Recensione

Shelter

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a cura di Francesco Ursino

Il Verdetto di SpazioGames

7

Su queste pagine sono passate centinaia di titoli di sicuro originali e pieni d’inventiva, ma nonostante ciò gli sviluppatori indipendenti sanno sempre come sorprenderci: rendere gli animali protagonisti di un videogioco, infatti, è già un qualcosa degno di nota, ma affidare il ruolo del protagonista a una mamma tasso supera la normale immaginazione dei più. I nostri lettori più assidui avranno forse capito che stiamo parlando di Shelter, titolo Might and Delight per PC e MAC cui abbiamo dato un’occhiata in una prima anteprima di qualche tempo fa. Ora che gli sviluppatori hanno reso disponibile la versione definitiva del gioco, presente su Steam a partire dal 28 agosto al prezzo di € 8,99, è tempo di verificare se le discrete prime impressioni sono state confermate. Vediamo allora se questo mammifero in versione videoludica può scaldare i cuori degli appassionati.

Mamma coraggioShelter, dunque, ci permetterà di controllare una mamma tasso, che avrà il compito di prendersi cura dei suoi cinque cuccioli. Per “prendersi cura” intendiamo il sopravvivere alla fame e alle mille insidie che la foresta selvaggia ha in serbo per la piccola comitiva. Il nostro compito sarà quindi quello di sfamare i nostri piccoletti, proteggerli dai predatori, e farli crescere nelle migliori condizioni possibili.Messa così sembra essere un impegno da poco, ma una volta avviato il gioco si capirà subito come il nostro compito non sarà per niente facile, soprattutto perché, inevitabilmente, il giocatore svilupperà un legame molto forte con i cinque cuccioli, e tutto ciò si tradurrà nella cura e nell’attenzione posta in ogni azione che si andrà a compiere. Sembra giusto parlare di vera e propria tensione emotiva, che si farà sentire ogni qual volta i nostri piccoli saranno minacciati da qualche pericolo.Il nostro viaggio nella foresta prevederà fasi alterne di giorno e di notte, che a livello strutturale andranno a formare i vari livelli gioco: tutto quello che bisognerà fare, a livello puramente pratico, sarà dunque prendersi cura dei cuccioli e andare dal punto A al punto B del livello. L’ambiente circostante, in tutto questo, si rivelerà sempre ostile: di notte, ad esempio, bisognerà fare attenzione a non perdere di vista i nostri cuccioli, e in particolar modo a non farli uscire dal cerchio di luce che circonderà la mamma tasso (uno stratagemma di gameplay un po’ fantasioso, ma che fa il suo dovere). Di giorno, invece, le minacce possono provenire da un corso d’acqua in piena, da un’enorme volatile che sorvola famelico i nostri piccoli, e via di seguito.Detto questo, vero è che il titolo non proporrà un’esperienza particolarmente lunga: per portare a termine Shelter, e arrivare a uno dei due finali disponibili, sembra giusto dire che non si impiegherà più di un paio d’ore. Probabilmente troppo poche anche se, considerato quanto scritto finora, l’esperienza proposta è di sicuro intensa e carica di tensione emotiva.

Da che parte si va?Dal punto di vista, diciamo cosi, narrativo, abbiamo visto dunque che Shelter propone un’esperienza valida, in cui il rapporto tra giocatore e cuccioli risulta sicuramente ben riuscito, emotivamente interessante e del tutto fuori dagli schemi. A livello concettuale, perciò, siamo davanti a una sorta di sperimentazione videoludica che convince per la sua originalità. Le prime magagne da segnalare, però, arrivano quando si analizza il gameplay: le buone intenzioni degli sviluppatori, che emergono durante i minuti di gioco, vanno a scontrarsi con quella che alla prova dei fatti risulta essere un’esperienza che per qualcuno potrebbe risultare poco interessante, per non dire noiosa e addirittura frustrante.Andiamo con ordine: appena avviato il gioco, ci ritroveremo nella nostra tana a “vestire” i panni di mamma tasso, in compagnia dei nostri cinque cuccioli. Intuitivamente cominceremo a muoverci con la classica combinazione di tasti WASD ma, di fatto, non si avrà la minima idea di dove andare o cosa fare.Sarà una situazione che si ripeterà praticamente per tutto il corso del gioco: una volta immersi nella natura selvaggia il giocatore si troverà faccia a faccia con i pericoli della foresta, e potrebbe non risultare cosi intuitivo riuscire a capire cosa si dovrà fare e dove bisognerà andare. Per la verità sotto questo punto di vista il gioco si difende bene, con un level design abbastanza ispirato che alla fine dei conti propone una sola via per avanzare, ma il punto è che non tutti i giocatori potrebbero avere voglia di continuare a girare senza avere né indicazioni su cosa fare né su dove andare. Senza contare il piccolo particolare, poi, che durante il pellegrinaggio dovremo trovare da mangiare per i nostri cuccioli andando a sradicare piante e vegetali (questo compito è delegato al tasto sinistro del mouse), dando capocciate agli alberi per far cadere frutti, cacciando talpe, ranocchie e le infide volpi.Dicevamo dunque che le intenzioni degli sviluppatori erano chiare: da una parte riuscire a trasmettere i ritmi lenti della vita nella foresta selvaggia, di modo anche da far affezionare il più possibile il giocatore ai piccoli cuccioletti, e dall’altra proporre un’esperienza il più “naturale” possibile. Il gioco infatti non presenta interfaccia, si limita a pochissime istruzioni, e salva solo alla fine dei vari livelli; un ulteriore fattore, quest’ultimo, che potrebbe far desistere qualcuno dal continuare a giocare, visto che il titolo alla fine non è altro che una più o meno lunga opera di esplorazione dei livelli alla ricerca dell’unica via che porta alla fine dello scenario.Tutti questi difetti, è giusto dirlo, scompaiono o comunque perdono gran parte del loro valore nel momento in cui si comprende bene che tipo di titolo è Shelter: con la giusta predisposizione, l’esperienza proposta da Might and Delight si rivela sorprendente e originale, un viaggio emozionante e foriero di spunti di riflessione. Vero è, pero, che coloro i quali prediligono esperienze più dirette e frenetiche, probabilmente dovrebbero lasciar stare le vicende di mamma tasso.

Tasso curiosoIl comparto grafico di Shelter è un altro dei punti distintivi della produzione: l’aspetto visivo tridimensionale offre colori pastello che riescono bene a rappresentare tutte le condizioni atmosferiche della foresta. La riproduzione di alcuni particolari, poi, risulta essere singolare: parliamo soprattutto di corsi d’acqua e cascate, cosi come del fuoco e del cielo notturno, costituito da una texture costellata di pianeti che potrebbe benissimo trovare posto nella stanza di un bambino; certi scorci graziosi, difatti, troverebbero una degna collocazione in un libro illustrato adatto ai più piccoli. Positiva anche la realizzazione di mamma tasso e famiglia, con i piccoletti che si segnalano anche sul piano audio, per via dei vari sbuffi, latrati e gridolini che diventeranno una compagnia costante durante l’esperienza di gioco.Continuando l’analisi del sonoro, è sicuramente da segnalare l’accompagnamento realizzato da Retro Family, che sottolinea in modo sempre puntuale i momenti più importanti (e spesso aiuta a capire se si è imboccata la strada giusta o semplicemente si è tornati sui propri passi), oltre che le varie situazioni di gioco.

– Il legame tra il giocatore e i cuccioli di tasso è ben sviluppato e cresce durante il gioco

– Comparti audio e video piacevoli

– Il ritmo lento e compassato non piacerà a tutti

– Assenza quasi totale di indicazioni su cosa fare durante il gioco

– La durata sarebbe potuta essere un po’ più lunga

7.0

Shelter è un gioco sicuramente originale, che si sofferma sul tema della maternità in modo insolito e discretamente riuscito, concentrandosi sulle emozioni e la tensione che la vita della foresta può regalare. Accanto a queste note positive si pone poi un comparto tecnico, sia audio che video, di buona qualità e che offre diversi spunti interessanti.

Detto questo, è pur vero che la produzione Might and Delight potrebbe risultare indigesta ai giocatori che preferiscono i giochi più frenetici: un gameplay un po’ ripetitivo, la quasi totale mancanza di aiuti e indicazioni durante il corso del gioco, oltre che a una longevità tutt’altro che importante, difatti, fanno in qualche modo diminuire il giudizio finale del titolo, che rimane comunque interessante e sicuramente consigliato agli amanti delle esperienze videoludiche più stravaganti.

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