Recensione

Samurai Spirits

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a cura di Ryuken

Dunque, Samurai Spirits occupa un bel cartuccione da 118 megabit ed inaugurò, di fatto, l’era dei picchiaduro all’arma bianca, in quanto fu il primo gioco ad avere come per protagonisti solamente guerrieri armati.La trama è scontata ed essendo un picchiaduro non serve assolutamente a niente, quindi è inutile che vi racconti la solita storiella del torneo mondiale di arti marziali o cose simili.Passiamo al sodo: la grafica del gioco è ottima, il tratto di disegno è molto buono e le animazioni sono fluide.I fondali, anch’essi ottimamente animati sono dettagliatissimi e curati nei minimi particolari, peccato però che non sia presente la routine grafica per spostare il pavimento in prospettiva come negli episodi di Street Fighter.Il sonoro è riprodotto alla perfezione e si mantiene entro gli ottimi standard qualitativi del Neo Geo, non manca neppure il cantato in giapponese arcaico nello stage di Genan Shiranui.C’è anche un’involontaria opzione per tutti coloro che volessero imparare il giapponese giocando: commenti, durante la partita, come “fight”, “begin” e company appaiono in inglese ma vengono pronunciati in giapponese.L’azione di gioco si svolge, a differenza di quanto visto nei vari Fatal Fury, su un solo piano prospettico ed i lottatori che dovrete affrontare in sequenza sono in tutto tredici: il vostro alter ego, i restanti undici lottatori e l’immancabile boss finale.L’esempio di SS, quello dei combattimenti armati, fu seguita poi da moltissimi altri giochi per la console in questione come, la saga di Last Blade e altri tre episodi dello stesso SS.Oltre a spade, pugnali e sciabole, alcuni personaggi, e più precisamente, Galford e Nakoruru, dispongono di due assi nella manica (rispettivamente un cane e un falco), che fanno molto ma molto male.La versione americana ed europea del gioco sono censurate e prive di sangue.Durante i combattimenti prestate attenzione ad alcuni simpatici personaggi che, di tanto in tanto, lanceranno curiosi oggetti sul campo di battaglia, e più precisamente bombe e cibo (vi consiglio di raccogliere solo quest’ultimo).Per giocare si usano tutti e quattro i tasti, il pulsante A per i colpi deboli, il B per quelli medi, mentre una pressione di entrambi contemporaneamente provoca un bel col pazzo all’ennesima potenza.La stessa cosa vale per i pulsanti C e D, con i quali si controllano i vari tipi di calci.

– Combattimento all’arma bianca

– E’ il capostipite del genere

– Bella grafica

– Sonoro d’effetto

– Pochi personaggi

8.0

L’azione è frenetica, giocare è molto divertente (soprattutto in due), il fatto poi che tutti dispongano di armi non può che aumentare il fascino di SS.

Le mosse speciali sono molto originali e impressionanti, le mie preferite sono quelle dello sdoppiamento dei due ninja Galford e Hattori Hanzo, la luna crescente di Ha-Ho Maru e l’affetta mela di Ukyo Tachibana (da me soprannominato il samurai malato).

Voto Recensione di Samurai Spirits - Recensione


8

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