Recensione

Samurai Warriors: Katana

Avatar

a cura di AP

I primi anni novanta portarono nelle sale giochi e su console molti picchiaduro a scorrimento e titoli come Final Fight e Street of Rage fecero storia grazie alle loro meccaniche semplici, immediate ma terribilmente divertenti. Con il passare degli anni però, nonostante una grande schiera di appassionati continui a vestire i panni dei mitici Haggar, Cody e Axel attraverso un mercato retrogame mai così diffuso (merito di svariate collection e soprattutto di Virtual Console e simili), questo genere videoludico venne lentamente abbandonato in favore di nuove esperienze. Pochi titoli cercarono di riportare sugli schermi quelle lotte violente, ma tra questi possiamo trovare senza dubbio la saga di Dinasty Warriors. Più che una zuffa da strada, l’azione vedrà coinvolto il giocatore in una vera e propria guerra ambientata nel Giappone feudale, ma il concetto di base resta sempre quello di malmenare il maggior numero di avversari, mantenendo un’impostazione tipicamente arcade. Nonostante la saga principale sia già arrivata al sesto capitolo, quello che troviamo su Wii potrebbe essere considerato un spin-off della serie regolare. Questa volta l’azione non verrà inquadrata in terza persona, bensì in prima, come un classico sparatutto con pistola ottica. Le somiglianze con questa tipologia non si fermano comunque alla visuale poiché anche qui dovremo utilizzare un puntatore…

Come ti affetto un esercitoIl titolo KOEI ha origine da una demo apparsa addirittura alla presentazione del Wii, per produrre un titolo in cui il Wii Remote simulerà l’impugnatura della Katana che da il nome al gioco in questione. Come accennato, Samurai Warriors: KATANA può essere considerato uno strano incrocio tra uno hack ‘n slash ed uno sparatutto su binari. Durante la vostra missione vi troverete ad avanzare quasi interamente su dei binari prefissati e ad affrontare nemici contro i quali dovrete combattere all’arma bianca ma non solo. Su schermo avrete un puntatore che indica dove colpire con i rapidi fendenti attivati dal tasto A. In questo modo potrete effettuare delle combo rapide ed efficaci per sconfiggere un nemico. Siccome però spessissimo i soldati nemici saranno più che numerosi, dovrete affidarvi ai colpi caricati ossia a dei fendenti che effettueranno un ampio attacco che potrà essere effettuato orizzontalmente o verticalmente. Combinare azioni rapide con il tasto A ad altre più potenti significherà danneggiare gravemente i nemici. Se combattedo riuscirete a riempire la barra del Musou, dando un rapido colpo al Nunchuk potrete scaricare tutta la vostra furia sui malcapitati di turno agitando il controller e cercando di colpire più volte possibile gli avversari. Le armi di cui entrerete in possesso saranno molteplici e tutte potenziabili. Oltre alla katana iniziale, potrete brandire un martello da guerra, una lancia e addirittura alcuni yo-yo contornati da lame. Questi strumenti di morte avranno un metodo di controllo alternativo a quello utilizzato per la spada e ciò renderà l’esperienza di gioco un po’ più varia. Per non tradire completamente la parte sparatutto sarà possibile impugnare armi a lunga gittata come archi, pistole e boomerang per colpire nemici lontani e non affrontabili in un corpo a corpo. Saranno presenti varie tipologie di nemici e arrivati alla fine di una sezione potrete trovare il classico boss. In questi frangenti più che in altri sarà utile utilizzare la parata tramite il tasto Z, cercando comunque di non abusarne per evitare di svuotare la barra che regola la vostra difesa. Infine sono da menzionare alcune variazioni nel corso di alcune missioni, in cui verranno attivati dei minigiochi come effettuare una corsa per fuggire, utilizzare la leva analogica per liberarvi dei nemici che vi stanno circondando, o sparare palle di cannone durante un’assedio. Nulla di particolare a conti fatti. Sebbene il gioco abbia tre diverse modalità quella che vi porterà via più tempo è sicuramente la Mosou, ossia quella che rappresenta il classico story mode. Impersonando un guerriero al servizio dell’esercito, vi muoverete attraverso una campagna piuttosto lunga ed interessante. Tra una missione e l’altra potrete migliorare le vostre qualità fisiche e le armi usando l’oro che avrete guadagnato. Questa caratteristica regala al gioco un pizzico di strategia sulla costruzione del proprio personaggio, pur tenendo bene a mente le caratteristiche arcade del titolo. La modalità Trial vi permetterà di affrontare un livello tra quelli già completati inserendo un tempo limite nel quale occorre completare la missione, mentre Vs. vi permetterà di affrontare una missione in compagnia di un vostro amico con il quale combattere solo sul fronte del punteggio finale ottenibile in base ad alcuni semplici obiettivi.

La katana, l’occhio e il braccioNonostante la presenza di minigiochi, modalità a punteggio, armi diverse e un gran numero di missioni, SWK è un gioco con evidenti problemi. Il primo e più evidente è purtroppo riscontarbile sul fronte grafico. Il motore del gioco è fluido e senza incertezze ma questo è dovuto più alla povertà grafica del titolo che all’abilità dei programmatori. I nemici che vi si pareranno davanti sono piuttosto spogli di dettagli e soprattutto quando si faranno avanti in gruppo noterete lo stesso modello applicato a dieci o più nemici che risultano quindi tutti uguali. Alcuni boss sono un po’ più curati con armature diverse e più particolareggiate ma ben lontane dagli standard attuali. Anche la pulizia video non è delle migliori e spesso si ha la sensazione di trovarsi davanti a un gioco per PS2 di prima generazione, soprattutto per via di una qualità delle texture davvero lontana dalle capacità del Wii. Le musiche accompagnano discretamente l’azione ma gli effetti sonori risultano piuttosto piatti e ripetitivi. Nota negativa per la mancata localizzazione dei testi che risultano unicamente in inglese, mentre il doppiaggio è presente sia in inglese che in giapponese, ma non brilla certo per qualità. Problemi anche per quanto riguarda la giocabilità, che seppur appare buona ed efficace grazie alla “fisicità” molto adatta alla serie da cui questo gioco deriva, richiederà uno sforzo notevole del braccio e del polso che, portandoci a compiere veloci movimenti, presto cominceranno a dare qualche fastidio. Per il resto le armi sono ben implementate e il rilevamento dei movimenti fa i capricci solo in rare occasioni, ma sbracciarsi davanti alla tv può risultare alla lunga stancante, così come affrontare orde di soldati tutti uguali e dotati di un’intelligenza artificiale non certo evoluta. Il tempo che impiegherete per portare a termine il titolo si attesta sulle dodici ore, ma agitare il Wii Remote potrebbe stancarvi (mentalmente e psicologicamente) prima di arrivare al completamento del titolo, limitando fortemente la longevità a causa di un gameplay fin troppo lineare e dal sistema di controllo realizzato con una superficialità a tratti disarmante. Forse l’era dei samurai è finita prima ancora di iniziare.

– “Sparatutto” atipico

– Modalità Musou lunga ed impegnativa

– Tecnicamente appartiene ad una generazione fa

– Controlli esigui e confusionari

– Molto ripetitivo

– Intelligenza artificiale assente

5.5

Samurai Warriors: Katana è l’ennesima occasione sprecata a causa di una grafica davvero obsoleta e di una ripetitività di fondo piuttosto marcata. Combattere contro dozzine di nemici per volta da soddisfazione, ma le mosse effettuabili sono molto limitate e agitare il Wii Remote a destra e a manca per colpire più avversari dopo un po’ stanca sia la mente che il corpo. La varietà che permea il titolo non è quindi sufficiente a garantire la soddisfazione di ogni tipo di acquirente, ma se desiderate uno “sparatutto” decisamente atipico e la grafica old generation non vi turba più di tanto, allora fateci pure un pensierino.

Voto Recensione di Samurai Warriors: Katana - Recensione


5.5

Leggi altri articoli