Recensione

Shin Megami Tensei: Lucifer's Call

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a cura di Fabfab

Primo episodio della saga di Shin Megami Tensei a sbarcare nel nostro paese, Lucifer’s Call (sottotitolo europeo in vece dell’originale Nocturne) si è rivelato essere una piacevole sorpresa, trattandosi di uno dei migliori jrpg che mi sia capitato di giocare negli ultimi tempi.

La fine del mondoAmbientato in una Tokyo di un prossimo futuro, il gioco ci mette nei panni di un giovane studente senza nome (spetterà a noi battezzarlo) che si sta avviando all’ospedale con un paio di amici per andare a trovare una professoressa qui ricoverata. Ma quella che era cominciata come una normale giornata, si trasformerà presto in un incubo.L’ospedale è deserto ed una prima esplorazione porta alla luce insospettabili elementi esoterici legati alla struttura: ma non c’è tempo di indagare, perchè, mentre i ragazzi sono all’interno dell’edificio, al di fuori di esso comincia la catastrofe o, per meglio dire, la Conception. La città viene racchiusa in un’enorme, gigantesca bolla sferica nella quale demoni e spettri circolano impunemente, mentre gli uomini si sono trasformati in tristi fantasmi, spesso incapaci di comprendere cosa sia realmente accaduto.E’ l’inizio del giudizio finale per il mondo, ma l’esito dello stesso non è ancora stato scritto: spetterà infatti ad un prescelto decidere se portare la salvezza o la distruzione. Non occorre aggiungere che tale predestinato è proprio il vostro personaggio, nel frattempo trasformatosi in mezzo-demone previa ingestione di una specie di vermone noto come Megatama: in base alle scelte che vi verranno prospettate durante l’avventura, potrete giungere ad uno dei finali previsti. Non aspettatevi, tuttavia, che la differenza tra bene e male sia netta come nei gdr Bioware (“Jade Empire” e “Kotor 1 e 2” su tutti), in questo caso le situazioni sono spesso assai più sfumate, come tipico della filosofia orientale.Le atmosfere del gioco sono incredibilmente affascinanti, sia per l’ambientazione finalmente un po’ diversa dai soliti mondi fantasy, sia per le evidenti somiglianze con i manga. Il comparto grafico ha infatti adottato la tecnica del cel-shading, tratteggiando personaggi unici ed affascinanti nell’aspetto come nella personalità, così come ambientazioni fredde e livide che personalmente mi hanno ricordato quelle di Evangelion. Se a questa aggiungiamo una trama che ricorda un poco il Devilman di Go Nagai, con il ragazzo mezzo-demone sul quale poggiano i destini del mondo, è facile comprendere come un cultore dell’animazione nipponica non possa che apprezzare.E se la colonna sonora accompagna efficacemente le nostre disavventure, curiosa appare la scelta, in pieno 2005, di non doppiare i dialoghi: considerando però certe “interpretazioni” ascoltate in passato, non sono sicuro che la cosa rappresenti necessariamente un male.

Demoni e uominiIn generale il gameplay non si discosta di molto da quello dei più classici jrpg: al giocatore viene richiesto di esplorare ambienti più o meno vasti, di aprire l’equivalente dei soliti bauli, di chiacchierare con i personaggi che incontra (non moltissimi) e di affrontare e superare tutta una serie di combattimenti casuali, strutturati secondo il sistema classico dei turni.Fortunatamente il gameplay è stato arricchito da tutta una serie di interessanti varianti.L’esplorazione si svolge su due diversi piani: la classica mappa del mondo, alla quale si accede per passare da una località all’altra, e gli altrettanto classici dungeon, rappresentati dalle varie locazioni da esplorare ed in cui assistere alle scene di intermezzo (realizzate con lo stesso motore del gioco) che fanno avanzare la storia. Come in tutti i jrpg, la progressione della trama è abbastanza lineare e, pur potendo esplorare in assoluta libertà le varie locazioni, solo attivando determinati eventi le vicende proseguono. C’è in più la novità di poter scegliere l’atteggiamento da tenere, che caratterizzerà in bene o in male (o come neutrale) il nostro personaggio, anche se reali conseguenze sulla trama non se ne rilevano se non verso la fine del gioco.Un’altra particolarità del titolo è rappresentata dai propri compagni: nel corso dell’avventura incontreremo un certo numero di umani sopravvissuti, ma potremo arruolare nel gruppo unicamente demoni, gli stessi affrontati in combattimento. Alcuni ci si offriranno spontaneamente, altri (la maggior parte) dovremo cercare di assoldarli parlando con loro durante i combattimenti e soddisfacendo le loro richieste. Una volta arruolati nel party e schierati in battaglia, questi demoni acquistano esperienza al pari del protagonista, acquisendo nuove abilità e poteri. Tuttavia la loro progressione è più lenta, ragion per cui ci si trova ben presto a dover fare i conti con un’altra delle possibilità offerte dal gioco: le fusioni! I nostri demoni possono infatti venire fusi tra loro per dare vita a creature più potenti; il procedimento non è particolarmente complesso, anche se per dare vita alle creature più potenti occorrono tempo e perseveranza.Sia i tentativi di arruolamento che i combattimenti, inoltre, vengono influenzati dalle fasi lunari, o per meglio dire dalle fasi della Kagutsuchi, l’enorme sfera di energia che si staglia nel cielo della nuova Tokyo: nelle fasi calanti i demoni sono più disponibili, ma quando la luna è vicina alla pienezza diventano più ostili e determinati in battaglia.Come ulteriore chicca segnalo la presenza, tra i personaggi che si incontrano nel corso del gioco, di quel Dante protagonista della saga di Devil May Cry che, a seconda delle nostre azioni, si rivelerà un alleato o un temibile avversario.

I combattimentiI combattimenti rappresentano la parte più complessa ed interessante del gioco. Come detto si svolgono a turni e il giocatore può schierare fino a quattro personaggi nel proprio party. Ogni gruppo che si fronteggia ha a disposizione, nel corso del proprio turno, un certo numero di Turn Icons, icone che permettono di compiere un’azione: una volta esaurite, la palla passa all’avversario.Il bello delle icone è che appartengono al gruppo e non ai singoli personaggi, quindi si può decidere a chi farle utilizzare; inoltre il loro numero aumenta o diminuisce a seconda delle nostre azioni. Il sistema di combattimento di Shin Megami Tensei: Lucifer’s Call si basa molto sul concetto di Weakness: ogni creatura del gioco, noi compresi, ha determinati punti di forza e debolezze. Colpire l’avversario sfruttando una tipologia di attacco (magico o fisico) verso la quale sia particolarmente debole o mettere a segno un colpo critico ci regala nuove turn icons; ricorrere a attacchi verso cui sono immuni o sbagliare la mira ci vedrà invece penalizzati. Ogni combattimento va dunque affrontato con la coscienza delle peculiarità degli avversari che ci si parano davanti: attaccare nel modo giusto potrebbe addirittura permetterci di sterminare l’avversario prima che possa anche solo reagire, ma le distrazioni si pagano a caro prezzo.Per il resto si tratta di un sistema di combattimento abbastanza classico: i personaggi dispongono di attacchi fisici o magici, questi ultimi sono associati ad un qualche elemento e consumano MP. Durante la battaglia è inoltre possibile usare oggetti, tentare di parlare all’avversario oppure fuggire.Al termine di ogni scontro si guadagnano soldi ed esperienza. Passando di livello il giocatore può non solo potenziare gli attributi del protagonista, ma anche beneficiare degli effetti del proprio Megatama, che però non sempre si rivelano positivi. Lo stesso dicasi per quando i demoni passano di livello: accettando di far acquisire loro nuove abilità, alcune delle vecchie ed essenziali potrebbero sparire. Si tratta, insomma, di un sistema abbastanza casuale che permette al giocatore di scegliere se accontentarsi di aumentare di livello oppure di “rischiare” di acquisire nuove abilità, che potrebbero rivelarsi positive come pure negative.La componente tattica si estrinseca dunque nella scelta dei giusti Megatama da abbinare al protagonista (ce ne sono 25 in totale, ognuno dei quali in gradi di donarci specifici poteri ma anche debolezze, oltre che ad influenzare il nostro allineamento) e nella scelta dei compagni più adatti alla situazione: schierare un demone sensibile al fuoco contro un avversario che utilizza questo elemento non è mai consigliabile…Sebbene ben congegnato e parecchio stimolante, il sistema di combattimento soffre però della scelta di ricorrere ai soliti combattimenti casuali, invero molto frequenti: la fase esplorativa viene interrotta di continuo e l’elevato numero di battaglie, unite alla complessità strategica delle stesse e ai pochi punti di salvataggio (verrà un giorno in cui ci permetteranno finalmente di salvare dove vogliamo?), potrebbe rendere la vita parecchio difficile ai giocatori meno esperti e pazienti anche già al livello di difficoltà Normal (c’è pure un livello Hard, per i più temerari).

– Grafica ed atmosfere molto ispirate

– Trama intrigante

– Ottimo sistema di combattimento

– Il selettore per i 50/60hz

– Ancora gli incontri casuali

– Gameplay abbastanza classico nella sostanza

– Molto difficile

– Non localizzato in italiano

8.5

Shin Megami Tensei: Lucifer’s Call é, a tutti gli effetti, una doppia sorpresa. In primo luogo perchè mai avrei pensato che un titolo della serie Shin Megami potesse arrivare in Italia. In secondo luogo perché si tratta di un ottimo jrpg, sicuramente uno dei migliori usciti negli ultimi tempi. Dalla sua vanta una grande atmosfera, un design ispirato, una bella trama, un’elevata longevità ed un sistema di combattimento davvero appagante: sull’altro piatto della bilancia troviamo un livello di difficoltà molto alto (specie per chi é abituato a Final Fantasy), il numero eccessivo di combattimenti casuali e la mancata localizzazione in italiano.

Fatte le dovute considerazioni, mi senti di consigliare il titolo Ubisoft a tutti gli amanti dei giochi di ruolo, basta una minima conoscenza dell’inglese per godere senza problemi della storia. Chi é alla ricerca di un bel gioco ma non ha molta dimestichezza con il genere si troverà invece di fronte ad un livello di sfida inusuale, ma le soddisfazioni che ne trarrà una volta padroneggiato il gameplay non hanno prezzo…

Voto Recensione di Shin Megami Tensei: Lucifer's Call - Recensione


8.5

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