Secret Weapons over Normandy
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a cura di Jacklord
Mentre nel maggio del 1940 le devastanti armate della Germania nazionalsocialista si apprestavano a terminare il loro “blitz krieg” per annientare le immobili difese della Francia, il destino del vecchio continente e del mondo democratico stavano precipitando dentro al più buio baratro della storia. Ma ecco che dalle minuscole sacche di resistenza, rimaste ancora operanti, accorrono un gruppo di aviatori pronti a sacrificarsi per salvare la libertà dalla tirannia, risollevando l’Europa dal suo baratro sulle forti e coraggiose ali dei loro aerei da combattimento.A Dunkerque, l’estremo lembo del suolo francese su cui si stava serrando la tenaglia tedesca, il contingente dell’esercito inglese stanziato in Francia dovette essere rapidamente evacuato e riportato – attraverso il canale della Manica – in Inghilterra, sotto il fuoco martellante dei panzerfaust e degli stuka tedeschi che cercavano così di distruggerlo. E’ proprio in questa situazione che iniziano le vicende in cui è ambientato Secret Weapons Over Normandy (SWON), l’ultimo titolo di Lucas Arts che si propone di far vivere alle nuove generazioni le avventure e le tragedie, i sacrifici e la paura affrontati da chi era poco più di un ragazzo nel 1940.
Realismo si, ma non troppo: il Fattore MisteroBastano poche schermate di gioco, il sibilo di una raffica di proiettili sulla vostra carlinga per capire subito come il realismo sia la tinta forte, dominante di SWON. Eppure ciò che poterebbe apparire un war-game “duro e puro”, semplice, lineare e senza sorprese, può rivelare alcuni aspetti che lo accostano – seppur lontanamente – al genere “spy-story” o fantascienza. Infatti è ormai un a vecchia leggenda quella delle armi segrete che la Germania stava collaudando tra il 1944 e il 1945 e che avrebbero avuto il tremendo effetto di devastare tutti i suoi avversari. Come è accreditato da parecchi studi del settore, tali armi – se mai fossero esistite – rimasero a livello embrionale o meri progetti, e comunque mai capaci di invertire le sorti segnate della Germania. Tuttavia la loro presenza in SWON e la soprattutto la loro effettio funzionamento aggiunge un pizzico di immaginazione, di imprevisto ad una trama e ad una situazione ampiamente scontate. E’ forse una valvola di sfogo per una libertà di gioco troppo soffocata? Non è questo il punto: piuttosto le armi segrete arricchiscono i combattimenti aumentando la giocabilità e la voglia di continuare a giocare, insegnando nuove tecniche di “warfare”, nuove tecnologie, nuove sfide.
Divampa il gioco della guerraImmediata nota di merito per SWON: il gioco è interamente localizzato in italiano, con sottotitoli, voce fuori campo e menu di comando tutti in lingua nostrana. Lo sfondo del menu di gioco è alquanto ricco, raffigurando il dettaglio di una scrivania militare dove compaiono tipici “attrezzi” del soldato: bussola, foto di commilitoni, mappe geografiche, caricatori….In primo piano sopra ad un elegante porta documenti compare il menu, articolato in 7 voci: Campagna, Azione immediata, Due giocatori, Opzioni, Carica, Salva, Galleria. Nelle prime due è concentrato il succo del gioco: scegliete campagna per tuffarvi subito in epiche battaglie dove si scontrano aerei, navi e mezzi terrestri, facendo precedere questo “tuffo” da un ottimo tutorial. Se invece il fragore dei proiettili volanti e il fumo denso delle esplosioni non fa proprio per voi, avvicinatevi mesti mesti alla seconda voce del menu. Per sfogare la vostra frustrazione contro un solo aereo nemico alla volta e per imparare qualche destrezza utile per il vostro successo, avete a disposizione l’opzione “Azione Immediata”, dove potete stabilire lo scenario, il punteggio massimo e il tempo limite per i vostri duelli uno-contro-uno.Queste due modalità esauriscono la struttura di gioco di SWON, mentre resta secondaria la possibilità di giocare un doppio in split screen, a dire il vero facendo pesare assai la mancanza di giocare ondine ad un titolo che ha tutti i requisiti e il fascino per sfondare sulla rete. Comunque sia, l’azione immediata resta un’ottima palestra per impratichirsi con i controlli
Distruggere per salvare: gli aereiUn indubbio merito di SWON è stato quello di riprodurre fedelmente gli ormai storici velivoli operanti nei vari teatri bellici, offrendo un hangar ricco di ben 20 modelli, impiegati dagli stati belligeranti: Hurricane, Spitfire, Swordfish, Messerschmitt, Zero, Mosquito, Ascender, Wulf, Sturmovik, Black Bullet, Mustang, Meteor, Komet. Ogni modello poi può essere rafforzato mediante “potenziamenti” che vanno dal tipo di corazza al motore, dalla cellula (cioè l’abitacolo) all’espansione per le armi. Queste ultime sono assai varie e ognuna deve essere usata in modo congruente al bersaglio: essenzialmente si suddividono in cannoncino (37mm o 57mm adatto a perforare lamiere), razzi (per bersagli terrestri, possono essere grandi o piccoli) bombe (da 114 kg per piccoli edifici, fino a 907kg per affondare imponenti corazzate) e infine siluri (devono essere sganciati da una quota non superiore ai 150 piedi e percorrono 75 mt sott’acqua prima di innescare la loro carica esplosiva).
La vita quotidiana di un pilota è una quotidiana guerraLe vicende di SWON si esplicitano nell’impersonare John Chase, pilota americano che si è offerto volontario per combattere sotto le insegne della RAF (aeronautica inglese) ancora prima che gli USA entrassero in guerra nel dicembre 1941. I menu di gioco e i vari momenti di gestione delle partite sono tutti raffigurati come momenti nella vita e nelle avventure di Chase.L’elemento che favorisce sia la longevità che l’immersione, o almeno l’attaccamento a John Chase è che le fasi di gioco non sono presentate come un banale susseguirsi di missioni aeree dove vince chi tira giù gli aerei nemici. Non siamo in un frag-game e non siamo sanguinari fraggers; qui abbiamo di fronte una guerra a raggio mondiale e noi combattiamo in una squadra aeronautica che ha di fronte il più forte nemico della storia dell’uomo. E Chase allora? E’ uno tra tanti? Non conta niente quella fa? Il suo contributo vale solo se si alza in volo, segue alla lettera le direttive della missione, sta attento a non farsi sforacchiare perché in questo caso deve tornare alla base e ridecollare nuovamente, deve fare attenzione a non sprecare le munizioni che sono limitate, e non deve perdersi negli amplissimi scenari in cui vola. E deve fare tutto questo nel migliore dei modi possibili.Ogni campagna è frammezzata da sequenze che illustrano gli sviluppi reali della storia, mentre terminato ogni obiettivo riceverete un breve aggiornamento sull’evolversi della campagna e sui nuovi obiettivi da conseguire, oltre alla possibilità di atterrare alla base per aggiustare il velivolo e rifornirlo di munizioni.
Pilotare un aereo da guerraLa giocabilità di un prodotto come SWON è tutta riposta in due fattori: il sistema di pilotaggio e la struttura delle missioni.A seconda delle loro caratteristiche, i velivoli presenti in SWON presentano tutti un’estrema maneggevolezza, che risulta immediata fin dal primo decollo. Muovendo la levetta analogica sinistra l’aereo risponde prontamente ai vostri comandi, adattandosi con precisione alla rotta impartita e consentendo ogni genere di manovra. Questa impostazione permette una notevole personalizzazione dello stile di pilotaggio, assecondando sia il pilota neofita sia l’asso dei cieli. La direzione in cui si vola in SWON ci porta direttamente nell’universo arcade? La risposta è pienamente affermativa. Ma non è completa. Infatti è necessario tener conto del secondo fattore per valutare la giocabilità: la struttura delle missioni. Gli obiettivi sono diversi: abbattere aerei nemici, affondare navi da guerra, radere al suolo basi aeree nemiche, far saltare colonne di carri armati, questo è solo un modesto assaggio di quello che SWON pretende da voi. Ad arricchire questo interessante scenario i programmatori di Totally Games hanno inserito una caratteristica insolita per un arcade puro e crudo: la presenza di un pilota gregario, le cui mosse dipendono dalle vostre scelte: abbattere un nemico, offrirvi copertura, fuoco a volontà. I comandi sono impartiti mediante i pulsanti direzionali sulla sinistra del joypad. Quindi l’azione di gioco ha luogo in rapporto costante con la vostra squadriglia, dalla quale ricevete ordini, e in rapporto con il vostro pilota gregario, necessario per riuscire a realizzare gli obiettivi delle missioni. Queste ultime – oltre ad essere diverse – richiedono un impegno medio-alto, si svolgono in un arco temporale non certo breve mentre la limitazione delle munizioni vi costringerà spesso ad atterrare in basi specifiche per i rifornimenti, allungando il tempo di gioco e aumentando il rischio di essere abbattuti. Per scongiurare questo esito infelice (costringendovi a ripartire dall’ultimo checkpoint con salvataggio automatico) dovrete sparare agli aerei nemici facendo attenzione a non sperperare tutte le vostre munizioni e cercando – cosa più difficile – di inquadrare il più a lungo possibile il velivolo nemico, poiché l’abbattimento non avviene al primo colpo sparato. Per lanciare bombe dovrete invece attivare la visuale terrestre (tasto triangolo) e seguire il vostro mirino fino al punto desiderato. Attenzione! Il mirino terrestre è calcolato in modo da precedere il vostro aereo, quindi non lo troverete immediatamente collocato all’interno della proiezione al suolo del vostro aereo! Bisogna così anticipare il lancio perché va calcolato il tempo tra il lancio e l’atterraggio dell’ordigno. Questo è un piccolo sfoggio realismo!Ho parlato del pilotaggio, ma uno dei punti di forza della giocabilità di SWON consiste nella sensazione di coinvolgimento, di realismo che afferra il giocatore fin dall’inizio calandolo nei panni di un aviatore della seconda guerra mondiale. Il ritmo dell’azione è frenetico: gli spazi aerei sono spesso affollati di velivoli ed è graficamente sensazionale vedere le scie di proiettili sparati in ogni direzione. A rendere più giocabile questo scenario ci sono diversi dispositivi: anzitutto imparate bene a distinguere i distintivi delle varie aeronautiche, per non bersagliare i propri alleati; troverete inoltre un altro utilissimo strumento: l’indicatore della distanza che vi separa da un bersaglio, mentre ogni oggetto – volante o fermo – reca ben leggibile l’etichetta col suo nome.
Paesaggi e guerraLa realizzazione grafica di SWON è basata sui velivoli e sugli scenari. Iniziando dai mezzi bellici, i più dettagliati e ricchi di poligoni sono ovviamente gli aerei, le cui carlinghe riflettono sufficientemente la luce solare e gli effetti dell’aria e del volo sulle ali. Per quanto dignitosamente costruiti, i mezzi terrestri, includendo navi e tank, soffrono invece di una certa trascuratezza e povertà visiva, giustificabile in parte dalla semplice constatazione che nelle furenti situazioni di guerra non c’è proprio tempo per contemplare ciò che circonda. Serve solo identificare un bersaglio da una certa altezza, senza perdere troppo tempo a speculare sul suo aspetto. Sul lato tecnico è assai limitato l’uso di antialiasing, evidente soprattutto sulle ali degli aerei, mentre non si rilevano fenomeni di bad clipping così come i fondali e i loro elementi restano costanti e non ci sono apparizioni o sparizioni improvvise! A proposito di fondali: la regione francese della Normandia è stata resa con un’elevata qualità visiva, con una linea dell’orizzonte davvero lontana e con una pelette di colori pastello capace di esprimere quel senso di opaco e nebbiolina che avvolge la vista dell’aviatore ad alta quota. Bando alla poesia! Chi cerca fotorealismo dei fondali oppure dettaglio elevatissimo, ebbene non li troverà in SWON, che punta invece sulla visione d’insieme più che sui dettagli. E’ lo stesso discorso fatto a riguardo dei mezzi. Ad osservarle attentamente le textures sono scarne, con dettaglio minimo, quasi appiccicate sugli oggetti. Peccato poi che non si scorga neppure una minima traccia di esseri umani, neanche scendendo in picchiata su una nave o sorvolando un paesino. Ad essere realistici sono invece il fumo e le esplosioni degli aerei, mentre le detonazioni sulla terra ferma sono più grezze. L’interazione con l’ambiente è legata unicamente all’impatto delle armi, peraltro efficace anche sull’acqua. Il frame rate sui 30fps soffre ogni tanto di rallentamenti, in concomitanza con momenti di intenso dogfighting.
Il suono della guerraIl comparto sonoro è uno dei cavalli di battaglia di SWON, sia per la colonna sonora orchestrale che accompagna il gioco (sebbene un poco ripetitiva a lungo andare) sia per gli effetti audio che descrivono nel linguaggio dei suoni ciò che effettivamente accadrebbe: raffiche di mitragliatori, scoppio di serbatoi, grida di piloti, messaggi radio, sirene anti-aeree, il fragore di costruzioni demolite. A fare la parte del leone è il rombo del motore degli aerei, differente su ogni modello e differente a seconda dello stato di salute del mezzo.
– Coinvolgente
– Immediato
– Colonna sonora pregevole
– Localizzato tutto in italiano
– Suggestivo impatto grafico ma…
– …assai povero di dettaglio
– A tratti frustrante
– Niente gioco online
– Per amanti del genere
7
SWON è un titolo i cui punti di attrazione sono il coinvolgimento diretto, l’atmosfera, la facilità dei comandi e la colonna sonora. Il gameplay non è riduttivamente basato su dogfighting ma si estende anche a operazioni di bombardamento e scorta spesso delicate e perciò spesso da ripetere. Lo stesso dogfighting è molto ampio perché coinvolge sia aerei che installazioni terrestri che addirittura navi e sottomarini! Il sistema di controllo è facile da imparare ed è molto preciso. La parte grafica fa il suo dovere e anche qualcosa di più, ma non siamo a livelli eccelsi. Manca poi il supporto per l’online che avrebbe giovato molto.
Voto Recensione di Secret Weapons over Normandy - Recensione
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