Recensione

Shenmue II

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a cura di Maxnikk

Chiamale se vuoi, emozioni…Scrivere, o meglio, riscrivere la recensione di un gioco come Shenmue II che mi ha conquistato, appassionato, emozionato come pochi titoli sanno fare è facile e difficile allo stesso tempo. Facile perché la storia, i personaggi, la struttra del gioco sono quelli già visti ed analizzati nella versione Dreamcast e Xbox Ntsc USA, difficile perché porsi di fronte ad un capolavoro simile significa, per me, rimettermi in discussione ogni volta.E’ come quando si ammira la Gioconda di Leonardo o la Cappella Sistina di Michelangelo: credi sempre di aver già visto tutto, ma ogni volta e come se fosse la prima volta perché la meraviglia che si impossessa della tua anima è travolgente, quasi da togliere il respiro.Ogni volta che gioco a Shenmue II non posso fare a meno di restare a bocca aperta e chiedermi come sia possibile che da un’idea nella mente di un solo uomo (seppure un genio come Yu Suzuki) sia potuta scaturire così tanta magnificenza.Yu Suzuki è andato “oltre” in tutti i sensi creando qualcosa che, solo in maniera riduttiva può essere definito videogioco. Di fronte ad un’opera di questo calibro è facile rimanere disorientati, perché non può essere fatta rientrare in nessuna delle definizioni che siamo soliti usare.Shenmue non è un gioco di ruolo, un arcade, un picchiaduro, un’avventura, ma è tutto questo insieme; anzi, è di più, è F.R.E.E. (Full Reactive Eyes Entertainment), è qualcosa che va al di là dei confini del videogioco come siamo abituati ad intenderlo per proporsi come vera e propria esperienza a 360°.Qui possiamo andare dove vogliamo, guardare tutto ciò che desideriamo, investigare qualsiasi cosa vogliamo investigare. In questo mondo lo scorrere del tempo è realistico: una frizzante mattina irrompe e si trasforma in un caldo pomeriggio, mentre il tramonto cede il passo alla buia e pacifica notte; grazie alla tecnologia “Magical Weather” il tempo atmosferico cambia: piove, nevica, spunta il sole, mentre ogni persona è impegnata nelle sue attività quotidiane. Questo è un mondo reale, pulsante e vivo.Insomma, Shenmue II è il videogioco che, insieme a Ocarina of Time e Super Mario 64, più di ogni altro, ha segnato gli ultimi 10 anni di questo mercato.Non ci credete? Peccato, perché chi non ha mai giocato a Shenmue non può dirsi davvero un videogiocatore in quanto si sarebbe perso una delle più grandi svolte epocali che hanno caratterizzato il mondo dei videogiochi. Sto esagerando? Prima giocate questo gioco e poi vedremo chi ha ragione…

Un ragazzo costretto a diventare uomoShenmue II vive di una storia eccitante, intrigante, ricca di colpi di scena che ti tolgono il fiato. Per venire incotro agli utenti che non hanno avuto la possibilità di giocare il primo episodio su Dreamcast si è pensato bene di inserire un DVD Extra contenente appunto Shenmue The Movie, ossia il video realizzato con le sequenze filmate tratte dal primo episodio (va specificato che, per vederlo su Xbox, dobbiamo utilizzare l’apposito kit DVD o utilizzare un normale lettore DVD). Un’iniziativa senza dubbio apprezzabile, ma criticabile in quanto mancano i sottotitoli in inglese che avrebbero potuto molto aiutare l’utente medio nella comprensione.E’ possibile anche selezionare il capitolo che vogliamo visionare tramite un apposito menu. Da qui è inoltre possibile scegliere di vedere anche il Movie Theatre Trailer ed il DVD Video Trailer sempre di Shenmue.Veniamo comunque alla storia.Era l’inverno del 1986 quando la tranquilla cittadina giapponese di Yokosuka fu sconvolta da un atroce quanto singolare delitto. Un uomo chiamato Lan Di, seguito da due inquietanti scagnozzi vestiti di nero, irrompe nel dojo della famiglia Hazuki e, utilizzando uno stile di arti marziali tanto misterioso quanto letale, uccide Iwao Hazuki e si impadronisce di uno strano manufatto conosciuto come lo Specchio del Dragone.Ryo Hazuki, il figlio dell’uomo ucciso, giura vendetta ed inizia a raccogliere il maggior numero di indizi che possano gettare luce sulla morte del padre. Durante questa sua affannosa ricerca viene a scoprire che un certo Yuanda Zhu (tenete bene a mente questo nome perché dovrete faticare non poco a rintracciarlo e, non appena lo avrete ritrovato, avrete anche una bella sorpresa…) aveva inviato a suo padre dalla Cina una lettera per avvisarlo del pericolo imminente. Su quella stessa lettera compare anche il nome di un altro personaggio, il maestro Chen che, una volta rintracciato, mette Ryo al corrente dell’esistenza di un secondo specchio, lo Specchio della Fenice, che farebbe coppia con quello rubato a suo padre.Ritrovato il secondo specchio, dopo non poche difficoltà, il giovane Ryo si trova coinvolto in una serie di brutte avventure che lo portano a scontrarsi con la malavita locale, legata a doppio filo con il sinistro Lan Di. Dopo un epico scontro combattuto al fianco del generoso Guizhang, il figlio del maestro Chen, Ryo riesce ad avere la meglio sulla gang dei Mad Angels e ad ottenere un biglietto per una nave diretta ad Hong Kong.Il maestro Chen, come ultimo aiuto, gli consegna una lettera di presentazione per Lishao Tao, l’unico che potrà condurlo sulle tracce di Yuanda Zhu. Ryo si imbarca su un piroscafo ed è qui che lo ritroviamo all’inizio di Shenmue II. Chi sia il fantomatico Lan Di, che nesso leghi Yuanda Zu al padre di Ryo, che significato abbiano i due misteriosi specchi del Drago e della Fenice sono domande che ora potranno trovare una risposta? Forse… Giocate a Shenmue II e lo scoprirete.

I compagni d’avventuraOgni nuova storia che si rispetti porta con sé anche un nuovo ventaglio di personaggi capaci di suscitare o meno le simpatie dello spettatore e di svolgere ruoli più o meno determinanti nello svolgersi della storia stessa.Se nel primo episodio era stata la dolce Nozomi a rappresentare la ragazza capace di suscitare in Ryo emozioni e sentimenti di una certa rilevanza, in Shenmue II è la singolare Joy ad attirare indubbiamente la nostra attenzione. Amante delle motociclette e anche un po’ spaccona, proverà subito una certa simpatia per Ryo e cercherà di aiutarlo in ogni modo. Figlia di qualche pezzo grosso di Hong Kong e, per questo, temuta e rispettata, nasconde però dietro questa sua maschera un carattere dolce e gentile.Abbiamo poi Wong, un ragazzino che da tempo ha imparato a cavarsela da solo nei pericolosi e malfamati bassifondi del porto. Un simpatico ladruncolo che ha, comunque, un forte senso del dovere e non dimentica mai di ricambiare un favore.Xiuyng Hong è invece una donna affascinante, esperta d’arti marziali e profonda conoscitrice della tradizione cinese, del Taoismo, di storia e letteratura. Persona molto riflessiva, che non agisce mai rispondendo solo all’istinto, toglierà parecchie volte Ryo dai guai. Parla poco ed esprime ancor meno i propri sentimenti, ma sembra che, dietro ai suoi bellissimi occhi, si celi un doloroso ricordo (a voi scoprirlo…).E’ molto legata a Fangmei Xun, una ragazzina di quattordici anni che si occupa, con grande entusiasmo, di tutte quelle piccole mansioni che possono essere svolte all’interno del tempio taoista dove è stata accolta quand’era ancora in fasce.Non dimentichiamo poi Ren, il capo della gang degli Heavens, perfetta sintesi di cinismo ed opportunismo, ma anche capace di seguire un suo speciale codice d’onore che lo porterà ad essere un alleato formidabile quanto necessario.E, dulcis in fundo, la dolcissima Shenhua, già incontrata nella splendida intro del primo episodio. In lei si fondono coraggio, forza ed innocenza e quella purezza che rappresentano l’anima più profonda e vera della Cina. Il suo destino e quello di Ryo cambieranno per sempre dopo il loro incontro.Molti volti, dunque, specchio di personalità ricche e caleidoscopiche che fanno di Shenmue II un vero e proprio romanzo interattivo al termine del quale avvertiremo un po’ di nostalgia per i personaggi incontrati e, soprattutto, per la loro capacità di suscitare in noi i sentimenti più diversi.

Fenomenologia di una maturazioneSe la prima impressione ha qualche valore, l’impatto con Shenmue II è tale da lasciarci davvero senza parole. Per comprendere pienamente le emozioni che questo gioco è in grado di regalarci, possiamo ricorrere all’immagine del viaggio. Ecco, il titolo di AM2 è assimilabile ad un viaggio che ci trasporta in un mondo che si trova ad oriente non solo geograficamente, ma anche a livello di pensiero. Giocare a Shenmue II è immergerci in questa realtà, nelle sue tradizioni, nelle sue abitudini, nei suoi valori, ubriacandoci della sua sfolgorante bellezza e trasfigurandoci in essa, perdendo qualsiasi legame con il mondo in cui viviamo. Un viaggio, insomma, che ci porta a superare il limite tra mondo reale e mondo virtuale, per farci diventare protagonisti di un’avventura che non è più quella di Ryo Hazuki, ma la nostra.Shenmue II è una specie di “Bildungsroman”, ossia di romanzo di formazione nel quale noi, insieme al protagonista, potremo crescere ed imparare cose nuove. L’evolversi della storia si accompagna alla maturazione di Ryo ed anche alla maturazione di noi come giocatori che apprenderemo, a mano a mano, nuove soluzioni, nuove capacità e nuove tecniche che si riveleranno di capitale importante nel prosieguo della storia stessa.

Un pezzo di Cina sulla nostra consoleShenmue ha rappresentato per molti giocatori un’esperienza unica ma, non per questo, giunta a perfetta maturazione in tutti i suoi aspetti.In particolar modo la vastità dell’area di gioco non era quella che esattamente ci si aspettava e l’engine tridimensionale mostrava qualche incertezza di troppo.Consci di questi problemi i programmatori dell’AM2 avevano cercato di raffinare ulteriormente il lavoro già fatto in precedenza e di eliminare i difetti presenti nel primo episodio.Uno dei primi miglioramenti che subito balza all’occhio è la straordinaria vastità delle ambientazioni che ora ricoprono un’area grossomodo dieci volte più estesa.Shenmue II presenta ora diverse locazioni caratterizzate ognuna da un’estrema complessità strutturale, nonché da una propria fisionomia e personalità.Per nostra fortuna sarà possibile sempre acquistare una mappa per ogni quartiere nel quale ci addentreremo in maniera tale da orientarci con più facilità. La mappa, infatti, potrà essere presente sullo schermo anche durante il gioco in semitrasparenza e su di essa si potranno segnare con un pennarello dei punti di riferimento.Il primo quartiere che andremo ad esplorare è quello portuale di Aberdeen, un tempo costituito da modeste case galleggianti di cui ne rimane ancora qualcuna ed ora divenuto un disordinato ammasso di costruzioni in stile francese e complessi industriali spesso abbandonati.Di lì potremo accedere a Wan Chai che rappresenta il cuore vivo e pulsante di Hong Kong con il suo dedalo di viuzze e stradine ricche di piccoli negozi, ristoranti tradizionali e templi taoisti, dove il sapore della cultura cinese si mischia con la religiosità e la tradizione. Oltre Wan Chai si distende il Golden Quarter che con i suoi grattacieli, il centro commerciale e le numerose gioiellerie viene a distinguersi nettamente da South Carmain, il quartiere più degradato, caratterizzato da palazzi fatiscenti e strade sporche e dissestate. Senza con ciò dimenticare il Wise Men Quarter che conduce alle Scarlet Hills, dove le statue di Buddha e gli incensi venduti nei diversi negozi ci fanno capire che siamo giunti nel quartiere della spiritualità e del sacro.Quella che, insomma, si presenta davanti ai nostri occhi è una Hong Kong caleidoscopica, dalle mille sfaccettature, piena di contraddizioni ma, allo stesso tempo, ricca ed intrigante.Con un comodo autobus potremo poi dirigerci a Kowloon. In passato questo luogo era un’inespugnabile fortezza nella quale venivano imprigionati i pirati che infestavano il Mar della Cina, mentre ora è una piccola città dove hanno trovato rifugio i reietti della società e le più temibili bande di malviventi dedite allo spaccio di droga ed alle scommesse sui combattimenti clandestini.Infine giungeremo a Guilin, una delle zone più verdi e rigogliose della Cina, situata tra imponenti montagne che, metaforicamente e geograficamente, la dividono dal caos tipico della città. La popolazione che vive qui è ancora legata ad un tipo di vita semplice ed umile, dove agricoltura e pesca rappresentano le principali fonti di sostentamento.La cosa che più stupisce è, non solo, la realizzazione grafica di tante e così diverse ambientazioni, con texture sempre ben definite e dettagliate, ma la presenza di quella che potremo definire una vera e propria musica ambientale che contraddistingue non solo i diversi quartieri ma, addirittura, i diversi negozi, i bar, le sale da the, ecc. Ogni piccolo locale ha, per così dire una propria colonna sonora che lo accompagna, nella quale musiche di strumenti tipicamente orientali vengono a fondersi magicamente con le voci delle persone ed i suoni tipici del luogo.Diretta conseguenza di tale vastità è stato il deciso aumento del numero dei personaggi non giocanti (NPC) che, grazie a sofisticate routine di LOD Management, potranno addirittura essere visualizzati nell’incredibile numero di 50 all’interno di una stessa area.All’interno della stessa visuale, invece, ne potranno essere visualizzati ben 20, contro gli 8 a cui ci aveva abituati il capitolo precedente. Da sottolineare come il livello di interazione con gli stessi sia notevolmente aumentato grazie alla possibilità di rivolgere loro domande su più di un argomento. Le risposte che riceveremo saranno estremamente varie e sorprendenti e, qualora chiedessimo loro indicazioni per arrivare in un certo luogo, non saranno rari i casi in cui essi stessi ci accompagneranno di persona.

Il denaro e la sua importanzaUna delle novità su cui Yu Suzuki si è maggiormente soffermato nelle diverse interviste che hanno preceduto l’uscita del suo ultimo capolavoro ai tempi del Dreamcast è stata l’importanza che il fattore denaro avrebbe rivestito in Shenmue II. Nel primo capitolo, come ben ricorderete, la premurosa Ine-san ci consegnava una paghetta giornaliera; ora, invece, le cose sono cambiate. Hong Kong è una città estremamente cara e dovremo darci da fare per racimolare i soldi che potremo utilizzare per acquistare le mappe dei diversi quartieri, pagare la camera d’albergo, acquistare gadget, giocare in sala giochi (dove troveremo, oltre ad Hang On e Space Harrier, anche i magnifici Out Run e Afterburner II con tanto di cabinati originali), ecc.Non a caso sarà, quindi, possibile selezionare l’argomento denaro in qualsiasi conversazione.I modi per guadagnare sono molteplici. Potremo lavorare al porto di Aberdeen o in un magazzino di Kowloon spostando pesanti casse, ma racimoleremo al massimo 60-70 dollari, oppure potremo dedicarci al gioco d’azzardo.A tale proposito non avremo che l’imbarazzo della scelta: freccette, braccio di ferro, Otoshidama (il “cugino” cinese del Pachinko), dadi. Oppure ci sarà la possibilità di rivendere gli oggetti recuperati nei negozi piuttosto che ai distributori automatici (nella versione Dreamcast era possibile vendere gli oggetti collezionati nel primo episodio e salvati sulla memory card. In questo caso, invece, i programmatori hanno lasciato in nostro possesso fin dall’inizio un certo numero di oggetti poiché non era possibile trovare un altro sistema compatibile con la mancanza del primo episodio di Shenmue su Xbox) presso degli appositi banchi dei pegni. L’importante è farsi dare un destino prezzi dettagliato per confrontare tra di loro le diverse offerte.Potremo, inoltre, optare per i combattimenti di strada, pericolosi ma redditizi oppure lavorare part-time presso gli stessi gestori di Otoshidama, cercando di attirare l’attenzione di possibili giocatori per poi sconfiggerli ed incassare la metà delle vincite.

Street FightingOltre ad essere una delle diverse fonti di guadagno, i combattimenti saranno momenti importanti per l’evolversi stesso della storia. Come nel primo episodio incontreremo lungo il nostro cammino diversi personaggi che ci insegneranno nuove mosse, indispensabili per affrontare con successo anche gli avversari più agguerriti. Sarà, inoltre, sempre possibile acquistare nuovi colpi in appositi negozi, ma i prezzi elevati costituiranno un ostacolo non indifferente.Il sistema si combattimento è stato comunque ulteriormente raffinato con l’introduzione di tecniche particolari, prese, proiezioni e chiavi articolari che ne hanno aumentato il realismo e la spettacolarità.Interessante novità l’introduzione di combattimenti con la visuale in prima persona che però soffre, talvolta, di qualche incertezza a livello di inquadratura.

Quick Timer EventUno degli aspetti che maggiormente aveva attirato la mia attenzione nel primo capitolo ritorna ora ampliato ed arricchito da una spettacolarità di livello assolutamente cinematografico.La lunghezza dei QTE è stata notevolmente aumentata dando così vita a sequenze di una certa complessità che non mancheranno di affascinarci ed entusiasmarci.Li ritroveremo anche durante il lavoro, quando dovremo spostare casse o i preziosi libri antichi di un tempio taoista (ma non aggiungo altro per non rovinarvi la sorpresa…), oppure in situazioni inusuali, come quando ci troveremo sull’orlo di un baratro e dovremo agire tempestivamente per non cadere di sotto, piuttosto che durante le partite a braccio di ferro.La novità più interessante consiste nella maggior complessità di esecuzione che non è limitata alla pressione di un singolo tasto o di una singola direzione della croce direzionale, ma prevede sequenze di tasti più articolate. Alcuni QTE, inoltre, se non superati, non si ripresenteranno dal principio ma produrranno dei bivi all’interno del gioco.Resta comunque da dire che su Xbox abbiamo notato una leggera semplificazione degli stessi dovuta ad un aumento del tempo necessario per premere i tasti de joypad.

E’ tutto nelle nostre maniPotrà piacere o non piacere, fatto sta che il sistema di controllo, con l’utilizzo combinato di croce direzionale e controller analogico rappresenta al momento la migliore soluzione per muoversi ed investigare in un mondo così ricco come quello di Shenmue II. I veterani, quindi, si troveranno perfettamente a proprio agio, ma anche i neofiti non faticheranno ad utilizzarlo al meglio.La novità più importante rispetto al primo episodio consiste nell’introduzione dell’Icon Selector, ossia di quattro icone posizionate in basso a destra sullo schermo, nella stessa posizione e con gli stessi colori dei tasti del joypad, alle quali sono state assegnate diverse funzioni a seconda delle situazioni in cui ci verremmo a trovare (un po’ come succedeva in Zelda per N64) come aprire una porta, vedere l’inventario, combattere, giocare, ecc. In alto a sinistra, invece, comparirà in certi casi l’Action Selector, che ci permetterà di decidere tra diverse opzioni che ci presenteranno nel corso dell’avventura. Per chi poi si lamentava delle logoranti attese cui si era costretti per giungere a determinati appuntamenti è stata introdotta una nuova funzione denominata “Machi System” che consentirà ai giocatori di accelerare il tempo per giungere immediatamente al momento di un certo eventoImportante, poi, sottolineare la possibilità di salvare in qualunque momento senza dover essere costretti a rientrare nel luogo in cui dormiamo.

GraficaSu Dreamcast Shenmue II aveva offerto uno spettacolo davvero incredibile. Ancora oggi, osservando la piccola console bianca di casa Sega mi domando come sia stato possibile ottenere una siffatta orgia di poligoni e textures, ma non trovo una risposta plausibile.Il gioco è caratterizzato da ambientazioni enormi, con un’architettura da lasciare senza fiato e da un dettaglio delle texture più definito, sebbene l’hardware dll’Xbox non sia stato sfruttato a dovere.E’ comunque ancora presente, seppur in maniera più limitata, il pop up dei personaggi che talvolta paiono apparire dal nulla e un esagerato effetto “motion blur” durante i combattimenti che potrebbe dare fastidio. Anche l’implementazione del cielo e degli agenti atmosferici è stata ulteriormente migliorata, con una menzione particolare per l’ottimo glare effect, visibile con il sole di fronte. Ma i tocchi di classe si contano a decine, come gli effetti di illuminazione che seguono il susseguirsi di giorno e notte, le tazze che si specchiano sui tavolini dei bar e così via. Grazie alla maggior potenza della Xbox i programmatori Sega sono potuti intervenire su Shenmue II implementando il full-antialiasing, nonchè una diversa gestione degli effetti di luce in tempo reale. Senza per questo dimenticare la possibilità di attivare, con la semplice pressione di un tasto (quello bianco), quattro filtri-colore che ci permetteranno di gustarci il gioco con gradi di colore più tenui, con un filtro seppia oppure in bianco e nero (sulla falsariga, per es., di quanto già visto in Wreckless).Discorso analogo per i personaggi, caratterizzati da volti che in parecchi casi rasentano il fotorealismo, e dai QTE, vere e proprie perle cinematografiche.Ricordiamo, infine, la possibilità di scattare delle fotografie in ogni momento del gioco semplicemente premendo il tasto nero quando appare a schermo l’icona di una macchina fotografica.Le foto scattate (per un massimo di 126) saranno poi visionabili mettendo in pausa il gioco e scegliendo l’apposita opzione, oppure dal menù principale selezionando lo “Shots-viewer”.

SonoroSe Shenmue II è uno spettacolo con gli occhi, non possiamo negare che lo sia anche per le nostre orecchie. Le musiche, estremamente varie e sempre a tema, realizzate spesso ricorrendo a strumenti della tradizione orientale, si adattano perfettamente ad ogni ambientazione e, con il loro ritmo, ora blando, ora più incalzante, accompagnano perfettamente l’evolversi della storia.Discorso a parte per il parlato.Anche se la sincronia con il labiale è presente solo nei dialoghi più importanti, il gioco non ne risente in maniera significativa, ma non è questo il maggior problema.La versione Dreamcast aveva il parlato in giapponese ed i sottotitoli in inglese, mentre con la trasposizione su Xbox si è deciso di doppiare anche tutti i dialoghi. Purtroppo dobbiamo dire che l’operazione non è riuscita alla perfezione e ha fato perdere a Shenmue II un po’ della sua magia tipicamente orientale…Ottimo comunque il supporto Dolby Surround che favorisce un’immersione totale nell’universo del gioco.

LongevitàHo riflettuto molto prima di scrivere questo paragrafo e mi sono reso conto che parlare di ore di gioco o fattore rigiocabilità in un titolo come Shenmue II sarebbe stato tradire l’essenza stessa di questo titolo.Non si può giocare a Shenmue II per terminarlo il prima che sia possibile, per vedere come va a finire. Questo sarebbe un errore imperdonabile, una vera e propria violenza perpetrata al capolavoro di Yu Suzuki.Shenmue II va sorseggiato lentamente come un buon vino, per assaporarne tutte le sfumature di sapore, va letto e riletto come i nostri libri preferiti, accarezzandone le pagine per sentire sotto la pelle la fragranza della carta…Ci troviamo, infatti, di fronte ad un titolo talmente straordinario che tutti i nostri cinque sensi ne restano coinvolti e sconvolti e non è davvero poco…

-E’ più di un videogioco

-Epico

-Caleidoscopico

-Maniacale nella cura per i dettagli

-Emozionante

-Tecnicamente l’Xbox può fare di più…

-Ma chi se ne frega…

9

Cosa posso dire ancora in chiusura di una recensione così lunga? Che Shenmue è il sogno diventato realtà di Yu Suzuki, uno dei più grandi game-designer di tutti i tempi, che Shenmue non un semplice videogioco, ma un “ponte” tra il videogioco di oggi e quello di domani?

Sinceramente non so cos’altro scrivere perché, di fronte a spettacoli di questo genere, a idee che riescono ad uscire dall’Iperuranio per diventare realtà solo il silenzio sarebbe l’atteggiamento più giusto da tenere.

Qui siamo davvero di fronte ad un’opera d’arte e, di fronte ad un’opera d’arte, la scrittura alza bandiera bianca perché non è in grado di tradurre in parole le emozioni e le sensazioni che si provano…

Voto Recensione di Shenmue II - Recensione


9

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