Recensione

Sandstorm Pirate Wars

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a cura di FireZdragon

Da Ubisoft ci si aspetta sempre grandi cose, specialmente quando sul portfolio della società spiccano produzioni come Trials Fusion e Rayman, titoli che su dispositivi iOS hanno dettato standard di qualità davvero altissimi.Ogni volta che compare una produzione della casa francese non c’è nulla da fare, mi sento quasi costretto a scaricarla, sperando sempre di trovarmi davanti ad un capolavoro per mobile.Le cose però non sono andate così bene con Rayman Adventures, e la situazione si è ripetuta con questo Sandstorm: Pirate Wars. Il problema principale? Le microtransazioni, ovviamente.

Pirati spazialiPrendete Mad Max miscelatelo con i combattimenti sui galeoni di Assassin’s Creed e il gioco è fatto. L’ambientazione di Sandstorm è un mondo post apocalittico dal clima completamente devastato, popolato da sacche umane raccolte in piccole cittadelle stato, ognuna con la sua officina per i mezzi, una taverna e poco altro. Hub identici gli uni agli altri che non regalano nulla al giocatore, non approfondiscono quel poco di trama che i designer hanno cercato di inserire e non hanno altra funzione se non fare da menu animato tra un combattimento e l’altro.I personaggi che andremo ad incontrare sono stereotipati e terribilmente banali, tanto da far risultare il tutto ripetitivo sin dai primi istanti. A fare andare le cose diversamente non ci si è nemmeno provato a dire il vero, con quest giornaliere sempre uguali e una trama che definire insulsa è davvero farle un complimento.Non c’è nulla che giustifichi il continuare a giocare Sandstorm dopo i primi dieci minuti, le meccaniche sono talmente poche che già al termine del primo duello avrete già visto tutto ciò che il gioco può offrire. Dopo che sarete entrati in possesso della vostra nave solca-deserti, una sorta di hovercraft blindato più che altro, dovrete dirigervi da un punto all’altro della mappa per compiere gli incarichi che vi vengono assegnati nelle varie città, resistendo ovviamente agli assalti casuali degli sciacalli.Ci sono eventi randomici che tentano di smuovere leggermente le cose, come ad esempio la possibilità di investigare tra rovine o prestare soccorso ad altri umani in difficoltà, ma è tutto davvero così mal realizzato da essere ininfluente nel quadro generale della produzione.

Ricaricare, mirare, fuoco!All’interno di corridoi infiniti, dove la vostra nave si muove in linea retta in maniera completamente autonoma, avranno poi luogo le battaglie. Scontri strategici tra pirati del deserto basati unicamente sulla classica meccanica del sasso, carta e forbice, con equipaggiamenti che perforano determinati scudi e protezioni in grado di distruggere tipologie specifiche di proiettili. Avere una buona varietà di armamenti e di difese risulta quindi importantissimo e la costruzione della nave è l’unico elemento davvero nelle mani del giocatore. La posizione delle armi, tuttavia, non avrà alcun ruolo durante i match e tutto ciò che sarà necessario fare sarà unicamente selezionare l’arma con cui sparare, attendere che questa si ricarichi e indicarle un bersaglio, fino ad arrivare ovviamente a distruggere il vascello nemico superandone gli scudi. Non ci sono variazioni sul tema, non ci sono abilità speciali da attivare (se non una super che aumenta il danno della vostra nave per qualche secondo, o grazie alla quale potete speronare gli avversari) e manca completamente il controllo della nave stessa. Un gameplay insomma che non richiede minimamente acume tattico o strategia.Alla fine dello scontro si riceverà poi una ricompensa in bulloni (la valuta del gioco) che potrà poi essere spesa per acquistare nuove navi, da usare o da mandare in perlustrazione per recuperare risorse extra, o semplicemente per riparare quella in uso. E qui arriviamo al punto dolente: Il gioco dai primissimi minuti entra in un vortice di perdizione dove i crediti sono la base per fare qualsiasi cosa e possono essere ottenuti in gran quantità grazie alle microtransazioni. Ci vuole poco a capire che con questo sistema solo chi vuole aprire il portafogli potrà godere appieno del titolo e soprattutto solo spendendo si avranno gli armamentari migliori.Questa problematica viene amplificata all’inverosimile visto che la seconda e unica alternativa alla campagna è un’arena pvp dalle meccaniche parallele a quelle viste nei combattimenti governati dall’ia. Troppo poco per rendere Sandstorm meritevole del vostro tempo.

– Grafica piacevole

– Banale, lineare e ripetitivo

– Micro transazioni super invadenti

– Non aggiunge davvero niente al mercato mobile

5.0

Sandstorm Pirate Wars è un titolo banale e piatto, da lasciare tranquillamente sullo store iOS. La cosa grave e che proprio non ci è andata giù è che questa produzione arriva da Ubisoft, gli stessi sviluppatori che solo l’anno scorso hanno proposto perle di valore altissimo su mobile e che ora sembrano aver fatto dieci passi indietro. Speriamo che il futuro ci riserbi sorprese migliori.

Voto Recensione di Sandstorm Pirate Wars - Recensione


5

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