Scratches - Graffi Mortali
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a cura di Stefo
Il buio, da sempre, incute una sorte di timore reverenziale! Non si sa bene perchè, ma alla fine chiunque, in misura diversa, è più inquieto quando l’ambiente non è illuminato… In molti hanno cercato di dimostrare che la paura del buio è del tutto irrazionale ed infondata: ciò che c’è nel buio è esattamente ciò che si vede chiaramente nella luce. Nucleosys ha preso questa teoria e l’ha sviluppata cercando una trama convincente per un’avventura grafica che fa del buio e dell’oscurità la sua colonna portante. Eccoci dunque pronti a parlare di Scratches – Graffi Mortali, avventura in grado di immergerci in atmosfere cupe ed angoscianti oltre ogni limite. Riuscirà a farci sobbalzare sulla sedia e mantenere l’adrenalina a mille? Scopriamolo insieme.
TramaNel gioco vestiremo i panni di Michael Arthate, uno scrittore specializzato (ma che strano) in romanzi horror e thriller. Dopo un debutto “col botto”, lo scrittore è in cerca di nuove ispirazioni in grado di garantire un altro best seller; quale migliore luogo se non una vecchia magione vittoriana nelle campagne Inglesi?L’arrivo alla casa è già sufficientemente traumatico: l’edificio è in condizioni più o meno pietose: vecchio, decrepito e ormai cadente. La curiosità dello scrittore lo porta ad esplorare un po’ la zona ed a trovare subito qualche vecchio giornale indicante che in quella casa, in passato, doveva essere accaduto qualcosa di molto strano ai vecchi proprietari… non mi dilungo oltre, visto che gran parte dello spessore di un gioco di avventura risiede proprio nella storia che narra… e svelarla ora sarebbe inopportuno. Tanto più in un gioco come questo, in cui la suspance è davvero fondamentale. Tenete comunque conto che il filo narrativo è in grado di tenere tutti abbastanza tesi dall’inizio alla fine.
GameplayUna delle cose che balza all’occhio più prepotentemente è la tranquillità dell’azione di gioco, basata soprattutto sull’esplorazione e sulla risoluzione di alcuni enigmi. Tutta la traccia narrativa, pur non essendo prettamente da Oscar, riesce a generare nel giocatore una discreta curiosità. Gran parte degli avvenimenti trattati riguarda “il passato della casa e dei suoi abitanti”, con alcuni grossi colpi di scena. E’ ovviamente fondamentale che la storia trattata sia “solida”. Scratches, alla fine, è un’avventura grafica punta e clicca standard e come tale non può di certo garantire frenesia o pathos. Il gioco si riduce, spesso, ad una miriade di click sul tasto sinistro del mouse… senza mai toccare la tastiera (e quando dico Mai, intendo MAI… nemmeno per salvare). Nonostante gli sviluppatori indichino il gioco come un titolo a svolgimento “non lineare”, purtroppo dobbiamo constatare che ciò non corrisponde a verità. Gli enigmi si risolvono tutti in maniera abbastanza semplice e lineare. L’utilizzo degli oggetti è limitato al solito andare a tentativi: prova a vedere se l’oggetto A si combina con l’oggetto B ed insieme possono essere utilizzati con l’oggetto C. Purtroppo niente di più. L’unica libertà veramente concessa riguarda l’ordine in cui alcuni oggetti ed enigmi possono essere affrontati, ma questo non influenza minimamente lo svolgimento del gioco: cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia.Gran parte degli enigmi, poi, è basata sul solo utilizzo della logica, e risultano essere risolvibili senza troppe difficoltà.Scratches, purtroppo, soffre dei problemi tipici che le avventure grafiche di questo tipo si portano dietro da tempo: una gestione dell’oggettistica quantomeno discutibile, poca coerenza logica nell’utilizzo di alcuni oggetti, e un “procedere per tentativi” a volte irritante. In generale il gioco soffre di un problema relativamente strano: gli oggetti che sembrerebbero utili in realtà non lo sono affatto, mentre oggetti a prima vista insignificanti risultano essere utilissimi. Quantomeno, tutti gli oggetti raccolti, prima o poi, serviranno per completare il gioco.In precedenza parlavamo di quanto l’ambientazione ed il filo della narrazione fossero importanti per permettere al giocatore di mantenere alta l’attenzione… in Scratches, purtroppo, l’ambientazione ricopre il ruolo di “croce e delizia”: per quanto la casa sia effettivamente affascinante, ci troveremo a girovagare sempre e solo nelle stesse stanze… decine di volte, soprattutto quando saremo più avanti nello svolgimento del gioco. Ci saranno solo un paio di ambientazioni esterne alla casa, visitabili però pochissime volte durante lo svolgimento della narrazione.
TecnicaIl comparto grafico di Scratches è un vero tuffo nel passato, e questo non indica effettivamente un difetto. Il personaggio si muove in ambienti 2D precalcolati, un po’ come accadeva nei vecchi Survivor Horror. Nonostante questo il livello di dettaglio dell’ambientazione è davvero notevole. La casa vittoriana è riprodotta fedelmente, e fornisce al giocatore la giusta idea di “vissuto” e vetusto. In alcune locazioni sarà possibile vedere gli strati di polvere che ricoprono gli oggetti abbandonati al loro destino. In generale, quindi, si tratta di un’ottima realizzazione. I difetti principali riguardano l’impossibilità di variare la risoluzione dello schermo, bloccata a 800*600. Per gli utilizzatori di monitor fino a 15 pollici questo non comporta grossi problemi, ma per chi usa LCD di grosse dimensioni potrebbe comportare un’eccessiva sgranatura delle immagini. A questo dobbiamo sicuramente aggiungere la staticità dei fondali, vero problema che affligge le realizzazioni grafiche in questo stile. Un’ulteriore piccola nota va fatta alle animazioni di transizione tra una stanza e l’altra: anche qui, come accadeva per vecchi titoli, verremo introdotti nella nuova stanza visualizzando una porta che si apre… un qualcosa dal gusto retrò in grado di mascherare i caricamenti del nuovo livello, di tenere alta la tensione, ma anche di annoiare profondamente.Menzione di merito per il sonoro! Un’avventura di questo tipo basa gran parte del suo fascino sull’atmosfera, ed il sonoro gioca un ruolo davvero importantissimo… tanto più se funziona alla grande. Dialoghi ben realizzati, tutti completamente in italiano, effetti sonori provenienti dall’oscurità veramente fragorosi… un’iniezione di tensione consistente! A questo aggiungiamo musiche ben realizzate, anche se poco presenti. Un appunto andrebbe fatto proprio alla “quantità” di suono presente: il gioco risulta essere, in alcuni frangenti, troppo silenzioso, quasi a lasciare il giocatore abbandonato a se stesso. Quantomeno, nel silenzio totale, è più facile venir spaventati da qualsiasi rumorino (come il rintoccare di un orologio).
HARDWARE
Requisiti Minimi: Windows 98/ME/2000/XP Processore da 800 MHz 128 MB di RAM Scheda grafica con 16 MB RAM (compatibile con OpenGL) Scheda audio Lettore CD-ROM 24X Tastiera e mouseMULTIPLAYER
Assente
– Ottima ambientazione
– Sonoro d’atmosfera
– Trama sufficientemente avvincente
– Prezzo contenuto
– Il gameplay sente il peso degli anni
– Troppo lineare
7.0
Scratches è un’onesta avventura grafica, a prezzo modico e dalla discreta realizzazione. Purtroppo soffre di tutti i problemi che il genere di giochi si porta sulle spalle da anni ormai: trama troppo lineare, interazione con l’ambiente limitata ed utilizzo a volte discutibile dell’oggettistica. Escludendo questo, comunque, possiamo dire che il gioco merita attenzione: l’atmosfera e la storia sono abbastanza coinvolgenti, ed il sonoro svolge bene il suo lavoro. Qualche piccolo appunto si potrebbe muovere sulla gestione degli enigmi, tutti troppo lineari e non eccessivamente impegnativi. In sintesi un gioco che farà sicuramente al caso dei fan del genere, ma che potrebbe lasciar abbastanza indifferenti gli altri giocatori.
Voto Recensione di Scratches - Graffi Mortali - Recensione
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