Recensione

Sherlock Holmes: Il risveglio della divinita'

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a cura di Deka

Immagini raccapriccianti, scene di morte e violenza, strane presenze faranno la comparsa negli incubi di un commissario all’inizio del gioco. Ma come si ricollega quest’avvenimento alla nostra storia? Le spettrali voci del lugubre sogno chiedono proprio di noi ed invocano il nostro aiuto, l’aiuto di Sherlock Holmes!

Al 221b di Baker StreetQuesto è ormai il terzo capitolo dedicato a Sherlock Holmes, che ci catapulterà in un’indagine capace di farci spaziare in lungo e in largo tra la Louisiana, la Svizzera, la Scozia e, naturalmente, Londra. Proprio al 221b di Baker Street del capoluogo Inglese ha inizio la nostra avventura con l’arrivo del Dr. Watson nel bel mezzo della colazione per portare notizie fresche provenienti dai sobborghi londinesi, nuovo lavoro per l’investigatore.I primi passi li muoveremo all’interno del nostro quartiere londinese, ma sin da subito scopriremo come non sarà possibile adagiarsi sugli allori. Gli indizi sono molti ma non tutti riconoscibili con uno sguardo fugace, ogni locazione ha bisogno di tutto il nostro spirito investigativo e di ricerca per essere esplorata al meglio.Tutto ha inizio con la scomparsa del servitore personale di un noto Sir di Londra, strani simboli Maori vengono ritrovati nel suo dormitorio. Starà a noi scoprire quale intrecciata e fitta storia si cela dietro quest’avvenimento. Una trama ricca di colpi di scena, strane sparizioni e macabri assassinii collegati ad una setta segreta; questo sarà il nostro campo di investigazione che ci terrà incollati al monitor per lungo tempo, un’avventura pericolosa ai limiti del sovrannaturale.A noi quindi il compito di unire i tasselli di questo grande puzzle per dedurne “l’elementare” soluzione.

Elementare Watson…Oltre al caro buon vecchio Sherlock Holmes, una figura piu’ marginale ma non per questo inutile è il Dottor Watson. Sarà possibile infatti nel corso del gioco utilizzare anche questo personaggio, certo per brevi azioni, ma molto utili.In tutto il gioco saranno numerosissimi ed interessanti i puzzle e gli enigmi tipici del genere, molti gli oggetti da usare e combinare, all’incirca cinquanta, ed altrettanti i personaggi con cui dovremo interagire (quasi sessanta tra aiutanti e “malvagi”).Il livello di difficoltà non sempre ci renderà facile la vita, alcuni particolari sono davvero ben nascosti. Armati di un grande spirito investigativo dovremo soffermarci ad esaminare anche i minimi particolari di ogni ambientazione, spesso angoli impensabili nascondono un piccolissimo indizio che potrà rivelarsi una grande scoperta.Tutto questo rende l’avventura molto affascinante e ammaliante, un gioco godibile anche se a tratti leggermente frustrante per la difficoltà nel risolvere alcune situazioni.

Il mondo che ci circondaCome già spiegato in precedenza il campo d’azione sarà molto ampio, spazierà tra diverse nazioni, in ambienti molto diversi e ben caratterizzati.Quest’ultimo capitolo infatti, ci catapulta in una nuova dimensione rispetto alle precedenti, non sono più presenti i fondali pre-renderizzati ma il tutto è stato creato in 3D con la tecnologia real-time. Non sarà fuori dal comune però trovarci a oltrepassare alcuni oggetti, o ad interagire con elementi d’arredo che ostacoleranno il nostro passaggio rendendoci difficoltoso, a momenti, l’avanzare nell’avventura.Molti passaggi sono semplificati all’interno del gioco, a prima vista è possibile riconoscere, ad esempio, quali porte diano la possibilità d’essere aperte, perché più in rilievo rispetto ad altre.Un’altra piccola pecca riscontrabile è proprio il nostro aiutante Watson, che ci segue per tutto il tragitto, ma spesso e volentieri comparirà in situazioni “poco comode”, ad esempio ad ostruirci la strada in un vicolo molto stretto e non sarà nemmeno inusuale incontrarlo nel bel mezzo di un tavolo o con i piedi ben piantati nel pavimento.Potevano essere dunque meglio curati alcuni piccoli aspetti che avrebbero di certo reso la giocabilità più fluida.Saremo costantemente accompagnati da un sottofondo musicale ben costruito, in tema con il genere e l’epoca in cui sono ambientati i fatti, ma spesso ci ritroveremo a scervellarci per alcuni particolari, a tal punto da non far caso all’apparato sonoro.I dialoghi sono in lingua inglese, con sottotitoli in Italiano.

HARDWARE

CPU: 1.3 Ghz Scheda Video: 32 Mb Ram: 512 Mb OS: Windows XP, XP64 (no Win98 o ME)

MULTIPLAYER

Assente

– Avventura coinvolgente

– Sistema di gioco ben strutturato

– Tanti Puzzle ed enigmi..

-.. a tratti un po’ frustranti!

7.0

In conclusione considero Sherlock Holmes: Il risveglio della divinità una buona avventura grafica, capace di regalare molte ore di gioco, ma personalmente non lo definisco né un titolo per le masse né per un pubblico di nicchia, lo consiglio a chi non cerca l’azione pura o uccisioni sfrenate, ma per chi, armato di pazienza, ama godersi un’avventura capace di regalare emozioni e, perché no, far riflettere.

Voto Recensione di Sherlock Holmes: Il risveglio della divinita' - Recensione


7

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