combatte rispettando gli avversari sarà fortemente onorato sia tra i nemici che tra i suoi subordinati (e questo gli garantirà anche maggiore fiducia nelle relazioni diplomatiche). Se invece vi comporterete come un mostro senza scrupoli, che razzia, distrugge e sfrutta il popolo… Preparatevi a molte, moltissime rivolte e tradimenti tra i vostri generali. Non è impossibile governare con il terrore e con l’inganno, ma è una linea sottile su cui camminare e spesso un comportamento neutrale è la strada migliore da seguire. Parlando di Daimyo e generali, passiamo ad un’altra curiosità del nuovo titolo di Creative Assembly, lo sviluppo dei comandanti e degli agenti. A supporto delle truppe comuni avrete anche a disposizione degli agenti speciali di vario tipo: ninja, monaci, geishe e metsuke, dotati di abilità uniche. Queste unità sono incredibilmente utili ed utilizzarle adeguatamente porta grossi vantaggi durante la campagna principale. I ninja potranno sabotare i cancelli delle fortezze, assassinare generali e portare lo scompiglio tra le truppe nemiche, le geishe saranno particolarmente abili nell’arte dell’omicidio, i metsuke potranno individuare assassini e unità speciali nel vostro territorio ed eliminarli, e infine i monaci convertiranno e/o demoralizzeranno gli eserciti ostili. Questi agenti saliranno di livello a forza di completare le loro missioni, e svilupperanno le loro abilità come in un GDR! Ad ogni livello guadagnato otterranno infatti skill points e potranno distribuirli per migliorare le loro capacità. Volete un Ninja specializzato nel sabotaggio dei castelli? Fattibile. Un monaco in grado di convertire un pastore protestante al buddismo in 10 minuti? No problem. Questo sistema di crescita è presente anche per i generali, che otterranno nuovi ordini, bonus e tattiche a forza di vittorie. Le skills aggiungono una nuova dimensione al gameplay e rendono davvero importante mantenere in vita i propri comandanti ed esperti dell’intrigo il più a lungo possibile, in modo da farli diventare vere e proprie forze della natura. Per la cronaca, gli sviluppatori non si sono fermati qui, e hanno introdotto un sistema di crescita anche per i giocatori, la Maestria delle Arti. Trattasi di una tabella ricca di ricerche, che necessitano di un numero di turni variabile per essere apprese e si dividono in due rami, uno guerresco e uno amministrativo. Durante la lunga campagna principale di turni ne passeranno molti, e spetterà a voi decidere se divenire ancor più temibili in combattimento o se puntare allo sviluppo dell’economia e delle scienze. Vi sarà possibile anche apprendere arti di entrambi i rami e divenire una via di mezzo tra un arguto governante ed un temibile conquistatore.Complicato? Senza dubbio, e non è ancora finita. Considerate che le opzioni diplomatiche saranno moltissime (potrete creare e rompere alleanze, stipulare complessi trattati di pace con molte condizioni e persino dare o prendere in ostaggio gli eredi di un clan), che durante la campagna dovrete affrontare dei dilemmi morali di vario tipo (come ad esempio donare il grano alla popolazione durante un periodo particolarmente fertile, o conservarlo per un eventuale periodo di magra), che dovrete curarvi di maritare i vostri eredi e i vostri generali, e che vi verranno affidate alcune missioni extra, completate le quali otterrete nuove arti o unità. Dovrete poi preoccuparvi dell’acqua oltre che della terraferma, dato che le rotte commerciali marittime saranno una notevole fonte di reddito, e che le navi risulteranno spesso il mezzo più veloce per spostare un’armata sia per voi che per i vostri nemici. Per aggiungere un ulteriore pizzico di pepe occorrerà infine stare attenti anche alle epidemie e ai disastri naturali. Insomma, se amate gli strategici profondi, avete un’intera panetteria per i vostri denti.
Sun Tzu dice: “se sei cento contro mille, dattela a gambe imbecille”La fase a turni del gioco è sicuramente meritevole, ma i combattimenti in tempo reale non sono da meno. Una volta attaccato un palazzo o un altro esercito sul mappone di gioco, potrete decidere se risolvere lo scontro automaticamente o affrontarlo direttamente. La risoluzione veloce è comoda per non perdere tempo quando vi trovate in netta superiorità rispetto agli avversari, ma conviene quasi sempre comandare le truppe di persona per evitare perdite eccessive o brutte sorprese. Il numero di unità sul campo è spesso enorme: parliamo di centinaia di truppe che si squartano sullo schermo. La loro varietà è però nettamente diminuita rispetto a Empire: Total War, dove anche la scala di conquista era nettamente più grande. Molti si lamenteranno di questa scelta, ma la verità è che l’immensità di Empire era una gatta da pelare un po’ eccessiva, e il numero smodato di unità aveva prodotto spiacevoli sbilanciamenti nel sistema di gioco. Imperfezioni che da Shogun 2 sembrano fortunatamente scomparse. Le truppe tra cui scegliere sono difatti molte, ma non troppe, e le battaglie risultano estremamente tattiche grazie alle efficaci risposte alle mosse avversarie. Siamo tornati alle origini, con combattimenti simili a partite a scacchi in tempo reale, ma molto più complessi, appassionanti e divertenti. Esattamente ciò che un buono strategico dovrebbe offrire ai giocatori. Le mischie inoltre non consistono semplicemente in due armate che se le danno di santa ragione: il terreno di scontro ha infatti una importanza notevole nel decidere il vincitore finale. Nelle mappe ci saranno posizioni sopraelevate che faciliteranno le cariche, alberi in grado di nascondere le milizie, corsi d’acqua da attraversare, punti ristretti di passaggio dove tendere trappole e così via. Dominare il territorio significa dominare la battaglia, e un bravo stratega avrà molte tecniche a disposizione per sopraffare un antagonista dotato di forze maggiori delle sue. Anche per questo motivo, in partenza di ogni scontro ci sarà una fase di posizionamento nella quale schierare i propri reggimenti. Avrete anche la possibilità di mettere in pausa le lotte, così da impartire ordini in tutta tranquillità e con il massimo della precisione, e di selezionare formazioni predefinite da un comodo menu laterale. Grande importanza durante le fasi in tempo reale la assumono inoltre i vostri generali, dotati di abilità estremamente vantaggiose. Un condottiero esperto potrà, tra le varie capacità, migliorare il morale delle truppe, incitarle in attacco e impedirne la ritirata nelle situazioni difficili. Attenzione però, i generali potranno morire in battaglia, e converrà tenerli quasi sempre fuori dalle zuffe principali (nonostante molte delle loro abilità passive li rendano temibili guerrieri).Questa tatticità la si ritrova anche nelle battaglie navali, che tornano in una veste nettamente migliorata. Le navi tra cui scegliere non hanno la varietà dei soldati di terra, ma sono comunque dotate di peculiarità che possono renderle devastanti se ben utilizzate. Una delle novità principali in queste fasi sono le battaglie costiere, che a tutti gli effetti introducono il terreno variabile anche negli scontri in mare, con zone poco profonde utilizzabili come copertura dalle navi specializzate negli attacchi dalla distanza e scogli che rendono le manovre più complesse.Una tale qualità nei combattimenti non può che essere elogiata, tuttavia il gameplay si porta dietro un difetto leggermente fastidioso, e presente nella serie dai suoi albori. Parliamo del Pathfinding impreciso. Non è nulla di trascendentale, ma spesso le vostre truppe non risponderanno precisamente ai vostri ordini di movimento, in particolare se deciderete di spostarle in grossi gruppi. Questo può apparire un grave problema in un gioco così tattico, ma in realtà è facilmente aggirabile, visto che il sistema permette di dividere numericamente in gruppi le unità, e che mettere in pausa le partite e spostare i reggimenti singolarmente è un’azione di facilità estrema. Se invece ciò che vi preoccupa è un’intelligenza artificiale poco soddisfacente… Non avete di che temere, anzi, a dire la verità dovreste essere terrorizzati, visto che il computer alle difficoltà più elevate è un maledetto genio, e non sbaglia un colpo. La conquista del Giappone non è certo un impresa impossibile a difficoltà normale, ed è una sfida contro dei fantocci a quella facile, ma da lì in poi gli avversari vi faranno tremare. Avete consolidato la zona centrale del vostro impero? Preparatevi a terribili attacchi sulle coste. Avete stretto alleanze con personaggi non particolarmente onorevoli? Potrebbero aver riempito di Ninja e Geishe ogni vostra singola provincia in attesa di attaccare. Volete tradire un alleato e prenderlo di sorpresa? Probabilmente quello è più infame di voi, e si è preparato a dovere… Diventare Shogun al massimo della difficoltà è un’impresa titanica, pertanto fareste meglio a prenderla gradualmente, sempre che non siate la reincarnazione di Nobunaga Oda.
Qui avere le corna più grosse non significa avere problemi coniugali, significa essere più fighiDinnanzi ad una campagna singolo giocatore tanto profonda e complessa ci si potrebbe aspettare un online più pacato. Non è così. The Creative Assembly ha fatto le cose in grande fino in fondo, con un multiplayer che nulla ha da invidiare alla campagna in singolo. Per la prima volta personalizzerete il vostro generale e ne sceglierete simbolo, colore, volto e armatura. Giocando e completando vari achievement sbloccherete pezzi di corazza speciali con cui dare un look ancora più unico al vostro alter ego, senza contare che anche in rete disporrete dello stesso sistema di crescita ed abilità dei condottieri del gioco in singolo, seppur leggermente rimodellato. Oltre alla classica organizzazione di combattimenti online, sarà possibile entrare a far parte di un clan composto da più giocatori, e darsi battaglia per la conquista di un Giappone persistente in gruppi (si arriva fino ad un numero di 4 contro 4 per scontro). Una modalità dalla longevità potenzialmente enorme. Non abbiamo avuto modo di provare il gioco in rete più di tanto ma promette comunque benissimo e, oltre alla personalizzazione del proprio avatar e a questa lodevole sfida tra clan, potrete anche affrontare in cooperativa la campagna normale. Avrete addirittura l’alternativa di rendere le battaglie del single player accessibili ai giocatori in rete in qualunque momento, e una vittoria o sconfitta eventuale verrà conteggiata nel vostro profilo online. Davvero un sacco di roba, che va ad aggiungersi alle molteplici modalità alternative in singolo. Infatti, oltre a poter affrontare diverse tipologie di corsa allo shogunato (sempre in Giappone, ma con richieste crescenti, che vanno da una conquista parziale fino all’obbligo di dominare completamente tutta la nazione) esiste l’opzione di creare battaglie personalizzate contro la CPU, e di affrontare realistiche battaglie storiche che cercano di riportare accuratamente ciò che è accaduto nel feudalesimo nipponico. Per la verità queste ultime non sono molte, ma sono comunque un gradito surplus che potrà espandersi in futuro. Se non avete mai preso in mano un Total War e non pensate di reggere uno strategico così titanico, siamo lieti di informarvi che i tutorial di Shogun 2 non sono da meno e, oltre a spiegare ogni singolo dettaglio del gameplay, presentano una vera e propria campagna introduttiva nei panni del clan Chosokabe che dura tranquillamente qualche ora.
Non mi servono due litri di sake per dirti che sei bellissima. Solo mezzoIl comparto tecnico dei Total War è da sempre ben sopra la media, e quello di Shogun 2 non è certo da meno. Il numero di unità su schermo è impressionante e il livello di dettaglio delle stesse è eccezionale, anche al massimo dell’ingrandimento. Non da meno sono i bellissimi campi di battaglia, semplici ma comunque splendidi per texture e palette dei colori utilizzate. Il Giappone offre paesaggi stupendi e in questo gioco si vede, eccome. Fantastiche anche le animazioni in battaglia dei soldati, spesso molto realistiche nonostante la massa di samurai su schermo. Davvero ben fatta anche la mappa principale, enorme, dettagliata e finalmente ruotabile. Tocco di classe aggiuntivo sono i tantissimi filmati in game, che appaiono ad ogni azione speciale dei vostri agenti. Ogni volta che i ninja o le geishe del vostro clan tenteranno di uccidere un comandante nemico, potrete ammirare dei brevi video che ne narrano le gesta, e la stessa cosa accadrà anche quando produrrete una nuova unità o inizierà un evento di particolare importanza. Favolosi anche i menu, disegnati a mò di Ukiyo-e e davvero azzeccati. L’unica pecca? Per far girare tutto al massimo avrete bisogno di un signor computer.Il sonoro non è da meno, e oltre ad ottime musiche potrete godervi i doppiaggi in giapponese dei vari generali, avvezzi a far partire discorsi di incitamento prima di ogni battaglia. Se avete letto tutto quello che abbiamo scritto finora, non potete avere dubbi sulla longevità. Questo è uno strategico potenzialmente infinito, e contenutisticamente c’è poco altro in grado di avvicinarglisi.
HARDWARE
Specifiche raccomandate:– Intel® Core™i5 processor (o più potente) di seconda generazione, o AMD equivalente– 2GB RAM (con XP), 4GB RAM (con Vista / Windows7) – Schede grafiche AMD Radeon HD 5000 o 6000 series o equivalente compatibile con DirectX 11– 1280×1024 di risoluzione minima dello schermo– 20 GB liberi nell’hard disk
– Enorme ed incredibilmente profondo
– Comparto tecnico stupefacente
– Longevità impressionante
– Intelligenza artificiale nettamente migliorata
– Meno unità, ma più tattica
– Richiede hardware di livello
– Vista la sua complessità, non è un gioco per tutti
9.3
Shogun 2: Total War è uno strategico immenso ed estremamente curato che riporta in grande stile la serie nelle case degli utenti PC. Ci sono tante, forse troppe cose da fare, il gameplay è stato perfezionato dove necessario e, anche se la scala è diminuita rispetto a Empire, il gioco non ne ha risentito minimamente, mantenendo una profondità eccezionale. Questo è il miglior Total War mai sviluppato e non si tratta certo di una cosa da poco, considerando la qualità media della serie. Se siete fan della saga, amate gli strategici complessi, o semplicemente il Giappone e la sua storia, l’ultima creatura di The Creative Assembly è un must buy.