Recensione

Sakura Taisen 3 - Paris Ha Moete Iru Ka

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a cura di Iori Yagami

Sakura Taisen è una delle saghe di maggior successo in Giappone. Grazie alle sue molteplici qualità il gioco ha saputo conquistare una vasta fetta di pubblico anche tra gli appassionati occidentali di videogames, diventando un prodotto di culto per molti videogiocatori amanti anche degli anime. Il titolo di Sega e Red è considerato una pietra miliare in patria, anche grazie ai primi due capitoli usciti per Sega Saturn, che hanno venduto milioni di copie.Per un conoscitore di RPG nipponici Sakura Taisen è probabilmente il titolo più ambito e ricercato che si possa trovare nel paese del Sol Levante. Dopo tre anni di attesa viene prodotto nel 2001 Sakura Taisen 3 per Dreamcast e ancora una volta il successo di massa è altissimo, a tal punto da far dimenticare per un’attimo la “tragedia” che aveva colpito qualche mese prima noi possessori della “console dei sogni”. Come i due capitoli precedenti anche questo terzo episodio è rimasto un’esclusiva del mercato nipponico, rendendo il prodotto estremamente difficile da giocare per un utente medio occidentale. Fortuna che in Internet è possibile trovare delle guide in lingua inglese, dove sono stati tradotti tutti e tre i capitoli della serie, che vi segnalerò all’interno dei links. Questa è una notizia positiva per tutti coloro che non conoscono la “contorta” lingua nipponica.Prima di parlare del titolo di Overworks è bene sottolineare che Sakura Taisen 3 non è un RPG, ma bensì uno strategico splendidamente miscelato con altri generi videoludici. Ci troviamo di fronte ad un mix tra strategia, ren’ai simulator ed adventure e vi posso assicurare che il tutto funziona davvero alla grande, superando senza problemi i soliti ed insipiti RTS disponibili per PC. Diamo ora uno sguardo alla storia di Sakura Taisen 3.Dopo aver sconfitto la setta di Tenkai, il tenente della marina Oogami Ichirou viene mandato a Parigi per formare un nuovo Hanagumi. Infatti la città è assediata da mostri che, con folli attacchi “terroristici”, mirano alla distruzione della capitale francese. Le nuove “leve” che aiuteranno Oogami in questa nuova e rischiosa battaglia sono cinque ragazze, ognuna con un differente carattere e personalità. Le cinque ragazze piloteranno dei potenti mech, denominati “Koubu”. I nomi delle affascinanti e coraggiose eroine sono: Erica Fontaine, Glycine Bleumer, Lobelia Carlini, Coquelicot e Hanabi Kitaooji. Erica, la protagonista, lavora in chiesa come apprendista ed è una ragazza simpatica, allegra e spensierata, ma che molte volte combina guai a non finire! Ella è dotata di grandi poteri curativi ed è fortemente altruista. Glycine è invece la classica ragazza ricca, molto aristocratica e dannatamente antipatica in molte occasioni. La sua testardaggine la porta spesso a negare anche il torto più evidente. Coquelicot è una bambina originaria del Vietnam, che possiede grandi poteri ESP. La dolce Hanabi è la figlia dei nobili giapponesi Kitaooji, che risiedono in Francia. Lobelia è una criminale, dura e cinica, che si unirà al gruppo solo per sfuggire alla pena di morte. Sebbene tra le ragazze esistano delle incongruenze di livello caratteriale, il gruppo diventerà molto affiatato combattendo insieme. Naturalmente tra una battaglia e l’altra Oogami, grazie alla sua aria da “seduttore”, cercherà di fare colpo sulle ragazze (tranne ovviamente Coquelicot, per ovvi motivi di età!!).

La Squadra D’Assalto dei Fiori. Sakura Taisen 3, così come i predecessori, è strutturato come una serie TV di anime diviso a episodi. Ogni puntata ha la sigla di apertura e di chiusura, con tanto di trailer per l’episodio successivo. Durante lo “spot pubblicitario”, che nelle serie giapponesi sono inseriti a metà puntata, si avrà la possibilità anche di salvare la partita e di dare un’occhiata alla classifica delle ragazze, in cui si potrà notare il grado di “simpatia” che loro provano nei confronti di Oogami. Ogni episodio è strutturato come le serie anime più note, proponendo nella parte iniziale le vicende personali dei piloti, poi nel finale ci sarà lo scontro col nemico di turno ed infine l’happy end che chiude la puntata. Naturalmente per gli episodi cruciali la trama si aggiorna poco per volta, mantenendo alta la tensione, così come capita nelle serie robotiche più famose. Il gameplay di Sakura Taisen 3 ha una doppia facciata. Nella fase adventure avremo la possibilità di dialogare con le persone e di spostarci in alcune strade o locali, come ad esempio lo Chattes Noires, che costituisce la base operativa del Paris Kagekidan, oppure potremo girare per le vie di Montmartre, e via di seguito. La fase di dialogo presenta numerose opzioni di scelta, che poi determineranno una speciale graduatoria. Da quest’ultima scopriremo le attitudini di ogni singolo personaggio nei confronti di Oogami, che generano poi determinati eventi legati ai membri del Paris Kagekidan. Le nostre scelte di gioco influiranno sia sulle statistiche di combattimento che nei coinvolgimenti amorosi con la nostra ragazza preferita, il tutto in perfetto stile ren’ai simulator. Al termine di ogni episodio Sakura Taisen 3 si trasforma da ren’ai simulator a strategico 3D e questo è un’altro punto forte del titolo di Overworks. La fase di combattimento si svolge secondo lo schema dello strategico a turni. Questa parte del gioco non è mai frustrante, anche se la profondità del gameplay richiede di pensare e quindi di usare “a dovere” il nostro cervello. Noi controlleremo l’intero gruppo del Paris Kagekidan e a turno “manovreremo” ognuno dei robot. Rispetto ai precedenti capitoli di Sakura Taisen, ora lo scenario (anche i robot) è completamente in 3D e avremo, quindi, la possibilità di muoverci in piena libertà ed in tutte le direzioni. Il sistema di controllo è molto più dinamico rispetto ai predecessori e propone una barra in basso allo schermo che decresce gradualmente, sia quando combattiamo che quando ci spostiamo. Questo ci offre maggiore libertà di movimento, pur rispettando il gameplay tipico degli strategici a turno. Oltre alle tipiche opzioni di base, tutti i personaggi hanno altre caratteristiche tipo ereggere una barriera oppure curare il livello dei punti ferita, o ancora far crescere la barra di energia per l’attacco finale (Hissatsu). Questi ultimi sono personalizzati per ogni personaggio e risultano coreograficamente e graficamente spettacolari, oltre che utili (naturalmente!). Ogni attacco scaricherà una porzione del livello della barra energetica e saremo noi a stabilire, quindi, la potenza di ogni attacco. Il Paris Kagekidan dispone di quattro modelli strategici: Mori (“bosco”), Yama (“montagna”), Kaze (“vento”) e Hi (“fuoco”). Queste speciali modalità strategiche stabiliscono la resistenza del nostro robot. In pratica se sceglieremo il modello “Yama” il nostro mech risulterà più resistente agli attacchi avversari e la barriera protettiva richiederà meno punti della barra energetica. In genere conviene fare la scelta più conveniente a seconda della tattica che vorremo utilizzare. Le tattiche si impostano solo durante il turno di Oogami, che può anche scegliere di proteggere una delle ragazze dagli attacchi nemici in modo da far aumentare la fiducia della ragazza nei nostri confronti. I combattimenti risultano davvero intriganti. Ogni pilota ha la sua arma personale e la conseguente predisposizione di attacco. La posizione dei nostri mech è particolarmente importante, dato che da questo risulteranno gli eventuali danni o i potenziamenti degli attacchi. In pratica se avremo già un nemico nel nostro raggio di azione, in concomitanza con una nostra alleata, potremo potenziare il nostro attacco unendo le forze delle due ragazze per infliggere un danno maggiore all’avversario. Inutile dire che questo tipo di attacchi sono estremamente spettacolari. Gli attacchi congiunti saranno notevolmente più potenti se a realizzarli saranno Oogami e la ragazza che, in quel momento, ha il maggior feeling con il nostro alter ego virtuale. Possiamo, infatti, combinare le due barre di attacco finale per ottenere un colpo dall’incredibile potenza distruttiva, che sarà sempre diversa a seconda della coppia formata. Questo tipo di tattica è fondamentale per poter eliminare i boss e viene presentata da un mini filmato anime dal grande impatto visivo. La perdita di un robot causerà il ritiro della ragazza dal gioco provocandole dei danni “psicologici”, che si traducono nella perdita di fiducia nel loro comandante. Ovviamente non dovremo permettere che accada questo, se quello che ci interessa è il “lieto fine” con la ragazza in questione. Ad ogni modo la cosa che dovremo evitare assolutamente è la perdita di Oogami, che causerà la sconfitta “totale” all’interno del gioco.

Un capolavoro audio/visivo.Sotto il profilo tecnico Sakura Taisen 3 è qualcosa di eccezionale, forse fino ad ora non si era mai visto niente di simile. Il titolo di Overworks riesce a stupire per la raffinatezza della grafica, grazie alle scelte stilistiche utilizzate. Dal punto di vista grafico ci troviamo di fronte al primo vero anime-game realizzato per una console e questo naturalmente è stato possibile solo utilizzando un’hardware potente e versatile come quello di Dreamcast. Il motore 3D è solido e gli effetti speciali, quali luci e trasparenze, si sprecano e a questo punto mi sembra impossibile chiedere di più per un gioco di questo genere. Rispetto al passato, ora che Sakura Taisen ha acquistato la terza dimensione, è possibile ruotare e ridimensionare la visuale di gioco a nostro piacimento. I filmati FMV in stile anime, tra una pausa e l’altra, sono di una qualità strepitosa, a tal punto che è possibile paragonarli solo ad una serie di OAV. La loro realizzazione si avvale di Computer Grafica unito ad animazione tradizionale miscelata alla perfezione, tanto che è quasi difficile notare la differenza tra le due tecniche. Le immagini scorrono fluidissime sullo schermo e si nota il gran lavoro svolto dal prestigioso Studio Production I.G., ben noto agli appassionati di animazione giapponese. Grande anche il character design di Kosuke Fujishima, mangaka di fama internazionale, che ha indubbiamente dato il meglio di sè, riuscendo a migliorare notevolmente il suo stile di disegno. Le nuove protagoniste sono graficamente splendide e non hanno alcun punto debole confrontate con le ragazze dei primi due Sakura Taisen. I personaggi creati dal bravissimo Fujishima, autore dei ben noti “Oh, mia Dea!” (“Ah, Megamisama!”) e “You’re under Arrest” (“Sei in Arresto”), sono accattivanti e riescono a catturare immediatamente il giocatore, grazie alla loro grande simpatia e freschezza visiva. Se dal punto di vista grafico Sakura Taisen 3 è da premio Oscar, lo stesso discorso può essere fatto anche per il sonoro. Tutte le musiche presenti nel gioco sono di eccellente qualità, offrendo il giusto accompagnamento durante ogni partita. Ancora migliori, poi, i brani cantati, come ad esempio la splendida sigla iniziale “Mihata No Moto Ni” (“Sotto la stessa Bandiera”). Ottimo anche il doppiaggio realizzato da doppiatori professionisti. Le loro performance sono straordinariamente realistiche, donando al prodotto grande spessore. Una menzione particolare spetta senza ombra di dubbio a Kikuko Inoue (Belldandy in “Ah, Megamisama!”), che ha saputo caratterizzare alla perfezione il personaggio di Lobelia in tutte le sue sfumature. Bravissima anche Nuriko Hidaka, che interpreta il ruolo di Erica con grande simpatia ed energia.La giocabilità si attesta su ottimi livelli. Una volta presa confidenza con i controlli (e con la lingua nipponica) Sakura Taisen 3 si rivelerà notevolmente giocabile. Grazie al mix perfetto tra avventura, ren’ai simulator e strategia, il gioco risulta intrigante e giocabile come pochi. Infine il titolo di Overworks si presenta anche molto vario grazie alla presenza di numerosi (e divertenti) sottogiochi e ad una sceneggiatura degna di una delle migliori serie TV. La longevità è assicurata dalla presenza di tre GD-Rom e dalla grande varietà del gioco. La vastità di Sakura taisen 3 e i finali differenti per ogni personaggio rappresentano un’ottimo incentivo a terminarlo più volte. Inoltre il titolo di Overworks può contare su un fascino unico nel suo genere, che lo pone ad un livello superiore rispetto agli altri strategici.

Splendida grafica e grande soundtrack. Assolutamente spettacolare. Sistema di controllo innovativo e divertente.

La lingua giapponese è l’unico ostacolo che potrebbe scoraggiare un probabile acquisto.

9.1

Sakura Taisen 3 è un titolo eccezionale, capace di immergere il giocatore in un genere di gioco totalmente nuovo. La miscelazione di tre generi ludici è infatti ben riuscita e porta finalmente una ventata di aria fresca all’interno dei giochi strategici nipponici. Se a questo aggiungiamo che il gioco è diviso in tre GD-Rom e che la vastità è notevole ci rendiamo conto della qualità del titolo Overworks. Sakura Taisen 3 è un gioco pieno di segreti e per scoprirli tutti ci vorrà molto tempo. Dal punto di vista tecnico Sakura Taisen 3 vince la sfida sugli altri titoli del genere anche grazie alla sua veste grafica complessa e dettagliata. Guardando il gioco in movimento si ha la stessa sensazione di guardare una serie TV di anime e questo non fa che aumentare il fascino del titolone Overworks. Completamente avvolgente anche il comparto sonoro, che presenta un’ottima colonna sonora e un grande doppiaggio.

Forse definire Sakura Taisen 3 un semplice gioco è un pò riduttivo, dato che rappresenta molto di più per un appassionato di videogames. Credo che il termine Kolossal Audio/Visivo sia la giusta definizione per riassumere il capolavoro di Overworks. Insomma Sakura Taisen 3 meriterebbe l’acquisto da parte di ogni possessore di Dreamcast, dato che può contare su una grafica e un sonoro di splendida fattura e ad una giocabilità e longevità abbastanza duratura. L’unico ostacolo che può scoraggiare i videogiocatori è infatti la lingua giapponese, che non permette a tutti di godere appieno del sistema di gioco e della storia. Ma questo ostacolo può essere risolto (parzialmente) da Internet, dove è possibile trovare alcuni siti che offrono le guide del gioco con l’intera traduzione in inglese. Il sito che vi segnalo tra i links offre tutte le soluzioni dell’intera saga di Sakura Taisen.

Ad ogni modo i voti della pagella tengono conto della versione giapponese (l’unica) e quindi per ovvi motivi linguistici il gioco può rimanere penalizzato nella giocabilità e longevità. Una versione in lingua inglese avrebbe sicuramente meritato un voto più alto in queste due voci. Resta bene inteso che se conoscete la lingua giapponese o avete un minimo di esperienza nei giochi (RPG o strategici) nipponici l’acquisto è caldamente consigliato.

Voto Recensione di Sakura Taisen 3 - Paris Ha Moete Iru Ka - Recensione


9.1

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