Recensione

Shadow the Hedgehog

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a cura di A bbbello

Sonic sta a Sega come Maldini sta al Milan o, per fare un esempio più pertinente, Mario sta a Nintendo. Nel corso degli anni di storia videoludica le due case nipponiche hanno spremuto i loro personaggi più famosi con una sequela di giochi a loro dedicati per la felicità dei fan. Ed è altamente plausibile pensare che la tradizione continuerà, visto il successo di due icone del mondo dei videogiochi, probabilmente conosciute anche da chi non ha mai avuto niente a che fare con un pad. Però il Sonic Team questa volta non ci spiattella sotto il naso il suo portabandiera, ma uno spin-off della serie con protagonista Shadow, nemesi del riccio blu, com’era lecito attendersi dopo il sondaggio condotto sulla rete. E diciamo da subito che i risultati non sono molto incoraggianti…

Un porcospino con l’AlzheimerNel filmato introduttivo in FMV, si staglia la figura di uno Shadow in preda ai dubbi avendo dimenticato il proprio passato, fatta eccezione per l’immagine di una candida fanciulla di nome Maria inseguita da dei loschi figuri. Mentre l’incertezza regna sovrana nella mente offuscata del riccio rosso e nero (no, non è milanista!), all’improvviso le malvagie truppe di Black Arms invadono la terra e attaccando i soldati della GUN Federation. Shadow si mostra imperturbabile all’accaduto finchè non gli appare davanti agli occhi l’ologramma del minaccioso Black Doom, capo dell’esercito alieno, che gli intima di riportargli indietro i sette Chaos Emerald come promesso perchè “il giorno del giudizio si avvicina”. La creatura del professor Robotnik brancola sempre di più nel buio e, non avendo scelta, decide di partire per recuperare i Chaos Emerald, unica via per far luce sul proprio passato.

Buono, cattivo o… menefreghistaUna delle trovate più originali nonché ottimo espediente per allungare sensibilmente la longevità è costituita dai finali multipli. Una volta iniziata la modalità storia, infatti, apparirà una sorta di schema “a rami”: a seconda del vostro comportamento nei vari quadri percorrerete una strada che vi porterà a un determinato finale. Ricominciando il gioco e cambiando la linea guida delle vostre azioni giungerete ad un finale diverso. Semplice, no? In ogni quadro avrete a disposizione una gamma di tre vie da imboccare. Se avete sempre amato i supereroi e invidiato il loro seguito di fan, assecondate le richieste dei buoni della serie, da Sonic a Knuckles, che, oltre a darvi manforte nell’arco della missione vi proporranno degli obiettivi da Hero, come ad esempio salvare degli scienziati imprigionati o respingere l’attacco delle truppe nere. Al contrario, se proprio non vi vanno giù le azioni da salvatore della patria date adito alle esecrabili proposte del Doom’s eye, una voce spettrale che stimolerà il lato dark di Shadow istigandolo ad eliminare la GUN federation. Infine, se volete andare dritto per la vostra strada e ignorare tutto e tutti per scoprire il passato di Shadow, fatelo pure, nessuno ve lo impedirà: basta proseguire nel livello e trovare il Chaos emerald. E se doveste pentirvi di una vostra decisione sconsiderata e vi siete redenti, niente paura. Direttamente dal menu di pausa è possibile cambiare in ogni momento il nostro proposito e scegliere uno dei tre obiettivi per il quadro in cui ci troviamo.“Ma se avessi fatto diversamente in quella situazione come sarebbe andata a finire?”. Una domanda, forse anche retaggio del celebre film “sliding doors” con Gwineth Paltrow, che frullerà in testa di continuo, stimolando il giocatore a finire il titolo decine di volte, accrescendo, come già detto, la longevità.

Un animale armato al volante… ma senza porto d’armi e patenteUna ventata di freschezza, finalmente. Oggi è vitale non proporre la solita solfa, la minestra riscaldata. Scongiurare la sensazione di déjà vue significa battere la concorrenza e piazzare una moltitudine di copie tra i gamers.Deve averci pensato a lungo Sega, e di conseguenza ecco un paio di novità: le armi e i veicoli. Durante l’avventura, rompendo le casse o raccogliendole dai nemici uccisi è infatti possibile utilizzare svariati tipi di armi e, sparsi per i livelli, troveremo anche dei veicoli che agevoleranno gli inguaribili pigroni. Inoltre, non mancherà di librarsi nell’aere “a bordo” di enormi volatili. Qualcosa, però è andato storto. Quelle features che avrebbero dovuto portare al successo questo gioco, sono alcuni degli errori più marchiani. Il sistema di puntamento delle armi è davvero pessimo, così come tutti i veicoli saranno impadroneggiabili. Volare dopo aver domato le suddette creature non sarà per nulla divertente per lo stesso motivo e capiterà spessissimo di perdere delle vite e ritrovarsi al checkpoint precedente con un pugno di mosche in mano e una vena di frustrazione difficile da trattenere.Impersonare Shadow sarà identico a guidare Sonic. Infatti il campionario di mosse a disposizione è praticamente identico, così come la sensazione di velocità, marchio di fabbrica della saga, che è rimasta tale e quale (si salva almeno quella). Da ricordare, per fortuna, due peculiarità del titolo. Comportandoci da Hero e riempita l’apposita barra light, potremo sfoggiare il Chaos Control, un potere speciale grazie al quale manipolare spazio e tempo e superare una parte di livello. Invece, compiendo azioni deprecabili da Villain riempiremo la barra dark che ci consentirà di utilizzare il Chaos Blast, un attacco formidabile che spazzerà via tutto ciò che è presente sullo schermo.Il gioco rimane essenzialmente un platform in tre dimensioni, purtroppo irrimediabilmente compromesso da dei problemi di giocabilità non marginali. La telecamera spessissimo si dimenticherà di inquadrare l’azione di gioco fissandosi chissà dove. Il sistema di controllo è decisamente impreciso e ci porterà a compiere delle azioni totalmente diverse da quelle che avevamo in mente. Dopo aver assistito a questo scempio non sfrutterete minimamente neanche la modalità multiplayer, che prevede un battle mode in split-screen per due giocatori.Ciò che si prova giocando a Shadow the Hedgehog è una sensazione di vuoto: da uno sviluppatore importante e storico come Sonic Team era lecito aspettarsi molto, molto di più, alla prova su strada. Dire che si rimane delusi è un eufemismo.

C’è anche di peggioI dispiaceri non sono ancora finiti. L’impatto grafico è davvero mediocre, i modelli 3d sono piuttosto spigolosi e squadrati, per non parlare delle textures, superficiali e con un livello di dettaglio ridicolo. Le ambientazioni, seppur varie, sono abbastanza scarne. Gli effetti sonori sono praticamente i medesimi dei capitoli precedenti. Stessa cosa dicasi per le voci dei protagonisti, che non si elevano mai sopra un certo livello. Le musiche rock non contribuiscono a migliorare il quadro. Alla fine del 2005, quando tutte le software house conoscono praticamente a menadito le potenzialità di ciascuna console, e dopo aver ammirato capolavori a livello tecnico come Metal Gear Solid 3 e Resident Evil 4, non si possono presentare pochezze simili, soprattutto quando ti chiami Sonic Team e hai la Sega alle spalle. Un gioco, per restringere il discorso al solo reparto cosmetico, che sembra al livello di quelli Dreamcast di qualche anno fa. Sega, ti prego, ridacci il nostro Sonic in una veste decente!!!

– Alta longevità grazie ai finali multipli

– Tutto il resto

4.8

Che altro dire? Un gioco nettamente al di sotto delle aspettative: magagne, e non di poco conto, nel gameplay e una realizzazione tecnica che lascia di stucco (in negativo). Tutto questo finisce per far passare in secondo piano una longevità sicuramente alta, ma siamo certi che in pochi avranno voglia di giocare e rigiocare Shadow The Hedgehog, il vademecum di come non rendere giustizia a un mito come Sonic. L’acquisto è caldamente sconsigliato, specialmente se siete dei fan del porcospino più famoso di tutti i tempi.

Voto Recensione di Shadow the Hedgehog - Recensione


4.8

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