Recensione

Shogun 2 - Il Tramonto dei Samurai

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a cura di Kaname

Il Verdetto di SpazioGames

8.5

Una nuova minaccia incombe e il breve periodo di moderata pace che aveva caratterizzato il Giappone dal XVI secolo in poi è ormai destinato a infrangersi inesorabilmente. Creative Assembly, infatti, ci riporta nelle terra del Sol Levante dopo circa un anno dall’uscita di Shogun 2 ma, questa volta, in pieno XIX secolo, durante l’intensiva industrializzazione del paese.Il differente periodo storico e le nuove tecnologie belliche saranno sufficienti a giustificare l’acquisto di questa espansione stand alone intitolata Shogun 2: Il Tramonto dei Samurai, oppure gli estimatori degli scontri a fuoco farebbero meglio a restare fedeli ai capitoli precedenti di questa incredibile serie?

Equilibri precariCon il passare del tempo la situazione è tornata a complicarsi notevolmente in Giappone, in particolar modo in seguito alla decisione dello shogunato di rafforzare i rapporti con l’occidente favorendo gli scambi commerciali e culturali. Questo, inevitabilmente, ha presto condotto ad una spaccatura interna tra la popolazione, dividendola tra imperialisti, intenzionati a rinsaldare l’influenza dell’imperatore e preservare la cultura classica, e i fedeli allo shogunato dei Tokugawa, propensi agli scambi e all’espansione industriale ampiamente favorita dagli stretti rapporti con Francia, Inghilterra e Stati Uniti. Com’era lecito aspettarsi, presto questo contrasto sfocerà nella guerra civile e da qui inizierà la vostra carriera. La campagna principale inizierà non appena sceglierete con quale clan schierarvi tra i sei disponibili. Questa scelta si rivelerà la prima importante decisione che il gioco vi inviterà a prendere ed influenzerà piuttosto chiaramente l’incedere della storia. Sin da subito verrà infatti determinata la propria fazione di appartenenza, imperiali o pro-shogunato, e le alleanze disponibili, così come la diversa collocazione territoriale iniziale, la propensione ad alcuni particolari rami di ricerca e l’abbondanza di un determinato tipo di risorse piuttosto di un altro, garantendo una discreta varietà di situazioni fin dalle prime battute. La decisione di impostare il gioco nell’ottica della guerra civile, inoltre, ha permesso ai talentuosi ragazzi di Creative Assembly di spostare il focus dal classico tutti contro tutti ad una più ragionata e bilanciata ripartizione dei territori tra alleati e avversari. Tutto questo presenta però alcune lacune che, seppur marginali, potrebbero far storcere il naso a molti. In primo luogo, è evidente come la scelta di un clan con una posizione iniziale situata su un’isola o in una zona particolarmente favorevole rappresenti un elemento di vantaggio fin troppo evidente che rischia di semplificare eccessivamente le cose. Di contro parte, ritrovarsi nell’entroterra, circondati da forze nemiche su ogni fronte e senza alcuna agevolazione iniziale costituisce un ostacolo sia per i novizi sia per i giocatori più navigati. Ai livelli di difficoltà più alti, infatti, difficilmente si riuscirà a terminare con successo una partita in modalità Conquista a causa della pressante iniziativa nemica e dalla difficoltà di attuare particolari manovre. Questo a causa della particolare conformazione del territorio giapponese, che unisce alla difficoltà di esercizio di particolari azioni dovuta dagli spazi ristretti, la notevole frammentazione del territorio stesso. Trovare uno sbocco sul mare si rivelerà spesso un’ottima tattica, in quanto, tramite le unità navali, sarà possibile far sbarcare le truppe alle spalle del nemico, ottenendo un notevole vantaggio strategico. Ovviamente i nostri avversari faranno lo stesso, per cui sarà necessario mantenere un livello d’attenzione costante per evitare di ritrovarsi pericolosamente accerchiati e attaccati su più fronti.

Allenze proficueUno dei tratti distintivi derivanti dalla presenza del sistema di alleanze con le potenze straniere consiste nella diretta influenza di questo sul progresso scientifico e tecnologico del proprio paese. Attraverso una fitta rete di scambi commerciali e culturali sarà possibile infatti accedere a nuove tecnologie, nuove unità e nuovi incredibili strumenti di morte ma tutto questo ad un prezzo elevato da pagare. Per quanto il vantaggio bellico garantito da un esercito armato di fucili, cannoni e quant’altro sia indubbiamente evidente, maggiore sarà l’influenza straniera nella propria struttura politica ed economica, maggiore sarà il malcontento che essa susciterà negli animi della popolazione, in particolar modo di quelle frange legate saldamente alla tradizione e al codice d’onore che ha di fatto simboleggiato un popolo intero: i samurai. Al giocatore sarà ovviamente lasciata la più totale libertà decisionale in merito a questa questione e a molte altre, ma starà nella propria abilità di leader la capacità di portare il proprio clan alla prosperità e alla vittoria senza diventare uno spietato tiranno o un trasformarsi in un debole opportunista. Spesso l’uso del pugno di ferro e l’armamento intensivo dell’esercito si riveleranno le strategie più immediate per conseguire una vittoria schiacciante sul nemico ma è quantomeno lodevole la decisione di poter mischiare anche le varie correnti di pensiero.La differente epoca storica si rispecchia inoltre nella struttura della mappa di gioco, che, con il passare dei turni, si riempirà di linee ferroviarie, con nubi di vapore a tinteggiare l’orizzonte e le melodiche armonie d’accompagnamento tipicamente orientali saranno sostituite da altre dal gusto prettamente occidentale. Sono proprio tali ferrovie a costituire tra l’altro una delle maggiori novità per la serie. Per la prima volta, infatti, in Shogun 2: Il Tramonto dei Samurai sarà possibile usufruire di tali mezzi di locomozione per collegare i propri territori, rendendo più facili e rapidi gli scambi commerciali e ottenendo un sensazionale vantaggio in caso di guerra. Il rapido trasferimento delle truppe permesso da esse vi permetterà infatti di risparmiare sul mantenimento di contingenti di difesa disseminati per tutta l’isola, fermo restando che esso rappresenterà tuttavia un altro elemento di evidente contrasto con l’etica nazionalista della popolazione. Le meccaniche di gestione dei sistemi economico-militari d’altra parte sono rimasti pressoché invariate, se non per le questioni sopracitate, mentre i meccanismi di ricerca sono stati semplificati anche per far fronte della notevole complessità raggiunta dai bonus forniti da generali, agenti e Daymio.

Tra spade e cannoniLe novità maggiori si riscontrano però in tutto ciò che riguarda la parte bellica del gioco. L’introduzione delle armi da fuoco al fianco di spade e lance porterà, oltre ad una maggiore predisposizione per i combattimenti a distanza, anche alcune piacevoli innovazioni a livello di gameplay. Fortezze un tempo ritenute inespugnabili cadranno con assoluta facilità sotto l’attacco incessante dei cannoni e delle mitragliatrici, temerarie unità di fanteria affronteranno a viso aperto i proiettili sparati dalle bocche da fuoco da nemico, le unità navali ora si destreggeranno tra continui attacchi a colpi di cannone e assedi portuali, il tutto a favore della spettacolarità e del coinvolgimento da parte del giocatore. Un’introduzione particolarmente interessante è inoltre quella che consente al giocatore di prendere il controllo in prima persona di postazioni fisse e aprire il fuoco a piacimento sulle unità nemiche. Per quanto questo non rappresenti, di fatto, una pratica essenziale al fine del conseguimento della vittoria, costituisce un elemento in grado di aumentare il grado di immedesimazione e mostrarci le battaglie con una nuova ottica, indubbiamente più cruda.Alle postazioni fisse si aggiungono inoltre ben 39 nuovi tipi di unità, alcune delle quali facenti parte degli eserciti stranieri impegnati più o meno direttamente nel conflitto in corso. Lo stesso vale per gli agenti, che vedono i propri ranghi aumentare con 3 nuovi elementi, due dei quali legati alla fazione di appartenenza e il terzo immancabile esponente delle potenze occidentali. Ma la vera e propria rivoluzione la si trova nelle nuove funzionalità garantite alle unità navali. Sostituiti i vecchi vascelli di legno con più rapide ed efficienti corazzate a vapore, sarà ora finalmente possibile ingaggiare le stesse in combattimenti tradizionali, fornendo fuoco di supporto alle unità terrestri o sparando direttamente sulle difese nemiche durante un assedio. A tal riguardo è stato inoltre rinnovato l’assedio portuale, che vede il giocatore impegnato in un nuovo tipo di battaglia avente come scopo quello di portare le proprie unità all’interno del porto nemico per espugnarlo definitivamente. Infine è doveroso menzionare un particolare espediente adottato da Creative Assembly per donare una buona longevità ad una campagna che, di fatto, ricopre un periodo storico piuttosto breve. Ogni anno è composto ora infatti da 24 turni, ossia 6 per stagione. Questo, per quanto possa essere apparentemente ininfluente ai fini pratici, richiederà una maggiore attenzione da parte del giocatore, in particolar modo durante la stagione invernale le cui difficili condizioni climatiche si protrarranno ora per un numero di turni significativamente maggiore.

Da soli o in compagniaOltre alla già menzionata modalità Campagna per giocatore singolo, Shogun 2: Il Tramonto dei Samurai propone sei nuove battaglie storiche, in grado di fornire al giocatore una visione più chiara sul reale esito delle vicende cui ha assistito il nascente Giappone moderno. Molto più interessanti sono invece le aggiunte apportate alla sezione multigiocatore del titolo. Per l’occasione è stata infatti inserita una nuova mappa Conquista ambientata nel XIX secolo, un nuovo avatar comprendente 40 nuovi servitori e pezzi d’armatura oltre ad un nuovo albero della abilità che rispecchia chiaramente il cambiamento d’epoca di questa espansione.

Una gioia per gli occhi e per le orecchieBasato sul medesimo motore grafico di Shogun 2: Total War, l’impatto visivo che il gioco è in grado di trasmettere ai livelli più alti è assolutamente spettacolare, senza alcun dubbio uno dei migliori nel suo genere di appartenenza. Le innumerevoli unità a schermo, così come la mappa di gioco e gli elementi dello scenario godono di un dettaglio di tutto rispetto mentre il supporto alle librerie DirectX 11 costituisce il fiore all’occhiello per il comparto grafico. Buona la scalabilità offerta dal motore grafico, in grado di assicurare un frame rate adeguato anche sulle configurazioni meno recenti, a patto di scendere a compromessi con le varie impostazioni. Non da meno il comparto sonoro, caratterizzato da melodie particolarmente evocative ed effettistica di primo livello.

Requisiti MinimiProcessore 2 GHz Intel Dual Core, 2.6 GHz Intel Single Core, o equivalente AMD1GB RAM (XP), 2GB RAM (Vista / Windows7)Scheda video 256 MB32GB di spazio su disco

Requisiti ConsigliatiProcessore Intel Core i5 o equivalente AMD2GB RAM (XP), 4GB RAM (Vista / Windows7)Scheda video AMD Radeon HD 5000 e 6000 o equivalente32GB di spazio su disco

– Aggiunte particolarmente interessanti

– Ottima longevità

– Spettacolare come l’originale

– Il cambio d’epoca potrebbe non piacere a molti

– Tempi di caricamento eccessivi

8.5

Shogun 2: Il Tramonto dei Samurai rappresenta la nuova conferma dell’incredibili capacità di Creative Assembly di realizzare prodotti in grado di soddisfare anche i fan più esigenti degli rts senza cadere nella ripetitività. Tuttavia, la sua natura di “semplice” espansione potrebbe frenare dall’acquisto coloro i quali abbiano già giocato il capitolo principale ma, visto il prezzo piuttosto abbordabile (circa 30€) e la qualità dello stesso, non possiamo fare a meno che consigliarlo a tutti indistintamente.

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