Recensione

Scribblenauts

Avatar

a cura di AP

I videogames sono sempre stati caratterizzati da regole. Il modo di raggiungere la fine del livello è sempre stato deciso dai programmatori e l’utente finale, una volta inserito il gioco, si è sempre dovuto “piegare”al gameplay del gioco stesso. Questa dinamica ormai è stata assimilata e nei titoli meglio riusciti questa sensazione scompare, digerita perfettamente da storie e avventure incredibili. Nonostante ciò, a tutti sarà capitato almeno una volta nella vita di trovarsi davanti ad una situazione in cui ci si augurava di avere un particolare oggetto per superare le difficoltà che ci si presentavano davanti: un bazooka per sconfiggere nemici davvero oppressivi, ascensori per raggiungere zone sopraelevate, calamite per raccogliere oggetti fuori portata… Se avete sempre pensato che con l’oggetto giusto si possa superare ogni avversità, allora troverete in Scribblenauts un titolo capace di mettere alla prova il vostro ingegno e la vostra fantasia. Non ci credete? Seguiteci e capirete il perché.

Fantasia e ingegnoLa nuova fatica degli sviluppatori 5th Cell riesce a creare uno stile di gioco che mette il giocatore al centro dell’universo virtuale creato. Tutto quello che succederà al suo interno non sarà scatenato dall’interazione del proprio avatar con l’ambiente o con i nemici, bensì dalla moltitudine di oggetti che potrete far comparire nel mondo di gioco, semplicemente scrivendo il loro nome. Dovrete andare in fondo al mare? Potrete scrivere “scafandro” ed esso comparirà. Preferirete affrontare le profondità oceaniche a bordo di un sottomarino? Scrivetelo ed esso si materializzerà come per magia. Questo gameplay apparentemente semplicissimo, nasconde al suo interno un uso smodato della fantasia stessa del giocatore, garantendo un livello di sfida che può sembrare ostico all’apparenza ma che, grazie a tecniche a volte prese di peso da cartoni animati, a volte frutto di intuizioni geniali, rende ogni livello un concentrato di soluzioni diverse e assolutamente personali.Una volta chiarita l’unicità di Scribblenauts rispetto allo smisurato catalogo videoludico contemporaneo serve capire come viene sfruttato questo incredibile gameplay.Il titolo si sviluppa come un puzzle game diviso in una decina di mondi a loro volta divisi in undici livelli Azione e altrettanti denominati appunto Puzzle, elevando il numero degli stage totali a più di duecento. Una volta creato il vostro profilo, tra i due disponibili, potrete iniziare un interessantissimo tutorial che vi accompagnerà nell’affrontare diverse sfide facendovi entrare nell’originale meccanica che muove questo strambo prodotto. Capirete che toccando l’icona nell’angolo in alto a destra dello schermo non solo potrete creare oggetti e cose del mondo comune, ma potrete far vivere anche persone e animali viventi dalle molteplici professioni e peculiarità. Sono escluse dall’elenco parole non materiali, offensive e coperte da copyright, ma quasi tutto quello che vi passerà per la mente, sarà sempre a portata di pennino. Imparate le basi, la vostra avventura avrà inizio e potrete cominciare a scoprire la differenza che contraddistingue la modalità Azione da quella Puzzle: la prima richiede al giocatore di portare Maxwell, protagonista del gioco e vostro avatar atto ad interagire all’interno dei livelli, dal punto di partenza fino alla Starite, stellina brillante che sarà posta in luoghi sempre più difficili da raggiungere. Una volta raccolta, il livello avrà fine e si sbloccherà quello successivo. Nei livelli Puzzle, invece, la stella che decreterà il completamento dello stage sarà celata e spesso occorrerà soddisfare alcune condizioni (opportunamente descritte all’inizio della sfida) per farla apparire. Un esempio? Nei primi livelli di gioco vi troverete in un deserto con un povero impiegato. L’indizio sarà semplicemente “Rinfrescalo” e toccherà a voi scegliere il modo migliore per farlo. Potrete far comparire un oasi se volete mantenervi in tema con l’ambiente, oppure potrete sbizzarrirvi facendo comparire una doccia, una cascata, una goccia di pioggia e moltissime altre varianti che solo la vostra mente potrà immaginare. Una volta superato un livello questo verrà contrassegnato da una stellina d’argento. Se vorrete ottenere la più ambita stella d’oro, dovrete impegnare ancor di più la vostra materia grigia, visto che vi sarà richiesto di completare lo stesso livello tre volte di fila e utilizzando sempre oggetti diversi da quelli usati in precedenza e scrivendo dei sinonimi di essi. Questo espediente riesce a quadruplicare la longevità di ogni livello richiedendo ogni volta una dose maggiore di fantasia, studiando accuratamente la situazione presentata.

Apparizioni, sparizioni… e interazioniDurante i vari livelli avrete un par da rispettare che va ad indicare il numero massimo di oggetti che potrete far comparire per raggiungere il traguardo. Se negli schemi iniziali potrebbe bastare un semplice oggetto per terminare lo stage, andando avanti le cose si faranno più complicate. Sulla vostra strada potrete trovare animali feroci, muri da distruggere, salti da effettuare e moltissime altre varianti capaci di farvi spremere le meningi. Una volta comparso l’oggetto prescelto potrete poi liberamente posizionarlo nell’ambiente di gioco in modo da ottenere lo scopo prefissato. Essi avranno caratteristiche proprie, così se chiederete una bomba essa potrà e dovrà essere innescata, se deciderete di combattere potrete far comparire armi assortite o qualche personaggio che vi dia man forte. In base alle caratteristiche delle persone che appariranno potrete farne interagire altre. Se per esempio dovete far muovere un gatto potreste usare un topo o un cane. Nel primo caso il felino inseguirà la preda, mentre nel secondo cercherà di scappare. Tutte le emozioni e le intenzioni dei personaggi su schermo saranno immediatamente visibili tramite dei semplici ma efficaci fumetti che appariranno sopra le loro teste. Ciò dona una profondità ancora maggiore ad una produzione che sarebbe stata definita geniale anche senza questa chicca tanto piacevole e realistica (nonostante il realismo non sia certo di casa in Scribblenauts) quanto utile ai fini del gameplay. Se i personaggi creati potranno interagire tra loro, potranno anche utilizzare strumenti affini alle loro caratteristiche. Se vorrete qualcuno che usi un’ascia contro un albero dovrete chiamare un taglialegna, se volete usare una spada contro un mostro chiamerete un cavaliere. A ciò ovviamente si uniscono le tante interazioni di Maxwell che potrà raccogliere un sacco di oggetti, usarli per riempire scatole, cestini e quant’altro, lanciarli contro nemici o oggetti irraggiungibili, arrampicarsi su corde, scale, usare ascensori e tantissime altre cose che non vedrete l’ora di scoprire. Vi basterà toccare l’oggetto desiderato e comparirà un menu comprendente tutte le interazioni possibili. Per dotare il vostro personaggio di un qualche accessorio dovrete semplicemente crearlo e poi trascinarlo su di lui facendoglielo impugnare/cavalcare/guidare/indossare, a seconda dell’oggetto scelto. I suoi movimenti saranno gestibili tramite pennino, permettendo di farlo muovere avanti e indietro in base al punto del livello toccato. Questa scelta immediata purtroppo impedisce la precisione che avrebbe offerto un comando manuale e in alcune occasioni, soprattutto in prossimità di buchi e pericoli mortali, tende a frustrare il giocatore, che normalmente si sarebbe fermato sul bordo senza superarlo, richiedendogli di rifare il livello dall’inizio. La croce direzionale servirà solamente a scorrere la visuale sul campo di gioco permettendo di esplorarlo liberamente senza che Maxwell debba raggiungere la zona da esaminare. Se, come detto in precedenza, la parte del leone viene svolta dall’icona posta nell’angolo in alto a destra, capace di far comparire una tastiera QWERTY o di farvi scrivere direttamente le parole desiderate lettera per lettera, a sinistra troverete una lente d’ingrandimento, utile per vedere i nomi esatti degli oggetti con cui potrete interagire. Nonostante questa opzione possa sembrare inizialmente superflua grazie all’immediata riconoscibilità degli elementi in campo, andando avanti potreste incontrare cose o personaggi più rari e che potrebbero necessitare di una precisa connotazione.

Il potere dell’OllaroOgni volta che completerete uno stage verrete ricompensati da bonus più o meno ghiotti assegnati se non avrete usato armi, se avrete utilizzato parole nuove rispetto a quelle inserite precedentemente, se avrete trovato una soluzione considerata geniale e tantissime altre combinazioni diverse. A ciò si uniscono valutazioni riguardanti il numero di strumenti usati e il tempo impiegato. La somma di tutti questi fattori darà come risultato il numero di “Ollari” che vi metterete in tasca e che potranno essere spesi nel relativo negozio per acquistare nuovi mondi sulla mappa di gioco, nuovi avatar da sostituire al prode Maxwell e nuove musiche da ascoltare e da inserire nel simpatico editor a vostra disposizione. Il software vi darà la possibilità di creare una dozzina di nuovi livelli e vi permetterà di modificare gli obiettivi, i personaggi e la posizione della Starite all’interno degli stage che avrete già completato. Non sarà possibile quindi modificare la struttura fisica di un livello per crearne uno totalmente nuovo ma potrete, all’interno di esso, creare situazioni completamente nuove e capaci di stimolare, ancora una volta, la vostra fantasia. Potrete decidere addirittura i comportamenti di eventuali protagonisti facendo loro imbracciare armi, custodire oggetti e quant’altro. L’utilizzo dell’editor non risulta di semplice fruizione, ma basta concedergli un po’ del proprio tempo per riuscire a produrre creazioni davvero incredibili e, ancora una volta, assolutamente personali. La capacità di mandare online i vostri sforzi poi permette di testare i livelli dei propri amici e di mandar loro le proprie creazioni.

Un dizionario in una schedaL’utente che gioca per la prima volta con Scribblenauts difficilmente non rimarrà affascinato dallo stile grafico adottato. Tutto è disegnato con un tratto molto semplice che si potrebbe facilmente paragonare al tratto infantile di un bambino. I bordi sono accentuati come fossero disegnati a matita e le animazioni sono davvero povere e limitate. Se pensate che questo possa essere negativo, fareste bene a ricredervi poiché tutto funziona alla perfezione e contribuisce a immergere il giocatore in un mondo nel quale si chiede al giocatore di tornare bambino e di cominciare a pensare a cose tanto assurde nel mondo reale quanto logiche e a volte palesi in quello fantastico di Maxwell. Il sole che pende da un filo e illumina il livello, così come la cura nel ricreare determinati oggetti della stessa natura (sembra strano ma un semplice “fiore” è graficamente diverso da un “ranuncolo”), sono dettagli che saltano all’occhio e strappano più di un sorriso. A ciò si unisce un comparto audio che riesce ad essere tanto essenziale quanto curato. I rumori dei tantissimi oggetti ricreabili ricreano il feeling dello strumento originale, mentre le musiche sanno essere delicate e allegre, senza disturbare il fantasioso pensare di chi è intento ad osservare lo schermo alla ricerca di una soluzione.Se la giocabilità deve il proprio successo all’incredibile originalità del prodotto e alla sua altrettanto stupefacente semplicità, la longevità è garantita dalle moltissime sfide proposte e alla richiesta di superarle per ben quattro volte con strumenti e metodi diversi.Abbiamo lasciato per ultima, ma non certo per importanza, l’enorme quantità di oggetti che potrete trovare all’interno di quello che potrebbe essere considerato un piccolo dizionario della lingua italiana. Premesso che non tutte le parole di uso comune sono presenti, provare a scrivere qualcosa e vederlo comparire sotto i propri occhi ha un fascino davvero unico e impagabile. Scrivere “elicottero” per andare a prendere uno Starite su un albero in uno dei primi stage, apre nella mente del giocatore una serie infinita di possibilità, riuscendo a coinvolgerlo come raramente accade.Gli unici difetti che abbiamo riscontrato e che potrebbero scalfire la grandiosità dell’opera sono da rintracciare in un controllo non sempre ottimale di Maxwell e nel riconoscimento di alcune rare parole che, avendo più di un significato, non vengono sufficientemente descritte in fase di scelta. Un piccolo prezzo che riteniamo chiunque possa pagare per poi usufruire di un gioco capace di stimolare e far sorridere il bambino che dorme in tutti noi.

– Concept originale ed immediato

– Tantissime parole, tantissime soluzioni e tantissimi livelli

– Tecnicamente valido e coerente con l’universo in cui si ambienta

– Editor dei livelli

– Qualche imprecisione nei controlli del personaggio

– Alcune parole non vengono riconosciute

9.0

Se le prime impressioni derivate dall’E3 promettevano “soltanto” un gioco originale e divertente, il prodotto completo offre un’esperienza assolutamente unica capace di incrociare i puzzle game con i platform, lasciando allo stesso tempo carta bianca al giocatore sul modo di procedere nella risoluzione degli oltre duecento stage che compongono l’ultima fatica 5th Cell. Al comparto tecnico si aggiunge una profondità del gameplay che va di pari passo con la mente del giocatore, creando un tutt’uno con esso. In definitiva Scribblenauts è un piccolo, geniale capolavoro adatto a tutte le utenze e capace di stupire e di coinvolgere chiunque abbia un minimo di fantasia e desideri tuffarsi in un mondo dove tutto è possibile.

Voto Recensione di Scribblenauts - Recensione


9

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