Samurai Warriors 2
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a cura di Fabfab
Un paio di mesi fa su queste stesse pagine, mentre mi trovavo a recensire l’ennesimo capitolo di quella saga infinita che è Dynasty Warriors, espressi il desiderio di non avere più niente a che fare con i titoli Koei per almeno un bel po’ di tempo. Speranza vana. Nemmeno il tempo di tornare dalle vacanze estive ed ecco che sugli scaffali mi trovo il cugino di Dynasty Warriors, quello ambientato ai tempi dei samurai. Pensavo che la malattia mi fosse ormai passata, ma un po’ per il prezzo abbordabile, un po’ per la copertina davvero bella (sono un acquirente assai sempliciotto, lo ammetto) ho deciso di portarmi a casa pure questo capitolo, nonostante da diverso tempo le saghe storiche di Koei non mi regalassero più le emozioni di un tempo. Invece mi sono trovato davanti ad un’inaspettata sorpresa!
Come nel precedente capitolo, le vicende narrate prendono spunto da uno dei periodi più tormentati della storia del Giappone, quello noto come Azuchi-Momoyama (XVI secolo), che vide affacciarsi sulla scena tre grandi condottieri – Oda Nobunaga, Hideyoshi Toyotomi e Ieyasu Tokugawa – i quali posero fine all’epoca delle guerre civili e riunificarono il paese sotto un’unica autorità, quella dello Shogun. Fu un’epoca di battaglie, alleanze, amori, tradimenti e immani spargimenti di sangue e questo ha fornito lo spunto ai programmatori di Koei per la realizzazione delle loro trame.Nonostante il periodo Azuchi-Momoyama sia storicamente documentato (a differenza della Cina dei Tre Regni), l’approccio scelto dai programmatori abbellisce le vicende reali con elementi fantastici e mitologici, che rendono ogni condottiero un personaggio dotato di aspetto ed abilità fuori dal comune. Come di consueto il gioco non prevede un unico protagonista, ma permette di scegliere tra ben 24 personaggi dell’epoca (alcuni disponibili da subito, altri da sbloccare, con molte novità rispetto al primo capitolo), per ognuno dei quali è stata prevista una storia a parte che si interseca inevitabilmente con quella degli altri, permettendo di vivere le vicende da punti di vista sempre nuovi ed interessanti. Anche la personalità di ogni condottiero è stata accuratamente studiata, così ci troveremo a scendere sul campo di battaglia spinti dalle finalità più diverse: desiderio di conquista, fedeltà al proprio signore, amore, odio per un determinato avversario e così via. La storia di ogni personaggio si dipana attraverso un certo numero di battaglie (non più di cinque o sei, più una bonus da sbloccare), di cut-scenes, di indicazioni testuali fino all’inevitabile conclusione, che non di rado è drammatica.
Una volta scesi sul campo si notano le prime novità. Naturalmente la vocazione di picchiaduro di massa della serie è stata confermata ed ancora una volta ci si trova a fronteggiare decine di avversari contemporaneamente. Una cosa però mi è balzata subito all’occhio: è sparito il nebbione! Non c’è capitolo di Dynasty Warriors che io ricordi in cui, a breve distanza, l’intero paesaggio venisse inglobato da una torbida ed inquietante parete grigia, dalla quale si materializzavano come per magia soldati ed elementi del fondale. Bene, adesso non è più così: i nemici si vedono comparire da distante e la linea visiva dell’orizzonte è spostata decisamente più in là: naturalmente rimangono fenomeni di pop-up e il paesaggio si sfoca alla distanza, ma d’altronde stiamo pur sempre parlando di Playstation 2, non certo di un XBox 360 e il passo avanti è comunque significativo. Per quanto mi riguarda è un avvenimento quasi epocale: c’è voluta un’intera generazione di console ma alla fine ce l’hanno fatta, l’hanno eliminato!
Detto questo, altro grande pregio di questo capitolo è l’aumentato livello di coinvolgimento del giocatore: se nei precedenti capitoli il personaggio impersonato dall’utente era una specie di battitore libero che poteva aggirarsi a proprio piacimento per il campo di battaglia senza particolari obiettivi da conseguire che non fossero la vittoria finale della propria fazione, in Samurai Warriors 2 cambia tutto! Fin dal primo scontro, fin dal primo messaggio testuale che compare sullo schermo al giocatore si richiede massima attenzione perché non seguire l’andamento degli eventi si paga sempre molto caro. All’inizio di ogni battaglia ci vengono comunicate le condizioni per la vittoria e quelle per la sconfitta, ma una volta scesi in campo la situazione è più mutevole che mai. In ogni momento i nostri alleati possono darci ordini oppure lanciare richieste d’aiuto e non è mai consigliabile ignorare tali messaggi per dedicarsi al cieco sterminio, come avveniva nei capitoli precedenti, perché in tal caso le conseguenze sarebbero quasi inevitabilmente nefaste.Durante una battaglia può accadere veramente di tutto: soccorrere un alleato, conquistare una roccaforte, difendere una macchina d’assedio, riconquistare una postazione perduta, aggirare un nemico troppo forte e così via. Spesso gli eventi si susseguono rapidamente l’uno all’altro, rendendo il ritmo di gioco frenetico ed incalzante, senza un attimo di respiro, anche perché – ovviamente – il nostro personaggio è sempre al centro dell’azione.
Più nemici vengono sconfitti, più il nostro personaggio guadagna esperienza, diventando al contempo più potente ogni volta che aumenta di livello. Ma le possibilità di personalizzazione non finiscono qui, perché esistono decine di abilità speciali che possono venire equipaggiate, dopo che verranno conquistate sul campo di battaglia oppure acquistate in negozio con l’oro messo da parte combattendo. Anche le armi possono venire potenziate con abilità speciali. Collezionare tutti i potenziamenti messi a disposizione dal gioco richiede molta pazienza ed un’attenta esplorazione del campo di battaglia, che nasconde innumerevoli casse da distruggere per sbloccare armi o abilità. Un altro modo per guadagnare nuove capacità è sconfiggere in duello i condottieri nemici che le possiedono. Il tutto tenendo presenti i ritmi frenetici di cui parlavo sopra, che quasi sempre ci obbligano a correre incessantemente da un punto all’altro dell’area di gioco: fortuna che esistono le cavalcature!Durante le varie battaglie, inoltre, potremo beneficiare dell’appoggio di una guardia del corpo, che potremo scegliere tra decine di opzioni: a seconda delle esigenze potremo dunque farci accompagnare da samurai, arcieri, ninja, lottatori di sumo and so on. Queste guardie del corpo guadagnano esperienza alla stregua dei condottieri che accompagnano, dunque perché diventino veramente efficaci occorre allenarle facendole combattere parecchio al nostro seguito.
Il sistema di combattimento ricalca quello degli altri titoli della saga, ma con qualche interessante novità. Dunque ogni personaggio può muoversi sul campo di battaglia a piedi o a dorso di cavallo, saltare, parare gli attacchi oppure schivarli; per quanto riguarda la fase offensiva ognuno dispone di due attacchi normali (Quadrato e Triangolo) ed uno speciale utilizzabile dopo aver caricato l’apposita barra (Cerchio) che tra l’altro viene ulteriormente potenziato qualora lo si esegua in combinazione con la guardia del corpo. La pressione combinata dei vari pulsanti da vita a lunghe e devastanti combo, che aiutano a spazzare via i nemici. Inoltre è possibile eseguire attacchi in salto ed in carica. In aggiunta ogni personaggio dispone di un paio di poteri speciali che può utilizzare in ogni momento durante la battaglia, che variano da eroe ad eroe e che non sempre sono finalizzati ad arrecare danno: alcune di queste capacità potenziano l’arma, oppure evocano in proprio aiuto elementi naturali, o ancora permettono di piazzare mine e farle esplodere a piacimento. Tuttavia è anche possibile sollevare il morale degli alleati, richiamare soldati al proprio fianco, provocare i nemici e diminuirne la difesa, aumentare la possibilità di raccogliere oro durante le battaglie e così via.Proprio i poteri speciali, assieme al tipo di arma utilizzato, variano l’approccio al gioco a seconda del personaggio utilizzato: a seconda delle proprie caratteristiche ogni condottiero può essere devastante in attacco ma lento oppure forte in difesa ed agile ma meno votato all’offesa. Ci sono armi che obbligano al corpo a corpo ravvicinato ed armi in gradi di colpire simultaneamente molti nemici in un colpo solo, così come armi in gradi di colpire a distanza. L’approccio alla battaglia varia a seconda che si impersoni un colosso dotato di lancia oppure un ninja con a disposizione solo un paio di coltelli.
Per quanto riguarda i nemici, l’intelligenza artificiale che li governa non è particolarmente brillante: si limitano ad assalirci non appena ci vedono, ma comunque alcuni boss rappresentano una discreta sfida: d’altronde dotare di un’intelligenza efficace così tanti nemici non è impresa facile, anche il recente “Ninety-nine Nights”, pur se uscito su console di nuova generazione, non ha saputo fare di meglio. Se non altro è apprezzabile il fatto che quando i nemici si trovino in condizioni sfavorevoli (per esempio dopo che i loro condottieri sono caduti) si diano ad una fuga precipitosa piuttosto che rimanere ostinatamente a farsi massacrare. Lo stesso discorso vale sostanzialmente anche per le truppe alleate, che si muovono sul campo di battaglia secondo gli schemi stabiliti dalla strategia dello scontro.Tutt’altro discorso, invece, per quanto riguarda l’andamento generale della battaglia: se il nostro personaggio non è nei paraggi, gli avversari si muovono secondo schemi logici piuttosto credibili che li portano a sfruttare ogni debolezza nel nostro schieramento: non sono rare, ad esempio, incursioni di battaglioni avversari nel cuore del nostro schieramento, che ci costringono a rapidi ripiegamenti per evitare di perdere il campo base e con esso la battaglia!
I campi di battaglia sono molto simili a quanto già visto in precedenza: una mappa rettangolare piuttosto ampia costellata da strade, fiumi, costruzioni. Come sempre per guadagnare un certo vantaggio tattico è importante impadronirsi delle roccaforti avversarie, così come dei cancelli, da cui possono arrivare i rinforzi per lo schieramento che li controlla. A seconda della battaglia, lo scenario può anche diventare dinamico, con elementi che intervengono a modificare la situazione: ecco dunque che il crollo di un ponte può obbligarci a cambiare strada, un vulcano in erruzione può portare conseguenze nefaste se si sta combattendo alle sue pendici e così via. Nel corso di ogni scontro non mancano inoltre colpi di scena e non è raro vedere le sorti di uno scontro ribaltate da un tradimento imprevisto o da un’imboscata. Ritroviamo anche i castelli già presenti nel precedente capitolo, costruzioni gigantesche da conquistare o difendere, fortunatamente non più labirintici come in Samurai Warriors, la cui conquista rappresenta in genere il giusto coronamento di una battaglia condotta con successo.Da sottolineare anche che spesso ogni livello invita il giocatore a riaffrontarlo per condurre le battaglie in maniera diversa: in particolare i primi scontri, quando il personaggio è ancora di basso livello e non dispone delle armi più potenti, a volte devono essere condotte senza nulla concedere all’esplorazione, ma dedicandosi solo all’obiettivo da conseguire. Riaffrontarle una volta guadagnata esperienza e potenza permette di variare non poco l’approccio alla stessa.
Le modalità di gioco prevedono, oltre a quella principale denominata Story, anche una Libera ed un Survival: nella prima è possibile affrontare qualunque battaglia con qualunque personaggio, purché sbloccato in precedenza. Nel Survival bisogna resistere per più tempo possibile alle incalzanti ondate dei nemici senza possibilità di curarsi.Esiste poi una quarta modalità, denominata Sugoroku, una specie di gioco dell’oca in cui quattro giocatori (umani o controllati dalla Cpu) si sfidano in una sorta di Monopoli, conquistando le caselle ed ostacolando gli avversari per raccimolare il prima possibile la somma necessaria alla vittoria. Si tratta di un giochino piacevole e rilassante, utile ad allungare ulteriormente la longevità del prodotto, ma privo di quella profondità che spinga a giocarlo a lungo.
Resta da parlare del lato tecnico, del quale si è già accennato qualcosa in precedenza. Oltre al pregio di non avere più il nebbione padano, Samurai Warriors 2 si avvale del solito, ottimo lavoro della Koei che ha dato vita a scenari e atmosfere che riproducono credibilmente l’epoca degli avvenimenti. I personaggi sono numerosi ma tutti molto ben caratterizzati e difficili da dimenticare una volta impersonati. Il motore grafico, ormai rodato, regge tutto senza rallentamenti ed incertezze. Il tutto condito con la solita maestria della casa giapponese nel narrare gli eventi con toni epici e melodrammatici, aiutati anche da filmati di ottima fattura.Per quanto riguarda il sonoro troviamo la solita colonna sonora moderna, che bene accompagna l’azione, un po’ meno le ambientazioni, ed un doppiaggio inglese una volta tanto di buon livello.La longevità, infine, come sempre varia a seconda delle aspettative del giocatore: portare a compimento tutte le missioni dei 24 personaggi, sbloccare ogni arma ed abilità richiede tempo e pazienza ed è innegabile che a lungo andare emerga una certa ripetitività: d’altronde per un appassionato della saga questo non rappresenta un vero problema, considerando che le novità introdotte riescono comunque a rendere il tutto meno monotono.
– Il miglior capitolo della saga
– Innovazioni azzeccate
– Divertente ed appagante
– Mancata localizzazione in italiano
– Non piacerà comunque a chi odia il genere
7.8
Samurai Warriors 2 ha rappresentato per il sottoscritto un’inaspettata quanto piacevole sorpresa. Convinto di trovarmi di fronte all’ennesimo clone di Dynasty Warriors, mi sono invece trovato ad avere a che fare con un buon prodotto, che capitalizza tutta l’esperienza accumulata finora da Koei condensandola in un gioco che riesce a riassumerne gli aspetti migliori e a minimizzarne gli inevitabili limiti; il discorso vale sia per la giocabilità che per quanto riguarda il lato tecnico. Probabilmente non è il titolo che farà cambiare idea a chi odia il genere, ma risulterà estremamente appagante e divertente per tutti quegli appassionati che erano rimasti un po’ delusi dalla scarsa vena innovativa dimostrata dalla casa giapponese negli ultimi tempi.
Voto Recensione di Samurai Warriors 2 - Recensione
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