Recensione

Samurai Warriors 2 Xtreme Legends

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a cura di Spetz

Koei è giunta all’ennesimo capitolo dell’ormai lunga serie di titoli dedicati all’universo di Samurai Warriors, maggior esponente del genere d’azione ambientato sui campi di battaglia del Giappone feudale.Il titolo ripropone la struttura dell’originario Samurai Warriors 2, aggiungendo alcune features. Tra i nuovi contenuti sono da sottolineare una serie di personaggi inediti, che vivranno le loro vicende nella relativa modalità Storia, e tra cui si annoverano anche alcune figure storiche del Giappone del XVI secolo, come il generale Maeda Toshie e Hosokawa Gracia. Imagawa Yoshimoto è presente nuovamente anche in questo episodio, mentre Shibata Katsuie e Sasaki Koyiro provengono da Samurai Warriors Empires. Non mancano inoltre nuove armi, due nuovi livelli di difficoltà e il Mercenary Mode. In questa modalità l’obbiettivo è quello di accettare e portare a termine missioni pericolose. La scelta avviene tra varie battaglie con schieramenti differenti: per ognuna di esse viene specificato il grado di difficoltà e l’eventuale presenza di regole extra da tenere in considerazione.I personaggi che si utilizzano in questa categoria verranno potenziati e le nuove abilità acquisite si renderanno disponibili anche nelle altre modalità di gioco. Anche in questo caso il compito, per essere portato a termine, dovrà rispettare determinate regole. La stessa ricompensa aumenta in rapporto alla crescita del livello di difficoltà di ogni missione. E’ possibile anche selezionare alcuni ufficiali da avere al proprio seguito, fino ad un tetto massimo di cinque, in modo da ricevere costantemente il supporto necessario in battaglia. Ognuno di questi possiede a sua volta un lista di abilità che, se sfruttate, consentiranno sia di portare facilmente a termine le missioni che di sbloccare capacità supplementari. I personaggi giocabili in questa modalità sono fin da subito trentadue, e si può scegliere tra sei differenti livelli di difficoltà, che spaziano da “Novizio” fino ad “Esperto”.

La modalità StoriaLa modalità principale è suddivisa in scenari di battaglia e in ognuno di questi si deve cercare di sconfiggere le forze avversarie e mettere in fuga i superstiti. Il combattimento si svolge su mappe piuttosto estese e, come nel precedente capitolo, è presente un radar nella parte alta dello schermo, ad indicare dove sono posizionati i vari schieramenti. Come abbiamo detto, l’obiettivo è quello tipico per il genere, ovvero sterminare tutte le truppe ostili, tuttavia, per avere successo è necessario dirigersi verso i punti nevralgici, quelli in cui si trovano gli ufficiali, contrassegnati da una striscia rossa recante il loro nome. Ogni volta che uno di questi guerrieri viene eliminato dal livello, sul terreno rimangono alcuni importanti oggetti da raccogliere, che svariano da semplici potenziamenti o rigeneratori della salute, a nuove armi o ancora forzieri ricchi di denaro. Sempre il radar aiuta a trovare la giusta via evidenziando di volta in volta le aree in cui c’è bisogno di correre in aiuto o semplicemente di attaccare e respingere i nemici.In questa modalità i personaggi selezionabili all’inizio del gioco sono solamente sei, ma ognuno di essi possiede una propria mappa delle abilità che li distingue l’uno dall’altro. Ci sono i guerrieri più resistenti, altri più abili nell’attaccare o nel difendere, e ognuno ha delle proprie armi di base da sfruttare.

Il gameplay non presenta evidenti innovazioni rispetto al precedente episodio, e si concentra ancora una volta sia sulle sessioni di battaglia a piedi, che sugli spostamenti e le cariche a cavallo. Nel primo caso, si ha una maggiore padronanza della mischia, in quanto si viene a stretto contatto con la miriade di soldati avversari. Nel secondo, invece, la potenza è, per forza di cose, nettamente superiore, e questo può causare alcuni problemi soprattutto se si desidera colpire un obbiettivo specifico. Inoltre, quando ci si trova al cospetto di un valoroso comandante nemico, si può finire anche con il cadere rovinosamente a terra, disarcionati inaspettatamente dal proprio scalpitante destriero.Le combo alla base degli attacchi sono nuovamente impostate sulla pressione dei tasti triangolo e quadrato nelle fasi di attacco, mentre il tasto croce serve a proteggersi e il cerchio scatenare il turbo. Proprio nel momento in cui tale forza si attiva, una luce blu elettrico pervade il protagonista, il quale improvvisamente riesce a compiere una concatenazione di attacchi devastanti e brutali, che di solito vanno preservati per sconfiggere i comandanti. Purtroppo, il sistema di gioco evidenzia ancora una volta le sue mancanze, risultando eccessivamente confusionario e sul lungo periodo troppo monocorde, soprattutto se consideriamo che non sono state fatte aggiunte significative rispetto al precedente capitolo.Procedendo nella storia ed eliminando un sempre maggior numero di oppositori, il personaggio cresce progressivamente di livello e ben presto si inizia ad usufruire di alcune mosse extra, oltre a combo prolungate e maggiormente efficaci.Il sistema di equipaggiamento degli oggetti è molto dettagliato, sia nelle fasi di impostazione delle armi da utilizzare o dei soldati di cui circondarsi, che nella varietà di opzioni sbloccabili o acquistabili attraverso il denaro. A fianco del menù che riepiloga le missioni effettuate e quelle ancora da compiere è possibile accedere allo Shop, che permette di comprare nuove armi, di acquisire migliori abilità, di selezionare i guerrieri di cui circondarsi o ancora di acquistare cavalli più resistenti, veloci ed aggressivi. Tutto questo sistema potrebbe rivelarsi efficace, tuttavia, la struttura stessa del gioco non invoglia ad acquisire potenziamenti o a stabilire tattiche precise. Le meccaniche in battaglia sono eccessivamente lineari e le modifiche apportate dagli oggetti non si dimostrano efficaci e realmente incidenti sull’esito della propria partita. L’intelligenza Artificiale presenta delle evidenti lacune: gli schieramenti non sembrano eserciti ma masse informi di individui statici, che agiscono e si muovono seguendo dei canoni abbastanza casuali e inefficaci. Nei livelli di difficoltà più elevati la cosa non migliora particolarmente, in quanto l’unico elemento che acquisisce rilevanza è quello della quantità, rispetto alla qualità di ogni combattente. Può quindi capitare di menare le mani per minuti e minuti ed essere comunque sopraffatti a causa dell’incessante incedere delle truppe nemiche.

Per quanto riguarda il lato tecnico, anche in questo caso non abbiamo riscontrato alcuna novità rispetto al precedente capitolo. Le mappe sono abbastanza impersonali e prive di dettagli, annoverando grandi spazi aperti, ponti di collegamento e alcune fortezze da conquistare o difendere, ma l’interazione con le ambientazioni è praticamente nulla, anche perché ad esclusione di strutture fisse come gli stessi edifici e le palizzate, non ci sono altri elementi che possano essere sfruttati o distrutti.I guerrieri selezionabili si distinguono bene tra loro e sono discretamente caratterizzati, grazie a tratti somatici piuttosto differenti e armature personalizzate. Lo stesso non si può dire per le truppe disposte sul campo: sembra di avere a che fare con un esercito di cloni piuttosto che con uno schieramento del Giappone medievale.Il comparto audio tende ad essere piuttosto ripetitivo con il passare delle ore. Di buona fattura invece i filmati che descrivono gli avvenimenti che intercorrono tra una battaglia e quella successiva, anche se i dettagli dell’apparato narrativo non sono particolarmente approfonditi.

– Nuovi personaggi giocabili

– Presenza della Mercenary Mode

– Features approfondite…

– …ma non realmente incisive

– Struttura identica al precedente capitolo

– Gameplay limitato

5.5

Samurai Warriors 2: Xtreme Legends si dimostra un titolo indirizzato soprattutto agli appassionati della serie; a testimonianza di ciò vi è l’impossibilità di importare il proprio file di salvataggio del precedente capitolo. Se i personaggi selezionabili sono molti e ben caratterizzati, lo stesso non si può dire riguardo alle ambientazioni e alla conformazione degli eserciti. Gli oggetti sono numerosi e il sistema di potenziamento del personaggio approfondito, tuttavia la struttura di gioco piuttosto ripetitiva e la mancanza di novità interessanti finiscono per minare la qualità complessiva del titolo. La stessa Mercenary Mode non riesce a inserire qualche nuovo spunto. In definitiva si tratta a tutti gli effetti di un’espansione, con ben poche novità di rilievo rispetto al precedente episodio.

Voto Recensione di Samurai Warriors 2 Xtreme Legends - Recensione


5.5

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