Recensione

Scotland Yard

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a cura di Iori Yagami

Il Verdetto di SpazioGames

6

Cooperativa, multiplayer online, deathmatch: il divertimento in compagnia ha oramai assunto i connotati di queste ed altre opzioni divenute oramai uno standard minimo nei prodottti videoludici odierni. Ciò che però al giorno d’oggi riteniamo scontato era forse inimmaginabile poco meno di venti anni fa, quando i primi pionieristici sistemi home console facevano capolino nelle case dei consumatori. E così, nel mentre Pong o Space Invaders iniziavano la scalata ad un futuro così radioso, i ragazzi e gli adolescenti di tutto il mondo dovevano “accontentarsi” dei giochi da tavolo per potersi divertire in gruppo. A quattro lustri e tante rivoluzioni tecnologiche di distanza, i board games sono comunque riusciti a tenere testa ai loro fratellastri fatti di codice riuscendo, anzi, a “contaminarne” il mondo virtuale riproponendo i vari Risiko, Monopoli ed affini in versione videoludica. Ultimo arrivato in ordine di tempo è Scotland Yard su Nintendo Ds, trasposizione dell’omonimo gioco (edito in Italia da Ravensburger) in cui avremo modo di esibirci in un’appassionante caccia al ladro. Vediamo dunque cosa sono riusciti a fare i ragazzi di DTP Young Entertainment in questo loro rivisitazione di uno dei giochi in grado di vendere ben quattro milioni di copie nel mondo.

Elementare, WatsonIn Scotland Yard avremo la possibilità di calarci in una sorta di rivisitazione del più classico guardie e ladri: dovremo infatti decidere di impersonare o l’equipe di agenti segreti (predisposti proprio dal celeberrimo servizio di polizia inglese) o il fantomatico Mr. X, ladro di fama mondiale e mago della fuga. Per riuscire nell’una o nell’altra impresa avremo a disposizione una serie di mezzi di locomozione, grazie ai quali dovremo muoverci all’interno di una griglia numerica rappresentante la rete di collegamenti stradali della città di Londra (per l’occasione gli sviluppatori hanno affiancato alla City altre quattro celeberrime capitali: Berlino, Parigi, Amsterdam e New York). I movimenti non saranno ovviamente a nostra piacevole discrezione, ma saranno regolati da una serie di regole. All’inizio della partita infatti ciascuna delle due fazioni riceverà un limitato numero di biglietti, grazie ai quali poter affittare uno dei vari mezzi pubblici in grado di spostarsi lungo il labirinto di caselle della mappa. Taxi, autobus e metropolitana saranno quindi le nostre armi, ciascuna dotata di un proprio raggio d’azione ed in grado dunque di farci spostare più o meno velocemente da un capo all’altro della città. I sei detective saranno dunque dotati di 22 ticket ciascuno, mentre Mr. X potrà contare “solo” su 10 biglietti normali. Tale discrepanza è però compensata da un’altra regola, secondo la quale ciascun biglietto utilizzato dai detective passerà nelle mani del ladro, ripianando di fatto il divario fra numero di cacciatori e di preda. Altra particolarità di Mr.X sarà quella di poter utilizzare un biglietto speciale (il “Biglietto Nero”) con cui potersi liberamente spostare su una qualsiasi casella dello schema e, tramite la doppia mossa, utilizzare due ticket alla volta per il proprio spostamento. D’altro canto Mr. X dovrà mostrare periodicamente la sua ultima posizione agli inseguitori, onde evitare troppo ardua e frustrante la cattura. Gli ispettori invece potranno usufruire di alcuni posti di blocco (tramite i quali impediranno l’accesso ad una data casella al delinquente in fuga) e, in dipendenza della mappa di gioco su cui ci troveremo, alcuni trasporti speciali come un elicottero. Le poche regole qui elencate sono tutto ciò che dovremo metabolizzare nel gioco: sotto l’aspetto dei comandi, Scotland Yard fortunatamente implementa appieno le capacità del Ds, riuscendo a condensare tutte le azioni (non tantissime a dir la verità) tramite pochissimi tocchi di pennino sul touch screen. Oltre ciò tramite i due pulsanti dorsali potremo richiamare sia un pratico menù riassuntivo (sul quale saranno indicati i turni trascorsi e i biglietti utilizzati da tutti i vari giocatori), sia una sorta di “lavagna magica” con cui tracciare le ultime, presunte, mosse di Mr. X. Dal punto di vista del gameplay Scotland Yard è il tipico gioco orientato al puro svago in compagnia: complice la tipologia del suo fratellone gioco da tavola, il titolo di DTP Entertainment non si presta affatto a sessioni single player, nelle quali la noia e la frustrazione dovuta all’infallibilità dell’IA faranno capolino dopo qualche turno. Fortunatamente potremo sfruttare la connessione Wifi del portatile Nintendo per sfidare altri sei amici; particolare rilevante è quello di poter sfruttare solo una copia del gioco per il multiplayer (con la limitazione di poter giocare sulla sola mappa di Londra), un po’ come accade per Mario Party Ds o Mario Kart, altra funzionalità simpatica è quella di potersi scambiare appunti ed annotazioni con gli altri investigatori, aumentando così l’idea di gioco di squadra ed evitando di far trapelare cruciali informazioni al Mr.X di turno.

Semplicità al servizio del divertimentoTecnicamente Scotland Yard si presenta con una veste grafica semplice e chiara, che ben si adatta alla conversione del gioco da tavolo ma che, ovviamente, non sfrutta assolutamente a pieno le potenzialità del Nintendo Ds. Pessimo invece il comparto audio, con una nenia (vagamente ispirata al celeberrimo tema de “La Pantera Rosa” di Henry Mancini) ripetitiva sino allo sfinimento ed alcuni blandi effetti sonori che vi porteranno ben presto ad abbassare completamente l’audio della vostra amata console portatile, orientando i nostri padiglioni auricolari verso sottofondi musicali decisamente più gradevoli.

-Conversione dell’omonimo e celeberrimo gioco da tavolo

-Gameplay semplice ed intrigante

-Multiplayer locale con una sola cartuccia…

-…ma limitato ad una sola mappa

-Sonoro irritante

-Single Player decisamente inutile

-Grafica funzionale ma nulla più

6.0

Scotland Yard è un titolo di difficile valutazione e di difficile collocazione nella seppur vasta ludoteca del Ds, rendendolo quasi unico nel suo genere. La fedelissima trasposizione del classico gioco da tavolo, unita alla possibilità di poter utilizzare una sola cartuccia per giocare con i vostri amici, rendono Scotland Yard una valida alternativa con cui passare in tutta tranquillità le serate con gli amici senza dover mettere a soqquadro casa con pedine, dadi e cartoncini.

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