Samurai Spirits Zero
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a cura di rspecial1
Dopo 7 anni ritorna una delle saghe più famose ed apprezzate dell’intero panorama dei picchiaduro in 2D, Samurai Spirits (Shadown, in occidente). A differenza di quello che si potrebbero aspettare in molti questo nuovo capitolo non è un sequel ma un episodio che si va a collocare molto prima degli avvenimenti narrati in Samurai Spirits , esattamente 2 anni prima. Niente Amakusa come Boss finale ne tantomeno Zankuro Minazuki, al loro posto troveremo tre nuovi personaggi che faranno da fulcro alla storia del gioco. Lo Shogun del male questa volta è il malvagio Gaoh e sarà compito dei nostri eroi fermarlo.
GameplayIl titolo ci mette subito a disposizione 24 personaggi tra cui scegliere, più quelli segreti, un numero notevole se si considera che il precedente capitolo ne contava solo 17. Da notare le nuove entrate che oltre ad essere molto numerose e varie si amalgamano abbastanza bene all’interno del vecchio gruppo, a dimostrazione della cura apportata dagli sviluppatori nella loro realizzazione. I personaggi veramente nuovi sono Mina (abilissima con l’arco), Kusaregendo (un demone in carne ed ossa), Yoshitora (un giovane ed abile spadacino) e Yunfei (un maestro dell’arma bianca), gli altri sebbene come aspetto sia completamente nuovi ed anche inseriti nel contesto della storia non sono che le versioni “Bust” di alcuni già presenti. Troviamo cosi Enja (maestro del fuoco), Suija (maestro dei ghiacci), Rera (giovane ragazza con un bel lupetto) e Resetsumaru (versione demoniaca dell’ eroe del gioco Haohmaru) oltre ad i nuovi sotto-boss Sankuro e Yumeji. Un cast ottimo quindi che soddisferà le esigenze di chiunque. Una volta individuato il proprio eroe si noterà subito la mancanza della possibilità di selezionare la versione buona o cattiva presente nel quarto capitolo, mancherà anche la possibilità di scegliere la modalità di gioco tra le vecchie BeginnerMediumUpper, ma le differenze non si fermano qui ed infatti una volta apparsa la prima schermata di gioco vedrete che la barra dell’ energia è stata riportata ad una sola come nei primi tre episodi. Questa scelta è stata fatta anche perchè adesso il colpo forte non toglie tutta l’energia come prima, ma ne è stata ridotta la quantità di danno almeno a livello normale. Presente come al solito la barra del POW che una volta riempita oltra a rendervi più forti ed a permettervi di infliggere più danni vi offre la possibilità di eseguire una mossa devastante oppure un ulteriore potenziamento di tutte le vostre abilità (questo però solo per un certo periodo di tempo ed a discapito della barra stessa che verrà persa per l’ intera durata dell’ incontro). Per il resto sono presenti tutte le classiche caratteristiche di questa serie come le Counters, le Cancels ed anche le Suicide Moves (con le quali vi auto-ucciderete dando la vittoria al vostro avversario). Il feeling è sempre quello dei vecchi Samurai Spirits, inconfondibile e sempre il top per ciò che concerne il combattimento con l’uso di armi bianche, semplice ed intuitivo per chi ci si avvicina per la prima volta ma anche complesso e tecnicamente vario per gli esperti che non voglio vincere ma distruggere il proprio avversario. Gli scontri da affrontare saranno in tutto 10, potranno sembrare pochi e quindi a prima vista si potrebbe dire che la longevità del titolo non sia elevata, ma non è cosi. Oltre ad essere impegnativi e difficili gli scontri per via dell’IA ben calibrata dai programmatori c’è da aggiungere i vari livelli di difficoltà tra cui scegliere. Il livello di sfida quindi è molto competitivo e vi assicuro che prima di vedere tutto ciò che ha da offrirvi ci vorrà molto tempo, in doppio poi è infinito.
Grafica e SonoroGraficamente parlando il titolo è identico per stile e grafica al quarto. Le migliori apportate sono pressochè nulle e possiamo tranquillamente affermare che da questo punto di vista Last Blade 2 è sempre superiore. Il fatto però che la grafica sia uguale non significa che sia brutta, i colpi di classe infatti si sprecano come i particolari che risaltano dalle animazioni dei personaggi. Da citare che per alcuni sono state tolte delle piccole animazioni, comunque non ci farete caso più di tanto, mentre sono migliorati alcuni fondali. Quest’ultimi infatti sono il più delle volte nuovi e ricchi di particolari ed animazioni che sicuramente rendono bene l’atmosfera tipica della serie. Le musiche sono sempre convolgenti e ricreano fedelmente la poesia che si nota in tutti i Samurai Spirits, con i bellissimi flauti e tamburi che risaltano nella maggior parte delle musiche. Da citare anche gli effetti sonori, splendidi anche se reciclati dal quarto episodio e non c’è nulla di veramente diverso. Resta il fatto che ascoltare le onde del mare od il fruscio degli alberi è un tocco di classe raro in questo genere di giochi.
TruccoEcco il trucco per usare il cane Poppy, quello di Galford!Andate nella schermata di selezione del personaggio e fermate il cursore su Galford, da qui premete i seguenti tasti:Avanti, Indietro, Avanti, Indietro, Indietro, Avanti, Avanti, Indietro, Indietro, Avanti + Un pulsante qualsiasi.
– Ottima veste grafica
– Sui livelli del quarto
– Gran sonoro
– Da avere sopratutto se non avete il quarto capitolo
– E’ uscito dopo il quarto episodio
9.0
C’è poco da dire, anche se il gioco non è realizzato dal vecchio team di sviluppo rappresenta una ventata di aria fresca per ciò che riguarda le produzioni Neo Geo. Un titolo da avere, superiore al precedente episodio e realizzato molto bene. Grafica e sonoro molto buoni, giocabilità ad altissimi liveli insomma cosa volete di più? Ci troviamo di fronte all’unico ed autentico picchiaduro in 2D all’arma bianca, se aggiungete la possibilità di utilizzare anche Poppy il mitico cagnolino ed uno Story Mode (solo in versione Giapponese però) ben fatto e caratterizzato non potrete farvelo mancare nella vostra collezione. Ne consiglio l’ acquisto a tutti gli amanti della saga, dello stile SNK e dei picchiaduro in 2D in generale, questa volta la Playmore sembra aver imparato dai propri errori.
Voto Recensione di Samurai Spirits Zero - Recensione
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