SWAT: Target Liberty
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a cura di Vito302
Sierra è famosa nel mercato dei personal computer per un nome che più di tutti ha saputo coniugare spassionato divertimento con un fedele approccio da sparatutto tattico con i crismi necessari. L’esperienza maturata in precedenza con la serie Police Quest (SWAT infatti è suo diretto successore) ha permesso al team di sviluppo 3G Studios di portare la serie sul portatile Sony avendo già una base molto solida da cui attingere, ma non senza un minimo di incertezza nell’adattamento. In effetti si tratta di un esperimento di per se molto rischioso e di cui Ubisoft con la serie Rainbow Six e Guerrilla con Killzone, hanno già avuto a che fare.
Colpisci duro!Target Liberty a dirla tutta, sin dall’inizio lascia una prematura sensazione di sdegno. Ciò è dovuto al fatto che manca assolutamente di stile. I filmati d’intermezzo sembrano scattare, e presentano personaggi lievemente spigolosi e poco aggraziati nelle movenze. Il realismo di cui la serie si è sempre pregnata per contrastare la concorrenza della serie Rainbow Six, in questo capitolo portatile sembra non essere così necessaria, lasciando spazio ad un concept grafico poco rifinito. Ma non solo: ha inoltre l’aggravante di essere completamente in inglese, handicap da non sottovalutare qualora abbiate poca dimestichezza con la lingua anglosassone. Entrando comunque nel merito del gioco, selezionato “New game” potrete decidere se intraprendere la strada del multiplayer in cooperativa, con 4 giocatoti in modalità ad hoc, oppure tuffarvi nello stantio ma sempre splendente single player. Il training al quale sarete legati prima dell’inizio dello story mode, vi spiegherà con messaggi testuali le tecniche di base che vi aiuteranno ad affrontare le sfide nel migliore dei modi. La difficoltà viene settata all’inizio di ogni missione (easy, normal, hard) permettendo così a chiunque di approcciarsi al titolo Sierra. La visuale dall’alto (in pieno stile Killzone: Liberation) offre una panoramica di gioco necessaria affinché abbiate sempre sotto controllo la situazione, sebbene la lentezza dei movimenti preclude un’impostazione di gioco tattica: cioè improntata sull’analisi delle mosse piuttosto che sull’irrazionale fuga di proiettili.
Tactical espionage actionLe missioni che andrete ad affrontare seguiranno una linea temporale legata alla cattura del noto terrorista Masiab Kalmar. Nello specifico: attraverso livelli ricchi di dettagli sebbene poco rifiniti, dovrete proteggere i civili, interrogare i cattivi e seguire le direttive del vostro capo. Tutto ciò verrà effettuato grazie alla collaborazione degli altri due membri che vi affiancheranno nelle missioni, ai quali potrete impartire degli ordini dalla distanza rimanendo così ben accucciati nelle retrovie. Monotonia di gioco che si ripeterà dall’inizio alla fine, intervallata come se non bastasse da evidenti difetti tecnici: compenetrazioni, personaggi che appaiono all’improvviso e animazioni legnose. Per ogni obbiettivo portato a segno, una volta terminata la missione riceverete una ricompensa filmata tratta dal “making of” del gioco, o ancora artworks estrapolati direttamente dagli studios. La longevità in single player si attesta su un buon livello, anche grazie alla multiplayer per 4 giocatori, mentre il comparto audio elargisce con costanza quei classici due-tre campionamenti sonori decisamente poco incisivi. In sostanza, alla prova dei fatti non solo Sierra ha commercializzato un prodotto incompleto, ma ha senz’altro sminuito l’enorme potenziale che la serie su Pc evidenzia da tempo. Consigliato ai soli estremisti dei tattici/gestionali che non possono fare a meno del loro titolo portatile…
– Tattiche elaborate con esperti del settore
– Interessanti extra filmati
– C’è il multiplayer
– Completamente in inglese
– Evidenti difetti tecnici
– Generalmente poco curato
– Single player monotono
5.7
Pesando sia i pro e i contro, questi ultimi non reggono il confronto con le poche e riuscite idee di base, a conferma della povertà con cui è stato sviluppato il porting dell’acclamata serie SWAT sull’handheald Sony. Purtroppo da qualsiasi lato lo si guardi, “Swat: Target Liberty” emana quel fastidioso odore di occasione mancata. Fastidioso non solo per i fan della serie che rimarranno delusi per il prodotto offerto, ma principalmente per il trademark stesso che si sminuisce dopo un quarto capitolo (su personal computer) sensazionale.
Voto Recensione di SWAT: Target Liberty - Recensione
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