Il Verdetto di SpazioGames
Con Sherlock Holmes contro Jack lo Squartatore continua la serie di avventure grafiche dedicate al celebre investigatore di Baker Street realizzate dai ragazzi di Frogwares, uno studio europeo indipendente che negli ultimi anni ha regalato agli appassionati diversi titoli di qualità.Dopo la discreta sfida con Arsène Lupin risalente a circa due anni fa, Holmes ed il fido Watson si confrontano con un personaggio storico, la cui identità è ancora oggi sconosciuta così come il movente dei suoi efferati omicidi di prostitute. La relativa coincidenza del periodo storico in cui a Londra agiva il misterioso assassino con gli anni in cui Sir Arthur Conan Doyle ha deciso di ambientare le avventure del detective letterario più famoso della storia ha permesso agli sviluppatori di realizzare questo crossover, il quale suppone che l’investigatore ed il suo fido amico ed aiutante vengano coinvolti nell’indagine sugli efferati delitti del misterioso assassino, mescolando elementi storici a pura fiction.
From Hell, with HolmesSin dai primi istanti di gioco è possibile notare come l’immersività sia uno dei punti su cui gli sviluppatori si sono concentrati: per quanto vi sia una visuale in terza persona sempre disponibile, è evidente anche dalle cut scene come la telecamera in prima persona permetta di godersi al meglio questa lunga indagine, e la totale assenza di interfaccia a disturbare le visuali rappresenta un’ulteriore conferma. Il gameplay permetterà al giocatore di impersonare ora Holmes, ora Watson, e di muoversi liberamente in ambientazioni completamente in 3D di discrete dimensioni. Si comincia dal famoso appartamento di Baker Street per poi passare al famigerato quartiere londinese di Whitechapel, ma vi saranno occasioni per qualche altra deviazione. Interni ed esterni presentano una evidente cura e ricchezza di dettaglio, e per quanto il motore grafico non compia certo miracoli, la mimesi è più sufficiente ad immergere il giocatore nell’atmosfera decadente, sporca e malata che caratterizzava i bassifondi di Londra in pieno ‘800.L’impostazione ludica da tipica avventura grafica trova piena soddisfazione nel metodo deduttivo di Sherlock Holmes, il quale si basa sulla metodica ed accurata raccolta di indizi ed informazioni per poi incrociare i risultati e giungere all’unica verità possibile. Si passerà dunque dall’interrogare testimoni e comprimari sfruttando dialoghi a scelta multipla, all’analizzare le scene dei vari delitti per poi prendere parte a sessioni di deduzione parzialmente guidata, dove si tireranno le somme sugli indizi raccolti cercando tra più possibili soluzioni quella giusta. Queste fasi costituiscono il cuore del gioco, e presentano diversi alti e qualche basso: la modalità di deduzione è senza dubbio quella meglio riuscita, con una rappresentazione grafica ed interattiva degli schemi mentali dell’investigatore; divertenti sono anche le fasi di indagine sui cadaveri delle vittime, che mescolano l’immancabile ma leggero pixel hunting ad una curiosa modalità in cui Holmes e Watson ricreeranno letteralmente le scene del delitto, mimando i gesti di assassino e vittima, in modo da avere un’immagine precisa dell’accaduto. Meno entusiasmanti sono alcune situazioni di gioco un po’ forzate, in cui per ottenere qualche brandello d’informazione occorrerà sistematicamente fare dei favori al personaggio interessato, e gli enigmi, i quali si rivelano talvolta poco comprensibili e si lasciano conseguentemente risolvere in maniera del tutto casuale e spesso frustrante.
Investigare, ma con stilePer quanto affronti temi molto delicati e maturi, dalla figura dello stesso Holmes il cui genio va a braccetto con abuso di droghe ed alcolici, misantropia e paranoia, agli assassinii su cui si indaga, la cui efferata ritualità è inquietante tanto quanto i vicoli sudici in cui essi avvengono, Sherlock Holmes contro Jack lo Squartatore evita agilmente qualunque eccesso di violenza o immagini forti, dimostrando come anche un videogame possa affrontare temi adulti con tatto, senza necessariamente enfatizzare gli aspetti più truculenti della vicenda. Per quanto molto ambizioso e non sempre all’altezza del calibro di cui la produzione vuole evidentemente fregiarsi, l’ultimo lavoro dei Frogwares è caratterizzato da una sceneggiatura eccellente che rende credibile l’intervento di Holmes durante le indagini sul precursore del ventesimo secolo, e da un gamepaly che mescolando il free roaming nel quartiere e la ricerca e rielaborazione degli indizi riesce ad intrattenere per tutta la durata dell’arco narrativo.Holmes e Watson sono messi in scena con grande rispetto della penna che li ha creati, a partire dai dialoghi e continuando con il loro modo di muoversi all’interno della vicenda; piacevoli sono anche le visite nell’appartamento di Baker Street, il quale si riempie di prove e di indizi man mano che la storia procede, in un caos controllato tipico di Holmes.L’abilità dei Frogwares nel creare avventure di qualità è inoltre evidente analizzando i menu, dall’inventario dove raccogliere gli indizi, al completo log dei dialoghi, alla mappa che permette di spostarsi in un attimo in qualunque luogo già visitato in precedenza.
Comparto TecnicoLa buona qualità che caratterizza quest’avventura grafica è purtroppo controbilanciata da un comparto tecnico carente sotto tutti i profili, che riesce a salvarsi solo grazie ad un design di buona fattura. Quest’ultimo riproduce con ispirazione ed una discreta dose di realismo il bassofondo londinese in cui ci muoveremo per buona parte dell’avventura, con tanto di abiti e fisionomie ben tratteggiate.E’ un peccato che dal punto di vista strettamente tecnico il lavoro sia molto povero, al punto da rovinare talvolta l’immersività; l’aspetto peggiore sono senza dubbio le animazioni, che con la loro assoluta legnosità rendono artificiale qualunque movimento dei protagonisti, tanto in gioco quanto nelle cut scene. A questo si affiancano carenze meno rilevanti, ma comunque evidenti, sia a livello poligonale che di definizione delle texture, che rendono l’impatto grafico generale non piacevole come il buon design avrebbe meritato.
– Londra ottocentesca ben ricostruita
– Ottima sceneggiatura
– Personaggi ben caratterizzati
– Attività d’investigazione e deduzione divertenti
– Enigmi talvolta poco sensati
– Comparto tecnico molto carente
7.0
Sherlock Holmes contro Jack lo Squartatore è un’avventura grafica di ottima qualità, che terrà gli appassionati incollati allo schermo con una raccolta d’indizi ed attività deduttive davvero appassionanti. Per quanto il comparto tecnico presenti leggerezze tali da rovinare in alcuni casi la stessa immersività creata dall’ottimo contorno narrativo e di gameplay, chiudendo un occhio si godrà di un’esperienza di gioco ben costruita ed appagante. Considerato anche l’invitante prezzo, il titolo è consigliato a tutti gli appassionati di investigazione, e naturalmente dell’investigatore più famoso di tutti i tempi, magari per tenersi compagnia in attesa di vederlo sul grande schermo a Natale.